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Autore: Mirin    02/10/2011    3 recensioni
Trascorrono i secondi, i minuti, ma nessuno dei due si rende conto dello scorrere del tempo. L’unica cosa importante, che conta, che è vera, è lei stretta fra le sue braccia, che lo prega di andare più affondo, che urla il suo nome in un modo irresistibile. L’unica cosa importante, che conta, che è vera è lui che la stringe, che esaudisce la sua volontà, che la desidera in modo insopportabile e che la frustrazione aumenti ogni secondo, rendendole impossibile staccarsi da lui.
[In super ritardo, il mio contributo alla White Midnight (leggere anche le note post-fic, please!)]
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Ansimi, tocchi fugaci riportati alla ribalta.
E poi nero, completamente nero. Nero come il piacere nell’inferno, come l’eccitazione prodotta dalla caffeina, come una droga dall’immenso potere di assuefazione  iniettata direttamente nel sistema nervoso.
Unghie che stringono la carne, che si recidono la pelle, che rendono ogni sfioramento mille volte più irresistibile.
Un sussulto che si trasmette in modo piacevole ad un colpo avvinghiato in una stretta mortalmente dolce.
Trascorrono i secondi, i minuti, ma nessuno dei due si rende conto dello scorrere del tempo. L’unica cosa importante, che conta, che è vera, è lei stretta fra le sue braccia, che lo prega di andare più affondo, che urla il suo nome in un modo irresistibile. L’unica cosa importante, che conta, che è vera è lui che la stringe, che esaudisce la sua volontà, che la desidera in modo insopportabile e che la frustrazione aumenti ogni secondo, rendendole impossibile staccarsi da lui.
Non è amore, è rabbia, è odio.
Nessuno dei due aveva messo in conto gli eventi, ma non se ne preoccupavano: tutto avrebbe potuto aspettare. Dovevano sfogarsi, dovevano trovare il modo di distruggere diciotto anni di amicizia repressa.
Lei era cambiata da quando era una bambina, le sue forme erano mutate, diventando prima meno delicate, poi decisamente rotondeggianti e, infine, irresistibili.
Quei biondi capelli dal profumo di mandorla e giacinto, quel viso assurdamente perfetto, quegli occhi infiniti come l’oceano, il profilo del naso perfettamente dritto, la linea del seno nascosta ma non troppo dai vestiti succinti … non si sarebbe mai stancato di guardarli.
Così come lei non avrebbe mai potuto fare a meno di lanciargli, quand’era distratto da qualcosa, quegli sguardi pieni d’ammirazione e delusione; sì, delusione perché lei non sarebbe mai potuta arrivare al suo livello, ne a quello della signora della Sabbia, colei che, a parer suo, aveva rapito il cuore del giovane.
Quella notte era perfetta per le dichiarazioni d’amore, come se l’aria stessa, frizzante e malandrina, l’invitasse a donare senza riguardo i loro corpi.
Ma loro non erano pronti a farlo. Non ancora. Non lo sarebbero stati mai, fingevano sempre.
Sono entrambi degli ottimi bugiardi.
Sembrava essere passata un’eternità, quando finalmente la ragazza aveva esalato l’ultimo gemito e l’uomo aveva dato la sua ultima spinta.
La dorata chioma le ricadeva sulla schiena in modo disordinato, l’elastico volato chissà dove e i vestiti sparsi alla rinfusa sul pavimento, insieme alla sua dignità.
Una mano del moro era scattata a premere sulla sua nuca mentre l’altra le cingeva la vita. Non c’era tenerezza in quel gesto, no: era solo un modo per impedirle di andare via.
Per impedirle di rinnegare le sue azioni.
Per impedirle di fingere di non avere pietà di lui.
Si odiava per ciò che aveva fatto, ma non voleva sentirsi in colpa. Nemmeno se le lacrime della ragazza iniziano a bagnargli il torace.
Nemmeno se aveva appena rubato la dote della ragazza a poche ore dal matrimonio.
<< E’ un degno addio al nubilato >> la sente mormorare contro il suo petto. O forse lo immagina.
La nausea allo stomaco sembrava aumentare dopo quelle parole. Se non fosse stato tanto stordito probabilmente avrebbe vomitato per il nervosismo.
<< E’ il peggior regalo che potessi farti, lo so, Ino >> si ascolta dire. Voleva spiegarle, voleva farle capire quanto gli dispiaceva, ma non sapeva come fare, sapeva solo di voler urlare fino a squarciarsi i polmoni, di volersi strappare il cuore dal petto per porre fine a quella tortura.
<< Ma è il migliore che potessi fare io a te, Shikamaru. Questo basta >> sussurra, stringendosi meglio al corpo del ragazzo e voltando il viso di lato, non piange più. Pensa sia stupido farlo, lo aveva sempre rimproverato a Sakura. Adesso guardavano in direzioni opposte.
Lei verso il futuro e lui verso il passato.
<< Non è ancora mezzanotte, posso farti un altro regalo. Cosa vuoi che…? >> non completa la frase lei, aspetta che la capisca. Lui l’aveva sempre capita.
<< Dormi, ti prego >> la implora, allentando le stretta che aveva su di lei.
Non voleva sentirla.
Non voleva guardarla.
Non voleva credere alla sua esistenza più del necessario.
E, come sempre, lei lo accontentò, addormentandosi nel giro di un istante. Forse anche lei voleva fuggire dalla realtà per qualche ora.
Lui sente le lacrime bagnargli il viso e ha paura: di imprimersi quel momento in testa, non vuole ricordare ciò che aveva fatto a lei.
Era dilaniato da due desideri opposti: mantenere la memoria della notte più bella della sua vita e dimenticare al più presto il suo egoismo e la sua cattiveria.
Ma era pur sempre un uomo, e un uomo è egoista nella indole.
Socchiude gli occhi, la stanchezza sta avendo il sopravvento. Continua a piangere. Sa che è da stupidi farlo ma non può  impedirselo. Lei non glielo avrebbe perdonato mai.
Alla fine anche lui cede a Morfeo. Aveva sempre ceduto alla fine.
Se solo fossero stati pronti per siglare il loro amore, tutto sarebbe stato diverso.
Ma in fondo lui è Shikamaru e lei Ino, non il principe azzurro e Biancaneve.
La vita non aveva un lieto fine.
E nemmeno il loro amore.


Angolo delle rose bluE:
Emh... *fugge* sì, tristissima e indegna questa FF, se paragonata a le altre meraviglie che sono fioccate durante il periodo della mezzanotte bianca ma avevo in animo questo di scrivere e poi una White Midnight senza angst non è una White Midnight. Questa volta sono stata io a portarcela e sono sicuramente la peggior writer che lo abbia fatto in tutto il periodo del fervore bianco, ma mi mancavano tanto le prelibatezze di geni come Coco Lee (alias Elpis), Elwerin, eleanor89, WishfulThinking, Mimi18 o Akami che sono sicuramente le migliori scrittirici che noi WhiteFly (e non) abbiamo avuto l'onore di conoscere, almeno in parte.
Diciamo quindi che questa vuole essere anche un tributo alle grandi che hanno coperto il fandom prima di noi, nuove generazioni e che stanno riprendendo (almeno alcune) a postare le loro prelibatezze, nonostante non vadano dimenticate le nuove mosche "emergenti" ( o per meglio dire, che sto conoscendo in questo periodo) come terrastoria, Hikari88 e AliH. Fortunatamente non mi annovero in nessuno di questi registri.
Non sono degna di fare questo ringraziamento ma spero che possiate apprezzarlo al meglio.
Con un affetto infinito.
Kiss,
Ladie.
   
 
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