Minerva si contorce le mani, appoggiate alla scrivania di mogano scuro davanti a lei.

Hermione fissa la porta, indecisa.

Minerva alza lo sguardo sul vecchio orologio appeso alla parete e enspira forte, lasciando l'aria fuoriuscire dalle narici.

Hermione alza titubante una mano e la poggia piano alla porta, bussando. Solo ora si accorge di avere il polsino della camicia macchiato di inchiostro.

Minerva sente i colpi e sobbalza forte, tesa. I fogli sul tavolo, appena riordinati, finiscono per terra. E' troppo nervosa anche solo per storcere le labbra dal disappunto.

Hermione, fuori dall'ufficio, aspetta, mordendosi un labbro.

Minerva si avvicina lentamente alla porta. La apre con calma, permettendo ai capelli gonfi della ragazza di entrare nella sua visuale.

Hermione la osserva, ora con uno sguardo deciso in volto. Le unghie sono tutte rosicchiate, e una delle pellicine dell'anulare perde sangue.

Minerva contrae appena la fronte -quante volte le ha detto di smetterla?- ma poi si fa da parte, accordandole il permesso ad entrare.

Hermione ricambia con uno sguardo deciso, ed entra velocemente.

Minerva richiude la porta, grata che quel legno cosė robusto -antico, resistente- possa contenere segreti come neanche lei č in grado di fare.

Note: Questo spaccato iniziale č molto breve e sobrio (non potrei assolutamente dare immagini pių spinte di loro due, vorrebbe dire la mia morte -.-") e mi serviva da introduzione alle altre, di cui vado pių fiera :DD grazie, alla prossima!