Autore: Only_
(Only_Me)
Titolo: Racconto
di un Malandrino
Personaggi Scelti: Walburga Black, Ron Weasley
Citazione: Il
silenzio è l'unica risposta logica da poter dare agli
stupidi. (Marilyn
Monroe)
Prompt: furioso/a
Genere: commedia,
introspettivo
Rating: verde
Avvertimenti: One-shot,
Slash accennato (Remus/Sirius)
Introduzione: «Vedete,
Regulus ed io stavamo litigando come al solito,»
cominciò Sirius, mostrando un
sorrisetto scaltro che poco si accostava al bagliore malinconico che
aveva
illuminato i suoi occhi mentre pronunciava il nome del fratello.
«Orion era da
qualche parte a sprecare il patrimonio dei Black e Walburga aveva
invitato
alcune sue amiche per prendere il tè assieme.»
NdA:
non è proprio
questa la storia che intendevo scrivere appena ho visto il contenuto
del
pacchetto, ma alle quattro del mattino il mio cervello era
più o meno
scollegato x) spero che ti piaccia, ho inserito tutto quello che mi hai
mandato
e… be’, sono soddisfatta del risultato :) spero
che piaccia anche a te! ^^
Racconto di
un Malandrino
«Vedete,
Regulus ed io
stavamo litigando come al solito,» cominciò
Sirius, mostrando un sorrisetto
scaltro che poco si accostava al bagliore malinconico che aveva
illuminato i
suoi occhi mentre pronunciava il nome del fratello. «Orion
era da qualche parte
a sprecare il patrimonio dei Black e Walburga aveva invitato alcune sue
amiche per prendere il tè
assieme.»
Harry, Ron e i gemelli erano
rapiti dal racconto del Malandrino, pendevano dalle sue labbra curiosi
di
conoscere la conclusione di quel divertente aneddoto familiare. Remus,
seduto
su una vecchia poltrona polverosa dall'altra parte della stanza,
scuoteva il
capo sorridendo divertito: quella chicca sulla
famiglia di Sirius
l'aveva sentita così tante volte da poterla raccontare alla
perfezione lui
stesso. Però era bello poter sentire di nuovo la voce del
vecchio compagno di
Casa, perciò rimaneva in silenzio ad ascoltarlo parlare con
i quattro ragazzi
che si erano raccolti attorno a lui, sul tappeto.
«La vecchiaccia era salita
come una furia ed era entrata nella nostra camera – in quel
periodo dormivamo
ancora nella stessa stanza – e mi aveva
gridato di dirle perché stessi
facendo del male a mio fratello – che, se posso, era
più che capace di
difendersi da solo,» commentò con la stessa luce
triste di poco prima ad
offuscare le iridi grige; Remus sospirò, rimanendo comunque
seduto al suo
posto, limitandosi ad alzare il viso ed incoraggiare l'altro a
continuare con
un mezzo sorriso. «E cosa dovevo dirle? Era inutile
risponderle, davvero! Quella
strega non avrebbe accettato nulla di quello che le avessi
detto.»
«E allora che è successo?»
chiese Ron, che tra tutti sembrava il più preso dal
racconto; era evidente che,
come Harry, fremesse dalla voglia di conoscere meglio l'evaso. Fred e
George
annuirono alle sue spalle, così come anche il figlioccio,
accovacciato accanto
alle gambe del padrino.
Remus colse, nel silenzio fin
troppo prolungato del compagno, un dolore che non riusciva ad esprimere
– che non
voleva esprimere –, e gli andò
incontro, chiudendo il libro di letteratura
Babbana che Hermione gli aveva prestato e schiarendosi un poco la voce
per
attirare su di sé l'attenzione dei suoi ex studenti.
«In quel momento è successa
una cosa che Sirius non è mai riuscito a
spiegarsi,» continuò regalando un sorriso
complice e comprensivo all'altro Malandrino. «Regulus si
frappose tra la madre
ed il fratello e, dopo averla costretta ad abbassare la bacchetta, le
disse:
“Sai, madre, il silenzio è l'unica risposta
sensata che si può dare agli
stupidi”.»
«Esatto,» fece Sirius
riprendendo a sorridere divertito. «Walburga era furiosa,
Regulus le aveva
mancato di rispetto per qualche motivo che neppure io riuscivo a
spiegarmi e...
be', naturalmente non si mise ad inveire contro il suo figlio
preferito, si
limitò a spalancare la bocca, irritata, e a borbottare che
io e zio Alphard lo
stavamo traviando. Poi è tornata di sotto dalle sue presunte
amiche.»
Remus sorrise ancora.
«Probabilmente è vero che lo
stavate traviando,» commentò infine, riaprendo il
suo libro e distogliendo gli
occhi da quelli dell'altro, che lo guardava con un palese senso di
colpa sul
viso. «Peccato che non sei riuscito a portare a termine
l'opera e tuo zio è
stato bandito da questa casa per averti aiutato ad andartene. Continuo
a
pensare che Regulus sarebbe potuto passare dalla nostra parte, se
avesse avuto
un appoggio sicuro e qualcuno su cui contare.»
Tutto rimase sospeso, mentre
quella velata accusa veniva assorbita da tutti i presenti. Fu Ron a
rompere il
silenzio, come la volta precedente.
«Tuo
fratello ha detto a quella vecchia che era stupida?»
commentò incredulo. «Certo
che doveva essere molto coraggioso, sotto sotto, per riuscire a farlo;
io avrei
il terrore anche soltanto di pensarla, una cosa simile, con mia
madre
nei paraggi.»
Le
risate dei ragazzi ed il latrato di Sirius spezzarono l'atmosfera
pesante che
si era creata; Remus ridacchiò dalla sua poltrona,
ringraziando mentalmente la
prontezza di spirito del sesto della famiglia Weasley.
«Certo,»
commentò uno dei gemelli, mostrando un'espressione
conciliante che stonava
completamente con quella maliziosa sul viso dell'altro. «Il
nostro Ronnie non
potrebbe mai mancare di rispetto alla mamma che tanto
adora...»
«...
e lo adora, soprattutto adesso che come gli altri tre fratelli prima di
lui –
ricordiamoci che noi in realtà siamo soltanto i vicini di
casa – ha ricevuto la
spilla da Prefetto,» concluse Fred
– o George? – scimmiottando il
fratello minore, che per vendetta si avventò sul gemello
più vicino
probabilmente sperando di ingaggiare una lotta. Tra le risate, i due si
Smaterializzarono, lasciandolo cadere di faccia sul tappeto polveroso
su cui
prima erano seduti.
Poco
meno di due anni dopo,
ancora a Grimmauld Place
«R.A.B.»
fece Ron osservando la porta chiusa della camera del minore di casa
Black.
«Regulus Arcturus Black. Allora era davvero riuscito a
traviarlo.»