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Autore: Cold    11/06/2006    2 recensioni
Una FF ispirata all'omonima canzone dei Metallica.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ONE

ONE

SOUNDTRACK : METALLICA, ONE.

Impazziva la guerra intorno a me, cadeva torrenziale la pioggia sul campo di battaglia, i tuoni si confondevano con le infernali esplosioni delle bombe, tremava la terra ad ogni rimbombo, lontano o vicino esso fosse.

Il nero manto della notte veniva strappato dalla scia dei missili, simili ad apocalittiche meteoriti che cadevano per uccidere chiunque potessero.

Scappavo disarmato, fradicio, terrorizzato, cadendo contro la paludosa terra, incurante di qualsiasi cosa, preoccupato solo di fuggire da quell’indimenticabile inferno.

Correvo, i miei piedi si immergevano nella fanghiglia, dietro di me solo gli scoppi delle bombe e un assordante sibilo dal cielo.

Caddi in una profonda trincea, di capofitto, il mio corpo violentemente sbattuto nell’acqua sporca di terra e sangue.

Mi rialzai velocemente, e mi appoggiai contro la parete di terra, dei cadaveri vicino a me. Ma non ci badai, non li degnai di uno sguardo, perché ormai la mia vita sola era importante.

Cadeva violentemente la pioggia, le gocce colpivano la terra e il mio volto come mille proiettili.

Nella fredda e finta sicurezza della trincea mi raggomitolai, impaurito, volevo solo fuggire e dimenticare.

Ma prima che potessi anche solo lontanamente immaginare casa, il sibilo si fece più assordante, e una scia di luce cadde non molto distante da me.

Arrivava come un Angelo dell'Apocalisse, falciandomi con l’acciaio della sua spada.

Una grande luce, un colpo violento cacciò il mio corpo lontano, quasi fosse una stupida marionetta.

E ancor prima di accorgermene, ero morto.

I cant remember anything…

Mi sento crollare, cadere, sprofondare in un abisso infinito, una voragine senza fondo. Il mio corpo è senza peso, sono più leggero dell’aria, lanciato lontano dalla violenza dell’esplosione.

E’ questa la morte? Un lungo tunnel senza fine, immerso nell’oscurità?

Cant tell if this is true or dream…

Mi sento bruciare, tutto il corpo mi brucia.

Respiro a fatica, non so dove sono.

Le mie orecchie fischiano, sento il calore del sangue sulla mia pelle lacerata, nella mia mente rimbombano mille bombe, i miei nervi esplodono con loro.

Senza forze, cado in questo turbine di dolore.

Deep down inside I feel to scream…

Apro gli occhi, ma sono inghiottito dall’oscurità.

Tendo le orecchie per ascoltare, ma nulla posso sentire.

Cosa succede? Dove sono?

Chiamo aiuto, urlo disperatamente, ma dalla mia gola non esce alcun suono.

Il mio corpo non sente alcun dolore, alcuno stimolo.

Nella mia mente, percepisco il battito frenetico del mio cuore, più violento ancora delle bombe.

Come in un brutto sogno, da cui aspetti solo di svegliarti, niente di tutto ciò mi pareva vero.

Ricordo la pioggia, un sibilo assordante, la luce. Poi l’oscurità, il dolore.

This terrible silence stops me…

Ed infine fu il silenzio.

Sono arrivato sul fondo dell’abisso?

Sono morto, e sceso all’Inferno?

Nel mio profondo, un disperato urlo di pietà lacera la mia anima.

L’oscurità si fa ancor più nera intorno a me.

Le bombe si zittiscono, ogni rumore svanisce, neanche il mio corpo mi duole.

Pace, finalmente… e dal mio più orrendo incubo mi sarei finalmente svegliato.

Now that the war is through with me…

I’m waking up, I cannot see…

That there is not much left of me…

Per quanto desiderassi che quello fosse nient’altro che un incubo, capii presto che era invece la più bieca realtà.

Le mie doloranti orecchie percepiscono flebili suoni, lontani, piccoli.

Voci.

La mia testa è dolcemente adagiata su qualcosa di soffice, e qualcuno ha appoggiato una cosa bagnata e gelida sulla mia fronte bruciante, regalandomi un bellissimo sollievo.

Ma non ero in paradiso, probabilmente in un ospedale da campo.
Ecco cosa avevano fatto : recuperato come un rifiuto ciò che rimaneva di me, e messo in un letto sotto le cure dei medici.

Mi avevano salvato la vita.

Ma potevo bramare la vita?

La vita…

I miei occhi si erano oscurati, la mia bocca non creava parole, e non sentivo più buona parte del mio corpo.

Forse sarei rimasto così tutta la vita, o magari no… ma rimarrei comunque un mostro : mutilato, straziato, deforme.

…nothing is real but pain now.

Poco mi importava adesso, volevo solo delle risposte, o almeno una voce amica, un faro nel mare in tempesta.

Perché nessuno mi parlava, mi diceva ciò che mi stavano facendo?

Potevo sentire medici ed infermieri passare vicino a me, cambiarmi ogni tanto i panni bagnati sulla fronte, inserirmi degli aghi nel collo.

Ma nessuno mi parlava, nessuno mi confortava. Forse pensavano che non potevo sentire, che fossi già cerebralmente morto.

Invece, solo la mia mente sembrava viva.

Hold my breath as I wish for death….

Ferma il mio cuore, o Dio, e trattieni il mio respiro.

Toglimi da questo inferno. Spezza le catene che mi tengono alla vita.

Oh please God, wake me!

…la mia anima, al contrario del mio corpo, pareva essersi già rassegnata. Aveva già accettato l’idea della morte, di scappare da questa non-vita…

Back to the womb, its much too real…

In pumps life that I must feel…

…e ormai sepolta era l’idea del futuro;

Disperato, caddi nel sonno.

But can't look forward to reveal…

Look to the time when I'll live…

Il mio riposo fu tormentato da terribili incubi, disperati e straziati quanto me.

La mia vita passa sotto i miei occhi, quasi come sullo schermo di un cinema.

Mio padre, mi parla. Io, dieci anni più giovane; ancora io, parto soldato.

Papà, veterano di guerra, mi narra le sue mille azioni, la disperazione, le ferite che le battaglie han lasciato dentro e fuori di lui.

Ero pieno di ammirazione per la sua figura, per ciò che rappresentava per me, ma solo ora vedevo davvero la sua anima, lacerata quanto il corpo di Cristo in croce.

Ferite invisibili, ma doloranti e colanti di sangue.

Fed through the tube that sticks in me…

Il cibo mi viene passato attraverso un tubo, piantato nel mio collo.

Un respiratore mi fornisce dolci soffi di ossigeno.

Mi nutrono di vita, obbligatoriamente, nonostante io più non lo voglia.

L’urlo che proveniva dal lato più nascosto del mio cuore si era trasformato in un pianto, avrei dato qualunque cosa per una parola, un segno di vita.

Mi sembrava di vivere nella più totale indifferenza.

Loro pensavano che ero praticamente irrecuperabile, sicuro.

Dunque perché si preoccupano di tenermi vivo?

Just like a wartime novelty…

Tied to machines that make me be…

Quanto tempo è passato? Mi pargon mesi, anni, secoli.

No, solo poche settimane. Non posso saperlo con perfezione, ho perso il senso del tempo.

Sono sempre nel mio letto, senza braccia e gambe.

Cieco, muto, e quasi sordo.

I medici parlano di me. Li sento, debolmente.

Ce ne sono almeno due vicino al mio letto. Non mi parlano direttamente, forse pensano che io non possa sentire.

Il tono della loro voce pare tradire le loro poche speranze della mia sopravvivenza.

E alla fine, la mera decisione.

Mi tolsero tutto. Il respiratore, il tubo per nutrirmi.

Avevan deciso, finalmente, di lasciarmi libero.

Ecco…

…ora, lentamente, la vita fugge da me.

Ogni secondo che passa, il mio debole cuore rallenta, il mio sangue non fluisce più nelle mie vene. Non ho forze, nemmeno per respirare.

Morirò così, o di fame o di soffocamento.

…e intanto la notizia. La guerra è finita. La vittoria è nostra.

Poco lontano dall’ospedale, posso sentire urla di festa, gente che intona l’inno americano. Si, l’inno della mia patria come sottofondo per la mia scomparsa.

O Dio, quanto è dolce la morte che mi offri.

…cut this life off from me!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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