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Autore: Luna Rose    06/10/2011    2 recensioni
L' idea di questa storia mi è saltata in mente una notte che non riuscivo a prendere sonno, in un momento di pura ispirazione. Ovviamente ancora Mike e Billie insieme.
Fatemi un po' sapere come vi sembra.
Genere: Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mike Dirnt calciò via il lenzuolo in cui era avvolto, palesemente irritato.

Si girò su un fianco, sbuffando, e puntò lo sguardo sulla finestra spalancata: il cielo terso era ancora di un blu scuro ed avvolgente, ma all' orizzonte, dietro la sagoma nera della distesa dei tetti di Oakland, bagliori rossastri cominciavano a macchiare il colore compatto di quella notte estiva orami al termine. Rimase qualche istante a fissare le file di luci sfocate con aria assente, giocherellando con l' orlo della maglietta.

Una brezza fresca e leggera si insinuò nella stanza immersa nel silenzio, facendo rabbrividire il bassista, che si affrettò a coprirsi di nuovo. Indispettito, si rigirò sotto al lenzuolo, affondando la faccia nel cuscino. Sospirò profondamente, e prese a picchiettare a ritmo con la punta del piede sulla spalliera del letto.

- Sì, Mike. Grazie tante. Così riuscirò sicuramente a riprendere sonno. - un Billie infastidito, si grattò la gamba destra, brontolando con la voce impastata dal sonno, dall' altra parte del materasso. L' interessato, dopo aver voltato la testa di scatto in direzione dell' altro, gli si avvicinò timidamente, coprendo la poca distanza che li separava strisciando sulla pancia.

- Che ne dici di abbandonare l' impresa? - suggerì, infilando con dolcezza la testa nel suo incavo del collo.

- Nnghh – mugolò l' altro in tutta risposta, scrollandosi appena, in un tentativo inutile di allontanare Mike.

- Oh, dai... Non ho per niente voglia di alzarmi tutto solo stamattina... -

- Michael, in realtà era mia intenzione dormire il più possibile. E non avevo per niente previsto questa tua fastidiosa intrusione. - Billie sbadigliò vistosamente, strizzando gli occhi assonnati.

- Perfavore... - le labbra del bassista si muovevano sulla pelle calda del suo collo, solleticandola. - Ho tanta voglia di un bel caffè caldo insieme al mio nanetto da compagnia, finalmente a casa tutti soli. -

Billie non rispose, allora Mike cominciò a giocare con l' elastico dei suoi boxer, accarezzandogli il collo con la punta del naso, e soffiando piano.

- Oh, accidenti! Come fai ad essere così arrapato già a quest' ora?! - biascicò Billie con la voce irritata – Comincio a pentirmi di averti chiesto di chiudere la bocca. - ma non fece niente perchè Mike smettesse di toccarlo.


- Ah, sì? - l' altro cominciò a massaggiargli i fianchi, con un sorriso beffardo dipinto in faccia.


- Oh, e va bene! Va bene! Il mio desiderio di dormire in santa pace può tranquillamente andare a farsi fottere quando il signor Mike Dirnt ha il bisogno impellente di farsi i propri comodi! - farfugliò il vocalist, voltandosi verso il bassista, e andando a sistemarsi contro il suo petto accogliente.

Mike sorrise soddisfatto, e poggiò il mento sui suoi capelli corvini.

- Con la gentilezza si ottiene sempre tutto, y' know – gli mormorò all' orecchio, accarezzandogli la nuca.

- Bla bla bla. Sicuramente Trè starà dormendo profondamente, in totale tranquillità, senza nessun maniaco che gli infila senza farsi problemi mani nelle mutande, quando dovrebbe recuperare tutte le ore di sonno perse in un estenuante tour intorno al mondo! - si aggrappò all' altro prima di aggiungere con decisione, dopo averci un attimo pensato su – E per cosa? Per accontentare orde di fan assatanati che non vedono l' ora di vederti sgambettare su un palco! -

Mike sorrise. In effetti quel tour lunghissimo era stato parecchio stancante, anche se era stato proprio Billie a proporlo. E sempre Billie era stato, come lui e Trè, raggiante ed orgoglioso ogni singolo istante nel vedere quella marea di fan accalcarsi, ogni sera, sotto i loro piedi per vederli suonare e cantare le loro canzoni. E fare gli idioti, ovvio. Ma adesso erano tornati a casa, e avrebbero avuto un sacco di tempo per riposarsi e stare un po' tranquilli. A cominiciare da quella mattina.

- Beh, allora, signor Dirnt? Questo caffè caldo? Credi che si prepari da solo, o che dovresti alzare quelle belle chiappette che ti ritrovi e portarle in cucina? - gracchiò il moro.

- Sono certo che le mie belle chiappette saranno nel corridoio tra meno di venti secondi. Addirittura in compagnia delle tue. - Mike ridacchiò, stiracchiandosi e cominciando ad alzarsi.

- Oh, no! Credo che tu abbia capito male! Io non farò altro che aspettare la mia tazza di caffè qui, sdraiato tra questi comodi cuscini. - Billie incrociò le braccia, risoluto. - E ti sentirò sgobbare, dall' altra parte della cas... EHI! LASCIAMI IMMEDIATAMENTE!

- Temo potresti fare molto male, mio piccolo principino. – annunciò Mike, dopo aver varcato la soglia della camera da letto, con Billie tra le braccia. - Su, su! Smettila di dimenarti in questa maniera, o cadremo tutti e due. E lascia che ti conduca nelle nostre umili cucine - aggiunse, ignorando il broncio dell' altro. Fecero il loro ingresso in cucina, e il vocalist fu depositato sul tavolo.

- Allora, diamoci da fare! - esclamò il biondino.

 

Pochi minuti dopo, la stanza era piena del profumo fragrante di caffè. Fuori dalla porta che dava sul balcone, Billie Joe e Mike Dirnt erano appoggiati alla ringhiera, abbracciati e con due tazza fumanti strette tra le dita. Il sole era sorto, e i suoi raggi dorati stavano cominciando a colorare i tetti della città.

- È bello essere di nuovo a casa. - disse il moro, la testa appoggiata sulla spalla dell' altro, sorseggiando il liquido bollente.

- Già. - assentì l' altro, stringendolo a sé. Chinò la testa, e gli schioccò un bacio sulle labbra morbide.

- Mmh, sai di caffè. - sussurrò, sorridendo. Posò la tazza circondando con le braccia il collo del bassista e ricambiando il bacio con dolcezza. - Andiamo in camera? - propose poi, con una vocina maliziosa.

Mike inclinò la testa per qualche istante, pensoso.

- Mmh... okay. - disse alla fine, e un largo sorriso si dipinse sul suo volto.

  
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