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Autore: Emily27    06/10/2011    9 recensioni
Una notte di passione potrà trasformarsi nella parola "amore"?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Derek Morgan, Emily Prentiss, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO




Ieri sera, dopo averla accompagnata a casa, in quanto il suo suv aveva deciso di lasciarla a piedi, mi sono accorto che aveva dimenticato il suo cellulare in macchina, sul sedile del passeggero, forse le era sfuggito dalla borsa. Non avendo fatto molta strada ho deciso di tornare indietro per portarglielo.
E' solo per questo che sono andato da lei, è solo per fare due chiacchiere tra amici che mi sono trattenuto, soltanto per bere una birra insieme. Invece dopo è successo tutt'altro.
Sbadigliando, assonnato a causa della nottata insonne, scendo dal suv e mi dirigo all'ingresso del grigio edificio che ospita la sede della BAU. Salgo sull'ascensore e premo il pulsante corrispondente al sesto piano, poi mi appoggio ad una delle tre pareti di quella gabbia infernale.
Non riesco ancora a rendermi conto di come sia potuto accadere, l'unica cosa che posso affermare con certezza è che è stato bellissimo, estremamente intenso e coinvolgente. Ci siamo ritrovati sul suo letto, in un turbine di esaltanti baci e carezze, travolti dalla passione. Lei è stata meravigliosa, unica. Al pensiero mi sento attraversare da un brivido.
Le porte dell'ascensore si aprono ed io scendo sul corridoio, per poi andare a varcare la soglia degli uffici della BAU attraverso la porta a vetri.
Nell'ufficio di Hotch la luce è accesa, non avevo dubbi, forse non è nemmeno andato a casa ieri sera. Chissà cosa penserebbe se sapesse cosa abbiamo fatto noi ieri sera. Vedo Reid già seduto alla sua scrivania, mentre quella a lui vicina è vuota. Non è ancora arrivata. Mi siedo sulla mia poltroncina girevole salutando Spencer, il quale mi squadra aggrottando la fronte.
“Che cosa hai fatto ieri sera?”
“Non stavi scrivendo qualcosa?” rispondo poco gentilmente, pur consapevole del mio aspetto non proprio riposato, accennando ai fogli sparsi davanti a lui.
“Ok” mi concede Reid, voltandosi, con un sorrisino divertito.
Le porte a vetri si aprono ed Emily fa il suo ingresso nell'open space. Mentre la guardo avvicinarsi non riesco a non pensare al suo corpo stretto al mio, quando la passione ormai placata aveva lasciato il posto a tenere effusioni. Ci siamo presi in giro stuzzicandoci a vicenda, ridendo come due ragazzini, ed io mi sono sentito paurosamente bene insieme a lei. Poi abbiamo fatto di nuovo l'amore.
Emily saluta allegramente sia me che Reid, prima di andare a prendere posto alla sua scrivania. Indossa una maglietta con una generosa scollatura, che lascia intravedere i suoi seni, dove inevitabilmente mi cade l'occhio. Apre il suo computer portatile ed inizia a battere sulla tastiera con le dita dalle unghie ben curate.
Non so cosa possa avere significato per lei la notte passata insieme, né che cosa si aspetti adesso da me. Cerco di cogliere qualche segnale in merito, ma lei sembra ignorarmi. Osservo il suo volto, serio e concentrato nel lavoro che sta svolgendo, che al contrario del mio non reca i segni della nostra notte insonne, forse per merito del trucco.
Ad un certo punto, forse sentendosi osservata, si volta verso di me e mi sorride brevemente, non sembra turbata, né preoccupata. Tanto meglio, siamo entrambi maggiorenni e vaccinati.
Mi metto anch'io al lavoro, ho ancora il rapporto da scrivere.
A metà mattina Emily si alza e si dirige verso l'ufficio di Hotch. La guardo mentre si allontana, con la sua camminata elegante, e di nuovo non riesco a impedirmi di pensare che fino a poche ore prima baciavo le sue labbra morbide e accarezzavo la sua pelle liscia e profumata.
Dalla vetrata la vedo parlare con Aaron, sono in piedi, e l'argomento del loro dialogo deve essere qualcosa che esula dal lavoro, perchè stranamente vedo lui sorridere. Mi chiedo cosa possano avere tanto da dirsi.
Finalmente Emily fa ritorno nell'open space, per venire a piazzarsi proprio di fronte alla mia scrivania.
“Non so tu, ma io ho un tremendo bisogno di un caffè.”
Le sue parole suonano come un invito, che però io non voglio darle la soddisfazione di accogliere.
“No, stamattina sono ben sveglio” mento. “Vai tu.”
Reid mi guarda di sottecchi, che abbia intuito qualcosa? Spencer... No, impossibile.
Torno a concentrarmi sul rapporto, del quale ho scritto soltanto due righe. Hotch mi farà a fettine.
Rifletto però sul fatto che forse sarebbe meglio parlare con Emily di quello che è successo fra noi questa notte, per evitare che l'argomento tenuto in sospeso vada in qualche modo ad influenzare il nostro rapporto sul piano lavorativo. Sì, ne dobbiamo parlare.
Raggiungo Emily nel piccolo cucinino, dove, appoggiata ad un mobiletto, sta bevendo il caffè. Mi guarda al di sopra della tazza ed i suoi occhi seguono il mio avvicinarsi.
“Non eri sveglio?”
Sapevo che lo avrebbe detto. Mi appoggio anch'io al mobile, accanto a lei.
“Infatti, sono qui per parlare.”
“Dimmi” mi invita, ostentando una sicurezza che mi fa un po' innervosire.
“Senti, vengo subito al sodo. Ieri notte indubbiamente siamo stati molto bene insieme, ma credo che sia meglio lasciare le cose...”
“Derek, ti prego... Non sono una ragazzina di quindici anni” mi interrompe quasi risentita parandosi di fronte a me. “Non mi aspetto di certo che quanto è successo fra noi abbia un seguito. E' stato bello. Punto” conclude con tanta ovvietà da lasciarmi di stucco.
“Certo, è proprio quello che intendevo dire io” blatero, colto alla sprovvista dalle sue parole.
Emily va ad appoggiare la sua tazza vuota sul ripiano.
“Io torno di là” annuncia laconica.
Mentre se ne va provo un moto di delusione, anche se non vorrei. Naturalmente sapevo che lei non si sarebbe aspettata un anello di fidanzamento o grandi promesse, però poteva almeno dare un po' di risalto all'accaduto, magari con qualche sorriso malizioso, un commento velato, occhiate complici. Si vede che per Emily non è stato così bello. Bene, capitolo chiuso.

Se dodici ore dopo sono qui davanti alla sua porta è soltanto per fare due chiacchiere tra amici, è chiaro. Suono il campanello e attendo. Per un momento mi viene il dubbio che non sia in casa, poi finalmente la porta si apre ed io resto senza fiato.
Di fronte a me c'è Emily vestita solo con una canottierina nera di raso con i bordi in pizzo e un paio di provocanti slip in coordinato.
“Ti stavo aspettando, Derek Morgan.”
Oddio...
Prima che io abbia il tempo di dire qualcosa afferra i lembi del mio giubbotto attirandomi a sé, per poi appoggiare le sue labbra sulle mie, che io dischiudo per rispondere al suo bacio, carico di passione. Senza staccarci entriamo in casa chiudendoci la porta alle spalle. Con gesti rapidi Emily mi toglie il giubbotto e mi sfila la maglietta, ma i suoi movimenti diventano sensualmente lenti mentre mi accarezza la schiena e poi il torace. Sento il mio corpo in fiamme e l'unico pensiero che riesco a formulare e che voglio sentirla mia.
Stesi sul suo letto ci togliamo a vicenda ciò che ancora ricopre i nostri corpi, lentamente, tra audaci carezze.
Ci baciamo in un modo che mi toglie il respiro, per poi lasciarci andare ad una passione pervasa d'inaspettata dolcezza.
Mi hai stregato, Emily Prentiss...

 

 

  
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