“Sai, l’ultima volta che ti
ho visto, ho sentito il cuore galoppare…
Eppure, tu mi odi ancora, vero?
Non ho deciso io di nascere cosi’ ma…
Ci sono nato e basta.
Avrei tanto voluto esser uguale agli altri…”
Mi chiamo Rin
Okumura e ho ancora diciassette anni… esatto, ne ho ancora diciassette.
Sto frequentando l’ultimo anno alla True Cross Academy e, sinceramente, mi sono
rotto.
Sono
un’esorcista però, mi temono tutti perché sono…
Il figlio di
Satana.
Non ho deciso io di nascere così, ci sono nato e basta ma, vorrei mostrare agli
altri quanto valgo.
Esatto, mostrare a tutti di cosa sono capace, che le mie fiamme non possono far
male se io voglio che esse non ne facciano…
Però la paura mi rode ancora l’anima e, mi blocca soprattutto con i miei amici.
Oh, loro mi vogliono bene però… Ho paura di fargli male.
“Tu mi odi
per quello che sono.”
“Voglio
uccidere Satana!”
“Stai fermo con le tue fiamme! Possono far male!”
“Non azzardarti mai più a usare quelle fiamme, se fai qualcosa ai miei amici,
sei morto.”
Rabbia,
frustrazione, dolore e amore fanno male tutti insieme.
“Perché tu sei l’unico che non mi accetta ancora?
Perché?
Eppure non
sono stato io a far del male al tuo tempio…
Non potrei mai far del male…
MI SENTI?
SENTI LA MIA
VOCE?
TE LO RIPETO
SEMPRE E COMUNQUE E TU NON MI CREDERAI MAI!
Io ti…
Lasciamo perdere.”
Non ho la
forza di guardarlo in faccia, eppure sono passati due anni da allora ma, mi
vede ancora per… Un mostro.
-Rin,
svegliati, è tardi!
Solito e
stupido fratello.
Sbadiglio
appena mettendo i piedi giù dal letto e, controllo l’orologio.
Mancano solo cinque minuti all’appuntamento con LUI.
Colui che mi odia e io faremo i conti.
Scendo completamente giù e vado a farmi una doccia veloce per non perdere
tempo.
Infilo subito
i pantaloni e la camicia mirandomi per l’ultima volta allo specchio.
Sembro davvero trasandato però, se mi sarei svegliato prima, forse avrei avuto
tutto il tempo.
Eppure,
questa volta so che sarà quella buona, quella per cui finalmente si chiarirà
tutto.
Perché mi
sono stancato di questa vita.
Esco
sbattendomi la porta alle spalle, sbuffo e continuo rigando fuori dai
dormitori.
L’appuntamento è per il parco abbandonato, solo io e lui per chiarirci.
Arrivo al
luogo e lo cerco, cerco il suo sguardo quasi e sempre, costantemente,
incazzato.
Eccolo, mi
squadra con i suoi occhi profondi e arrossisco appena.
-Scusa il ritardo ma, non ho sentito la sveglia.
Mi sorride
appena e abbassa lo sguardo.
Ho paura ad
avvicinarmi, perché ormai, lui, mi ha inflitto il colpo di grazia.
“Non
azzardarti a toccarmi!”
“Non ho paura di te!”
“Vattene via mostro!”
“Lo vedi?”
“STAMMI LONTANO!”
Le sue parole
continuano a riecheggiare nella mia mente.
Sono sicuro che da un momento all’altro potrei scappare.
-Mi
odi?
-Un
po’.
-Perché?
Incontro i
suoi occhi, un po’ timoroso nelle sue reazioni.
Cerco di esser controllato ma, non ci riesco.
Così mi
avvicino piano a lui e cerco di non perdere l’ultima briciola del mio essere…
Cerco la mia lucidità e mi faccio coraggio.
-Perché… Non
lo so… Però, il fatto è che… Mi dispiace, non avrei dovuto prendermela con te
per tutti questi anni.
-Listen my voice and see my eyes.
Osservo gli
occhi profondi di Bon e lo abbraccio, rompendo quel velo di paura.
-Vedrai
andrà tutto bene.
Sento
gli occhi pungermi e bagnarsi appena.
E alla fine le lacrime scendono, inondandomi di pace, liberandomi da quel senso
di dolore che ho avuto per così tanto tempo.
Sento le sue mani stringermi e infondermi calore e alla fine, le sue labbra
chiudere le mie in un bacio che vorrei non finisse mai.
Continua…
Mi ritengo
soddisfatta. [Quella tutto-fare si ritiene soddisfatta.]
Allora, commento: Forse sarebbe stato meglio metterla come scena di mezzo.
Della serie che: Iniziare il capitolo diversamente per poi, questa scena,
metterla qualche capitolo dopo.
Però l’ho messa ora.
Bè, strano come prendono le cose appena scrivi.
Le tue mani che si muovono sopra i tasti per comporre ciò che tu hai in mente
o, senti in quel momento.
Sì perché non l’ho scritta pensandoci sopra, no…
Semplicemente andata nello Start, cliccato Microsoft Word e… Steso.
Ho iniziato a premere i tasti ed ora, ecco qui!
Spero che vi piaccia e che, la mia già poca fantasia, mi faccia continuare a
scrivere.
Lady Damon.