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Autore: LaCicala    30/09/2011    2 recensioni
Ferma davanti alla finestra, forse Elizabeth avrebbe potuto dimenticarsi di tutte le cose orribili che erano successe nell’ultimo mese.
La pioggia ticchettava ritmicamente sul vetro e tutto all’esterno pareva ovattato in un grigio silenzio.
Lei se ne stava seduta di fronte a guardare distrattamente i passanti, con il libro abbandonato sulle ginocchia come in una qualsiasi altra giornata piovosa.
Tutto era uguale tranne per un particolare.
Solo uno stupido particolare.
Questa è la primissima storia che pubblico, fatemi sapere cosa ne pensate :)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Ferma davanti alla finestra, forse Elizabeth avrebbe potuto dimenticarsi di tutte le cose orribili che erano successe nell’ultimo mese.
La pioggia ticchettava ritmicamente sul vetro e tutto all’esterno pareva ovattato in un grigio silenzio.
Lei se ne stava seduta di fronte a guardare distrattamente i passanti, con il libro abbandonato sulle ginocchia come in una qualsiasi altra giornata piovosa.
Tutto era uguale tranne per un particolare.
Solo uno stupido particolare.
Se non fosse stato per quel particolare forse Elizabeth avrebbe potuto dimenticarsi di essere stata in una camera d’ospedale nelle ultime tre settimane.
Forse avrebbe potuto dimenticarsi di qullo stupido incidente stradale: dello stridio dei freni, dello schianto, del rumore del metallo che si accartoccia e del grido di Sara.
Sara.
Se non fosse stato per quel particolare forse avrebbe potuto dimenicarsi persino che Sara non c’era più.
Se non fosse stato per quel particolare forse avrebbe potuto dimenticare tutto.
Ma purtroppo non era così.
Poteva annebbiare la mente fino a perdere cognizione del tempo e del luogo ma i sensi non potevano ingannarla.
Era semplicemente il tatto con quel freddo metallo a risvegliarla.
Non poteva più camminare.
Non avrebbe mai più camminato ed era quella stupida sedia a rotelle a ricordaglielo.
Se non fosse stato per quela stupida sedia a rotelle  tutto sarebbe paso uguale  a qualsiasi altra giornata piovosa.
Ma non era così.
Elizabeth se n rendeva conto, ora poteva solo andare avanti ed era quello che avrebbe fatto.
Avrebbe superato il colpo e sarebbe andata avanti.
‘’Anche per Sara...’’
 
 
 
 
Da circa una settimana tutti non facevano che parlare della nuova ragazza del corso.
Ovunque Sam si girasse sentiva parlare del suo incidente, di come la sua migliore amica era morta in quella tragedia, di come era rimasta paralizzata dalla vita in giù e di come quindi era costretta a sedere su una sedia a rotelle.
Tutti parlavano di lei, la compativano, la giudicavano ma allo stesso tempo tutti la evitavano come fosse un’appestata.
Sam ne era disgustato ma alllo stesso tempo ammmirava la sua fierezza nell’accettarlo.
Qualchè giorno l’aveva vista nel cortile dell’università mentre si recava a lezione.
Avanzava spedita, e quando si era ritrovata davanti dei gradini era semplicemente tornata indietro e aveva semplicemente aggirato l’ostacolo passando dall’altra parte.
Non aveva chiesto aiuto a nessuno e nessuno l’aveva aiutata.
Gli altri non l’avvicinavano e lei non gli costringeva a farlo.
Sam sollevo’ lo zaino ed inizio’ a camminare spedito verso l’altro lato della sala dove lei si trovava.
Non sapeva nemmeno cosa avrebbe fatto una volta lì, semplicemente non voleva più assistere a quella farsa.
Non senza fare nulla.
‘’Piacere io sono Sam, e tu devi essere la ragazza nuova.’’
Sam tese in avanti la mano mentre i suoi battiti, per qualchè strano motivo, aumentavano di  secondo in secondo.
Gli sembro passato un secolo quando lei finalmente sollevo’ lo sguardo indecisa e nello stesso momento in cui i loro occhi si incontrarono il suo cuore si tranquillizzo’, anzi smise proprio di battere.
Due stupendi occhi verdi lo trafiggevano da parte a parte e in quel momento Sam si domando’ perchè le altre persone invece di ricordare in continuazione quell’incidente, e tutte le cose orribili a cui erano collegate, non parlassero invece dei suoi bellissimi occhi verdi o del suo splendido sorriso.
‘’Piacere, io sono Elizabeth.’’
 
 
 
 
Quella sera, sul mare particolarmente calmo, soffiava una fresca brezza che le scompigliava i capelli.
Elizabeth si strinse ancora più contro la spalla di Sam ed ispiro’ profondamente per non lasciarsi scappare nessuna nota della sua fragranza.
La sedia a rotelle era chiusa nel baule dell’auto ed ora, seduti su quella panchina, sarebbero stati scambiati da chiunque per una normale coppia che osservava il paesaggio.
Una coppia normale.
Elizabeth aveva deciso ormai da tempo  che lo sarebbero diventati a tutti gli effetti.
‘’A cosa stai pensando?’’
La voce di Sam la raggiunse, calma e decisa allo stesso tempo.
‘’Penso a tutte le cose che potremmo fare quando camminero’ di nuovo.’’
‘’Ah, dovevo immaginarlo...’’
Elizabeth lo vide pensieroso, sapeva bene cosa stava per dire; le sue erano parole che non poteva più trattenere a lungo.
‘’Senti, Lizzy...’’ Esito’ prima di andare avanti.
‘’Non sei costretta a farlo. Dopottuttto l’intervento è molto pericoloso, potrebbe peggiorare la situazione. A me va benissimo così lo sai, e poi...’’
Elizabeth doveva fermarlo.
Non voleva fosse lui a pronunciare quelle parole, le parole che le avrebbbero tolto ogni fiducia in se stessa. Aveva già sentito troppe volte dai dottori cosa sarebbe successo se l’intervento non fosse andato bene.
Sarebbe rimasta paralizzata totalmente, e la cosa la spaventava a morte.
Non voleva che lui glielo ricordasse.
 ‘’Shhh, va tutto bene. Ormai ho deciso. Non offenderti, ma non lo faccio solo per te, è una questione personale. Se non ci provo potrei pentirmene per tutta la vita, capisci?’’
Sam la guardo’ attentamente negli occhi, quei profondi occhi verdi che gli toglievano il fiato ogni volta, poi sospiro’.
Era del tutto inutile combattere contro una tale forza di volontà, ne lui voleva farlo.
‘’Ho capito. Ma lasciami dire che se avrai bisogno di qualcuno io saro’ al tuo fianco. Suona un po’ come frase pronta, ma è così e non cambierà perchè ti amo.’’
Elizabeth lo strinse a se.
‘’Lo so, perchè anchio ti amo.’’
 
 
 
 
Sdraiata su quel letto, Elizabeth sapeva di aver vinto.
L’intervento sarebbe iniziato a momenti, ma lei sapeva di aver già vinto, a priori di quello che sarebbe successo.
Non si era arresa, era andata avanti.
E avrebbe continuato così anche dopo.
Intorno a lei c’era un grande movimento: uomini e donne in camice verde andavano avanti e indietro per la sala e si passavano strumenti che parevano di metallo, ma lei non sentiva nessun rumore.
Probabilmente l’anestetico aveva iniziato a fare effetto.
Elisabeth si volto’ verso il vetro scuro, non lo vedeva bene ma Sam era lì.
Aveva insistito talmente tanto per assistere all’intervento, nonostante durasse ore, che lei alla fine aveva acconsentito a dagli il permesso.
Negli ultimi giorni aveva scoperto in lui una testardaggine tale da tenerle testa.
Gli scappo un sorriso e spero’ che lui l’avesse notato.
Altrimenti per cosa era venuto?
Si volto’ nuovamente e noto’ che le luci avevano iniziato a tremolare debolmente davanti a suoi occhi.
Ancora qualchè secondo e si sarebbe addormentata totalmente.
‘’Ci siamo...’’
Chiuse gli occhi e ripasso’ mentalmente tutte le cose che lei e Sam aveva programmato di fare una volta che lei si fosse ripresa: sarebbero andati a fare un picnic in campagna, avrebbero fatto joggin insieme la mattina, sarebbo andati al LunaPark e... si sarebbero sposati.
Sam glielo aveva chiesto solo il giorno prima e lei, presa totalmente alla sprovvista, aveva balbettato quasi per miracolo un debole sì.
Elizabeth sussulto’ al ricordo e probabilmente arrossì anche.
Non si era ancora abituata al pensiero’.
Ma l’avrebbe fatto, come si sarebbe riabituata a camminare, poco per volta.
Doveva solo avere calma.
Poco prima di perdere conoscenza Elizabeth vide Sam che correva mentre le dava le spalle.
Correva veloce poi si fermava e le tendeva la mano, come quando si erano conosciuti.
Poi il buio.
 
 
 
’Aspettami Sam, così correro’ con te...’’
 
 
 
 
 
 
 
 
~Commento dell’autrice...
Questa è la prima storia che pubblico, nonostante io abbia continuamente mano alla penna XD
Spero che vi sia piaciuta e che lascerete qualchè recensione per sapere cosa ne pensate.
Vi chiedo solo di passare sopra i piccoli errrori di battitura purtroppo la mia testa è più veloce della mia mano e non stante io riguardi il testo 10 volte quei demonietti mi sfuggono sempre u.u Se ne trovate qualcuno segnalatemelo che lo sistemerò per benino.
Detto questo lasciatemi ringraziarvi di aver letto il mio delirio xD
Grazie e a presto.
 
Saphirblue
 

   
 
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