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Autore: David19494    04/10/2011    5 recensioni
E' passata una sola settimana dal matrimonio fallito di Ranma e Akane.
La ragazza col caschetto è ormai decisa a rompere il fidanzamento, ma un inaspettato arrivo dal passato cambierà radicalmente le carte in tavola...
+++ALTRA STORIA RIPRESA DOPO 18 MESI+++
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Nabiki Tendo, Nuovo personaggio, Ranma Saotome
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ehilà, cari lettori e lettrici!
Ecco a voi la mia seconda fanfic :D
Dunque... è passata una sola settimana dal matrimonio fallito di Ranma e Akane.
La ragazza col caschetto è ormai decisa a rompere il fidanzamento, ma un inaspettato arrivo dal passato cambierà radicalmente le carte in tavola...
Spero di avervi incuriosito! Se sì, leggete il primo capitolo ;)
 
 
 
CAPITOLO 1 - Coming Back Home
 
 
 
Stufa.
Ecco come mi sento. Credo di essere sull’orlo di un esaurimento nervoso.
Mi sono stancata di vedere litigare mia sorella e quello che sarebbe dovuto diventare da domenica scorsa il mio ‘cognatino’. È da quel DANNATO giorno che la situazione è precipitata.
Le loro liti non fanno altro che fracassarmi il cervello.
Di questo passo temo che le mie fortune diventeranno nulle in poco tempo.
Già... se quei due si fossero sposati, ora, a distanza di sette giorni, mi ritroverei sicuramente a contare tutte le banconote guadagnate da quegli ingenui della scuola. Ma SCIAGURATAMENTE ci hanno pensato il senpai e gli altri pretendenti a rovinarci la festa...
Però, devo dire la verità, stamattina STRANAMENTE non ho assistito a nessuna disputa. Sarà forse il primo sintomo di indifferenza tra i due? Oppure avranno finalmente capito che non sono fatti solamente per litigare ogni santo giorno...
E adesso? Mi trovo chiusa in camera senza far nulla quando sono appena scoccate le 11 del mattino.
 
Nabiki Tendo, tranquillamente seduta sulla sedia della sua scrivania a ‘far finta’ di leggere un libro d’avventura che le aveva prestato Kuno, avvertì un ‘toc-toc’ proveniente dalla porta della sua camera.
 
Sospirò lievemente e disse -Avanti- con il suo solito tono glaciale.
 
La porta si aprì quel tanto che bastò a Nabiki per osservare la sorella maggiore fare capolino da dietro il legno.
 
-Nabiki, ti dispiacerebbe andare a comprare una confezione di riso al supermercato? Purtroppo ho ancora molto da fare con il bucato, altrimenti sarei andata io-
 
La diciottenne chiuse gli occhi come esasperata: però non poteva certamente sfogare tutto sull’adorabile Kasumi.
 
-Beh, sono arrivata ad un punto cruciale con questo libro e non vorrei di certo fermarmi sul più bello...- la sua scusa sortì l’effetto desiderato.
 
La maggiore le sorrise come per rassicurarla e se ne andò, uscendo nella stessa maniera in cui era entrata.
 
 
Pochi secondi dopo, la seconda delle Tendo poté udire dal corridoio che la sorella aveva girato il favore a Ranma.
 
Il ragazzo col codino accettò senza troppi complimenti, si fece dare i soldi da Kasumi e uscì di casa.
 
 
-Bwaaa, Saotome! Come dobbiamo fare con quei due?- piagnucolò il signor Tendo, mentre giocava a shogi con un panda gigante.
 
Genma estrasse uno dei suoi cartelli con su scritto "Non chiederlo a me! Sono solo un indifeso animale domestico".
 
Il povero Soun chinò il capo esasperato con un gocciolone dietro la nuca.
 
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Il fischio di un treno in arrivo alla stazione ferroviaria di Nerima si fece udire incontrastato. Dal veicolo a rotaie uscirono come sempre molte persone, tra viaggiatori e turisti di vario genere.
 
-Sakamoto, Yagami! Da adesso in poi continuerò a piedi. Voi invece fareste meglio a prendere un taxi... non credo che vogliate farvi più di dieci chilometri a piedi!- era lo voce di un ragazzo sul metro e 85, fisico pressoché perfetto, dagli occhi color nocciola coperti da un paio di occhiali da sole e capelli castani a caschetto.
 
-Ok, ma si può sapere perché chiami me e Soichiro per cognome anche qui?- domandò Sakamoto, dall’alto del suo metro e 95 di altezza. Oltre ad essere muscoloso, aveva capelli castano-rossi, occhi grigi e una carnagione più scura rispetto agli altri due.
 
-Già, Eiji ha ragione. Me lo chiedo anch’io!- fece Yagami, allargando le braccia. Nonostante fosse alto 1.70, disponeva di un fisico ben scolpito e slanciato, portava lunghi capelli neri legati in un codino ed aveva occhi scuri.
 
Tutti e tre indossavano una tuta sportiva blu e portavano, chi in spalla, chi in mano, dei grossi zaini.
 
-Tra compagni di squadra ci si chiama così, ancora non l’avete capito? Eppure sono due anni che stiamo insieme!- rispose il castano, alzando l’indice come fa un insegnante mentre spiega la lezione ai suoi alunni.
 
-Ma non stiamo facendo una partita! Va bene, ci vediamo domani alla nuova scuola. Mi raccomando, quando torni a casa dovresti riposarti, dopo il viaggio che abbiamo fatto dalla Corea!- disse il più alto, richiamando poi a gran voce un taxi che stava transitando nelle vicinanze.
 
-Ok, lo farò! A domani, ragazzi!- concluse salutandoli, prima di allontanarsi dalla stazione e prendere la via di casa.
 
Sto arrivando, papà! Non vedo l’ora di rivedere te e le mie bellissime sorelle!
 
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Uscire è una grande occasione per allentare un po’ la tensione... soprattutto la domenica mattina, con nessuno a darmi fastidio in mezzo alla strada.
Possibile che da quel maledetto giorno la situazione sia peggiorata? Infondo io non c’entro niente. È sempre quel maschiaccio impertinente che deve trovare un pretesto per malmenarmi! Dal matrimonio fallito è ogni singolo secondo di cattivo umore, mi evita sia a casa che a scuola. E, ovviamente, le uniche volte che ci parliamo in faccia finiamo per litigare.
Sento che prima o poi esploderò, non resisterò a lungo. Sono come una bomba ad orologeria...
 
Ranma impiegò cinque minuti per arrivare al supermercato e comprare il riso.
 
 
Sulla strada di casa però...
 
-Ehi Akane, guarda chi c’è...- il codinato sentì forte e chiaro la voce squillante che proveniva dalla sua destra.
 
Il codinato girò il capo in quella direzione e vide tre ragazze di sua conoscenza con in mano molte buste di un centro commerciale.
 
-Ciao Ranma!- esordì Sayuri, facendo un cenno con la mano.
 
-Salve ragazze- rispose lui, fissando quella al centro.
 
Akane evitò lo sguardo del codinato.
 
Avevo programmato di passare almeno una mattinata tranquilla, e invece ecco che il ‘mio fidanzato’ mi appare davanti anche fuori casa. Non lo reggo più il suo sguardo.
Domenica avrebbe potuto sposarmi invece di andare dietro alla Nan-nichuan insieme agli altri scemi.
Se mi amasse, a quest’ora saremmo marito e moglie.
Già... SE mi amasse: ma è evidente il contrario.
Non fa altro che insultarmi e farmi soffrire per poi affermare che sono io ad ucciderlo di botte!
Eppure quel giorno, al monte Hooh, avevo realmente creduto che lui mi volesse bene.
E mi sono sbagliata. Come sempre, d’altronde.
Ma adesso ho deciso: non piangerò più per lui.
Dirò a papà e al signor Genma di rompere il fidanzamento, quando tornerò a casa.
La mia sopportazione è giunta al limite.
 
Yuka e Sayuri si accorsero subito dello stato d’animo dei loro compagni di classe.
 
-A quanto pare, qui ci sono due persone che dovrebbero chiarire delle cose! Forza, andiamo Sayuri!- disse Yuka, con un finto tono sbadato.
 
-Aspettatemi!- urlò Akane, ma la sua protesta fu vana poiché le amiche avevano già girato l’angolo in fondo alla strada.
 
A questo punto dovrò evitarlo, come ho fatto fino ad ora.
 
La ragazza dai capelli blu-neri ignorò dunque la presenza del codinato e lo superò come se nulla fosse.
 
Accidenti, come è cocciuta questa ragazza!
 
Ranma la guardò con la coda dell’occhio allontanarsi pian piano da lui e decise di seguirla.
 
-Adesso basta, Akane!!- urlò lui, facendola fermare. -Sei ancora arrabbiata per il matrimonio fallito? Se è così, ti consiglio di smetterla! Quante volte devo dirti che la colpa non è mia?! Sono stufo di essere evitato ingiustamente ogni volta!-

Akane si voltò, aveva uno sguardo furente.

-Non è colpa tua?! Ti ha dato di volta il cervello? Spiegami una buona volta perché hai pensato all’acqua maledetta invece che al matrimonio!- sbraitò lei, dopo essersi avvicinata per fronteggiarlo meglio.
 
Già, forse hai ragione... ma avevo bisogno dell’acqua che avrebbe annullato la mia maledizione! Non potevi sposare me, un mezz’uomo che ti avrebbe resa infelice per tutta la vita!

Il moro restò a guardarla con bocca semichiusa per qualche secondo, dopodiché parlò.
 
-Ti rendi conto che quell’acqua mi avrebbe ridato la normalità che cercavo da due anni?! Per me era di importanza quasi vitale!-
 
La ragazza, a capo chino, digrignò i denti: stava incominciando a tremare dalla rabbia.
Rialzò lo sguardo verso Ranma.
 
-Ascoltami ben...- la lite si interruppe sul nascere. Akane aveva visto un cosa e si era bloccata a fissarla.
 
Ranma, dopo essersi voltato, capì che era qualcuno e non qualcosa. Dedusse che si trattasse di uno sportivo, avendo visto il suo abbigliamento.
 
-Akane?!- esclamò l’individuo, rimasto a bocca aperta.
 
Quella voce... non può essere! È-è tornato...
 
La mora avanzò lentamente verso lo sconosciuto, con espressione stupefatta.
 
Si conoscono? Ma chi può essere?
 
Il codinato restò a fissare la fidanzata che si avvicinava sempre più a quel ragazzo.
 
-Nobuki... sei t-tu?- chiese lei, indicandolo con la mano tremante.
 
-Ma allora non sono poi cambiato così tanto in due anni e passa...- fece il castano, con fare divertito. -Sapevo che avevi tagliato i capelli, ma non pensavo fossero così corti!-
 
-Sbaglio o ci siamo già visti da qualche parte?- domandò Ranma all'improvviso, confuso.
 
-OH, FRATELLONE!- Akane gli saltò letteralmente al collo, cadendo a terra insieme a lui.
 
-CHE COSA?! Ho sentito bene??- il codinato aveva gli occhi fuori dalle orbite.
 
I due si alzarono da terra e Nobuki, ancora stretto ad Akane, prese la parola.
 
-È normale che mi trovi familiare... mi chiamo Nobuki Tendo, e Akane è mia sorella. Tu devi essere Ranma Saotome, vero?-

Non posso crederci... ma come fa a conoscermi?!

-Esatto... non avrei mai immaginato che Kasumi, Nabiki e Akane avessero un fratello... sei forse il maggiore?- chiese Ranma, con ancora l’espressione stupita dipinta sul volto.

Nobuki si tolse gli occhiali da sole: al codinato parve di vedere una persona che conosceva da tempo.

-Mi trovi così vecchio, caro ‘cognatino’? Sono il secondo, ho 18 anni- il suo ghigno sul volto era così familiare.

-Non dirmi c-che...- fece Ranma, indicandolo e deglutendo nervosamente.

-Sì, io e Nabiki siamo gemelli-
 
 
 
 
TO BE CONTINUED
 
 
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Ok ok, ora so che mi criticherete per questa mia scelleratezza! xD
Vi sarete sicuramente chiesti come mi sia venuta in mente questa pazza idea? Beh, sto semplicemente immaginando come sarebbero andate le cose con un fratello in più per Akane xD
Non vi dico più nulla, ma solo di non fidarvi delle apparenze! :D
Sayonara,
David
 
  
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