Titolo: Di fragole, panna
e imbarazzanti confessioni
Autore: Castiel Who
Genere: Romantico, slice
of life, fluff (tanto fluff)
Personaggi: Frodo Baggins,
Samwise Gamgee
Pairing: Frodo/Sam
Rating: PG13
Avvertimenti: Slash, one
shot
Note: E’ senza capo né coda,
ma ho tirato a sorte su una delle parole della Big Damn Table e mi è venuto
“cibo”. Chiedo venia per quel che ne è uscito fuori.
"Lei é decisamente
troppo magro, signor Frodo". Annunciò di punto in bianco Sam accarezzando
con una mano gli scuri riccioli del padrone.
Sdraiato sull'erba fresca,
la testa appoggiata dolcemente sulle cosce del giardiniere a mo’ di cuscino,
l'interpellato aprì gli occhi con sorpresa. "E questo cosa
significa?" domandò con un pizzico di indignazione nella voce.
"Significa", iniziò
Samwise accingendosi a tirar fuori dal proprio zaino un contenitore anonimo e
un barattolo colmo di panna, "che non é bene per uno Hobbit. Non é
salutare".
Ora Frodo lo stava
guardando incuriosito, le ciglia leggermente aggrottate nell'attesa di ulteriori
chiarimenti.
"Inoltre non mi
dispiacerebbe con qualche taglia in più, se capisce cosa intendo".
Aggiunse con un sorriso. Dal contenitore, Sam tirò fuori una grossa fragola
matura e, dopo averla immersa nella panna facendola diventare bianca come una
nuvola, la porse all'amante affiancandola alla sua bocca che la accolse
calorosamente.
"Non del tutto,
no", rispose mentre masticava il succoso frutto, "non mi sembra che
ti fossi mai lamentato".
"Lamentarmi? Oh no!
Non lo farei mai!" esclamò leggermente allarmato. Non riusciva a
sopportare l'idea di essere stato frainteso. Cercò di rimediare, "É solo
che..."
Non riuscì a continuare,
le parole gli risuonavano nella testa senza voler uscire.
"Solo cosa?" lo
incitò lo Hobbit più vecchio alzando una mano ad accarezzargli una guancia,
"Ti prego, dimmi cosa ti turba, mio caro."
"Sa, lei é...
perfetto. Non sto scherzando, spesso mi ricorda l'immagine di un elfo. Sono
sicuro che ci sia qualcosa di elfico in lei, che lo distingue da qualsiasi
altro e io spesso, ecco..." le guancie gli arrossirono violentemente come
se si fosse accesa una vampa. Non disse altro che potesse aiutare il sempre più
sorpreso Frodo a capire.
Improvvisamente non seppe
più come rispondere a simili parole inaspettate, ma che allo stesso tempo gli
davano una certa gioia e la consapevolezza di piacere sotto ogni punto di
vista. Davvero lo trovava bello quanto un elfo?
Passarono lunghi minuti in
un silenzio pieno di imbarazzo e dubbi, prima che Samwise riscoprisse l'uso
della parola. "Mi sento sbagliato. Troppo Hobbit per lei, e..."
"Oh no, Sam! Non
provare mai più a dire una cosa simile!" sbottò improvvisamente e
freddamente Frodo prima di riacquistare il suo tono più dolce. Avvolse un
braccio intorno ai fianchi del biondo. "Tu sei perfetto, per me. Non
pensarla diversamente perché non é così: sei l'immagine perfetta di uno Hobbit,
ed é così che ti voglio."
Le ultime parole
arrivarono alle orecchie di Sam ovattate, Frodo aveva affondato la faccia nel
suo ventre con un sorriso. Era ormai diventata un'abitudine del giovane
Baggins, quella di cercare il massimo contatto possibile al suo corpo, un gesto
che aveva sempre fatto inclinare piacevolmente gli angoli della bocca del
giovane giardiniere, sempre contento di accogliere l'amato fra le proprie braccia.
Arrossì al contatto delle
dita di Frodo sul suo inguine, sebbene fossero poggiate senza nessun languore.
Contro tutta la volontà che poteva radunare - e ne aveva molta, dalle guance,
l'afflusso di sangue si spostò in ben altre parti più in basso.
Cercò di ritrarsi prima
che il fatto risultasse sin troppo evidente, ma il braccio dell'altro mezzuomo
lo trattenne saldamente. Frodo si scostò un poco per guardarlo negli occhi.
"Non devi
preoccuparti di nascondermelo, Sam. Anche io ti desidero". La mano si
insinuò facendosi strada fra le sue cosce, ogni forma di innocenza svanita.
"più di quanto immagini."
L'unica risposta che
ricevette fu un'altra fragola color neve.
"Sam!" rise a
bocca piena e togliendo la mano da dove si trovava per poter afferrargli una
spalla e tirarsi su abbastanza da poterlo baciare. "non puoi startene
zitto proprio ora!"
"Mi perdoni, non so
proprio come risponderle. Immagino che tutto quello che vorrebbe sia
dimostrarmi il suo desiderio, ne sono convinto. Ma non so cosa possa accadere,
mi segue?"
"No, é la seconda
volta che mi prendi in fallo, oggi". Ammise impaziente di ricevere una
spiegazione migliore.
Questa volta insieme alle
guancie presero fuoco anche le orecchie. "E un problema di... anatomia,
ecco. Non che abbia mai visto una donna come madre natura l'ha fatta,
intendiamoci."
"Stasera mi vedrai
così come sono nato e non ci sarà niente che ti debba preoccupare, prometto che
non vi sarà alcun problema". Con questa promessa interruppe il procedere
della conversazione occupando a pieno le loro bocche.
Fine