“Che fantastica notte di luna nuova…”
Pensava Inuyasha, non ne aveva mai vista una così bella.
Il cielo era pezzato di stelle, così brillanti non lo erano mai state. Gli
riportavano alla mente una sola persona ogni volta che le osservava. L’unica
donna che gli avesse fatto battere il cuore a mille. L’unica che lo avesse amato
veramente anche quando perdeva il controllo e rischiava di far fuori tutto ciò
che incontrava. L’unica che avesse pianto per lui. Ricordava i suoi bellissimi
occhi castani, così grandi ed espressivi. Il suo bellissimo sorriso. Quanto
avrebbe pagato per poterlo rivedere. Lei lo aveva lasciato, perché non poteva
abbandonare la sua famiglia una volta che il portale che separava le loro epoche
si fosse chiuso.
Continuava ad osservare quelle argentate stelle, belle e luminose come la sua
Kagome. Alcune volte a lui sembrava che risplendesse della stessa luce d’argento
di quegli astri. Come quella notte, anche allora priva di luna. Lui l’aveva
amata. Quella ragazzina si era data a lui. Da quella notte era entrata in lui,
in ogni senso, lei era diventata parte del suo essere. Kagome gli si era data
anima e corpo e lui aveva fatto altrettanto. Con le sue labbra, aveva sfiorato
ogni parte di quella pallida figura, illuminata dalla luce delle stelle. L’aveva
fatta fremere di piacere sotto quei tocchi bollenti. Nel momento in cui divenne
sua. Kagome aggrappandosi forte alle sue spalle e avvicinando il suo viso
all’orecchio di lui.
Kagome – Ci ameremo per sempre.
Inuyasha le prese il viso tra le mani e la baciò con forza. Come per imprimere
sulle sue, quella frase che lei le aveva sussurrato.
Inuyasha – Per sempre – rispose lui subito dopo.
La teneva stretta al suo petto. Non voleva lasciarla andare, sapeva a cosa
andava incontro rendendola sua, sapeva che avrebbe sofferto ancora di più, ma
lui l’amava troppo. Ci furono altre occasioni nelle quali riuscì ad assaporare
quel piacere che solo lei poteva fargli raggiungere. Ma invitabile arrivò il
momento dell’addio. Anche quella volta prima di saltare nel pozzo Kagome gli
sussurrò quelle quattro parole.
Kagome – Ci ameremo per sempre
Inuyasha – Per sempre.
Si dissero quel difficile addio, tra le lacrime che incuranti di tutto
scendevano copiose.
In quella notte di novilunio il mezzo demone si perdeva nei ricordi di
quell’amore eterno. Con un piccolo rametto aveva inciso sul terreno il nome
della persona che faceva da protagonista a quelle reminescenze nostalgiche, e la
luce delle stelle come per evidenziare la bellezza di quel nome lo illumina e
faceva sì che risaltasse ancora di più alla sua mente quella figura delicata
della quale era stato possessore. Solo alla notte poteva appellarsi per chiede
clemenza, la sofferenza che provava durante un combattimento difficile non era
nulla paragonata alla lontananza di quella ragazza d’argento. La rivoleva al suo
fianco, ma lei non era li, non poteva stringerla fra le braccia come
desiderava. Il destino aveva deciso di separarli e questo pensiero lo
accompagnava sempre fino all’alba per poi lasciare che le lacrime scivolassero
lungo i suoi tratti senza sosta, non aveva la forza di frenarle.
“Dove sei senza di me? Vorrei che mi stringessi a te. Come in quella notte a
cui i ricordi mi hanno riportato, quando ci demmo l’uno all’altra. Vorrei che tu
mi sussurrassi ancora quelle parole, che sono come un marchio indelebile sul mio
cuore” pensava lui, mentre la stella più grande e luminosa rendeva invisibili le
altre e rischiarava il cielo.
Un dolce vento sfiorò la sua pelle. Quel vento profumava di Kagome, proprio come
se lei fosse li. Sentiva anche la sua voce, che rispondeva al suo pensiero.
Kagome – Ci ameremo per sempre.
E lui chinando il capo sulle ginocchia che teneva stretto a se con le braccia.
Con un sussurro rispondeva.
Inuyasha – Per sempre.
Venendo poi abbracciato alle spalle, vide ricadere su quelle una lunga ciocca
corvina. Spostò appena il viso per incontrare due bellissimi occhi castani.
Pieni di lacrime di gioia. Due labbra rosse e carnose che sussurravano tra i
singhiozzi quanto l’amasse e quanto l’avesse desiderato in tutto quel tempo.
Quella notte di novilunio come se quelle stelle avessero ascoltato i suoi
pensieri avevano dato corpo all’unico di essi che potesse realmente renderlo
felice.

 

“Invoco le stelle con gli occhi lassù
Ma tutto è fuggito via nel fiume di noi
Il mio desiderio
l'immagine tua
La dolce compagnia che un tempo fiorì
Seduto in mezzo alla notte
implorarti vorrei
Disegno a terra il tuo nome
nel chiarore di te
Ci ameremo per sempre anche dopo di noi
Ragazza d'argento di te m'ispirai
Ma sempre viviamo noi
per poi dirci addio
A chi se non alla notte abbracciarmi dovrei
Amore del mio pensiero
tu sei dove non sei
Ci ameremo per sempre anche dopo di noi
Ti vorrei... ti vorrei...
ma il mattino allagherà questi occhi miei
Dove sei senza me dolce armonia...
stringimi a te
Seduto in mezzo alla notte
quanta natura che c'è
A ricordarmi l'amore
adolescente su me
Ci ameremo per sempre anche dopo di noi
Il tuo corpo è pensiero anche dopo di noi...
di noi…”