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Autore: Aya Lawliet ___backupFGI    03/10/2011    0 recensioni
(Vol. V, The road to Oz)
«Ciao, Boscaiolo. Perdonami se non mi fermo a salutarti. Di notte fa molto freddo sulla terra, e se smettessi di ballare morirei all’istante.»
{Boscaiolo di Latta/Polychrome ♥ accenni Boscaiolo di Latta/Nimmie Amee}
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boscaiolo di Latta, Polychrome
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Si erano innamorati durante un ballo ~

prompt: #078, body art

 

 

 

Nel castello di latta dell’Imperatore di latta c’era una sala grande e vuota, con immense vetrate aperte sul cielo, dove di notte Nick Chopper veniva a camminare in silenzio. Nessun altro ci entrava mai. Tra la servitù si mormorava che quello fosse l’unico posto in tutta Oz in cui al sensibile Boscaiolo capitasse così spesso di piangere.

Era un autentico salone delle feste, e all’inizio si era pensato che fosse un omaggio alla dolce Ozma o alla buona Glinda, per allietarle con danze e canti quando fossero venute in visita nel Paese degli Winkie. Ma la ritrosia del Boscaiolo di Latta nell’aprirne i portoni alla luce del sole era fonte di grande perplessità. E il Boscaiolo, silenzioso, seguitava ad entrarvi di notte, e là restava finché i colori dell’alba venivano a riscuoterlo – e non potevano immaginare, gli amici della servitù, quante volte i suoi occhi si riempissero di lacrime durante quelle ore rubate al buio.

La sera in cui Dorothy venne a trovarlo, il Boscaiolo sentì più forte che mai il bisogno di entrare nella sua sala vuota. Ma quella notte non la trovò vuota.

La figlia dell’Arcobaleno danzava, sola nel silenzio, e i suoi colori erano come una lama buona nell’ombra chiazzata di stelle che la circondava. Il Boscaiolo di Latta restò sulla soglia del salone per un tempo infinito, ad osservare, sconvolto, la ruota dei suoi capelli biondi, il flusso della sua veste leggera, il sorriso nel volto bianco e sereno dalle palpebre chiuse; e il mare di ricordi che ancora una volta l’aveva guidato lì – da Dorothy al cuore, dal cuore alla musica, dalla musica a Nimmie: era stato durante un ballo che si erano innamorati – di colpo, senza preavviso, vinto da quella visione di eterea magia, sbiadì.

La fanciulla aprì gli occhi senza interrompere la danza, lo vide e il suo sorriso si accentuò un poco. Tutte le fate dell’aria erano così belle?

«Ciao, Boscaiolo. Perdonami se non mi fermo a salutarti. Di notte fa molto freddo sulla terra, e se smettessi di ballare morirei all’istante.»

Nick Chopper aveva rimpianto mille volte la pelle di cui era vestito un tempo, ma il cuore nascosto in quel petto freddo fu percorso da un dolore intensissimo al pensiero di non poterla scaldare con un abbraccio.

«Spero di non aver detto o fatto nulla di male» sussurrò Polychrome, comprendendo il suo silenzio.

Il Boscaiolo di Latta chiuse gli occhi – per un attimo, un attimo solo. Il cigolio delle sue palpebre fu l’unico rumore ad accompagnare la danza della creatura. Avrebbe potuto dirle la verità, dirle che quel posto gli ricordava troppe cose e che lo faceva soffrire e che non sopportava che qualcun altro soffrisse della sua sofferenza e che per questo sarebbe stato infinitamente meglio se fossero usciti di lì, entrambi, subito... Ma la figlia dell’Arcobaleno aveva freddo. E lui non aveva altri modi per poterla scaldare e tenere con sé.

«Sono io a chiederti perdono, adorabile Polychrome: vederti danzare è un’emozione.»

La fanciulla rise e si avvicinò, vortice di colori nello sfondo buio della notte, l’Arte del suo corpo che gli circondava l’anima come un abbraccio. Quando gli fu accanto, si sollevò abbastanza da sfiorargli la bocca fredda con la sua.

«È una cosa molto dolce, Boscaiolo.»

La danza riprese, riempì la sala vuota di un qualcosa che non era più un ricordo e che, probabilmente, sarebbe sopravvissuto ai raggi dell’alba. Forse li avrebbe persino fatti impallidire. E quella notte il castello di latta dell’Imperatore di latta si animò di un calore che dava nuovo significato al silenzio di Nick Chopper, o ai battiti del suo cuore.

 

 

[ 600 parole ]

 

 

 

 

 

 

Nota: Storia ambientata nel quinto Libro di Oz, The road to Oz. Polychrome è una delle figlie dell’Arcobaleno, caduta per errore sulla terra (per questo ha bisogno di ballare per scaldarsi: abituata al caldo del sole, qui è sempre sul punto di morire di freddo), ha incontrato Dorothy ed è in viaggio con lei alla volta della Città di Smeraldo. Strada facendo si fermano alla corte del Boscaiolo di Latta, nel Paese degli Winkie, e questi resta affascinato da Polychrome e dalla sua danza. Tutto ciò è fonte certa: gli accenni che ho qui elaborato invece su Nimmie Amee, la Mastichina che Nick intendeva sposare prima di perdere il cuore, e il fatto che la danza e la musica gli ricordino lei sono pure e gratuite licenze poetiche.

Mi rendo conto che Polly, come la chiama Dorothy, è un personaggio praticamente sconosciuto per voi lettori. Ma non posso farci nulla: adoro questa coppia, forse la mia preferita dopo la Spaventapasseri/Dorothy (anche se decisamente più fanon), ed erano mesi che volevo scrivere su di loro

   
 
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