Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: SweetTaiga    02/10/2011    1 recensioni
SETTIMA CLASSIFICATA AL “THE BATHROOM CONTEST”. Luna non è mai stata una persona ordinaria, e questo Harry l'aveva sempre saputo. Eppure non avrebbe mai immaginato che quelle sue stranezze gli avrebbero dato più volte la forza di andare avanti e che, alla fine, gli sarebbero mancate.
Genere: Generale, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Luna Lovegood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



SETTIMA CLASSIFICATA AL “THE BATHROOM CONTEST”
Oggetto e personaggio: Spilla – Luna Lovegood

 
 

Alla mia studentessa universitaria preferita : )
Mi manchi già, Grace!


 

 
 
Ordinariamente straordinaria
Dimmi – Tre Allegri Ragazzi Morti



Mille pensieri si accavallavano nella mia mente, quando scorsi una figura esile vagare da sola tra i corridoi del castello.
« Luna? », chiamai, correndo verso di lei.
« Oh, ciao Harry », mi rispose, continuando a guardarsi intorno come alla ricerca di qualcosa.
Fu con tono quasi divertito che mi confidò che qualcuno aveva nascosto tutte le sue cose.
Provai un moto di tenerezza verso quella ragazzina bionda e strana, che tuttavia sembrava non arrabbiarsi mai.
Tentai di dire quanto fossi dispiaciuto, ma lei scrollò le spalle.
« Mia mamma diceva sempre che le cose che perdiamo trovano sempre il modo di tornare da noi... Anche se non sempre come noi ce le aspettiamo », sussurrò, indicando un paio di scarpe appese al soffitto.
Invidiai la sua bontà e la sua forza d’animo, e quasi senza accorgermene sentii il mio cuore farsi più leggero.


Sarà così, perché sei bella o per qualche tua nascosta capacità.


Ricordo ancora la prima volta che vidi i Thestral.
 Pensai di essere impazzito, credetti di aver perso quel briciolo di razionalità che da tempo cercavo gelosamente di custodire.
Una ragazza bionda si girò verso di me.
« Tranquillo, li vedo anche io », sussurrò, con una voce ovattata ed assente. « Sei sano di mente quanto me », aggiunse poi.
Sentii sprofondare il terreno sotto i piedi: quella era Luna Lunatica Lovegood, e la sanità mentale non era sicuramente una delle sue caratteristiche peculiari.


Sarà così per come ridi o per questa sorprendente novità.


« A proposito, scusa se ti ho fatto perdere la carrozza, Luna », le dissi.
Non riuscivo nemmeno ad immaginare cosa avrei fatto se Luna non mi avesse trovato grazie a quei gorgo-cosi. Probabilmente avrei dovuto sopportare le risate dei Dursley ed avrei dovuto trascorrere un anno intero rinchiuso in camera. O forse sarei scappato, sarei andato via, lontano sia dal mondo magico che da quello babbano.
« Non fa niente, è stato come trovarmi con un amico », rispose.
Quella risposta mi stupì, costringendomi a voltarmi. Il suo tono, piatto ed un po’ assente, aveva donato a quelle parole un accento di malinconica tristezza.
« Iosono amico tuo, Luna », replicai, rendendomi conto solo allora di quanto vere e sincere fossero le mie parole. Consideravo Luna mia amica. Mi sentii stranamente allegro.
« Che carino », sussurrò lei fermandosi un attimo, prima di ricominciare a camminare verso il cancello.
In quella breve sosta, però, potrei giurare di averla vista sorridere con quel suo sorriso strano e stravagante.


Ma sai qual è la novità? Ma sai qual è la novità?


« Come sto? », chiesi.
« Straordinariamente ordinario », mi rispose, con tono quasi deluso, come se essere ordinario fosse un crimine.
Quando arrivai in camera ero ancora scosso dalle sue parole.
« Ron, secondo te io sono troppo ordinario? », domandai, infilandomi nel letto.
Una testa rossa e arruffata sbucò da sotto le lenzuola. « Miseriaccia, che idee strane ti vengono, Harry? », rispose, esibendo un sonoro sbadiglio.
Scrollai le spalle. « Me l’ha detto Luna ».
Ron alzò gli occhi al cielo. « Harry, tutti sanno che Lunatica ti adora. Non fa altro che ripeterlo dalla mattina alla sera. Forse però non sei abbastanza strano per lei », accennò con noncuranza, dandomi le spalle e cominciando a russare senza ritegno.
Se fossi diverso, magari un po’ più strano, inizierebbe anche lei a considerarmi suo amico?, mi chiesi.
Scossi la testa, posai gli occhiali sul comodino e mi costrinsi a dormire.
Solo un ultimo pensiero si affacciò nella mia mente: in giro parlava di me.


La novità è che dici in giro che m’ami!


Mancavano pochi minuti alla partita di Quidditch, e Ron era teso come un Ungaro Spinato intento a difendere le sue uova.
La sua tensione rendeva agitato anche me.
Alzai distrattamente lo sguardo, e vidi Luna avvicinarsi lentamente a noi con una strana testa di leone poggiata sul capo. Non riuscii ad impedirmi di sorridere.
Luna mi metteva allegria, con quella sua aria trasognata.
Era una sorta di porta fortuna.
Mi fermai un attimo a riflettere e, mentre Luna mostrava come il suo leone finto fosse capace di ringhiare, un’idea strana e completamente assurda mi attraversò la mente.
Fortuna, mi dissi.
E, attendendo pazientemente che gli occhi di Luna si posassero finalmente su di me, finsi di versare la Felix Felicis nel bicchiere di Ron.
Sorrisi ancora. La vicinanza di Luna mi rendeva decisamente più strano del solito.


Sarà che dici sempre sì, sarà che dici sempre sì, sarà che dici in giro che m’ami.


Stretto nel vestito elegante che la signora Weasley mi aveva costretto ad indossare, iniziai a vagare senza meta tra la marea di invitati.
Il matrimonio di Bill e Fleur era una sorta di addio, l’addio a quella vita di cui avevo goduto senza diritto. Presto sarebbe stato l’inizio della fine: sentivo che lo scontro con Voldemort era inevitabile, e sapevo, non senza un moto di timore, di dover essere io ad ucciderlo.
Mi sentivo solo nonostante attorno a me continuassero a muoversi persone provenienti da ogni angolo del mondo magico. Mi sembrava di camminare in una realtà parallela, lontano dal dolore, lontano dalle mie responsabilità.
Così assorto nei miei pensieri, rischiai di calpestare una strana spilla che probabilmente qualche giovane strega aveva lasciato cadere per sbaglio.
Mi chinai a raccoglierla, ed il grosso rapanello disegnatovi non mi fece avere più dubbi sulla proprietaria.
Mi guardai intorno, cercando di scorgere il vestito giallo di Luna.
Era troppo strano che non avesse indossato orecchini a forma di rapanello, pensai sorridendo.
La vidi poco dopo, al centro della sala, assorta in uno strano stato di trance.
La sua danza solitaria mi trasmise uno strano senso di malinconia.
Presto sarei andato via anche io, sarei rimasto solo, avrei dovuto abbandonare tutti: i Weasley, Ginny e persino Luna, che in quegli anni era sempre stata capace di strapparmi un sorriso con la sua genuina sincerità.
Dopo un profondo sospiro, mi avvicinai a lei. « Luna, penso tu abbia perso questa », le dissi. E mi sembrò di essere tornato indietro nel tempo, quando la vidi vagare per i corridoi di Hogwarts alla ricerca delle sue scarpe e dei suoi vestiti.
Sentii un moto di allegria nel capire che, per una volta, ero riuscito ad aiutarla a ritrovare qualcosa.
Lei mi sorrise, e senza rispondere fece apparire uno specchietto dal nulla.
Prese la spilla dalle mie mani e la infilò tra i capelli, accanto ad un grosso girasole.
Pochi secondi dopo si voltò verso di me. « Come sto? », mi chiese.
« Ordinariamente straordinaria », risposi.
Mi regalò un sorriso che ricambiai, dimenticando per un attimo ogni timore.
« Non aver paura. Non sarai mai solo, tutti noi qui penseremo a te anche quando sarai lontano. Noi continueremo a combattere con te, sai? »
Per una volta fui io a rivolgerle uno sguardo assente.
Mi posò una mano sulla spalla; poi si voltò, ricominciando a ballare da sola.


Dimmi dimmi perché dici che non devo aver paura, che l’amore è una conquista che nessuno mi potrà più rubare?


Tutto divenne gelido e vuoto, il buio ed il panico serpeggiarono tra gli invitati.
Prima che Ron ed Hermione mi raggiungessero, guardai per un’ultima volta il barlume giallo del vestito di Luna e, con un senso di vuoto nel petto, temetti di non rivedere più la mia strana, lunatica amica.
Desiderai aver conservato quella spilla, per non dimenticarla mai.







 
IL GIUDIZIO DI MALANDRINA4EVER
 
Grammatica: 9.4/10 
Stile: 8.5/10 
Caratterizzazione: 9.5/10 
Originalità: 8.5/10 
Gradimento Personale: 4/5 
Eventuali (e stupidi) punti Bonus 0.5/1 
Totale: 40.4/46 

Quando ho accostato l’oggetto spilla a Luna non avevo in mente esattamente una spilla con sopra disegnato un ravanello, ma devo dire che una spilla di Luna non potrebbe che essere così xD Mi è piaciuto come hai caratterizzato Luna, ho ritrovato in lei la stessa magia di cui è circondata nei libri della Rowling, la stessa spensieratezza. Purtroppo ho dovuto toglierti mezzo punto perché anche se le hai dato importanza mettendola al centro dei pensieri di Harry, a me è sembrato che il vero protagonista fosse lui. Se avessi letto la storia senza sapere quale fosse il tuo personaggio avrei detto Harry. Nonostante questo comunque non ho voluto penalizzarti togliendo di più, perché ripeto che hai comunque dato molta importanza a Luna e la sua caratterizzazione è pressoché perfetta, per questo ti faccio i miei complimenti. L’originalità non è il massimo, nel senso che se pensassi di scrivere una storia su Harry e Luna penserei alle stesse situazioni da te descritte –e in questo non c’è niente di male-, però per avere un voto più alto avrei voluto che aggiungessi ancora qualcosa in più rispetto a quello che già sappiamo. Una cosa che invece mi è piaciuta molto è la frase che Harry rivolge a Luna, quella dà un tocco più personale alla storia =) Ho apprezzato anche la leggere ambiguità della fic: qualcuno può leggerla considerandola una semplice storia sull’amicizia tra Harry e Luna, ma una persona a cui piace la coppia può benissimo considerarla una Harry/Luna. Lo stile è fluido e piacevole e il saltare da una scena all’altra l’ho trovato adatto ad un personaggio come Luna, ce la vedo molto bene a saltellare da una parte all’altra di Hogwarts, così come da una parte all’altra della mente di Harry. Per quanto riguarda la grammatica è davvero ottima, di errori ‘veri e propri’ non ne ho trovati, purtroppo te ne è sfuggito qualcuno di battitura/distrazione –per i quali ho tolto a te come alle altre partecipanti 0.2. 
-“Il suo tono, piatto ed un po’ assente, aveva donato a quella parole un accento di malinconica tristezza.” 
-“ Ron, secondo te io sono troppo orinario?” 
-“Sentii un moto di allegria nel capire che, per una volta, ero riuscita (qui stava parlando Harry) ad aiutarla a ritrovare qualcosa.” 
È un peccato, perché altrimenti ti saresti meritata un 10 pieno, contando anche che non hai sbagliato una virgola, ma errori di questo tipo possono sfuggire a chiunque. Ti faccio i miei complimenti, nonostante le cose che ti ho fatto notare la tua storia mi è piaciuta =) 
Ps. Ti ho assegnato mezzo punto Bonus perché hai inserito la spilla nella storia. 




   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: SweetTaiga