Comprami!
“Capitano…
non credo che sia una buona
idea…”
“Signor
Castle, è ora che si renda utile
non crede?”
“Ma
io mi rendo utile signore, prima o poi
una delle mie teorie sulla CIA o sugli alieni si rivelerà
esatta!” disse
sorridendo, sperando di conquistarla con l’umorismo.
Purtroppo
con il Capitano Victoria Gates
l’umorismo non sortiva alcun effetto.
Non
riusciva proprio a tollerare di avere
attorno uno scrittore dilettante che gioca a fare il poliziotto.
E
a Castle non andava giù di non piacere a
qualcuno. Lui piaceva a tutti, era risaputo!
“Se
vuole continuare a restare nei
paraggi..” accennò seria
“Ma
non può farmi questo, io non sono un
poliziotto!” replicò stizzito.
“Bene,
vedo che almeno su un punto siamo
d’accordo! Ad ogni modo…” ora Castle era
veramente terrorizzato: la Gates stava
sorridendo “..il sindaco è entusiasta della mia
idea!”
Ecco
fatto. Sfumata anche la carta del
sindaco.
Questa
volta Iron Gates aveva giocato
d’anticipo.
Dopo
aver messo il muso, spiazzato per
qualche secondo dalla notizia, grugnì “E va bene,
lo farò…” e uscì offeso
dall’ufficio della donna.
Vari
agenti erano appostati attorno alla
scrivania di Beckett in attesa di sapere per cosa fosse stato convocato.
Kate
vedendo però il volto sconsolato dello
scrittore decise di allontanare la folla.
“Ragazzi,
nessuno ha niente da fare qui
dentro?” domandò con aria seria che non ammetteva
repliche.
Restarono
solo Ryan e Esposito accanto a
lei.
Castle
li raggiunse e si accasciò sulla sua
sedia sbuffando.
“Yo,
bro, che voleva?” domandò Esposito
curioso.
“E’
per l’asta di beneficenza delle forze
armate di sabato...” mugugnò a malapena
Ryan
provò ad indovinare “Ti ha proibito di
venire perché non sei un poliziotto?”
“No,
al contrario..”
“Allora
ti ha dato il permesso!” disse
invece Esposito.
“Peggio..”
Kate
spalancò la bocca e non riuscì a
trattenere un sorriso “Ti ha messo
all’asta???”
I
tre detective aspettavano un cenno
positivo dallo scrittore.
“Si!
Ma non può farlo vero? Vero?” domandò
agitato.
“Eddai
Castle, non l’hai già fatto una
volta?” ricordò Ryan
“E’
vero, tre anni fa, tua madre ti mise in
vendita..” aggiunse Kate, sfottendolo.
“Esatto
e se ben ricordi non ero affatto
contento della cosa. Era stato tutto un piano di Powell per vendicarsi
di avergli
rovinato la carriera di ladro!”
Esposito
gli mise una mano sulla spalla
“Dai amico, guarda che non è così
male…”
“E
poi è per beneficenza!” sottolineò Kate.
“Ma
la Gates l’ha fatto solo perché mi odia
da ormai un anno! Dovreste esserci voi due in vendita!” disse
rivolto ai due
uomini.
“Ma
noi lo siamo!” rispose Ryan
“Ci
siamo già offerti!” spiegò Javier
“scommettiamo che valiamo più di te?”
I
due risero impegnati in un feed the
birds.
Castle
li ignorò per concentrarsi su
Beckett “Sei in vendita anche tu?”
Kate
alzò gli occhi dai fogli che stava
compilando con sguardo truce per lo strano senso che poteva avere
quella frase
“No, Castle!” poi alleggerì il tono
“voi maschietti siete in vendita, noi
signorine acquistiamo…” gli disse maliziosamente.
L’agente
Velasquez passò lì accanto proprio
in quel momento e fece l’occhiolino a Castle.
Scattò
sulla sedia come una molla “L’hai
vista vero?” disse
a Beckett, che rise
ignorandolo.
Si
voltò verso le risate dei due amici
“Visto cosa?” risposero assieme prima di scoppiare
nuovamente a ridere.
Durante
tutta quella settima al distretto
fu un inferno per Castle.
Veniva
deriso dagli uomini ed era oggetto
di sguardi languidi e risatine dalle donne.
Ma
il suo peggiore incubo, non l’avrebbe
mai detto, era l’agente Velasquez.
Di
soppiatto entrò nella piccola sala
relax, per farsi un caffè in pace, quando una voce femminile
gli sussurrò
all’orecchio “ho già preparato il
libretto degli assegni..” per poi uscire
dalla stanza come se niente fosse.
Corse
alla scrivania di Beckett “L’ha
appena rifatto te lo giuro!” le disse bisbigliando.
“Castle,
ancora con questa storia! Sto
lavorando!”
“Ti
dico che quella donna mi vuole!”
Kate
alzò gli occhi al cielo “Si, come no..
ma non lo vedi che ti sta solo prendendo in giro, come del resto tutti
qui
dentro stanno facendo da una settimana…”
Castle
mise il broncio, offeso per non
essere stato creduto.
“Senti
dopo stasera sarà tutta acqua
passata, vedrai..” gli disse saggiamente.
“Ne
riparliamo quando mi avrà comprato e
legato al letto..” disse facendo finta di nulla
Kate
lo ignorò e ad andò ad appuntare l’ora
della morte sulla lavagna bianca.
Castle
la seguì “E comunque…”
aspettò
pazientemente che Beckett lo degnasse di attenzione
“l’anno scorso la tua cara
innocente Velasquez era tra quelli che dicevano che Nathalie Rodes
faceva te,
meglio di te..!!” detto questo, chiuse in gran stile la frase
passandole
davanti senza nemmeno guardarla, diretto agli ascensori.
Kate
aspettò che se ne fosse andato per
gettare stizzita il pennarello sulla scrivania.
Pochi
minuti e se ne sarebbe andata a
prepararsi per la serata.
L’agente
Velasquez passò accanto a Beckett
“A stasera..” le disse guardandola con aria di
sfida.
Che
Castle avesse ragione?
La
sala banchetti dell’hotel Excelsior era
addobbata e decorata a festa, con qualche stemma e gagliardetto dei
vari
reparti della polizia presenti.
Kate
era splendida fasciata nel suo vestito
bianco, lungo fino al ginocchio davanti mentre dietro sfiorava appena
il
pavimento.
Era
seduta ad un tavolo rotondo assieme a
Jenny, Lanie, Karposky e il capitano Gates.
Negli
altri tavoli c’erano le altre
poliziotte assieme alle compagne degli agenti
in vendita.
In
pratica il pubblico era completamente
femminile.
A
turni di cinque alla volta, gli uomini venivano
fatti salire su di un piccolo palco, allestito per
l’occasione, e il Sindaco in
persona li presentava, con una piccola descrizione ironica, alle
acquirenti.
Con
enorme sorpresa di tutti persino la
Gates fece un’offerta aggiudicandosi così un
giovanotto dell’antidroga per
tutta la serata.
Karposky
si comprò Demming. Difficile
capire se lui ne fosse lieto oppure no.
L’ennesimo
quintetto abbandonò il palco per
fare spazio al Sindaco, che riguadagnò il centro del palco.
“Signore
mie, prestate attenzione, perché
questa è roba che scotta!!” disse al microfono
come un provetto presentatore,
lasciando entrare i prossimi cinque uomini.
“Sono
lieto di presentarvi il caliente
detective Esposito” un applauso partì spontaneo
“Al suo fianco, l’elegantissimo
detective Ryan” Jenny si alzò in piedi
emozionatissima applaudendo forte il suo
uomo. Imbarazzata dalle occhiate delle sue vicine di posto, si
risedette
fingendo nonchalance.
“Accanto
a lui, il brillante scrittore di
gialli e consulente della squadra omicidi, Richard Castle!”
Un’ovazione
partì da tutto il pubblico
femminile. Una risata schernitrice invece si udì da dietro
il palco, dove il
resto degli agenti aspettavano il loro turno.
Castle
fece buon viso a cattivo gioco,
ridendo con loro anche se era visibilmente imbarazzato.
Dopo
di lui furono annunciati l’agente
Smith e il detective Williamson.
In
ordine di presentazione il detective
Esposito, per il valore di $ 800,00 venne aggiudicato a Lanie, che non
dovette
faticare poi così tanto. Il detective Ryan invece fu oggetto
di un’inaspettata
lotta tra varie signore e poliziotte, specialmente fra due ragazze
italiane*
perdutamente cotte del bell’irlandese, ma per la modica cifra
di $ 1.200,00 fu
comprato da Jenny. Esposito ebbe da ridire sul valore corrente
dell’amico,
rispetto al proprio, ma ormai il sindaco aveva confermato
l’offerta battendo il
martelletto.
“Donne,
il pezzo forte della serata, si
parte da un minimo di $ 1.000,00 dollari per questo magnifico esemplare
di
scrittore pluripremiato!”
Castle
guardò storto l’amico Bob che invece
sghignazzava divertito.
Poi,
con uno dei suoi migliori finti
sorrisi, cominciò a salutare il pubblico sventolando la mano
in puro stile
regina Elisabetta.
Le
offerte arrivarono veloci “$ 1.000,00”
“$ 1.500,00” “$ 2.000,00” le
voci di svariate donne librarono nell’aria
imbarazzando da morire lo scrittore.
Guardò
disperato verso Kate: la vide
tenersi una mano alla bocca e ridere a crepapelle.
Splendido,
poteva andargli peggio?
“$
5.000,00” Velasquez sovrastò e allo
stesso tempo zittì tutte le altre voci, con
quell’offerta.
Il
silenzio regnava sovrano.
Beckett
restò a bocca aperta fissando la
collega. Castle restò a bocca aperta fissando Beckett che
fissava la collega.
Un
po’ tutta la sala restò a bocca aperta
in effetti.
Il
sindaco sconcertato dopo qualche secondo
esordì “Oh cielo, questa sì che
è un’offerta!”
Un
applauso fragoroso si propagò nella
stanza.
La
Velasquez gongolava soddisfatta. Castle
avrebbe preferito sprofondare. Mentre Kate era blu di rabbia.
Il
sindaco riprese la parola “Beh, che
dire, cinquemila e uno, cinquemila e due..”
“$
6.000,00” urlò Beckett alzandosi con
violenza dalla sedia, prima di sentirsi addosso gli occhi di tutti.
Ora
era Castle a ridersela sommessamente.
Beckett
fece per sedersi quando Velasquez
rilanciò, per niente intimorita “$
6.500,00”
Un
coro di ohhh sbalorditi invase la
sala.
Beckett
strinse il pugno attorno al
tovagliolo e fulminò la collega.
Voleva
la guerra?
Scrittore
e Musa, cosa c’era di così
difficile da capire?
Si
rimise in piedi composta e rispose al
fuoco con il fuoco.
“$
7.000,00” disse ad alta voce.
Ormai
il pubblico non aveva nemmeno più il
tempo di stupirsi o applaudire da tanto velocemente le due donne
lanciavano le
loro offerte.
“$
7.500,00”
“$
8.000,00”
“$
8.500,00”
“$
9.000,00”
Castle
stentava a credere alle sue
orecchie. Mai ad un’asta della polizia si erano sentite cifre
del genere “Whoa,
signore, vi prego... non c’è assolutamente bisogno
continuare su questo piano”
si sentì di dire.
Ci
fu qualche attimo di silenzio in cui
credette di avere risolto la situazione.
Le
due donne si guardarono di sottecchi
valutando il da farsi.
Beckett
si disse che forse per quella sera
aveva dato spettacolo abbastanza, distese il volto e si sedette.
Fu
allora che la Velasquez urlò “$
9.500,00”
Kate
a momenti si strozzò con il sorso
d’acqua che stava bevendo.
Si
alzò di colpo dando fiato ai polmoni
“DIECIMILADOLLARI!!!” con la stessa determinazione
di quando deve gridare “NYPD
OPEN UP!”
Castle
prese la palla al balzo “Batti,
batti!!” sussurrò al sindaco.
“Venduto
alla detective Beckett per $
10.000,00!” disse velocemente battendo il martelletto.
Il
pubblico era in visibilio, entusiasmati
dallo spettacolino a cui avevano appena assistito.
Lo
scrittore tirò un enorme sospiro di
sollievo. Già se le immaginava a lottare nel fango quelle
due. Non che ci fosse
niente di male, pensò poi.
Beckett
si risedette, paonazza per lo
sforzo e l’imbarazzo per la situazione creatasi.
“Non
amo che i miei detective si rendano
così ridicoli, Beckett..” sentenziò la
Gates una volta calmatesi le acque “..ma
per lo meno ha donato un bel po’ di soldi alle vedove e agli
orfani della
polizia..” disse guardandola poco amichevolmente, per poi
alzarsi per andare a
recuperare il suo bel giovanotto dell’antidroga.
Il
resto della serata passò un po’
sottotono. Senza altri colpi di scena.
Kate
si scusò con le amiche e si diresse
alla hall dell’hotel.
Aveva
bisogno di un attimo di pace e di
solitudine per riprendersi.
Ovviamente
sapeva che di li poco Castle
l’avrebbe raggiunta.
Si
appoggiò ad una colonna ed attese lo
scrittore.
Sentì
dei passi ed infatti poco dopo lo
vide arrivare con sorrisone enorme.
“Sei
una continua sorpresa detective!”
Kate
sorrise ancora imbarazzata “Non so
cosa mi sia preso”
“E’
una malattia gravissima che si chiama
gelosia, mia cara”
“Io
non sono gelosa!” tentò di replicare
lei.
“Nooo,
sei gelosissima infatti!” rispose
ridacchiando soddisfatto.
Kate
non rispose, tanto l’avevano vista
tutti schiumare di gelosia, negare ormai era inutile.
“Un
pochino, forse..” sussurrò flebilmente.
Castle
strinse gli occhi e si voltò
leggermente mettendosi una mano dietro l’orecchio.
“Ok,
sono gelosa, contento?! Ma
quella..quella...cosa credeva di fare? Non lo sa che io e te.. che
noi... la
smetti di ridere? Non è divertente!!” sbotto tutto
d’un fiato diventando sempre
più rossa.
“E
comunque..” tentò di salvarsi in corner
“l’ho fatto per beneficenza, non ti
credere..”
Castle
si avvicinò pericolosamente “Ah si
eh, in effetti diecimila dollari sono una cifra assai generosa
detective”
“Mi
sono lasciata un po’ trasportare dal
momento credo...” rispose sentendo lo stomaco attorcigliarsi
per la vicinanza
dell’uomo.
“E
sentiamo, dove li prenderesti tutti quei
soldi?” disse fermandosi a pochi centimetri dal suo volto.
Beckett
si guardò la mano sinistra
innocentemente “Ho sposato un uomo molto ricco!”
disse aggrappandosi al suo
collo lasciando un leggero bacio.
“Se
fai spese del genere ogni volta non
credo che il poveretto resterà ricco a lungo..” le
sussurrò sulla bocca prima
di scambiarsi un altro bacio.
“Vorrà
dire che mi adatterò. In fondo ho
promesso no? In ricchezza e in povertà...”
Un
altro bacio. Lungo.
“Visto
che mi hai comprato che ne dici di
staccare questo assegno e andarcene?” propose con una certa
scintilla negli
occhi, a lei molto famigliare.
“E
sarai tutto mio per l’intera serata,
ricordatelo! Non voglio dover uccidere qualcuna!” rispose
ridendo ma sempre con
un che di minaccioso nello sguardo.
Castle
la sollevò da terra girando su se
stesso.
“Sarò
tutto tuo per l’intera serata e per
il resto della nostra vita” disse nell’orecchio,
avviandosi verso l’uscita con
sua moglie sorridente in braccio.
FINE
*ogni
riferimento a Mari_Rina 24 e Angol NON
è puramente casuale
Angolo
dell’autrice:
Quando
la long ti si blocca e non hai voglia di scrivere…ecco che
spuntano le oneshot.
L’idea
dell’asta l’ho presa dalla 1x07 ma ho deciso di
inserirla verso la fine di
questa quarta serie che sembra essere niente male… speriamo
che non ci
deludano!!
Un
bacione a tutte e buona lettura!
Ivi87