PROLOGO
I corridoi di Malfoy Manor erano umidi e tetri da quando era diventata la sede del mago oscuro più potente di sempre, Lord Voldemort.
La Hall, dai raffinati marmi lucidi e freddi era
percorsa da due figure, i loro passi interrompevano il silenzio che altrimenti
imperava in quella dimora, un tempo luminosa e sprizzante ricchezza ed orgoglio
dell’antica casata Malfoy.
Una delle due figure, ricurva e dal passo
strascicato per la stanchezza, era Lucius Malfoy, che come la sua casa era il
ritratto del decadimento morale in cui era finita la sua famiglia da quando la
seconda guerra magica era cominciata.
L’altra figura camminava sicura, eretta e fiera
verso la loro destinazione, alcuni passi d’innanzi al Mangiamorte.
-Lucius, è tutto pronto?- chiese il mago oscuro con
voce sibilante.
-sì mio signore, come avevate predisposto-
Voldemort sorrise compiaciuto.
-Molto bene-
-…Mio signore…siete convinto di voler procedere? Non
credete che sia rischioso? La mente del giovane…abbiamo già avuto prova in passato
di quanto sia..imprevedibile mantenerne il controllo…-
Voldemort si bloccò improvvisamente e con uno
sguardo pieno d’ira e disgusto scrutò il suo seguace.
-Lucius, patetico mio seguace! Non credi che sappia
cosa sto facendo? Io, il più potente dei maghi? È vero, in passato il ragazzo è
riuscito a liberarsi di me, ma questa volta nessuna protezione materna… e
grazie a Severus nessun…preside babbanofilo potrà fermarmi, ho pensato a
tutto!-
-Certo, ma certo mio signore…chiedo perdono-
-concesso ancora una volta, Lucius…ed ora andiamo,
non c’è tempo da perdere!-
Ripresero il cammino verso la loro destinazione, che
si rivelò essere la biblioteca. In essa solo i libri erano rimasti al loro
posto, il resto della mobilia era stato accatastato alle pareti per far spazio
ad un tavolo per le pozioni ristoratrici e con altri intenti curativi e ad una
poltrona reclinata in pelle nera. L’unica luce ad illuminare d’arancione la
stanza proveniva dal grande camino acceso.
Voldemort si sedette sulla poltrona ed appoggiò le
mani innaturalmente affusolate sui manici di legno intarsiato. Chiuse gli occhi
e corrugò la fronte per concentrarsi mentre Lucius aveva il compito di
osservare il suo padrone ed essere pronto ad intervenire per eventuali
anomalie.
Dalle palpebre chiuse di Voldemort si poteva
intravedere il movimento a scatti delle pupille che esse celavano. Poi,
improvvisamente aprì gli occhi e ghignò trionfante.
-Bene, il ragazzo sta dormendo profondamente. Sarà
meglio intervenire ora che è più vulnerabile. Lucius, sai già cosa fare qualora
fosse necessario-
-Certamente, mio signore-
Voldemort annuì ed appoggiò nuovamente la testa allo
schienale della poltrona.
Prima di chiudere gli occhi, rise sommessamente e
disse:
-Da stanotte, il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto, il Salvatore del Mondo Magico…sarà mio- disse sprezzante. Poi continuò:
- Riesci ad immaginarlo, Lucius? Cosa dirà la gente,
i suoi amici? Come alcuni anni fa, quando scoprirono che parlava la lingua dei
serpenti…? Tutti lo abbandoneranno appena scopriranno che il loro Golden Boy è
diventato…un Mangiamorte!-
Detto questo, Voldemort chiuse gli occhi e prese un respiro profondo: era pronto per viaggiare mentalmente fino al numero quattro di Privet Drive…per entrare nella mente di Harry Potter.
Oops
I did it again! :D
Ecco un’altra fanfiction…invece di scrivere i capitoli delle altre storie che devo aggiornare, ecco che *zac!* come se fossi stata fulminata sulla via di Damasco, l’ispirazione ha avuto la meglio e ho dovuto scrivere anche questa! Non vi preoccupate, ho imparato dagli errori del passato e adesso mi premuro sempre di scrivere uno schema ed un riassunto per tutte le storie dal primo capitolo all’ultimo, perciò non c’è il rischio che abbia il blocco dello scrittore e che lasci le cose a metà.
Spero che anche questa What if (ormai sono abbonata) vi abbia stuzzicato la curiosità. J
Un caro saluto!