Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: NoireNeige    05/10/2011    8 recensioni
Allora...visto che vado matta per Hetalia e mi piacciono tanto i fantasy mi sono subito innamorata di Hetaquest e ho pensato di farci una bella fanfiction!!*u*
Prima di tutto vi informo che questa sarà una storia mooolto romanzata, che riprende moltissimi dialoghi del videogioco ma dove ho aggiunto davvero tantissime scene (per esempio durante i viaggi) e ci ho ficcato dentro una marea di dialoghi in più. comunque molte cose saranno tradotte dall'RPG originale (sarà una faticaccia...)
Detto questo...Vi prego di essere clementi perchè è la prima longfic su hetalia che scrivo ed è anche una storia moolto particolare, per cui abbiate pietà!^^
Se non conoscete la storia, detta molto brevemente:
Italia e America vengono trasportati in un mondo fantasy per mezzo di uno strano libro. Cercando di tornare a casa incontreranno un sacco di personaggi a loro...diciamo ''familiari'' e finiranno per rimanere coinvolti in una marea di avventure dove la magia è all'ordine del giorno.
Detto questo...se vi ho incuriositi, si parte!^^
P.S. ho messo tra le avvertenze spoiler per chi lo sta guardando e non è ancora arrivato all'ultima parte, la 28 e non vuole rovinarsi i colpi di scena.
NoireNeige
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Nord Italia/Feliciano Vargas, Un po' tutti
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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The Legend of

HetaQuest

                                                                                    NoireNeige

Prologo

 

Italia si sforzò di non urlare per il terrore quando il cigolio del portone principale si fece a dir poco estenuante.
«America!Vuoi chiudere quella dannata porta una volta per tutte?!?» mormorò esasperato voltandosi verso il compagno con aria di supplica. L’altro ragazzo rise e socchiuse la porta con una mano, poi lo raggiunse e si avviarono insieme lungo i corridoi. Entrambi restarono a bocca aperta nel guardare la mole di libri stipata nei vari scaffali con un preciso ordine di date o di autore.
«Dove potrebbe essere?» si chiese America strofinandosi due dita sul mento con fare pensieroso. Italia rabbrividì vistosamente e si avvicinò all’amico mentre un piccione –probabilmente era un pipistrello ma l’italiano preferiva pensare che fosse un comune volatile – proiettava strane ombre inquietanti sulle pareti, svolazzando di qua e di là appena fuori dalla finestra. Ancora una volta si sforzò di ricordare perché aveva accettato di accompagnare il ragazzo occhialuto in quella stupida impresa invece di restare a casa a cucinare pasta al pomodoro per Germania e Giappone. Quasi tempestivamente America aprì bocca al momento giusto.
«Non dobbiamo perdere di vista il nostro obbiettivo, capito?Forse dovremmo dividerci, questo posto è enorme… non troveremo mai il libro in questo modo» disse, così Italia ricordò.
Durante uno dei tanti e noiosissimi meeting, America aveva cominciato a raccontargli la storia di un leggendario libro capace di insegnare la “Leggendaria Arte del Leggere Tra le Righe” e del suo potere nascosto. Poi aveva aggiunto che alcune voci dicevano che il tomo si nascondeva proprio nella biblioteca adiacente alla sala conferenze, dove nessuno andava mai. E a quel punto niente e nessuno era più riuscito a frenare la curiosità di quei due.
Per questo Italia in quel momento era lì, al buio, stretto contro America che pregava di poter tornare a casa il prima possibile.
«D-d-di-dividerci…?Ma…» provò a ribattere il moro tremando.
«Coraggio, non dirmi che hai paura?!?» scherzò l’altro girandosi e tirandogli una pacca sulla spalla, poi rise e il suono rimbombò un paio di volte.
«Veeh n-no fi-figurati… ma credo c-che sia me-meglio se restiamo insieme, sai?» mugugnò Italia torturandosi le dita delle mani con le unghie.
«Sei un fifone!E dire che sei stato proprio tu a convincermi a venire a cercare questo libro leggendario!»
«Si ma non ti avevo chiesto di portarmi qui in piena notte!Che cosa diavolo ti è saltato in mente, scusa?!?» si lagnò il moro pestando i piedi per terra come un bambino. America scosse la testa contrariato.
«Perché se non c’è un po’ di avventura non è divertente!Ma ora basta litigare, la missione ci chiama!»
Italia deglutì «Missione?!?Non ti sembra di esagerare un pochino…?America?Aspettami!»
Il moretto cominciò a correre nel buio cercando disperatamente di raggiungere l’amico ormai quasi sparito tra le tenebre quando, senza rendersene conto andò a sbattere proprio contro la giacca di quest’ultimo.
«Si può sapere cosa ti è saltato in mente?!?Mi hai fatto prendere un col-»
«Shhh!» gli intimò il biondo facendogli cenno di tacere «Non si sa mai cosa si nasconde nell’ombra…» disse poi a bassa voce. Italia per un momento non capì, poi si rese conto che il ragazzo si stava solo immedesimando un po’ troppo nella parte del “ladro gentiluomo”
«Piantala di spaventarmi!E soprattutto smettila di calarti nella parte dell’eroe, tanto qui non c’è nessuno!»
America gli rivolse un sorriso malizioso «Questo lo pensi tu. Ma comunque devi stare tranquillo, ti porterò sano e salvo fuori di qui!Per me è normale routine, sai io sono un Hero!»
L’ultima parola la sbraitò facendo sussultare il ragazzo di paura «America!Se urli in questo modo farai cadere tutti i libri dagli scaffali!Dai andiamo via, ti prego… torneremo domani mattina»
«Non se ne parla. Un eroe non lascia mai un lavoro incompiuto e tu» si voltò verso Italia e puntò l’indice contro il suo petto «Verrai con me in qualità di mio aiutante!Mi fornirai supporto!» spiegò con semplicità, poi si girò ancora una volta e riprese a camminare.
“Ma chi me lo ha fatto fare di seguire questo pazzo esaltato?!?” pensò l’italiano sospirando rumorosamente e proseguendo il cammino per il lungo corridoio stando attento a non perdere di vista l’altro ragazzo.
«Sono certo» disse ad un tratto il biondo «che un manoscritto del genere, così leggendario, si trovi tra i libri antichi. È lì che stiamo andando, Italia»
«Veeh, ho capito» disse Italia «facciamo in fretta però» aggiunse poi, quando una strana ombra ricurva si proiettò sul muro candido.
I due avventurieri scesero una ripida rampa di scale finchè non giunsero in un sotterraneo, anch’esso ricolmo di libri. A occhio, si capiva chiaramente che erano tutti molto antichi e nessuno li toccava da tempo. Prova, la povere accumulatasi sulla maggior parte delle copertine scure, di cui ormai si distingueva a stento il colore delle rilegature o le incisioni dei titoli.
«Guarda, sono in latino!Allora tu li sapresti leggere?» chiese America prendendone uno a caso e aprendolo all’esatta metà.
Italia arrossì vistosamente e si grattò la testa «Ehm… veramente io non so il latino. Mio nonno non me lo ha insegnato molto bene e quando finalmente si decise a darmi qualche nozione sono stato portato via da Austria e non l’ho più rivisto» spiegò arricciando il naso «Scusa» mormorò imbarazzato. Se il libro leggendario fosse stato in latino che cosa avrebbero fatto?Non ci aveva nemmeno pensato e probabilmente neanche America a giudicare dalla sua espressione un po’ preoccupata e delusa. Subito dopo però Italia tentò in tutti i modi di salvare la situazione e fece un gran sorriso.
«Non è detta l’ultima parola, dai!Cerchiamo qui in giro e sicuramente troveremo qualcosa!» senza che il suo compagno potesse avere il tempo di dire qualcosa, cominciò a rovistare tra i vari libri, soffiando via la polvere e starnutendo con i lacrimoni agli occhi per il fastidio. America rise a quella vista, poi si unì a lui.
Così pian piano si fece notte fonda e i due ragazzi continuarono le ricerche senza mai fermarsi, ma del libro non c’era traccia.
«Senti America ma sei sicuro che questo libro sia così speciale?» chiese ad un tratto Italia, ormai sul punto di arrendersi.
«Certo!Si dice che sia magico, capisci?!?Quella del “leggere tra le righe” è un arte molto rara!Con quel libro potremmo fare un sacco di cose e io potrei essere ancora più eroico!»
Italia rise «Se ne sei sicuro!Qui però non penso che ci sia… proviamo da un’altra parte?»
America lo fissò stupito «Pensavo che volessi andare a casa il prima possibile…» gli fece notare alzandosi in piedi. L’altro fece spallucce.
«Be ma ormai siamo qui… e in questo posto c’è luce ed è molto piccolo, quindi non ho paura che arrivi un mostro. E poi sono…»
«curioso!Ammettilo che ti interessa anche a te quell’Arte magica!» gridò il biondo additandolo con energia e ridendo.
«Si, è vero, vorrei davvero sapere che cos’è questo libro, lo confesso!Anche se… se ora fossi a casa potrei mangiare un sacco di pasta!»
«Lo farai una volta tornato a casa per festeggiare la riuscita della missione!» America riprese il suo spirito combattivo e si buttò di nuovo tra i libri, mentre Italia sorrideva tra sé e sé.
“Ancora con questa storia della missione?!?Certo che è proprio fissato… sarà meglio sbrigarsi o passeremo tutta la notte tra la polvere!E che sonno…”
Sbadigliò sonoramente mentre tirava fuori da uno scaffale un altro grosso tomo vecchio di qualche centinaio di anni e, una volta aperto e constatato che non si trattava di quello che stava cercando, se lo gettò alle spalle sopra un’alta pila di libri ormai già scartati da tempo.
Ad un tratto un rumore sospetto attirò l’attenzione delle due Nazioni. Era qualcosa di continuo e cadenzato, che rimbombava lungo le pareti e si ripeteva con lo stesso ritmo.

Tap Tap Tap…
Sembrava quasi… un orologio?No, pensò America, era troppo rumoroso per poter essere il semplice suono di una lancetta che si sposta e oltretutto si stava avvicinando.
Italia cominciò a tremare, lasciò cadere dalle mani un piccolo libro dalla copertina bordeaux e andò a nascondersi dietro la schiena del compagno.
«A-Ame-merica?Che d-diavolo…» balbettò terrorizzato, poi cominciò ad agitarsi ripetendo in continuazione «Veeh!» e mangiandosi le unghie.
«Non lo so» disse l’altro stringendo gli occhi «ma sembra che provenga…»
Il rumore divenne chiaro ed evidente quando ormai era ovvio che sarebbe finito presto.
«Le scale!» disse America quando una figura alta e snella apparve di fronte a loro. La luce dei lampadari le dava un’aria minacciosa e il fatto che il suo viso fosse coperto da un grande cappuccio color del cielo non contribuiva di certo a rassicurare i due ragazzi.
Quella era decisamente una figura sospetta, si disse il biondo mordendosi il labbro inferiore con fare nervoso.
«C-chi sei?» provò a chiedere con cautela. La strana figura alzò gli occhi spaventata, come se solo in quell’istante si fosse accorta di non essere sola. L’azzurro penetrante delle sue pupille colpì la Nazione, che ne rimase affascinato e dedusse che chi avevano davanti era una ragazza.
Italia fece capolino dalla spalla di America e fissò l’estranea con timore «C-che cosa vuole?Ci mangerà?!?Dille che non sono buono, sono tutto pelle e ossa!»
L’americano gli diede un colpetto in testa «Ma non lo vedi che è più spaventata di noi?!?»
«Veeh…» commentò il moro storcendo il naso «Mi fa comunque paura… AAH!» gridò poi, mentre la ragazza cominciava a muoversi verso di loro facendo frusciare il lungo mantello che a stento nascondeva le curve prorompenti del suo petto. Quando fu finalmente di fronte ad America si limitò a fissarlo, senza che lui potesse realmente vederla in faccia, poiché il cappuccio le era sceso quasi fino al naso. Italia intanto si nascose di nuovo.
«Chi se-» riprovò il biondo ma fu interrotto dalla voce sottile e pacata della ragazza. Quel suono sembrava quasi provenire da lontano, simile al rumore delle foglie secche trasportate dal vento su un fiume che scroscia in un inverno freddo e cupo. In un qualche modo però, quella voce era capace di trasmettere calma e pace, e questo rassicurò non poco le due Nazioni.
«Cercavate un libro» non era un domanda. Piuttosto era una constatazione fatta ad alta voce su un fatto che tutti, in quella stanza colma di libri, consideravano ovvia.
America non parlò per un lungo istante. A quel punto Italia non potè fare a meno di uscire appena un po’ dal suo nascondiglio per guardare la straniera con occhi pieni di paura e stupore.
«Veeh si… ma non lo abbiamo trovato. Ecco noi… non siamo ladri!» disse ad un tratto mentre alzava le mani al cielo in segno di innocenza. A quello scatto di agitazione America si riprese dal suo shock e scosse la testa.
«Certo che non siamo ladri!Che stai dicendo, Italia?!?» disse aggrottando la fronte perplesso, poi si rivolse di nuovo alla ragazza «Cerchiamo un libro leggendario sull’Arte del Leggere Tra le Righe!» spiegò mettendosi bene a posto gli occhiali. La sconosciuta rimase impassibile.
«... libro leggendario… sull’Arte del Leggere tra le Righe?» ripetè sbattendo un paio di volte le palpebre mentre i due annuivano. Poi si guardò attorno come se stesse cercando qualcosa o come se non volesse che qualcuno li scoprisse e tirò fuori dal suo largo mantello un libro vecchio e un po’ sgualcito dalla copertina nera. Su di essa vi erano incastonate in modo che formassero un bel cerchio cinque gemme di colori diversi: bianco, nero, verde, blu e rosso. Era decisamente un libro particolare.
«… potrebbe essere questo» disse la ragazza porgendolo ad America. Lui lo prese con occhi grandi per lo stupore e l’eccitazione.
«Davvero?!?» domandò ammaliato.
«Ah, ce l’ avevi tu, per questo non lo trovavamo!» disse Italia sorridendo e cominciando a rilassarsi un po’.
«Potete tenerlo se volete» continuò lei senza cambiare espressione o tono di voce «io non ne ho bisogno» disse infine.
A quel punto l’italiano nella sua mente dichiarò ufficialmente aperta la simpatia per quella misteriosa ragazza che aveva risolto tutti i loro problemi.
«Grazie!» gridò «Sei stata davvero gentile!Magari la prossima volta che ci vediamo ci prendiamo una tazza di the, che ne dici?!?» azzardò prendendo forse un po’ troppa confidenza. La ragazza infatti rimase alquanto interdetta a quelle parole e per la prima volta cambiò espressione alzando le fini sopracciglia chiare e lasciando spazio allo stupore.
«… ci penserò» disse infine, poi si voltò e si diresse verso le scale per sparire di nuovo in tutta fretta con il tap tap tap di sottofondo che l’aveva accompagnata fin lì.
America e Italia rimasero soli, in silenzio per qualche istante, poi si concentrarono sul libro.
«Il leggendario libro sull’atmosfera!Finalmente l’abbiamo trovato!» disse il biondo mostrando il volume al compagno. «Guarda… lo avremmo trovato sicuramente in fretta se fosse stato qui. Non ho mai visto un libro così particolare!»
«Hai ragione» confermò l’altro «Che belle queste pietre!» sfiorò quella bianca con le dita, incantato.
«è strano però… non ci sono scritti ne il titolo né l’autore» notò America perplesso.
«Forse perché è un libro leggendario e non uno comune come tutti gli altri?» azzardò il moro scrollando le spalle. Ora il sonno gli era sparito e aveva lasciato il posto ad una dolce e agognata curiosità. Non vedeva l’ora di aprirlo e sfogliarlo. «Dai, leggiamolo subito!» disse prendendolo dalle mani di America, che annuì di rimando.
Sfogliarono un po’ di pagine, senza leggerne il contenuto, giusto per sapere se era intatto e quanta delicatezza dovessero usare, ma sembrava essere resistente, per cui passarono direttamente alla prima pagina ansiosi di sapere ogni cosa.
«Oh, un sommario. Vediamo…» disse Italia passando l’indice sulla carta ruvida e leggermente ingiallita dal tempo. «Sembra che sia diviso in soli tre capitoli. Capitolo uno: Feliciano…»
«Capitolo due: Alfred…» continuò America spostandosi per leggere meglio.
All’improvviso però i due ragazzi si trovarono in mezzo a due abbaglianti flash di luce. Due, veloci e inaspettati, poi tornò tutto normale. Italia si guardò in giro spaventato e guardò America sentendosi strano. Aveva una strana sensazione addosso, come se si sentisse lontano, con i piedi staccati dal terreno.
«C-cosa…?» chiese terrorizzato.
America sgranò gli occhi mentre un cerchio di luce si disegnava attorno al suo amico e, con un solo altro semplice lampo scintillante, lo circondava rendendolo invisibile agli occhi.
Quando la luce tornò di nuovo normale Italia era sparito. America era solo, il libro ancora tra le mani tremanti e gli occhiali scomposti sul naso.
«I-Italia…» mormorò sconvolto. Il libro gli cadde dalle mani «Italia!» urlò, rendendosi parzialmente conto che il suo compagno era letteralmente scomparso nel nulla, risucchiato in un vortice di luce.
«Merda, che cosa sta succedendo?!?» disse guardandosi intorno. «Hei, tu!Ragazza con il cappuccio?!?Dove sei?!?Cos’hai fatto a Italia?So che sei stata tu, torna indietro!» gridò al nulla.
Poi anche lui cominciò a vedere leggermente sfocato e sentì caldo in tutto il corpo.
“Mi sto sciogliendo…” pensò, incapace di reagire, ma poco dopo si rese conto che non era lui che si stava sciogliendo, ma tutto quello che aveva attorno.
Prima che potesse ribellarsi in qualche modo una luce abbagliante ma allo stesso tempo accogliente lo circondò da capo a piedi e in pochi istanti si ritrovò a cadere nel vuoto.

Note della piccola noiry ^^:

Allora...prima di tutto: la copertina. 
Fa schifo lo so, è che io con la grafica, il disegno e tutte quelle cose lì faccio letteralmente schifo (non so nemmeno disegnare un albero!) quindi ho dovuto usare Word e arrangiarmi con quello che mi è venuto in mente!Prima o poi me ne farò fare una più bella da una mia amica che se ne intende parecchio e non dovrete più vedere questa...cosa...affare...obrorio...
In secondo luogo...ho già spiegato praticamente tutto nella presentazione quindi non riscriverò tutto qui, ondevitare che mi tiriate degli improperi!Come avrete notato i dialoghi in più sono molti perchè questo è proprio un romanzo e non semplicemente una narrazione di quello che succede nella storia. Infatti questo prologo (che è lungo tipo 5 pagine) equivale circa ai primi due minuti del primo video!
Quindi la cosa sarà lunga e complicata da scrivere, ma non mi arrenderò perchè mi piace troppo!^^
La trovavo una cosa carina perchè così anche le fan che hanno già visto tutto l'RPG possono leggere tranquillamente questa fic perchè ci sono delle cose in più...perciò appena ho potuto ho deciso di metterla su EFP (anche perchè avendo 38 di febbre non so assolutamente cosa fare ._.)
Era un'idea che avevo da taaaanto tempo... spero che mi seguirete in tanti così mi date l'ispirazione per continuare con i vostri commenti, che siano belli o brutti!Anche perchè io tendo a mollare subito le cose che scrivo e non riprenderle mai più, quindi mi serve dell'incoraggiamento!Almeno un pò :) questa volta voglio finire di scrivereee!!!
Anche se la serie si è bloccata al capitolo 28, quindi ad un certo punto mi toccherà aspettare...-.- spero che continui presto, sono curiosissimaaa!!
questo commento sta diventando lunghissimo...O.o
Ahi ahi, arriviamo alla nota dolente...per evitare fraintendimenti dico subito che i capitoli di questa fic verranno postati moooolto irregolarmente perchè sto scrivendo altre due o tre cose (che forse un giorno metterò su efp, sempre su Hetalia), ho un sacco da studiare (danna scuolaaaa mi rovina i piani!-.-) e soprattutto perchè devo ingeniarmi per tradurre alcuni dialoghi dove non si capisce niente (anzi penso che tra un pò vi chiederò anche di darmi una mano perchè ci sono delle cose che davvero non ho capito della trama O.o chiedo aiuto a tutte le fan di hetaquest!!) e devo inventarmi le parti ''originali by me'', tra cui le descrizioni, i viaggi, i combattimenti ecc ecc...quindi non vi assicuro di trovare il nuovo capitolo domani o tra una settimana perchè non ho idea di quando lo finirò (anche se sono già a buon punto per il primo yeeee!!^^) e a volte penso che vi toccherà aspettare anche qualche mesetto. Mi scuso in anticipo inginocchiandomi :(

Detto questo ringrazio già tutti quelli che recensiranno o che semplicemente leggeranno, dal più profondo del cuore!!(ma che melensa...xD)

Ho davvero scritto troppo, scusate, ma dovevo spiegare alcune cose...gli altri commenti saranno più corti e meno pesi, lo giuro!

NoireNeige

   
 
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