Scherzetto!
So bene di aver detto che avrei postato dopo la
maturità, ma sto finendo il penultimo capitolo e i primi tre sono lì che mi
fanno gli occhioni dolci dallo schermo del pc chiedendomi d’essere spediti…
Ho
pensato di accontentare il primo di loro, così per vedere come va…
Buona
lettura!
“[…]I was terrified they would desert me the
moment they found out what I was.
But of
course, they, like you, Hermione, worked out the truth…
And they
didn’t desert me at all.
Instead they did something for me that would make my transformations not
only bearable, but the best times of my life.
They became ANIMAGI.”
-HP and the prisoner of Azkaban-
-Love finds a Way-
- THE BEST
FRIENDS I’VE EVER HAD.
Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe
andata a finire così?
Quando Remus Lupin mise per la prima volta piede a Hogwarts era soltanto un ragazzino impaurito da quella
situazione così strana e nuova, ma soprattutto era molto molto solo.
Viveva nel costante terrore che qualcuno potesse scoprire il suo
segreto.
Evitava qualunque amicizia, perché l’amicizia
implicava la sincerità, ma la sincerità a sua volta comportava l’essere
disprezzato e abbandonato... di nuovo.
E non voleva soffrire ancora.
Così si era isolato, scoraggiando ogni tentativo di cortesia nei
suoi confronti.
Oramai chiunque avesse avuto un po’ di buon senso doveva avere capito che lui non voleva amici.
Ma James Potter, Sirius Black e Peter Minus il buon senso non sapevano nemmeno cosa fosse.
Quando decidevano una cosa, niente avrebbe potuto
distoglierli dal loro obiettivo, tranne naturalmente il raggiungimento
dell’obiettivo stesso.
E loro avevano deciso che volevano essere amici di Remus
Lupin.
Di fronte a tanta insistenza, a lui non era rimasto altro da
fare se non cedere.
Aveva accettato la loro amicizia.
James, Sirius e Peter erano amici sinceri, allegri, combinaguai,
non riuscivano a stare fermi un minuto, ma
soprattutto, erano inseparabili.
Non avevano fatto domande quando aveva
detto loro che una volta al mese sarebbe tornato a casa per far visita a sua
madre, molto malata, ma si dimostravano davvero preoccupati tutte le volte che
tornava a casa con un nuovo graffio, un nuovo livido...
Inventare scuse plausibili era sempre più difficile, ma non
poteva svelare il suo segreto.
Se fosse stato molto attento a quello che
diceva e a come si comportava, forse non lo avrebbero scoperto.
Ma li aveva sottovalutati.
Nonostante la loro spensieratezza e gli innumerevoli scherzi,
Sirius e James erano anche gli studenti più in gamba del loro anno, e non ci volle molto perché iniziassero a nutrire dei sospetti.
Bastarono alcune visite alla biblioteca ed un paio di mesi di osservazione per capire cosa turbasse il loro amico.
Remus, da parte sua, sapeva benissimo che quel periodo di
serenità e felicità non sarebbe potuto durare.
Così, trovandosi con le spalle al muro, rassegnato a tornare
alla solitudine ed alla tristezza di una volta, fece l’ultima cosa che gli era
rimasta da fare: confessò.
Abbassò lo sguardo, non voleva scorgere il terrore nei loro
occhi, né vederli realizzare chi era veramente, aspettando le loro parole di
disprezzo.
Ma quei tre non avrebbero mai finito di
stupirlo.
Dopo un silenzio che gli parve interminabile, James disse:
“..e con questo?”
Tornò a guardarli in faccia: nessuna traccia di terrore, né di
disprezzo sui loro volti, ma le solite espressioni allegre e furbette di
sempre...
In realtà erano sì un po’ preoccupati, ma non per la loro
sicurezza, anzi, quello che li preoccupava era la reazione che avrebbe avuto il
loro amico per il fatto che loro sapevano.
Remus appariva confuso, disorientato.
“Ma...ma... avete capito quello che ho
detto?”
“Certo, hai detto di essere un lupo mannaro, ma, come ha già
detto James... e allora?” disse Sirius.
“Ma non avete paura?”
“No.” Lo rassicurarono
tutti e tre.
“Cosa credevi, che ti avremmo
abbandonato?”
“Beh...”
“Scusa, ma per chi ci hai preso?”
“Guarda Sirius...lui di notte russa come una locomotiva con la
broncopolmonite, ma lo abbiamo mai lasciato solo per questo? No..! Anche se, a dire la verità, ogni tanto ci facciamo un pensierino..” scherzò James.
“Ehi! Io non russo!” esclamò Sirius,
indignato.
“Taci, tu!”
“Non è la stessa cosa…” mormorò Remus.
“Sì invece! Tu hai solo un... ‘un
piccolo problema peloso’ecco, ma a noi non importa..”
“Davvero?”
“Certo!”
“Sicuro!”
“Idem.” Concluse Peter.
“Ragazzi, io... non so cosa dire...”
“Dì che la smetterai di fare il
misterioso con noi, e che in futuro non ci mostrerai mai più quello sguardo
triste!”
“Lo farò.” disse Remus con un gran
sorriso. “Grazie...”
“Di niente.”
“Figurati, Moony.” disse Sirius.
“Moony?” chiese James.
“Mi è venuto così...”
“Non è male... mi piace!”
“Tu che ne dici, Remus?”
“Sono d’accordo, può andare.”
“E Moony sia, allora!”
Li guardò ridere e scherzare, del tutto
incuranti del suo – com’è che l’aveva chiamato? Ah, sì... –
‘piccolo problema peloso’, e pensò che Peter, James
e Sirius fossero i migliori amici che avesse mai avuto, degli amici veri, a cui
non doveva nascondere proprio niente, che lo giudicavano per quello che era,
non per quello in cui si trasformava..
Continua…
Eccoci
qui…
Ho
cambiato un po’ genere dalle prime ficcy che ho scritto... spero vi sia
piaciuta…
L’ho
quasi finita, spero di poter postare presto il resto, sono 5 capitoli in tutto.
Beh…
fatemi sapere cosa ne pensate.
Intanto
ringrazio i miei beta readers Little Fanny, Moody che
come sempre non hanno paura di dirmi quello che pensano e si leggono tutto
quello che scrivo… GRAZIE! Vvb!
NONNA MINERVA