**note dell’autrice**:i personaggi non m’appartengono (magari fossero di mia proprietà *.* ) questa storia non è a scopo di lucro
Prima storia su Sherlock.
Dedico questa storia a un po’ di persone: al mio Stranamore, alla mia macaca di compagnia (grazie per Stranamore macaca!) , alla mia Bebs, alla mia Gaia ,alla mia Watson  e a _kia91_ che mi ha sempre recensito e mi accompagna dall’inizio della mia “carriera” di scrittrice, a tutti quelli che hanno seguito e letto le mie storie precedenti.
Credo sia un po’ What if? Però non lo so dato che avviene dopo l’ultima puntata. Forse leggermente ooc. Gudicate voi e recensite in tanti
Tenete botta Giulia

Piangere 

Certe persone non piangono. Non piangono mai, perché troppo orgogliose o egocentriche o perché semplicemente non ne hanno l’occasione.
 
“Non sappiamo se ce la farà, anche se dovesse farcela le probabilità che si risvegli sono molto basse, se non quasi inesistenti”
Quel molto basse
Quel quasi
Quante probabilità c’erano che io mi legassi a livello emotivo a qualcuno?
Molto basse, quasi inesistenti.
Eppure eccomi qua. Da un mese a questa parte ogni mattina sono qui in ospedale per vedere come stai, se ci sono miglioramenti. Da un mese a questa parte devo andare io a fare la spesa.  Da un mese a questa parte  in casa c’è un caos disumano dato che nessuno mi obbliga a riordinare. Da un mese a questa parte ogni tanto mi arrabbio perché su quel letto in coma dovrei esserci io. Perché io mi caccio sempre nei casini. Perché io vado in cerca di guai. Perché io sono andato in cerca di Moriarty. Perché io ho premuto il grilletto e ho fatto saltare in aria quella piscina. Perché io ho coinvolto te. Te che non centravi un bel niente e ora ne paghi le conseguenze. Comunque si va avanti John. Le probabilità sono molto basse ma ci sono giusto? Anche questa mattina sono venuto a trovarti. Ho incrociato Harry uscendo dall’ospedale. Ti viene a trovare due volte a settimana. Oggi John ho risolto un caso. Ho fatto indagini in giro per Londra. Quando ti sveglierai ti racconterò i dettagli così potrai dagli un titolo dei tuoi e scriverlo sul tuo blog. Sto rientrando a casa sai? È strano non trovarti ad aprirmi la porta e usare le mie chiavi.  Dopo andrò da Lestrade a digli la soluzione. Lui e tutta Scotland Yard brancolano ancora nel buio.
 
“Mycroft che ci fai qui?” seduto sul divanetto del 221b Baker Street c’era il maggiore dei fratelli Holmes
“Sherlock…” Il più piccolo non lo ascoltò e gli puntò il dito contro “ Hai fatto una copia delle chiavi!” l’accusò “Detesto che tu mi controlli non ho cinque anni!” “Sherlock … ” ripeté il maggiore alzandosi e andando in contro al fratello che fece uno sguardo seccato.  “metti da parte un attimo la rivalità familiare, devo dirti una cosa”  “Mycroft che succede? È successo qualcosa?” “Adesso voglio che tu ti sieda” Sherlock obbedì al fratello che si sedette sul divano accanto a lui, continuando a non capire. Strano, lui di solito capiva sempre tutto. “Dai muoviti a dirmi che succede che devo andare a Scotland Yard a riferire chi è il colpevole” annunciò guardando l’orologio. “Ho già avvisato Lestrade che non andrai.” “Perché non dovrei andarci?” chiese continuando a non capire “Ha chiamato l’ospedale venti minuti fa” Da qui Sherlock iniziò a capire e preferì con tutto se stesso continuare a ignorare il motivo della visita di suo fratello. “John non ce l’ha fatta. Mi dispiace”
 
Quel giorno Shelrock, per la prima volta, pianse