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Autore: shelovesyou    02/10/2011    1 recensioni
Prima ancora di arrivare provavo già una brutta sensazione, mi sentivo come un topolino grigio che si dirigeva verso la bocca di un gatto, e non c'era nulla..nulla che potessi fare, per evitarlo.
Mia madre era morta di cancro tre anni prima, e io incominciavo a dimenticare i suoi liniamenti.
Quando aprivo il suo porta cipria e vedevo riflessa la mia faccia, mi tornava in mente la sua.
Il profumo della cipria aveva lo stesso odore di quando la baciavo sulla guancia.
Mia madre, lei non mi avrebbe mai mandata in collegio.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno.
felicità.



Prima ancora di arrivare provavo già una brutta sensazione, mi sentivo come un topolino grigio che si dirigeva verso la bocca di un gatto, e non c'era nulla..nulla che potessi fare, per evitarlo.
Mia madre era morta di cancro tre anni prima, e io incominciavo a dimenticare i suoi liniamenti.
Quando aprivo il suo porta cipria e vedevo riflessa la mia faccia, mi tornava in mente la sua.
Il profumo della cipria aveva lo stesso odore di quando la baciavo sulla guancia.
Mia madre, lei non mi avrebbe mai mandata in collegio.
 
 
 
 
Da quando mio padre si era risposato, era diverso, più distaccato, freddo. 
Quella donna era capace di tutto, l'aveva perfino convinto a mandarmi via, dalla mia vita, dalla mia città..da tutto.
In un collegio, sia femminile che maschile, situato nelle verdeggianti pianure del Canada.
Appena arrivati, mio padre si girò verso di me e mi sorrise dolcemente, ricambiai teneramente, per poi scendere dalla macchina e scaricare le valige.
Mi venne incontro e ci guardiammo per qualche secondo negli occhi. I suoi trasmettevano tristessa, maliconia.
Dopo un pò, allargò le sue grandi braccia e mi strinse a se, accarezzandomi la schiena lentamente.
Era da tanto che non abbracciavo mio padre, era da tanto che non mi dimostrava un pò d'affetto, era da tanto che non mi sentivo così. Mi sentivo protetta tra le sue braccia..mi trasmetteva tanta sicurezza. 
Restammo così, immobili, stretti l'uno a l'altra per almeno due minuti. Poi si staccò, mi sorrise accarezzandomi una guancia ed io accennai un sorriso.
Lo vidi allontanarsi e dirigersi verso la direttrice del collegio, e dopo qualche stretta di mano e qualche raccomandazione, abbracciato alla megera, salì in macchina e andò via.
 
Era tutto così strano, così diverso, non sapevo che così mi avrebbe riservato quel posto, non sapevo nulla.
Mi guardai intorno. 
Ero circondata da ragazze che suonavano ogni tipo di strumento musicale, si stavano sicuramente preparando per qualche esibizione o qualche recita. C'erano ragazze che scherzavano e ridevano tra loro, ragazze che facevano yoga, ragazze che facevano ginnastica. 
Ovviamente ero circondava anche da ragazzi che giocavano a calcio, ragazzi che si divertivano a guardare il culo delle ragazze che passavano di proposito davanti a loro sorridendo maliziose, e anche ragazzi che fumano e bevevano.
C'è ne erano di tutte le specie, di tutte le razze, erano tutti diversi tra loro.
Ma c'era una cosa che li accomunava, la divisa. La indossavano praticamente tutti. 
Le ragazze indossavano una gonna lunga fino al ginocchio, stile scozzese. Sopra invece, indossavano una semplice camicetta bianca con il simbolo del collegio.
I ragazzi invece indossavano un semplice pantalone grigio, una maglietta bianca con inciso il simbolo del collegio e una giacca rosso rubino.
'Le cosa poi migliorano sai, davvero.' 
mi girai e mi trovai una donna sulla sessatina, alta circa un metro e sessanta, tutta ossa, capelli grigio-biondo, che indossava un vestito a fiori, con una collana di perle e un pullover bianco.
La direttrice.
Abbassai lo sguardo. 'No..io sto bene, grazie.' le risposi timidamente. 
La donna annuì energicamente.
'Ehm..senti, ora ti voglio presentare una compagna fantastica..Victoria, Victoria vieni ti presento Mery!'
'Occhei, vengo subito.' la sentii rispondere un pò scocciata.
 
 
 
'Il mangiare è proprio schifoso però, da ospedale, perciò quasi tutti ci teniamo i soldi da parte per ordinare pizza e pasti cinesi, e chi lo fa, qualche anoressica, si nutre di gomme da cancellare. Sul serio.' scoppiò in una fragolosa risata, io mi limitai a sorridere teneramente.
'Possiamo fare quello che vogliamo quì dentro.' mi disse mentre salivano le scale, dirette nelle nostra stanza.' Ma proprio tutto.' si fermo e mi fece l'occhiolino, era davvero strana quella ragazza, un pò..anormale.
'E poi, cazzo, quì viviamo favolosamente..! Siamo circondate da ragazzi da urlo, fumiamo e beviamo quanto vogliamo, quindi, sorridi, che ti divertirai da matti quì.' ridacchiò e io feci lo stesso.
'Accidenti, sei proprio fuori allenamento, dovrai venire a correre con noi, senò avrai un infarto prima dei vent'anni.' scoppio a ridere.
'Ecco, quì c'è il nostro bagno e anche le doccie, e..tranquilla, sono solo per ragazze.' mi fece l'occhiolino mentre io le sorrisi.
'Come hai detto che ti chiami?.' mi domandò proseguendo il tragitto che ci avrebbe portate alla nostra stanza.
'Mery..ma quasi tutti mi chiamano Mouse.'
'Mause? mi domandò incuriosita alzando un sopracciglio.
'Beh..mio padre m'ha sempre chiamato così.' risposi timidamente.
'Davvero? E come mai?'
'Non so..' abbassai lo sguardo, reggendo bene la valigia.
'Il mio mi chiamava Principessa, mi faceva vomitare.' rise, e io feci lo stesso.
'Meglio di Mouse, sicuramente.'
 
 
'Taaadà!' aprì la porta della stanza, mi fece segno di seguirla e posò la mia valigia su un letto infondo alla stanza.
La seguì timidamente e mi guardai intorno.
'Il mio è quello più in disordine, visto? sembra un campo di battaglia.' esclamò rivolgendomi un sorriso. 'E' più forte di me, sarà per razione contro mia madre, tu che dici?.'  Non le risposi, mi limitai a sorriderle, per poi continuare a guardarmi intorno.
'Quello è di Pauline.' disse indicanto un altro. 'E questo quì, è tuo.' mi disse sorridendo, avvicinandosi al mio letto.
Abbozzai un sorriso e mi avvicinai, poggiando l'altra borsa accanto al guardaroba.
'Hai delle belle gambe, e anche un bel seno.' mi disse ridendo.
Mi guardai attraverso uno specchio li vicino, ridacchiai. Si, diciamo che mi trovavo abbastanza..carina.
'Grazie.' risposti teneramente.
Sentii Victoria sedersi sul suo letto e guardarmi sorridente.
'Hei..senti, lo so che è orrendo il primo giorno, ma adesso io sto meglio quì che a casa mia.' si alzò e allargò le braccia. 'Siamo come i ragazzi smarriti di Peter Pan, giusto? Smarriti e scatenati.' ride di gusto, io abbassai lo sguardo e sorrisi. Si aveva ragione. 
'Dai..forza, ti faccio conoscere mio fratello Harry, ti piacerà di sicuro..e anche il resto dei miei amici! mi disse ridendo. 
Certo che era proprio una bella pazza, eh.
Dovevo abituarmi prima o poi, nessuno mi avrebbe portato via da lì, non c'era nessuno per me, lì fuori.
'Oh..maddai..ce..io..' non sapevo che dire, ero imbarazzatissima.
'Occhei peperoncino, sei imbarazzatissima, lo so. Però..Sciogliti, ama, vivi.'
Abbassai lo sguardo e sorrisi. Non potevo chiudermi in me stessa, dovevo fare qualcosa per migliorare, e di certo la compagnia di qualcuno mi avrebbe fatto bene.
'Andiamo.' mi prese per mano, e insieme uscimmo dalla stanza.
Victoria aveva ragione, dovevo vivermi la vita, dovevo esplorare sto fottuto mondo, dovevo cercare il lato positivo delle cose, dovevo sorridere di più, dovevo ridere di più..dovevo divertirmi di più.
niente più tristezza, diamo spazio alla felicità.
 
 
 
 
 
 
 









welà, macciao a tutti.
sono nuova, si, maddai.
ho scritto questa storia, beh..perchè..boh, mi andava.
spero vi piaccia, spero che qualcuno mi segua durante questa mia avventura.
lo spero tanto.
ho preso un pò spunto da un film..:')
quì sotto vi darò delle foto, giusto per farvi rendere conto dell'aspetto esteriore di Mery e Victoria.

bhe..non so più che dire..quindi, ciao.


pace e amore a tutti voi.

shelovesyou.
  
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