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Autore: OperationFailed    30/09/2011    5 recensioni
"La vita ti offre cose straordinarie, che non puoi possedere, ma solo amare. Altre che ami, perchè ti appartengono."
John ama Sherlock, ma non potrà mai possederlo, ma John ama anche Mary, perché le appartiene.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nickname: OperationFailed
Titolo: Il mondo tra le mani, il mondo via dai piedi
Fandom: Sherlock BBC
Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes, Mary Morstan
Rating: Pg13
Avvertimenti: slash
Conteggio parole: 281 ( fiumidiparole )
Note:  partecipa allo sherlockfest_it
Riassunto/Prompt: John/Sherlock, John/Mary, 'La vita ti offre cose straordinarie, che non puoi possedere, ma solo amare. Altre che ami, perchè ti appartengono.'
Disclaimer: I personaggi di John Watson e Sherlock Holmes non mi appartengono, per loro fortuna, in quanto sono stati ideati da Sir. Arthur Conan Doyle (senza il quale noi non saremmo qui a consumarci cuore e cervello) e BBCizzati (fidatevi, che esiste) dai santi Moffat e Gatiss. Questa fanfiction non è a scopo di lucro  e non intende offendere la sensibilità di nessuno.










Sente il mondo tra le mani, quando la stringe a sé respirandole nei capelli, perché Mary è tutto ciò che gli appartiene, tutti i ricordi profumati e le fotografie consumate.
Mary è quando il giorno sbadiglia e prega tutti di andarsene a dormire.
Mary è la schiuma del mare in cui affogare i problemi, legarli ad uno scoglio e voltare loro le spalle.
Mary è pozzanghere in cui saltare e ridere fino a stare male, così inzaccherati da non essere riconoscibili nemmeno dalla mamma, che poi sgriderà e farà la voce grossa e dimenticherà tutto dieci minuti più tardi.
Mary è il bambino tutto zaino e gambette che non tiene per mano che un paio d’occhi opachi.
Mary è quando ancora c’erano i baci della mamma sulle ginocchia sbucciate ed è le lacrime mandate via a suon di carezze.
E’ per questo che amarla è naturale quanto vivere, quanto ricordare un mucchio incredibile di cose che quasi sembrano far parte della vita di qualcun altro. Basta sentirsela intorno e rubarle respiri.




Sente il mondo scappargli via da sotto i piedi quando gli si stringe addosso.

Sherlock non è profumo di bucato, non è panni stesi al sole dell’Hertfordshire e non è vento che pulisce i cieli sporchi del mondo.
Sherlock è caccia e adrenalina e mani ruvide e respiri a metà.
E’ fragore di bomba ed istinto felino, caos emotivo che brucia in gola come carta vetrata.
E’ silenzio che esplode e vomita pezzi d’argento.
Sherlock è la cintura dell’auto che si è scordato di allacciare.
E’ per questo che amarlo è assurdo quanto nascere due volte, quanto precipitare in un sogno e accorgersi di non volersi svegliare.
Non basta sentirselo intorno e rubargli respiri, in quegli occhi d’inverno
bisogna lasciarsi affogare.










-
Se non avete capito niente, non preoccupatevi. Non c'è nulla che non vada in voi, è tutto nella mia testaccia.
A grandi linee, la spiegazione è la seguente.
Sappiamo che Watson - almeno nel canone - è solo, senza genitori e con un fratello ormai perso da tempo.
In questa fic è lo stesso, anche se viene messa in luce più che altro l'assenza della madre, morta quando John era a malapena un bambino.
All'inizio la mamma c'è e rimprovera troppo bonariamente John quando torna a casa pieno di fango, poi rimangono solo gli occhi tristi di Harry e una vita che deve trascinarsi avanti anche se c'è un assenza grande quanto un buco nero. Forse è anche perché Mary (almeno nella mia personalissima idea) è una donna materna e piena di dolcezza, che a John è così semplice amarla. Forse ritrova in lei un po' del calore che si era spento troppo presto. Comunque, Mary gli appartiene veramente, ed è forse proprio questo che gliela fa amare.
Per Sherlock è tutto un altro paio di maniche. Come avrete notato, ho riutilizzato alcune frasi e alcuni modi di costruirle, proprio per evidenziare in maniera ancora maggiore il contrasto tra Mary e Sherlock, tra i loro modi di essere amore per John.
Se Mary è certezza e quiete, Sherlock è fuga e continuo sconvolgimento.
Non potrà appartenergli mai, ma questo non gli impedirà di amarlo.
Note sconclusionate a parte (come se la fic invece avesse molto più senso), ringrazio chiunque abbia letto questa o le precedenti storie.
Crazie attutti!
   
 
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