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Autore: crazy_k    08/10/2011    2 recensioni
Rimasi in silenzio quando ti alzasti e mi stringesti in un tenero abbraccio, come se fossi stato io quello bisognoso di conforto.
-Non lasciarmi mai più indietro…- sussurrasti flebilmente al mio orecchio -…perché io non lo farei mai-
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Hai visto, allora, Freddy?
Alla fine sei stato tu a tradirmi. Mi hai lasciato indietro quando fosti tu in persona ad implorare me di non farlo mai.
Genere: Guerra, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, George, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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WHAT SHOULD IDO NOW?
 
 
 
 

Potrei dirti grazie di essere mia amica,
potrei dirti grazie di avermi ascoltato
potrei dirti grazie di avermi regalato i tuoi consigli,
ma ti dico, grazie di esistere.
Per te Derret amica mia.

 
 
 
 
Quand’ero piccolo, una volta feci una gara di velocità con mio fratello.
 
Ti ricordi Fred?
 
Volevamo vedere chi di noi sarebbe arrivato per primo all’albero di mele, al di là della collina.
Io sostenevo che saremmo arrivati perfettamente insieme, impossibile che uno sorpassasse l’altro. Tu invece, eri incredibilmente sicuro di potermi battere.
 
Partimmo da casa e fu Charlie a dare il via. Eravamo entrambi eccitatissimi e fin da subito, corremmo dimenticandoci di tutto e tutti, pensando solo a mettere un piede davanti all’altro a una velocità sempre maggiore.
 
Arrivai per primo e mi voltai indietro, pronto a vantarmi per la vittoria, aspettandomi, sicuro, di trovarti lì dietro, ansimate, con il fiatone per lo sforzo, un po’ abbacchiato.
Invece…Tu non c’eri.
 
Mi ricordo benissimo il caldo di quel lontano pomeriggio d’estate, il rumore della brezza che soffiava leggera e profumata, il frusciare continuo delle foglie sulle cime degli alberi.
Mi ricordo anche che ti aspettai a lungo, seduto sotto quel melo; ma tu non arrivasti mai. Le ore passarono, lente e inesorabili. Venne il tramonto e il cielo si striò di rosso e arancio; decisi allora di tornare a casa.
 
Ti vidi a metà strada. Riconobbi la tua figura sottile, appollaiata sulla cime di un grande masso ricoperto interamente di soffice muschio verde. Eri inzaccherato da capo a piedi di fango. Dai capelli scompigliati facevano capolino foglie e rametti. Un rivoletto di sangue scarlatto ormai rappreso ti serpeggiava nel mezzo della fronte.
Non feci altro che rimanere in silenzio mentre io mi avvicinavo a te, come si avvicina il cacciatore a una fiera ferita.
Rimasi in silenzio quando ti alzasti e mi stringesti in un tenero abbraccio, come se fossi stato io quello bisognoso di conforto.
-Non lasciarmi mai più indietro…- sussurrasti flebilmente al mio orecchio -…perché io non lo farei mai-
Non parlasti se non per mormorare la tua dolce promessa, sfiorandomi il lobo con le labbra calde e morbide, stringendomi fra le braccia mentre il mio intero corpo veniva scosso dai singhiozzi.
 
 
 
 
Perfino il cielo piange per te, fratello.
La tristezza dilaga nei cuori delle persone qui riunite, in questo giorno che mai potrò sperare di dimenticare.
Probabilmente, se tu ora fossi qui, rimarresti davvero molto deluso e amareggiato, perché il tuo unico scopo nella vita, era quello di far ridere la gente.
Era il nostro fine, una volta…la nostra missione che, prematuramente, si è conclusa.
 
 
 
 
-Hey Giorgy!!!- la tua voce mi raggiunse forte e chiara anche in mezzo al fragore della battaglia.
Mi voltai dalla tua parte e fissai il tuo volto sorridente all’imbocco delle scale.
-Alla fine della storia dovremo  trovare un modo per farmi saltare via un orecchio!- scherzasti prima che la tua espressione cambiasse e i tuoi occhi si fecero terribilmente seri -Non permetterò che ciò ci divida-
 
Nemmeno la più piccola differenza a separarci.
 
Ti sorrisi anch’io. Quel sorriso che riesce a illuminare gli occhi di chi lo dona, un sorriso che trabocca d’amore.
E’ naturale Fred!!! Pensai.
-Smettila di scherzare e vai a controllare come se la cavano papà e gli altri!- ti urlai dietro, restando a guardarti sparire alla ricerca del clan Weasley, ascoltando l’eco della tua risata venire inglobato dal rumore della guerra senza nemmeno sapere che sarebbe stata l’ultima volta.
 
Mi voltai anch’io e presi a correre in aiuto di chi si trovava in difficoltà.
 
 
 
 
La pioggia continua a cadere.
Lacrime fitte di angeli addolorati. Lame affilate che m’inzuppano i vestiti e penetrano fino alle ossa.
L’acqua pare voglia sommergermi. Mi manca il respiro.
 
Fisso immobile la lastra di marmo, bianca e immacolata, della tua lapide.
 
Il tuo epitaffio non è altro che una barzelletta. Una di quelle che ci piaceva raccontare la sera agli amici, davanti al fuoco, accoccolati sulle morbide poltrone rosse della sala comune.
La tua ultima battuta.
Ho voluto io che fosse così. Mi sono imposto sulla mamma.
 
E mentre mi sembrava di venire inghiottito in un abisso nero e senza fondo, dubbi e domande affollavano la mia mente.
Perché non sei tornato indietro?
Perché non sei tornato da me Freddy?
Saresti stato solo un po’ più leggero…un po’ più opalescente del solito…ma avremmo potuto stare di nuovo assieme!
 
 
 
 
-NO, FRED! FRED!!!- le urla strazianti di nostra madre mi graffiarono i timpani mentre si disperdevano nell’aria, superando i singhiozzi e i rantoli di sofferenza che rimbalzavano tra le mura in pietra della sala. Avrei davvero preferito tagliarmi entrambe le orecchie pur di non sentire, strapparmi gli occhi per non essere costretto a vedere il volto di tutti stravolto dal dolore, inondato dalle lacrime, per avere l’occasione d’illudermi che niente fosse successo. Ma la realtà non si può cambiare e il tuo corpo senza vita, infesterà i miei sogni, rimarrà protagonista assoluto dei miei incubi fino a quando la dea dalla nera falce non mi permetterà di rincontrarti.
 
 
 
 
Hai visto, allora, Freddy?
Alla fine sei stato tu a tradirmi. Mi hai lasciato indietro quando fosti tu in persona ad implorare me di non farlo mai.
Dimmi Fred…Adesso devo morire anch’io? Vale la stessa storia dell’orecchio?
Così…Non ci saranno differenze. Così…rimarremo uniti per l’eternità.
Ti aspetti che ti segua? O vuoi proseguire il tuo viaggio da solo e speri che anch’io faccia così, conscio del fatto che prima o poi torneremo insieme?
 
Sono rimasto solo io sotto questo nubifragio.
Solo io su questa terra, perché da quando te ne sei andato, mi sembra di essere l’unico essere umano rimasto a occupare il pianeta.
 
Alzo gli occhi al cielo, sperando, forse, di scorgere la tua figura tra le nubi grigie addensate lassù, in alto, dove se ne stanno gli esseri celesti dalle grandi ali bianche, figure silenti tra le quali stonerà la tua allegria.
 
-Dimmelo tu fratello…- domandai disperato -…che cosa vuoi che faccia?-
Ma non ci fu risposta alla mia supplica se non l’urlo furioso del vento.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
THE END
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ave popolo!!!
 
Eccomi qui con un’altra storiella che ho scritto di getto oggi durante le ore di…matematica questa volta! Le prime due ore di questo sabato ventoso d’inizio ottobre.
 
Vi pregherei di lasciarmi qualche recensione per farmi sapere che ne pensate del mio lavoro. Ricordate che le recensioni sono il pane quotidiano di uno scrittore e NON creano dipendenza!!!
Per continuare a seguirmi qui

Ringrazio e saluto tutti!!!
Crazy_k

   
 
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