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Autore: remvsg    30/09/2011    1 recensioni
Una mattina, prendendo il tè, si accorse di averne rovesciato un po' sul maglione; giusto qualche schizzo, ma era la prova che doveva forzare la destra più del solito.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quello  che va, quello che torna. In sostanza, quello che manca.








Era ricominciato.
Prima lieve, quasi impercettibile. Non ci aveva fatto caso.
 
Una mattina, prendendo il tè, si accorse di averne rovesciato un po' sul maglione; giusto qualche schizzo, ma era la prova che doveva forzare la destra più del solito.
 
Sherlock era via.
 
Non da molto, per carità, giusto qualche settimana. Bè, in effetti è un tempo piuttosto lungo se mai preceduto da alcun tipo di distacco.
 
Lavoro, diceva, ma John non era così stupido. Fosse stato per l'ennesimo criminale lo avrebbe costretto a seguirlo.
 
No, era decisamente altro. Una parte di Sherlock che ancora non conosceva.
 
"Nostra madre sta male. Ha chiesto espressamente di Sherlock."
 
Malgrado l'approccio iniziale, Mycroft Holmes si era rivelata una persona piuttosto garbata.
Conosceva, seppur parzialmente, il manuale d' istruzioni di suo fratello e talvolta ne faceva partecipe anche John -benché ancora non avesse capito come diavolo avevesse il suo numero di cellulare-.
 
Tre settimane, o forse più, di agognata pace e il tremore alla mano sinistra ricompare.
John Watson aveva smesso di credere alle coincidenze.
 
 






 
Vi autorizzocome se ce ne fosse bisogno  a dirmi con tutta franchezza ma che è ' sta boiata?!, ne avete tutto il diritto.
Sono una centocinquantina di parole, forse più. Obesa per definirla drabble, misera per qualunque altro epiteto se non sfogo estemporaneo dell'autrice attualmente rinchiusa in un collegio di suore (no, non sto scherzando).
 
In realtà a tutto questo c'è un motivo.
In Memorie di una geisha c'è una bellissimo passaggio su La mancanza.

Al tempio c'è una poesia intitolata "la mancanza", incisa nella pietra.
Ci sono tre parole, ma il poeta le ha cancellate.
Non si può leggere la mancanza:solo avvertirla.

 
E' un tema alla quale sono legata, spesso è riscontrato nelle mie storie, ma quasi sempre in modo descrittivo. Grazie al promt John/Sherlock, tremore intermittente alla mano sinistraho putotu chiarificare nella mia mente solo con un semplice, involontario gesto che ritorna. E John al solito è un'ottima cavia.
 
Ovviamente il riferimento alla mancanza ha più interpretazioni. A John può sì mancare Sherlock in se per se, ma quello che più voglio esprimere è che a John manca la vita che Sherlock gli ha dato. La sua vita di adrenalina, inseguimenti, enigmi e, sì, teste mozzate nel frigorifero. Perché una persona normale ripudia tutto questo. Checchè se ne voglia convincere, John non è una persona normale.ma chi lo è?
 
Sherlock mammone? pensatela come volete. Inzialmente -come al solito- la mia angstissima mente da fanwriter voleva il tremore alla mano tornato in seguito alla morte di Sherlock, poi ho riflettuto: cinque storie attualmente pubblicate sul fandom, quattro (+ 1) morti, tutti quanti partecipanti al fest.
Visto che questa sarà, molto probailmente, il mio ultimo scritto per onorare l'iniziativa estiva, volevo lasciarvi con qualcosa di più allegro. Ci ho provato, ma non ci sono riuscita temo. Intanto Sherlock è ancora vivo e vegeto non posso dire la stessa cosa per la signora Holmes.
   
 
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