Non mi aspetto che tu mi
conosca
Ci sono già tante cose da
ricordare
E io sono di quelle che oggi
facilmente
Si dimenticano
Salvai cento e più vite
Cento e più innocenti
Dai mostri che senza motivo
Bramavano il loro male
Lo feci a rischio di tutte le
vite
Che più mi erano care
A partire dalla mia a quelle
dei colleghi
E quelle dei miei affetti
Perché qualcuno doveva dare l’esempio
In quei giorni bui della
storia
Beati voi, che non ne avete
bisogno
Sembrate
Ma non sentirti in colpa
Se di me non hai sentito
parlare
Non hai idea di quanti siamo
Non puoi mica portarci tutti
con te
A noi non interessa, né
interessò comunque
Ed ogni volta che spargi il
bene
Con tanto o poco rischio
Ci onori e ci ricordi
In fondo, non hai idea di
quanti siamo
Io sono solo uno dei tanti
Grandi e piccoli
Eroi sconosciuti
Che pochi conoscono, e pochi
ricordano
ANGOLO DELL’AUTORE
Questa poesia è dedicata a un uomo di cui non avevo mai sentito parlare, prima di vedere un documentario a lui dedicato, che me l’ha restituito dalle foschie della storia, che nasconde i suoi diamanti dietro il sangue delle guerre.
Questa poesia è dedicata a Giovanni Borromeo, medico italiano, che nell’occupazione nazista di Roma salvò la vita a innumerevoli ebrei e altri innocenti, spacciandoli per malati incurabili e contagiosi del proprio ospedale.
Questa poesia è dedicata a tutti gli eroi silenziosi e poco conosciuti che il passato nasconde.
Questa poesia è dedicata a tutti coloro che pur non conoscendoli li ricordano mettendo il proprio coraggio e la propria vita nella difesa dei deboli, degli sfortunati e degli oppressi.
Quanti ancora ne sono nascosti alle mie spalle, che ancora non conosco?
Quanto ancora dovremo aspettare prima che gli italiani, e non solo loro, li rammentino, in quest’epoca di egoismo in cui il sacrificio di sé è ripudiato, e si preferisce guardare altrove?
Questa poesia è dedicata a tutti gli eroi che non conosco e mai si conosceranno, ma di cui il mondo avrà sempre bisogno.