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Autore: xgrintspancake    04/10/2011    10 recensioni
Quando un semplice finto bacio può sconvolgere la vita di due semplici ragazzi, e migliori amici fino a quel giorno.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emma Watson, Rupert Grint
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Motore.. Azione ! - David Yates pronunciò la ormai famossissima frase conosciuta da tutti sul set. Davanti alle telecamere erano presenti Daniel Radcliffe e Alan Rickman, si stava girando una delle scene portanti del film. Emma sbadigliò esausta dalla giornata di lavoro che aveva appena affrontato. Se ne stava seduta su un divanetto in sala relax con tutti i suoi colleghi, sorseggiando una cioccolata calda per riscaldarsi dal freddo di dicembre. - Ottimo lavoro, ragazzi ! - il regista si complimentò con il cast per l'ottima interpretazione che anche quel giorno avevano svolto. E il silenzio venne poi spezzato da un applauso da parte di troupes di ogni settore. Emma, consapevole che la giornata era definitivamente terminata, si alzò traballante per poi dirigersi verso il guardaroba, prendere le sue cose e andare finalmente in albergo a riposarsi. - Emma, Rupert : avete un momento? - la voce del regista risuonò nelle orecchie di lei. Anche Rupert li raggiunse e entrambi furono curiosi di sapere cosa, David, volesse tanto dirli. - Domani sapete che scena dovete girare, vero? - Emma e Rupert si guardarono negli occhi ignari entrambi di cosa li aspettasse. Rupert fece spallette come stando a significare 'non ne ho la minima idea'. In quel momento il regista scoppiò in una risata che fece rimbombare tutta la stanza. - Ron - alzò una mano chiusa unendo le dita fino a formare una punta - Hermione - fece la stessa cosa con l'altra mano - Bacio - e poi unì gli estremi di entrambe le mani per significare un contatto. Un brivido percorse la schiena di Emma. Era consapevole che il bacio sarebbe stato una finzione ma solo l'idea di baciare il suo migliore amico sia nel film, che nella vita reale, le avrebbe scombussolato la giornata.

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Aprì il rubinetto dell'acqua e si sciacquò il viso. Le parole pronunciate dal regista la sera scorsa ancora le risuonavano nella testa. - Ron, Hermione: Bacio. - Ci aveva pensato tutta la notte e non era riuscita a dormire a causa di quel pensiero fisso e si domandava se anche Rupert era stato assillato così come lo era lei. - Emma, sei solo tu che ti fai questi problemi ! - si diceva tra sé e sé guardandosi fissa nello specchio. - E'solo un bacio finto, è solo un bacio finto - continuava a ripetersi, fino a quando non le balenò nella mente che sì, sarebbe stata una sola scena da girare, ma non un solo bacio da dare. Ecco, adesso era proprio andata nel panico. Perchè le importava così tanto di dare un finto bacio al suo migliore amico? Forse credeva che le cose sarebbero cambiate? Non restava altro che aspettare poche ore per rispondere a questi quesiti. In un battibaleno si preparò e, uscita dall'albergo, prese un taxi per dirigersi, non sul set perchè sarebbe stato troppo presto, ma al centro commerciale: magari un po'di shopping le avrebbe chiarito le idee e non le avrebbe fatto pensare a quel bacio. Cercò un bar abbastanza intimo per fare una veloce colazione e quando lo trovò prese posto in uno dei tavolini adiacenti al bancone. Ordinò un caffè macchiato con ben 4 cucchiaini di zucchero: quel giorno si voleva un po'addolcire. Sorseggiava tranquillamente il liquido contenente nella tazzina bianca di cristallo dando, ogni tanto, un'occhiata al quotidiano che le stava davanti sul tavolino. Improvvisamente le parve che qualcosa oscurasse la pagina in bianco e nero che stava leggendo, ma non poteva essere certo una nuvola che aveva oscurato il sole dato che era al coperto. Infatti, pochi attimi dopo, una voce a lei familiare le parlò dolcemente: - Buongiorno ! - la figura apparentemente scura della persona, le si presentò davanti con un sorriso raggiante. - Anche tu qui? - Emma alzò lo sguardo e la persona di cui aveva meno voglia di incontrare fra tutte, ce l'aveva proprio lì davanti a lei: e quella persona era proprio Rupert. La ragazza non riuscì a spiccicare parola, le parve di essere come in uno stato di trans; la sua mano cominciò a tremare e con calma appoggiò la tazzina sul piatto del servizio. - G..giorno - rispose poi cercando di nascondere la preoccupazione,la paura e l'agitazione che la stavano sovrastando. - Posso? - disse il rosso indicando la sedia che si trovava proprio davanti a quella di Emma. Lei annuì cercando di sembrare il più tranquilla possibile e gli fece un sorriso. Rupert cominciò poi a parlarle di un misto di cose di cui ne facevano parte il tempo, l'orario, le riprese ed Emma non stava seguendo nemmeno un discorso, l'unica cosa che riusciva a vedere e a "sentire" erano le labbra del rosso. Il suo sguardo era fisso su di esse, le vedeva muoversi continuamente, aprirsi e richiudersi ad ogni parola pronunciata, quelle labbra rosee e carnose alle quali non aveva mai pensato così intensamente come stava facendo in quel momento. Il ragazzo si sentì come trascurato, si era accorto che la moretta gli stava fissando le labbra, e non ne sapeva il motivo..dopo aver parlato a vuoto le domandò: - Ho per caso qualcosa nei denti? - si passò poi la lingua tra di essi come per prevenire. Emma fece uno scatto, diventando rossa nelle guancie e accennò un 'no' con la testa chiedendo poi scusa per quanto fosse distratta quel giorno.

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La musica nella mini di Rupert era quasi non-udibile da quanto fosse bassa. Emma aveva lo sguardo perso nel vuoto, guardava fuori dal finestrino scuro non aprendo bocca e la musica sembrava quasi fungere da sottofondo, proprio come in un film, mentre il vento che penetrava dalla piccola fessura le scompigliava i boccoli castani. Il silenzio era tombale, nessuno dei due si azzardava a parlare e quei pochi minuti di viaggio, parverò un'eternità. Finalmente, Rupert imboccò la strada per il set di registrazione. Scesero entrambi di macchina, ad Emma batteva forte il cuore pensando alla scena che tra poche ore avrebbe dovuto girare. Tutto il cast accolse con entusiasmo i due ragazzi, e ognuno di loro si diresse nel proprio camerino per prepararsi, con abiti e trucco adatti, ad interpretare Ron e Hermione. Passata una mezz'ora necessaria per il trucco, Emma se ne stava davanti allo specchio del suo camerino a guardarsi e a pensare. Si sentiva strana, la sua mente era focalizzata su Rupert, su come avrebbe affrontato la situazione del bacio, ma soprattutto doveva pensare ad apparire la solita ragazza spontanea e allegra di sempre, senza che nessuno capisse che qualcosa la stava preoccupando. Si udirono tre o quattro colpetti alla porta. Ecco, il suo cuore era tornato ad accelerare e il suo respiro era sempre più affannoso; facendo un grosso sospiro, e con voce fioca, disse - Avanti - . La figura sorridente di Rupert aprì la porta e avanzò fino alle spalle di Emma che stava assistendo alla scena dallo specchio. - Scusa il disturbo, ma David mi ha detto di avvisarti che sono indietro con le scene, e non ce la facciamo a girare il bacio - Un sospiro di sollievo attraversò i polmoni della moretta, il suo cuore era tornato ad un battito regolare e adesso sembrava più tranquilla ma allo stesso tempo dispiaciuta. Ringraziò Rupert per averla avvisata e si scusò nuovamente con lui per essere sembrata così cupa in quella giornata. - Tranquilla - il rosso rispose allegramente e continuò sicuro di sè - Anzi, per cercare di rallegrarti, volevo chiederti se ti andava di fare un giro insieme dopo le riprese . - Il suo volto cominciò lentamente ad arrossire proprio come era solito fare al suo personaggio.

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Indossava un abitino attillato fino alle ginocchia color panna, abbinato a un paio di sandali dello stesso colore contornati da strass, con i suoi soliti boccoli castani che il vento scompigliava. Tutto intorno, l'atmosfera era perfetta: luce soffusa, odore di rosa, il suo fiore preferito e una bottiglia di champagne sul tavolino che non guasta mai. Rupert le spostò la sedia per alzarsi dal tavolino, un po' imbarazzato ma comunque felice per come stava proseguendo la serata. - Grazie - rispose lei timidamente, accennando un sorriso. I due si avviarono lungo le rive di un fiume per una passeggiata al chiaro di luna. - Mi ha fatto molto piacere che tu mi abbia invitata, oggi - Emma ruppe il silenzio che da un po' li stava sovrastando sentendosi un attimo in imbarazzo. Lui sorrise senza far notare il rossore delle guance che ormai era suo solito - Figurati, mi ero accorto che eri un po'strana - confessò poi sedendosi su un prato mentre la brezza, che portava lo scorrere del fiume, attraversava i capelli scompigliandoli un po'. A sua volta, anche Emma si sedette vicino a lui quando un gelido brivido le percorse la schiena. Con galanteria ( e imbarazzo) il rosso si sfilò lentamente la giacca per porla poi sulle spalle di lei insieme al suo braccio per cercare di riscaldarla. I due erano sempre più vicini, la pelle di lei sfiorava quella di lui e ormai potevano sentire il respiro l'uno dell'altra. Lentamente, Rupert si avvicinò verso il suo volto, i nasi dei due si sfiorarono leggermente e le fronti si unirono come un tutt'uno. Nessuno dei due si azzardava a fare il passo successivo fino a quando, finalmente, le labbra di Rupert provarono a cercare riparo in quelle di Emma: Si incastrarono tra loro perfettamente, proprio come succede con l'ultimo pezzo di un puzzle. Dopo qualche secondo, approfondirono il bacio facendolo diventare passionale ma allo stesso tempo dolce e romantico. Entrambi sentivano il sapore dell'altro nella propria bocca e, dopo essersi staccati pochi secondi per guardarsi negli occhi luccicanti e sorridersi, ripresero, con entusiasmo, la scoperta l'uno dell'altra.

- La preoccupazione per la scena è terminata, grazie per avermi cambiato la vita -, pensò Emma mentre assaporava ancora una volta l'essenza di Rupert.
  
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