Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: kitas    02/10/2011    4 recensioni
Salve!!! questa è la prima volta che pubblico su questo sito... spero che il mio racconto vi possa incuriosire. Grazie a chi vorrà leggere!!!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Quanto tempo sta passando. Quanto ne è passato. Secondo i ben informati dovrei essere sulla quarantina, e vi dirò me li sento tutti. Secondo LEI dovrei averne 46. 

LEI, chissà cosa sta facendo.

Le mode sono cambiate, ma per me no. Indosso sempre gli stessi abiti di dieci anni fa, non mi piacciono affatto gli abiti dei ragazzi di oggi, felpe larghissime, pantaloni con cavallo alle ginocchia... Non potrei mai scappare vestito così, non potrei mai salvarmi, vestito così.

Ma a me chi può salvarmi? Solo LEI l'aveva fatto. E solo io mi sono perso.

Sto girando per le vie del centro, Shinjuku non è cambiata di una virgola, se non che è sempre più frivola.
Mi guardo un attimo nel riflesso di questa vetrina, non sono cambiato tanto ma è cambiato tutto: ho sempre lo stesso giubbetto aderente, gli stessi jeans tanto sbiaditi oramai, e un pò di capelli bianchi per tutta la chioma. Criniera. Così la chiamava LEI. Mi ha sempre definito così, un leone, così fiero di me, e lo ero... Ora li porto un pochino più lunghi, dietro nella nuca, non ricordo nemmeno l'ultima volta che li ho sistemati....

E' cambiato tutto perchè LEI non è più con me, dopo anni di dura convivenza se n'è andata. Avevamo capito entrambi che ci amavamo, ma non potevamo farlo liberamente.

E così ognuno ha preso la sua strada. 

So che non vive più in Giappone, non ho voluto sapere altro. Naturalmente ha conservato l'amicizia con Miki, quindi lei sa tutto di lei, io invece no. Non so che lavoro faccia, se si è sposata, se abbia avuto figli... Voglio solo ricordarla così come è nei miei pensieri, LEI. 

Solare ed ottimista. 
Fiera e timida.
Sicura ma impacciata. 
Bella ed ingenuamente sensuale.

Così era lei, e molto, molto di più.

La città dalle luci scintillanti, questa è per me Shinjuku, e questo è rimasta. 
Perfino dalla sua città sono riuscito ad allontanarla, non ha avuto il coraggio di restare per colpa mia. 

LEI, che diceva che l'aria di questa città l'abbracciasse.

Quanto l'amava.

Non vado più a donne, non le cerco io come dieci anni fa, sono loro che cadono ai miei piedi. Ho sentito parlare del fascino del quarantenne, sarà così, ma potrei averne quante ne voglio. 

Ma non è più così per me.

Sono diventate un pessimo passatempo. Oramai mi annoiano. Neanche offro più da bere loro, non c'è neanche più un finto corteggiamento. 

Solo sesso, solo piacere fisico, solo movimento meccanico.
Solo sensazioni fisiologiche.

Le ventenni di oggi sono più disinibite, mi si buttano praticamente addosso, così svestite con la merce all'aria.

Poi si è rovesciato il mondo, dieci anni fa eravamo noi maturi a cercare la canne fresca, ora sono loro che cercano l'uomo maturo. 

Ma non ce l'hanno un padre?
Se fossi stato padre, non avrei mai permesso alle mie figlie di vestirsi così. 

Padre.

Detta da me sembra una bestemmia.

Io padre.

Chissà cosa vuol dire. Io un padre nemmeno l'ho avuto.
Chissà come sarebbe stato il mio vero padre. Me lo sono sempre chiesto.

Falco lo è diventato da tre mesi. Finalmente sono riusciti a coronare il loro sogno d'amore.

Anche LEI ha sempre avuto questo sogno, chissà se l'avrà realizzato alla fine.

Ma non mi importa, non lo voglio sapere.

Il tempo è passato per tutti. 

Falco è quasi uguale a prima, solo qualche baffo bianco ora spunta fra gli altri.

Miki è sempre stupenda, anzi ora che è mamma lo è anche di più, ha solo più dolcezza in lei, questa è l'unica differenza.

Reika ha tagliato i capelli, li ha fatti quasi come Saeko, ma l'eleganza della sorella se la dimentica.

Saeko, quella che fa finta di non averne, di eleganza... E' proprio come me, nasconde il suo vero essere facendo la gatta morta, ma il suo cuore è morto con Hideyuchi, costringendola a buttarsi a capofitto nel lavoro per non pensare all'occasione perduta... 

Cosa ci hanno fatto i fratelli Makimura, con la loro semplicità. Ci hanno reso delle persone migliori. 

L'unica differenza tra me e lei è che lei non è mai stata con un uomo dopo la morte di Maki, io invece andavo sempre con le altre pur di non stare con LEI.

Continuo la mia vita vagabondando, semplicemente aspettando la morte. Che dicono prede tutti prima o poi, ma a me sembra aver dimenticato.

Sono tornato al mio stato brado, sono tornato ad essere l'animale di anni fa, oramai non ho più niente da perdere. 

Sono davanti al tabellone dell stazione, continuo a ricevere là i miei incarichi, infatti anche oggi ce n'è uno: " XYZ parco ovest, h:17.00, grazie". Chissà che questa volta l'amica nera con la falce venga a farmi una visitina.

Manca mezz'ora all'appuntamento, recupero la mini, tra poco sarò lì.

Arrivo al parco, oggi è particolarmente affollato. Sarà il clima mite che la primavera ci sta regalando. Sono le cinque ora, chi mi ha contattato è in ritardo.

Sento un bambino che piange, mi volto a guardarlo e vedo suo padre che lo prende in braccio, gli da un bacio sulla guancia ed il bambino torna a sorridere... Che tenerezza, scaldano il cuore anche a me che forse forse un cuore nemmeno ce l'ho. 

Osservo meglio dietro di loro, c'è un albero ed appoggiato al tronco vedo una figura... femminile... ora mi sorride.... è lei. 

E' LEI. Non ci posso credere. Non la sorrido, sono completamente scioccato. 

Viene verso di me, cammina sinuosa con passo felino, da quando sei così sensuale?

Ora è rischiarata dal sole, i suoi capelli brillano come dieci anni fa, con tutte quelle sfumature di rosso, ce li ha solo un pochino più lunghi.

-Ciao Ryo- . 
Sta in piedi di fronte a me, ancora non riesco a parlare, si accomoda accanto a me qui sulla panchina ma appoggiandosi semplicemente, in modo tale da potermi parlare guardandomi in faccia.

-Come stai?- mi chiede accennando un sorriso.

-Normale- gli rispondo. È il massimo sforzo che riesco a fare, sono completamente perso. 

Lei invece è tranquilla, non fa trasparire nessuna emozione. 

Come se ci fossimo visti esattamente tutti i giorni di questi lunghi dieci anni, o come se non ci fossimo lasciati disperati, sempre dieci anni fa.

Ricordo ancora il nostro addio all'aeroporto, aveva insistito che l'accompagnassi io e no qualcun altro. Quando chiamarono i passeggeri per il volo che l'avrebbe portata lontano da me, mi ha salutato velocemente perchè l'emozione la stava per tradire, ma poco prima dell'imbarco è corsa verso di me, mi è saltata addosso fra le lacrime, e mi ha detto che non mi avrebbe mai dimenticato, che sarei rimasto sempre nel suo cuore come uno dei ricordi più belli della sua vita. 

Meglio che non ci pensi più.

-Come mai da queste parti?- gli domando.

-Ci sono da una settimana, ero ospite da Miki perchè sono venuta a conoscere Toshio, domani parto...-

-Ah... io sto aspettando un cliente ma è in ritardo...-

-Ahahahahhahahahahahah ma ancora non l'hai capito??? Sono io XYZ, te l'ho dato io l'appuntamento!-

Mi guarda negli occhi ora e continua a ridere, e il mio cuore ha perso un battito. Il tempo è passato anche per lei. È un pochino più robusta, ha il fisico da trentacinquenne, ma quello che è veramente cambiato è che lei è tremendamente sexi, e se ne rende anche lei conto di questo, è proprio sicura di sè, non è più la ragazzina timida ed impacciata di anni fa. 

Mi fissa con i suoi occhioni nocciola, non l'ho ancora risposta.

-Sinceramente non l'avevo capito-.

-Ma dai! Il grande City Hunter sta perdendo colpi...- parla abbassando il tono di voce ed accavalla le gambe, decisamente il tempo passa per tutti... o è lei che è troppo sicura di sè o sono io che in dieci minuti mi sto rincoglionendo...

-Come mai mi hai lasciato il messaggio?- 

-Veramente è stato quasi per puro caso, stamattina sono passata alla stazione per comprare i biglietti per domani, ho visto il tabellone degli annunci e non ho resistito, volevo sapere solo come stai e mi sembrava giusto chiedetelo personalmente.-

-Visto che ti sei disturbata allora posso chiederti se ti va di andare a prendere qualcosa al bar con questo vecchio amico?-

-Assolutamente si, ma rimaniamo qui, andiamo a sederci là in quel chiosco-.

Ordiniamo, per me un caffè americano, per lei un gelato al cioccolato... Il tempo passa ma certe cose non cambiano. Credo che la sua golosità sia sempre la stessa!!!

-Allora Ryo, come va la tua vita da sweeper?-

-Ma, sempre il solito... Saeko, Yakuza, ostaggi, soldi e ricatti. La mia vita è concentrata e ruota ancora attorno a questi cinque cardini.-

-E le belle donne?- mi domanda senza guardarmi.

-Bè, quelle alle volte ci sono altre volte no...-

-Vuoi dirmi che ogni tanto accetti anche incarichi da uomini?-

-Se servono i soldi si...-

-Credo che si deve essere proprio girato il mondo! Dopo questo, posso dire di aver visto tutto in vita mia!!!-

Ma che fa, mi prende pure per i fondelli???

-Ehi ragazzina, fai meno la spiritosa!-
-Eh Ryo, non sono più una ragazzina, gli anni sono passati anche per me...- abbassa lo sguardo, sembra triste...

-Figurati per me...-

-Saeko, Reika, Mick e gli altri come stanno?-

-Continuano tutti la loro vita, l'unica differenza sta nel fatto che Mick è ripartito con Kazue a Los Angeles, lei ha vinto una borsa di studio e lui ha deciso di seguirla... a che so io ha aperto un'agenzia investigativa, credo che la permanenza si protrarrà per parecchio...-

-Bene, sono contenta per loro.-

Cade un attimo il silenzio, ora si rimette lei a parlare:

-Toshio è un bambino meraviglioso, assomiglia tanto a Miki...-

-Fortuna che non ha preso dallo scimmione, si sarebbe rovinato l'esistenza!!-

Ride ora, con la sua risata cristallina... ma torna seria immediatamente.

-Sono molto contenta per loro, se lo meritavano questo riscatto dalla vita.-

-Già...-

Ritorna il silenzio, secondo me anche molto imbarazzante.

-Ryo, perchè non mi chiedi niente di me?-

E' vero, non le ho chiesto niente e non voglio sapere nulla, voglio poter credere che anche lei è rimasta sola come me, che anche io sia rimasto per lei l'unico amore come lei lo è rimasta per me... Non mi va proprio di chiederglielo...

-Sono andata a vivere da Sayuri. Vivo con lei a New York ora, lei ha avuto un bimbo, Toki, e io gli faccio da baby sitter visto che lei lavora tutto il giorno al giornale, un pò mi paga lei per il resto lavoro saltuariamente in un bar. Sono in attesa di un'occupazione migliore, ma per ora va bene così comunque.-

-Sei felice?- 
Questa domanda mi esce spontanea, non credo di voler sapere la risposta però...

-Non mi lamento. Bè ora devo proprio andare, Miki si starà preoccupando. Ti saluto allora.-

Io rimango ancora seduto, lei invece si è alzata e sta recuperando la borsetta. Ora mi è affianco, mi tocca per un braccio, non mi volto a guardarlae lei fa altrettanto, ma mi dice:

-E' stato un piacere.-

Se ne va così, con dolcezza è apparsa e con dolcezza se ne va. 

Che strana sensazione.

Decido di andarmene pure io, lascio i soldi per pagare le consumazioni e vado via dal chiosco e dal parco.

È un pochino fresco ora, la giornata sta volgendo al termine. Prendo la macchina e lentamente rientro a casa, pensando a questa strana serata. 

Non sono triste, mi sento in una dimensione ovattata, come se avessi vissuto la situazione da spettatore, ecco come se avessi guardato una fotografia e dopo tanto tempo mi rievocasse solo un sentimento di malinconia, come quando si ricordano i bei tempi andati. 

Non ho fumato nemmeno una sigaretta ancora, ora ne ho proprio bisogno, ne prendo una e l'accendo. 
... a cara bionda, tu non mi tradirai mai... Riesci sempre a tranquillizzarmi, a rilassarmi..

Parcheggio la macchina davanti a casa, mi volto a guardare il palazzo di fronte, è strano vederlo disabitato, da quando anche Mick se n'è andato sono riamsto solo in questo quartiere... vabbè Reika neanche la conto più...

Salgo in casa, oramai è sera, ma non ho fame... ho voglia di bere una birra, apro il frigo e me ne prendo una, accendo la radio e metto un pò di musica, Scar Tissue dei Red Hot Chili Peppers, mi piace, mi prende bene con il mio stato d'animo.

Tolgo il giubbetto, rimango con la maglia nera, mi siedo sul davanzale della finestra, accendo un'altra bionda e mi godo l'aria fresca di questa serata. Mi fa venire i brividi, sento la pelle d'oca ma non mi dispiace. In lontananza si vedono tante luci colorate, le insegne della mia città si stanno accendendo per dare il benvenuto al popolo della notte, le conosco bene qulle luci. 

Potrei uscire, ma non mi va. Preferisco stare a casa, stasera ho proprio voglia di pensare a LEI. Che bella sorpresa che mi ha fatto oggi, nonostante tutto non mi è dispiaciuto. 

Bevo l'ultimo sorso della mia birra, accartoccio la lattina con un pugno e butto la cicca della sigaretta dalla finestra. Spengo la radio ora voglio guardare la tv, chissà LEI cosa sta facendo.

Faccio zapping tra i canali, non danno niente in tv, o forse sarò io che non trovo niente di interessante.

Sto per appisolarmi, sto proprio invecchiando se prendo sonno a quest'ora, sono solo le 22:00, ma ora suona il campanello,sarà Saeko per un nuovo incarico? No, lei non suona mai il campanello, ma non immagino chi possa essere...

-Ciao Ryo- non ci posso credere, ancora LEI... due volte in un giorno dopo dieci anni, ho capito sta finendo il mondo...

-Posso entrare? O sei occupato?...-


Continua a lasciarmi senza parole, ma quale occupato, se le dico che stavo per addormentarmi a quest'ora mi prenderà in giro per sempre...

-Non sono occupato, veramente mi stavo preparando per uscire...- MA DOVE??? proprio bastardo proprio...

-Ah, allora scusa il disturbo...-

-Non mi dici almeno perchè sei venuta?-

-Eh... passavo di qui, ho visto le luci accese dalla finestra ed allora ho pensato di passare...... no, veramente avevo voglia di andare alla terrazza, posso andare? Nel frattempo che tu ti cambi, sto solo due minuti....- ormai è già entrata, sta ancheggiando sulle scale, sembra proprio una gatta...

Chiudo la porta, vado in cucina, mi prendo qualcosa da bere, meglio qualcosa di forte, mi distrae un pò. Decido di andare su da lei, oramai c'è, tanto vale vederla. 

Salgo sulla terrazza, la raggiungo, mi metto accanto a lei.

-Mi lascia sempre senza fiato venire quassù. Neanche a New York so può godere di questo spettacolo...-

-Puoi tornare a vederlo quando vuoi, lo sai...-

-No no, è meglio di no.-

Non riusciamo ad evitare questi silenzi imbarazzanti, anche io non riesco a spiaccicare parola.

-Mi mancherà tanto questa città, ancora una volta. La Grande Mela è bellissima, ma Tokio è Tokio.-

-Già...-

-Allora....- mi prende il bicchiere dalle mani, gira fino a quando incontra l'impronta delle mie labbra e beve un sorso di sakè... -...stavi uscendo, quindi ti lascio ai tuoi impegni. Grazie di nuovo.- mi consegna il bicchiere, ma io non voglio che se ne vada, voglio che rimanga ancora un pò con me...

-Rimani altri cinque minuti, per piacere...- mi guarda negli occhi, accenna un sorriso e si riappoggia al parapetto.

-Non è che la tua ragazza si indispettisce?- sta facendo la furba, prova a sapere informazioni su di me, ed io sto al suo gioco.

-Dì tu invece, il tuo fidanzato sa che sei venuta da me?- 

-Ryo, io non ho un ragazzo, nè marito nè tanto meno una mia famiglia.-

-Guarda che il tempo passa...-

-E lascialo passare!- 

Volevo fare una battua ma non ci sono riuscito, mi ha anticipato.

-Non mi importa dei giorni che passano, non mi importa di qualche ruga in più e non mi importa di qualche capello bianco o qualche chilo in più. Adesso è facile è va bene così.-

-Cosa è facile Kaori?-

-La vita è più facile, tutto è più facile.-

-Perchè è più facile?-

-Perchè non ci sei più tu.-

Sapevo che fosse così, ma detta da lei mi ha fulminato! L'ha detto con una non curanza che mi ha gelato sul posto. Possibile che sia più facile per lei vivere come vive ora?

-Meglio così, allora...-

-Ho detto che è più facile, non che è meglio, Ryo.-

-Almeno non rischi più.- mi accendo una sigaretta, mi sta proprio innervosendo adesso...

-Oh andiamo Ryo, ho 37 anni ora, smettila con queste frasi! Moriremo tutti prima o poi, lo capisci o no?-

-Un conto è morire con una pallottola in fronte, un conto è morire al caldo con le persone a te care!!!- si ci sono sono proprio incazzato nero. 

Mi guarda con rabbia, sembra una pentola a pressione tra poco scoppia...

-Ryo, basta, sono stufa di questa storia! È possibile che dopo dieci anni ancora mi devi dire queste cose qui??? Io ce le avevo le persone care vicino a me, avrei preferito morire a suo tempo vivendo con te che ora lontano da tutto e da tutti!!!-

La finiremo sempre così, a litigare come anni fa per lo stesso motivo...

-Maki non avrebbe voluto questo...-

-Maki non avrebbe voluto vedermi come sono ora!!! Ryo pensaci! Non è un caso che lui mi avesse affidato a te... lo sapeva anche lui quanto tu fossi speciale...-

-Io NON sono speciale. Sono una persona che si è macchiata dei più terribili delitti! Sono una persona costretta a vivere all'ombra perchè alla luce del sole sono troppo visibile morirei subito! Fosse ora magari lo facessero, sono stufo! Stufo di essere speciale per qualcuno quando NON – LO- SO- NO!!!!- ormai sono proprio andato, la bestia sta sputando tutto il suo sangue, la sua ira, la sua collera, come sempre su di lei, sull'unico angelo mandato dal cielo ancora una volta e che io ancora una volta respingo. Lei ora invece sembra si sia calmata, accenna un sorriso e si gira nuovamente a guardare il panorama.

-Tu non sei quel freddo mostro che ti dipingi. Io penso che tu hai molti difetti, sei scorbutico, vuoi sempre averla vinta tu e non vuoi mai dare sfogo ai tuoi sentimenti, e non parlo di me ma di tutti quelli che ti stanno accanto. Però sai anche essere fantastico, un tuo gesto può significare cento di qualsiasi altra persona, sei altruista e quando c'è bisogno di te non ti tiri mai indietro. E poi so di per certo che sotto quella maschera in fondo tu sia dolce, e quando serve sai essere forte e farti carico dei problemi di tutti. Non puoi non essere speciale.- 

Ora mi guarda in viso e mi sorride, con questo sorriso mi ha scaldato poi sarei io il dolce. Passano gli anni ma LEI rimane sempre LEI. Quasi quasi arrosisco, infatti non reggo lo sguardo ed ora mi fisso le mani.

-Lo sai che non mi ero mai accorto di essere così?- si fa una bella risata di gusto, l'aria tesa di prima non c'è già più. È sempre così con lei.

-Bè questo è un altro tuo difetto, alle volte non ti accorgi delle cose più importanti...-

-Ah si? E sentiamo, tu ti accorgi delle cose importanti?- ora mi metto di fronte a lei mani in tasca e la prendo in giro con fare canzonatorio. Però lei mi guarda con una luce strana, si avvicina tantissimo a me, così tanto che quasi ci sfioriamo, mi guarda dritto negli occhi e mi dice:
-Tu per me, sei sempre importante...-

Ci fissiamo per qualche secondo, non so proprio cosa dirle e lei aspetta una parola da meche come sempre proprio non riesce ad arrivare, ma è sempre lei che ci toglie da questa situazione:

-Non dovevi uscire?- si avvicina sempre di più, ora siamo petto contro petto e spalanca quegli occhini da cerbiatta, ma dove vuole arrivare...

-Bè... sì, io....- non credo a ciò che vedo, si mette in punta di piedi, mi dà un bacio a stampoe mi mette le braccia attorno al collo, ora mi guarda in viso:

-Allora?- la ragazza mi sta provocando, ed io non riesco a muovermi. Mi dà un altro bacio a stampo e poi un altro, sposto un pò il viso di lato e cerco di riprendermi...

-Io.... non credo sia la cosa giusta....-

Mi prende il viso e lo sposta con un gesto delicato della mano e mi dice:

-Non abbiamo più niente da perdere Ryo... Prima avrei perso te, ora tu non sei più con me quindi non c'è niente che ci vieti di fare questo...-

Stasera tutto ciò che dice sembra musica, una dolce melodia che non riesco a non ascoltare, possibile che a distanza di tutto questo tempo il mio corpo abbia ancora così tanto bisogno di lei... io che mi sono sempre perso tra amore e ragione, il mio eterno dilemma, io che non riuscivo mai a capire se io l'amassi oppure facessi un errore madornale, ora riesco solo a pensare a quanto lei sia fantastica così.

Prende una mia mano, si arrampica al mio collo, mi dà tanti baci stampo e mi mette la mano che teneva su di un seno... dopo questo potrei morire seduta stante, quante colte l'ho sognata questa scena e l'ho sempre repressa, ora lei candidamente ha abbattuto i miei muri, e non resisto più.

La prendo a mani larghe mentre la bacio con foga, e lei fa lo stesso con me, ma è sensuale per niente volgare, e con piccolo gesti mi sta facendo letterlamente impazzire.

La stringo e la bacio ovunque, ho un bisogno così carnale di lei, e lei è bellissima, forse più bella di anni fa, così favolosa con tutta la passione che ci mette, lo fa come se avesse così tanto bisogno di me, ed io sto capendo che anche per me è così, la prendo in braccio e la porto in camera, lei è tremenda, è una gatta che fa le fusa ma proprio come i gatti quando è finito il gioco mi lascerà di nuovo, ed io ora capisco che questo non è affatto un gioco e ancora una volta rischiamo grosso.

Ora vedo tutto annebbiato, le sensazioni sopravvalgono i miei soliti pensieri e cerco di godermi questo momento meraviglioso con l'unica donna che io abbia mai amato nella mia vita.


Abbiamo fatto l'amore con la A maiuscola e per me è stata la cosa più bella che avessi mai vissuto in questa vita solitaria, non mi sono mai sentito amato neanche da lei in anni di convivenza, e come al solito l'unica cosa che riesco a fare ora è stare in silenzio, neanche la guardo anche se sento il suo sguardo addosso, non posso guardarla così meravigliosa dopo che l'ho respirata a pieno so già che da domani non riuscirò più a fare a meno di lei, ma dovrò farlo per lei, per proteggerla.

Sento che sorride, troverà la situazione molto divertente?

Ora mi volto a guardarla, è bella da togliere il fiato, è sdraiata a pancia in giù, si tiene il busto su per i gomiti, ed ha le gambe sollevate che si incrociano l'una con l'altra, la guardo in viso ed è una dea, ancora le guance arrossate, ed appoggia il viso alle mani unite:

-Perchè stai in silenzio?- mi chiede. Bella domanda. Ed ora che le rispondo?

-E tu cosa trovi di divertente alla situazione?-

-Trovo divertente proprio il fatto che rimani in silenzio, possibile che riesca ancora a farti restare senza parole? Non posso credere che io ti metta paura... City Hunter che ha paura di una donna...-

-Io non ho paura di te.-

-Oh si che ne hai, altrimenti non metteresti le mura dal nulla.-

Non riesco a fregarla, mi legge sempre nel profondo e non posso fare a meno di evitarlo.

Mi rivolto dall'altra parte, nuovamente creo silenzio tra di noi perchè non trovo il modo di dirle che ora tornerà tutto come stamattina, che ora lei deve andarsene ed io tornerò ad aspettare la morte come ho fatto fino ad oggi, e la disprezzo oltretutto perchè lei oggi è tornata per farmi illudere di una vita che non potrò mai avere, una vita accanto a lei, la donna che amo. Mi ha fatto assaporare nuovamente la bellezza di averla accanto, anche se in realtà già lo sapevo.

-Ryo, non perderti tra le tue domande, quando sai che una risposta non te la vuoi dare.-

-Kaori, sai già come la vedo...- decisamente oggi sto dando il massimo di me stesso...

-Ryo, non mi devi dire niente, non mi aspetto niente adesso stai tranquillo...-

LEI. Sempre lei mi toglie da queste situazioni. Com'è dolce, adesso mi sorride teneramente.

-Come fai... Kaori, come ci riesci....-

-A fare cosa scusa?-

-Ad essere così, come fai ad essere così speciale?-

Ha avuto un leggero tremore, ora mi fissa in viso e il suo volto si è incupito...

-E tu, come fai ad essere così grande?-

-Sei tu che mi vedi così Kaori.... io non sono così.-

Squote la testa e sorride nuovamente. Si alza dal letto così nuda com'è, la vedo cercare le sue cose, ora se ne andrà nuovamente dalla mia vita, sono pronto per farla andare via?

-Kaori, dove vai...-

-Ryo...- si ferma e si volta a guardarmi, gli occhi lucidi, prima sorride poi non regge e cerca di trattenere un singhiozzo, porca puttana sono riuscito a farla piangere anche oggi... -Ryo il mio volo è diretto a New York, farò tantissime ore in viaggio e vorrei prima riposarmi...-

-Puoi dormire qui se ti va, nella tua vecchia camera...-

-Ryo, sto andando via da te. Sei come una calamita per me non lo vedi? Sono talmente legata a te che non posso fare a meno di vederti come ho fatto oggi anche se so che dopo non appena salterò quella porta mi sentirò morire perchè per me questa non è vita Ryo, questo è un distillato di sofferenza e solitudine che mi accompagnerà fino alla fine. Ora non voglio rinfacciarti nulla perchè prima sono stata io a volere che le cose andassero così, ed è stato tutto infinitamente meraviglioso, ancora più bello di tutto ciò che io avessi mai potuto immaginare...- indossa la maglietta e si asciuga le guance coi palmi delle mani, mi fissa un attimo e riprende a parlare... - ...ma io Ryo, una risposta me la devi a ciò che ti sto per chiedere, rispondimi sinceramente, e poi ti prometto che me ne andrò di nuovo, però almeno rispondi: mi hai sempre confermato che mandandomi via mi avresti concesso una nuova vita ma dimmi... dimmi Ryo... questa per te è vita? È vita per te lasciarsi spegnere lentamente mentre la felicità ti passa affianco e a mala pena riesci a sfiorarla?-

Mi fissa e non riesco a proferire parola perchè capisco e vivo esattamente ogni minima parola che ha scandito e che mi hanno trafitto come mille lame, continuo a guardarla ma non voglio parlare perchè se ora lo facessi rovinerei tutto e non posso farlo.

-Ti sei risposto Ryo, fidati...-

Un ultimo sorriso, abbassa la testa, prende la gonna, le scarpe e fa per andarsene, quando si blocca all'improvviso perchè la mia bocca prende a parlare da sola senza il mio volere, e le dico.

-Non posso vederti morire per causa mia, ho già visto morire tuo fratello tra le mie braccia, alla tua morte non posso resistere... non posso....-

Per qualche secondo sta ferma immobile poi mi risponde:

-Se è per questo, sto già morendo a causa tua... addio, Ryo.-

Imbocca la porta e se ne va.

Impietrito.

Rimango letteralmente impietrito a basito da queste parole, e mi chiedo se sentirsi rifiutati può lontanamente assomigliare alla sensazione di dolore che lei mi ha appena inflitto.

Come un bicchiere che cade a terra e si frantuma in mille pezzi.

Come un'auto che si schianta a 200km all'ora al muro.

Come una nave che affonda, e tu non riesci a risalire a galla perchè il vortice ti sta trascinando giù e lentamente affoghi.

Ma è giusto che affoghi, è giusto che mi lasci trascinare nel baratro, muoio io purchè si salvi lei. Voglio bere cazzo, ho voglia di non capire più niente, mi alzo, mi vesto ed esco di corsa per uno dei miei locali, voglio un pò di alcool a disinfettarmi le ferite. 

È meglio così.



Aeroporto di Narita, h:06:50.

Ho guidato tutta la notte, non sono riuscito ad ingurgitare una goccia d'alcol perchè la mia mente era già offuscata da LEI.

Non sono riuscito a pensare ad altro che al fatto che per quanto debba resistere, solo ora che l'ho avuta non posso più farne a meno. Non posso più privarmi di lei. Non posso più tornare a quello stato di insufficienza verso la vita, ho bisogno della vita, ho bisogno di LEI che è la vita stessa.

Corro spedito dentro l'aeroporto, non so dove sia ma tutto quello che conta ora è che io la debba trovare.

La trovo infatti, seduta in sala d'aspetto, sfoglia un giornale ed ha le cuffie.

Quant'è bella.....meravigliosa....

Mi fermo per un'istante a guardarla, e lei, che mi accorgo si è sentita osservata, alza lo sguardo, si volta a destra e a sinistra, non vede nessuno e riabbassa la testa, ma mentre lo fa scorge la mia presenza, dallo stupore le cade il giornale, e spalanca gli occhi e la bocca... ehi piccola, mica hai visto un fantasma?!

Mi avvicino a lei, la sorrido e lei mi sorride a sua volta e si mette in piedi.

-Ciao...- le dico-

-Ciao... non c'era bisogno che venissi a salutarmi, ci siamo già salutati ieri...-

Non la rispondo, continuo a guardarla, LEI sempre così furba ma ingenua, non ha ancora capito che la voglio riportare a casa...

-Ehi, sei venuto per non dire nulla?-

Già, non dico nulla, l'unica cosa che voglio fare è abbracciarla, la prendo di slancio e la stringo forte a me, all'inizio è un pò confusa, lo sento perchè non risponde al mio abbraccio, poi le dico:

-Non partire, non farlo mai più, ti prego....-

Si stacca all'improvviso, mi guarda in faccia e mi chiede:

-Possibile che a 40 anni ti sia venuta la ragione???-

-Ma quali 40 anni!!! io ho sempre 20 anni, ricordi...?- le dico per sdrammatizzare, e lei capisce visto che mi sorride e mi abbraccia forte.

Ed ora lo sento, che sono a casa... sono a casa solo con LEI.
 
  
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