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Autore: CP Coulter    02/10/2011    7 recensioni
Questa one shot è basata su "Dalton" di CP Coulter. Com'era la vita di Blaine Anderson prima di arrivare alla Dalton Academy? Lui e suo fratello Shane frequentano la Stenton High School, dove sono vittime di bullismo, ma grazie all'amicizia con Micah, Erin e Jude, tre ragazzi con una storia simile alla loro, riusciranno ad andare avanti, ma qualcosa arriverà a sconvolgere il loro mondo..
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Non erano amici all'inizio.

Era una scuola piuttosto grande e solo perché uno era gay non significava necessariamente che avrebbe attirato a sé altre persone gay. Ma quando ci si ritrova spesso chiusi in uno sgabuzzino insieme, pieni di lividi, si inizia a parlare un po'.

La porta sbatté e fu bloccata con una scopa – e le risate si dissolsero insieme al rumore delle loro Nike sul campo da basket.

“Oh ciao, Blaine.”

“Oh. Anche tu qui Micah?”

L'alto ragazzo moro roteò gli occhi, posando distrattamente il libro che stava cercando di leggere facendosi luce con il cellulare. “Sono qui da un po' ormai.”

“Pensi che stavolta riusciranno a prenderci tutti?”

“Non lo so, è dura prendere quella ragazza. Com'è che si chiama? Erin, giusto? E' anche nella squadra di atletica..”

Blaine nell'oscurità sospirò e si sedette su uno dei secchi. “Mi potresti passare il kit, per piacere?”

Ormai erano diventati abbastanza furbi da tenere un kit di primo soccorso nel ripostiglio della palestra – nel caso in cui uno o più di loro venisse chiuso lì dentro. Mentre Micah Randall gli passava il kit, disse, “Ho sentito che ha cercato di resistere e ha fatto sanguinare il naso a uno dei ragazzi della squadra di football con una testata. Cavoli, quella ragazza ha il fuoco dentro di sé.”

Blaine rise cupamente e pulì il taglio che si era procurato grazie ad una spinta contro un armadietto. Non aveva bisogno di molte cure, ma serviva a tenerlo occupato fino a quando il bidello non sarebbe arrivato ad aprire la porta. Il signor Wells di solito veniva ogni poche ore a controllare se qualcuno era stato chiuso dentro.

Il corpo studentesco del liceo Stanton non era particolarmente crudele per quel che riguardava i gruppetti – in linea di massima, si tendeva a stare con coloro con cui si condividevano più interessi. Diventava però crudele quando notava qualcosa che non gli piaceva. E ad alcuni dei ragazzi proprio non piaceva che Blaine e Micah usassero il loro stesso spogliatoio per l'ora di ginnastica.

Fortunatamente, né Blaine né Micah dovettero aspettare a lungo. Sentirono il rumore di pesanti stivali di pelle che camminavano lungo il pavimento di legno – qualcuno avrebbe fatto delle storie per quello – e delle imprecazioni borbottate e la scopa fuori tremò. “Ma che diavolo!”

“Ehilà, ragazza!” disse Micah allegramente. “Stavamo proprio parlando di te!”

Erin Delaney guardò con attenzione lo sgabuzzino. “Che diavolo hanno combinato stavolta? Ehi! Ricciolino! E.. tu con tutti i libri! Vi hanno fatto male?”

“Blaine, e Micah” disse Blaine. “No, solo qualche spinta contro gli armadietti e un glorioso passaggio sopra il mare degli studenti prima di essere lasciato qui.”

“Parla per te! Hanno fatto a pezzi la mia copia di Moby Dick,” brontolò Micah. “Era davvero una vecchia edizione! Apparteneva a mio nonno.”

“Deve essere stato per il nome(*)” brontolò Erin mentre cercava di togliere la scopa. Per essere una persona minuta, era in realtà molto forte. Dopo un paio di spinte decise, la scopa cadde e la porta si sbloccò.

Blaine e Micah uscirono dal ripostiglio ammuffito, sbattendo le palpebre per la luce improvvisa.

Erin, con i capelli che quel giorno sembravano più rossi del solito e con aria profondamente incazzata, incrociò le braccia sul petto. “Congratulazioni. Sopravviverete.” Girò i tacchi e incominciò a camminare verso l'uscita della palestra, ma dal suo ritmo si capiva che le andava bene che gli altri due camminassero con lei. Loro la seguirono.

“E tu, piè veloce?” domandò Micah. “Come stata la tua giornata?”

“Bah,” Erin scosse le spalle. Era una ragazza decisamente carina e all'inizio dell'anno avevano cercato di arruolare il suo aspetto e le sue incredibili capacità atletiche nella squadra delle cheerleader.. fino a che non erano si era venuto a sapere che era una lesbica e le cose erano diventate imbarazzanti piuttosto in fretta. I ragazzi non infastidivano molto Erin – forse perché speravano segretamente di assistere mentre ci dava dentro con un'altra ragazza? - ma le cheerleaders non ne erano state contente.

E se c'era una cosa che avevano imparato da quella situazione era che se i ragazzi erano cattivi, le ragazze potevano diventare parecchio creative in quanto a crudeltà. Erin spesso aveva trovato i suoi vestiti di ricambio bagnati fradici dopo gli allenamenti.

Tutto a Stanton rispettava decisamente le tradizioni quando si trattava di sessualità.

L'ora di pranzo non era ancora terminata quando i tre rientrarono in mensa. Blaine si sentì fortunato perché almeno oggi sarebbe riuscito a mangiare, anche solo qualcosina, ma non c'era tempo di mettersi in coda – si sarebbe dovuto accontentare dei distributori automatici. “Ho sentito alcuni parlottare riguardo al fatto che vi avevano chiuso là dentro,” borbottò Erin mentre camminavano. “Ho pensato di venire a dare un'occhiata.”

“Grazie di averci salvato,” Micah sorrise in modo tale che era impossibile dire se fosse serio o se stesse scherzando.

Erin sembrò non farci caso, ma prima che potesse dire altro si fermò improvvisamente. “Ehi!

Il suo urlo non era diretto a loro, ma al ragazzo del primo anno che stava tenendo una macchina fotografica in equilibrio sopra a dei quaderni mentre cercava di far spazio e di appendere delle polaroid sulle pareti del suo armadietto. Qualcuno con una giacca della scuola gli piombò accanto e lo spintonò, facendo cadere la macchina fotografica per terra.

I tre sussultarono e il giocatore di football ridacchiò e se ne andò. Blaine corse verso il ragazzo con gli occhi blu che sembrava agitato mentre raccoglieva i pezzi. “Ehi, mi dispiace per quello che ha fatto. Lasciaci aiutare.”

“No, va tutto bene,” rispose l'altro ragazzo con voce rassegnata. “E' finta.”

Micah, che gli aveva raggiunti, sbatté le palpebre. “Finta?”

“Come se potessi lasciare la mia macchina fotografica alla portata di tutti,” fu la risposta. “Me ne hanno già rotte due quest'anno. Ho iniziato a portarne in giro una finta così possono fare a pezzi quella. La mia vera macchina fotografica è nella mia borsa. Me la porto dappertutto.”

“Tu sei Jude, il fotografo?” Erin fece un piccolo sorriso.

“Penso di essere più largamente noto come Jude, il fotografo pervertito, ma che mi piaccia o no, devo coprire le partite per il giornale scolastico. Contrariamente all'opinione della squadra, non sono interessato a loro.” Jude Whittaker sorrise mentre si alzava. “Tu sei Erin, giusto? Della squadra di atletica? Detieni il record per lo scatto più veloce della regione..”

La ragazza fece finta di nulla. “Be' ci provo.”

“Blaine,” il ragazzo con i ricci gli strinse la mano e sorrise..

“Micah,” aggiunse il ragazzo più alto, stringendo anche lui la mano al ragazzo del primo anno.

“Ti conosco,” disse Jude a Blaine. “Li ho visti lanciare quelle palle di carta bagnata contro il parabrezza della tua macchina settimana scorsa. E tuo fratello è il mio compagno di laboratorio a Chimica. Nessuno vuole stare con lui perché gli piace mescolare insieme tutte le sostanze insieme e poi.. boom.”

“L'hai visto?” domandò Blaine, leggermente preoccupato, guardandosi intorno mentre iniziavano di nuovo a camminare lungo il corridoio.

“Prima ti stava cercando,” rispose Jude. “Ma poi l'ho visto distrarsi nel dipartimento d'Arte. A tuo fratello deve piacere molto fissare cose colorate.”

“Diciamo sempre che è una gazza,” mormorò Blaine. “Gli piacciono tutte le cose luccicanti o carine, immagino. Sono la sua distrazione. Non riesco mai a portarlo da nessuna parte, ma soprattutto gli piace la danza. Qualsiasi tipo di danza.”

“E tu, Blaine?” domandò Jude con un sorriso. “Tu che cosa fai di così atroce?”

“Oh, lui canta,” rispose Micah prima che potesse farlo Blaine. “E, ragazzi, se sa cantare! L'ho visto alle audizioni del club di teatro.” Si voltò verso di Blaine. “Si dice che l'unico motivo per cui tu non abbia ottenuto la parte è che non hai cantato “Your Eyes” con abbastanza sentimento.”

“Oh, conosco quella canzone. Sarebbe potuta andare meglio se avesse avuto qualcuno a cui cantarla.” Erin sogghignò.

“Oh sì, perché sono innamorato di tutti in questo ambiente caldo e accogliente.” Blaine roteò gli occhi.

Il gruppo rise. “Forza,” disse Erin, facendo un cenno a Jude. “Siediti con noi per pranzo. Sono rimasti solo quindici minuti, ma almeno sono tutti per noi.”

“Erin Delaney, quello era un vero accenno di tenerezza?” Micah finse di essere scioccato.

“Ehi.. Dobbiamo stare uniti.” Erin gli diede un pugno sul braccio. “Non so tu, ma io preferisco avere un paio di occhi in più che mi guardano le spalle!”
“Vada per il pranzo,” sospirò Jude, abbassando lo sguardo verso i pezzi della sua finta macchina fotografica. “Possiamo prendere delle patatine e dei succhi di frutta dai distributori automatici.. sediamoci sulle scale sul retro dove nessuno ci disturberà.”

“Lo dirò a Shane..” disse Blaine, mandando un messaggio al fratello mentre camminavano. Sorrise a Jude. “Dicci qualcosa di più sulle tue fotografie.”

Il gruppo fece proprio come aveva detto e si sedette sui gradini. Shane li raggiunse, portando con sé una nuova ondata di apprensione quando arrivò con il suo zaino macchiato di vernice, ma rassicurò subito suo fratello dicendo che era stata opera sua.

Il piccolo gruppo si sedette sulle scale e mangiò quello scarso pranzo, come presto avrebbero fatto anche i giorni seguenti, a volte senza uno o due di loro, ma spesso tutti insieme, raccontandosi le rispettive giornate.

In quell'arco di tempo, diventarono amici intimi. Perché non avevano nessuno se non gli uni con gli altri a cui rivolgersi in quei tempi avvincenti quando il liceo era appena iniziato e sembrava non sarebbe finito presto.

E per i mesi seguenti, nel bene e nel male, si supportarono a vicenda con le loro bizzarre personalità e i loro talenti – con risate e leggerezza, sempre pronti a stringere una mano quando serviva.

Applaudirono Blaine quando cantò a scuola, partecipavano ad ogni saggio di danza di Shane. Fecero il tifo per Erin alle sue gare di atletica, aiutavano Jude quando preparava le sue mostre fotografiche. E portavano libri su libri a Micah, leggendo insieme a lui fino a tardi senza nemmeno il bisogno di parlare.

Si aiutavano a dimenticare e la loro forza d'animo s'era guadagnata un certo rispetto a scuola. Qualcuno degli studenti più aperti avevano iniziato a chiamarli con quel nome, i Favolosi Cinque, perché quando erano di buon umore marciavano senza paura per il corridoio.

Gli altri li chiamavano in un altro modo. Ma mentre camminavano insieme, potevano fingere di non sentire e potevano parlare ed essere ascoltati e sapevano che il loro mondo era al sicuro.

Quella volta sugli scalini non fu la prima volta in cui si incontrarono, ma tutti loro la segnarono come il loro inizio, visto che era la prima volto che Jude aveva tirato fuori la macchina fotografica e aveva scattato una foto di loro che sorridevano sui gradini della scuola. Quella Polaroid era ancora attaccata alla bacheca di sughero di Blaine alla Dalton.

Jude Whittaker morì quasi cinque mesi e mezzo dopo. Fu trovato in un vicolo cieco picchiato a morte. Non riuscì ad arrivare al pronto soccorso. Fu considerato dall'opinione pubblica un borseggio finito male o una rissa. Ancora oggi, Blaine conserva il contenuto della sua macchina fotografica, trovata in una borsa sulla scena del crimine, ma non lo ha mai guardato.

Erin Delaney, dopo aver ricevuto delle minacce sia da persone della sua scuola sia dalla vicina scuola Cattolica che frequentava la sua ragazza, lasciò la città con lei. Sono andate a San Francisco, dove Erin si mantiene in contatto con Blaine. Lei non corre più, ma ricorda a Blaine di continuare sempre a cantare.

Micah Randall sparì dopo l'incidente con il padre di Blaine e Shane. Si diceva che fosse stato minacciato – molto duramente – contro il rimanere in città e contattare i due fratelli. Fu costretto a dichiararsi a forza ai suoi genitori. Nessuno sa dove sia Micah, ma gli altri sospettano che continui a leggere.

I due fratelli, Blaine e Shane, vennero separati quando il più grande non poté più sopportare lo stress e la pressione della sua vecchia scuola. Blaine venne trasferito alla Dalton Academy in Ohio. Shane venne mandato alla Walcott School in Colorado. I tuo fratelli sono ancora molto vicini, nonostante la loro famiglia rimanga a pezzi.

Ma nella foto sulla parete di Blaine, i cinque sorridono sempre, proprio come volevano sempre essere ricordati.


 

Finalmente sono riuscita a tradurre la prima Side Story di Dalton.

Questa è una delle mie preferite: adoro i Fabolous Five e ogni volta che leggo questa, mi commuovo.

Spero che vi sia piaciuta. La prossima che tradurrò sarà “Lunch Period”, che parla sempre dei Fab Five, le altre invece saranno principalmente sui personaggi che meglio conoscete e amate.

Il capitolo 20 è ancora “work in progress”, spero di riuscire a postarlo presto.

Un bacio,

Caro.

 

(*) La battuta di Erin è intraducibile italiano. E' un gioco di parole sul fatto che il titolo del libro è Moby Dick e dick in inglese vuol dire anche pene.

 

  
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