Salve a tutti, oltre ad essere la mia prima raccolta è la mia prima one-shot sui One Direction. Beh, sì, sono la mia band preferita ed inoltre oltre a disegnare le loro versioni chibi adoro anche le bromance, tra cui... beh, scopritelo va.

Essendo una raccolta ogni capitolo presenterà una one-shot diversa, nessuna seguirà un filo cronologico e nessuna sarà il continuo dell'altra, sono solo accomunate dalla bromance in questione, quindi se in una prima one-shot è successo qualcosa e nella seconda è come se non fosse successo nulla, è altamente normale perchè nessuna segue l'altra, è quasi come se fossero mondi paralleli. Spero di essermi spiegata bene.

Ah, ci tengo a precisare che non penso che i membri del gruppo siano gay, fantastico solo sulle bromance, anche perchè preferisco scrivere fanfiction fra di loro che fare una storia banale come l'incontro e l'amore con una fan, anche perchè odio le storie in cui il personaggio inventato assomiglia all'autrice del racconto. Ah, forse ultima cosa, ma non meno importante, odio le cose in stile copione, preferisco descrivere molto i movimenti ed i sentimenti dei personaggi, di fatti se leggerete le mie storie troverete che la narrazione è molto simile a quella di un libro.
Dopo di questo penso di non avere più nulla da aggiungere, a parte il fatto di mettere 'mi piace' alla pagina To prove I'm right I put it in a song. Questo è tutto, buona lettura! <3

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Era lì, esattamente di fianco a lui. Soli. Osservava come delicatamente si sfilava la maglietta, facendo scorgere perfettamente la sua pelle mulatta, i suoi tatuaggi ed ogni singolo muscolo scolpito paragonabile ad una statua di un dio greco.

Sinceramente? Non sapeva come diavolo facessero le sue fan a frenare la voglia di saltargli addosso a costo di essere trascinate via dai bodyguard, anzi non sapeva come diavolo aveva fatto lui a non saltargli addosso per tutto quel tempo. Poi, perché diavolo aveva accettato? Ora si ritrovava in questa strana e scomoda situazione che, ad occhi altrui, potrebbe apparire totalmente naturale, ma non per lui. Non se vicino a lui c’era Zayn. Se fosse stato qualcun altro non se ne sarebbe importato più di tanto, ma qui quel ‘qualcuno’ non era certo una persona a caso. Lo squadrò in ogni suo movimento, guardandolo sdraiato sul letto, passandosi il pollice sul labbro inferiore per frenare la voglia di mordersi le labbra fino a farsi uscire il sangue.

Il moro si mise gli occhiali, avvicinandosi di più al letto, fino a che anche lui ci si buttò sopra, cadendo di schiena e stendendosi su di esso.

La sua timidezza, il suo sorriso un po’ celato ma sempre raggiante, i suoi orecchini, i suoi capelli così scuri, il suo fisico palestrato, i suoi occhi castani così ipnotici, la sua carnagione mulatta, e… mpf, persino i suoi echi… Amava tutto di lui ed ogni giorno, nel pensare ciò, gli si chiudeva il cuore in una morsa fatale, la stretta di un serpente tentatore.

Era accanto a lui, poteva sentire il contatto della sua pelle, il rumore dei suoi respiri, il petto che armoniosamente di gonfiava e sgonfiava in sincronizzazione a loro; sfiorò la sua mano con quella dell’altro, per poi chiudere la sua nell’altra, velocemente ed imbarazzato. L’aveva abbracciato una marea di volte ed ora si stava facendo mille complicazioni, solo perché ora non riusciva più a frenarsi. Sapeva di non avere le mani lisce come quelle di Harry, ma lentamente fece lo stesso scivolare la sua mano sul braccio del pakistano, fino a congiungere le sue dita con quelle dell’altro e stringendo la presa sulla mano, costringendo il musulmano ad aprire gli occhi ed a voltare la testa verso di lui, guardandolo e specchiandosi nei suoi occhi azzurri. Il biondino restò immobile per qualche secondo, osservando l’altro che li accennava un sorriso e che subito si mise nell’intento di aggiustarsi i capelli.

Si avvicinò di più al suo viso, guardando la montatura degli occhiali, che furtivamente sfilò con una mano dal volto di Zayn, per poi cogliere l’occasione di quell’attimo di confusione per poter baciare il moro, cercando di dischiudere le labbra il più a lungo possibile per concedersi ancora un po’ di assaporarlo.

Quando si allontanò non poté che vedere l’espressione confusa di Zayn che lo guardava basito, ma infondo pensò che fosse una reazione totalmente normale da parte sua.

« Niall, perché l‘hai fatto? » domandò, mordendosi il labbro inferiore per la tensione, come faceva di solito, anche se ora, così facendo, si accorse che in questo modo riusciva a sentire ancora di più il sapore delle labbra di Niall sulle sue.

L’irlandese fece spallucce, passandosi una mano fra i capelli. « Che c‘è? Harry e Louis lo fanno. » tentò di giustificarsi, banalmente. « E pure io e Liam l‘abbiamo fatto. » aggiunse. « Solo con te, Zayn… »

« Quindi… era solo per provare? » domandò, con la voce un po’ tremante.

L’altro si limitò solo ad accennare un sì con la testa, per poi far calare il silenzio nella stanza. 

Immobili. Nel più totale silenzio. Tutto ciò era davvero straziante, come l’attesa di un ospedale.

« Allora. » Niall provò a rompere il silenzio. « Iniziamo la twitcam? »