Salve!!
Un paio d’appunti
prima d’iniziare a leggere! Questa è una “Missing Moment”
della puntata 2x21. L’ho rivista ieri sera e l’immaginazione è
partita spontanea e mi ha portato qui. È molto corta e senza pretese, spero la
gradirete.
Furt!Brothership.
Willy Wonka and
the Chocolate
Factory
Quella notte Kurt non
riusciva a prendere sonno e si rigirava fra le coperte morbide del suo letto
con nervosismo; un po’ per l’assolo che gli era stato brutalmente
strappato dalle mani da Jesse S. James per donarlo, sicuramente, a Rachel Barry
e un po’ per gli avvenimenti di quella mattina che gli avevano sconvolto
la giornata. Spalancò gli occhi dopo l’ennesimo tentativo di arrivare a
Morfeo e scese dal letto. Non si preoccupò nemmeno d’indossare la vestaglia
e a piedi nudi percorse il corridoio e le sale fino alla cucina.
La luce era già accesa e
qualcuno stava trafficando con il fornello.
Kurt trovò suo fratello
intento a scaldare in un pentolino del latte. Aveva l’aria assonnata e i
capelli tendevano in tutte le direzioni.
“Non riesci a
dormire?” chiese, appoggiandosi allo stipite della porta con un
sorrisetto sghembo.
Finn scosse il capo e si
stropicciò un occhio, versando con attenzione il latte dentro la sua tazza blu.
“Ne
vuoi un po’? Ne ho scaldato
troppo.” Domandò e senza aspettarsi una risposta prese una tazza dalla
credenza, era quella di Kurt, con l’immagine di Wicked stampato sopra a
sfondo bianco.
“Immagino che la nostra
insonnia abbia un protagonista comune.” Costatò avvicinandosi.
“grazie” aggiunse, prendendo la tazza che Finn gli stava porgendo,
circondandola con entrambe le mani.
“E’ come
se… in qualche strano modo…” il maggiore sospirò.
“…come se la cosa ci riguardasse in prima persona.”
Kurt annuì. “ Perché
sappiamo che cosa vuol dire perdere qualcuno di così caro.”
“Voglio aiutarla, Kurt.” Esclamò, sicuro di se. “voglio
aiutare
“Lo sai che non ce lo
permetterebbe mai, non dopo tutto quello che è
successo, come ci ha trattato alla casa di riposo…non credo voglia che
noi… che le New Direction s’intromettano nel suo dolore.”
Ragionò suo fratello.
“Non hai pensato che
fosse solo un modo di reagire al dolore?”
“Finn ci ha sempre
trattato male.” Costatò.
“Quando mamma mi disse
che non avevo più un padre perché era morto in guerra, avevo solo sei anni. Non
era mai stata sincera con me e mi ricordo che per la rabbia iniziai a rompere
ogni cosa presente in casa. Ogni cosa.”
Kurt si mordicchiò il labbro,
indeciso. “ti ricordi avevamo promesso che se non era per lei,
l’avremmo fatto per Jean.”
Il soprano sospirò e annuì. “Hai ragione. Per Jean.”
Rimasero in silenzio per un
po’, a sorseggiare dalle loro tazze. “Ti va un film?” propose
Kurt. “io non credo che riuscirò a dormire.”
Finn annuì. “Okay, ma
niente Musical, ne ho sopportati abbastanza quando stavo con Rachel ed era solo
per ottenere qualche pomiciata in più.”
Kurt rise. “Prometto!
Perché non vai tu a scegliere cosa guardare, mentre io prendo qualcosa da
mangiare?”
Finn annuì e uscì dalla
cucina, mentre Kurt recuperava qualche biscotto al cioccolato e panna e li si sistemava dentro una ciotola, cominciando a scaldare
altro latte.
Quando, una decina di minuti
dopo, varcò il salotto, suo fratello stava rimuginando, rigirandosi fra le mani
una cassetta.
“Hai deciso che film
vedere?” chiese, posando con attenzione sul tavolino il vassoio.
Finn si girò a guardarlo,
mostrandogli la cassetta.
“Cosa ci fa questa
qui?” domandò.
Kurt si strinse nelle spalle.
“Non avevo cuore di buttarla.”
Era la cassetta che Jean non
faceva che guardare, “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato.”
“Avrei fatto lo stesso
anche io.” Lo rassicurò Finn, con un sorriso, afferrando un paio di
biscotti.
“Ho trovato anche dei
video di Jean. I suoi compleanni, o semplicemente le giornate passate nel
parco. Sono molto belli.”
“Hai
fatto bene a non buttarli.” Finn gli sorrise, dandogli una pacca sulle
spalle. “allora, ti va di
vederlo?” domandò, riferendosi alla cassetta. Kurt annuì e la rubò dalle
mani del fratello.
“Pure Imagination” lesse, sotto il titolo del film. Era
scritto in modo disordinato e veloce. Probabilmente era stata la stessa Jean a farlo.
Inserì la cassetta nel video
registratore che fortunatamente suo padre si era imposto di non buttare.
Appena il film partì, si
accomodò sul divano, accanto a Finn, che mangiucchiava allegro, sorseggiando
latte.
Kurt afferrò la coperta
piegata sul bracciolo e si coprì, porgendo un lembo al fratello per fare lo
stesso.
Erano molto rari quei momenti
fra loro. A volte albergava ancora un po’ d’imbarazzo, ma entrambi
pensavano dell’altro di non poter desiderare fratello migliore.
Rimasero a guardare il film,
spalla contro spalla, a volte canticchiando, a volte
ridendo.
Si addormentarono poco prima
della fine del film, la testa di Kurt poggiata alla spalla di Finn e quella di
quest’ultimo che penzolava fastidiosamente in avanti.
Fu così che li trovò Carole,
appena rientrata da un turno di notte alla tavola calda.
Non ebbe cuore di svegliarli
e in punta di piedi e con un dolce sorriso sulle labbra se ne andò nel reparto
notte.
Fu solo la mattina, piuttosto
presto effettivamente, che Finn aprì gli occhi dopo l’ennesimo strattone
al suo povero collo.
Fece una smorfia infastidita
e se lo massaggiò con una mano, mugugnando di sollievo.
Lentamente si ricordò della
nottata passata sul divano e allungò lo sguardo per osservare il viso
addormentato di Kurt.
Aveva le labbra leggermente
aperte e la guancia schiacciata sulla sua spalla gli formava sul viso una
smorfia buffa.
Ridacchiò e lo scosse un paio
di volte prima che riuscisse ad aprire gli occhi.
“Che ore sono?”
mugugnò, la voce imbastata.
“Non lo
so…” borbottò Finn, alzandosi in piedi per stiracchiare le membra
assopite dalla posizione rannicchiata.
Kurt lo imitò e si stese per
tutto il divano, cosa che al fratello ricordò un grosso gatto.
“Ho fatto un sogno
stranissimo.” Disse, nascondendo uno sbadiglio con la mano.
“Anche io.”
Commentò Finn. “ma era piuttosto un incubo, perché venivo mangiato da centinaia
di Umpah Lumpah, mentre cantavano quella loro irritante canzoncina!”
Kurt rise e sbadigliò ancora.
“Ho sognato Jean.”
“Come hai fatto non
l’hai nemmeno vista!”
“Foto e video ti dicono
niente, genio?” rispose acidamente. “comunque l’ho sognata e c’eravamo
tutti e navigavamo in questo mare di cioccolato con le nuvole di zucchero
filato e il sole di caramelle al miele. Pescavamo leccalecca e bacchette di
liquirizia e il mondo ci pareva così… meraviglioso. Senza problemi, senza
paure o disprezzo. Era tutto così semplice.”
“E’ più un sogno
da allucinogeni!”
Kurt allungò una gamba per
colpirlo negli stinchi. “Cretino, tu che rovini momenti come
questi!”
Finn alzò le mani in segno di
resa. “E’ piuttosto irreale, ma è bellissimo.” Recuperò.
Fu in quel momento che Kurt
s’illuminò.
Si alzò in piedi e battè il
pugno sulla mano. “Ma certo!” strillò.
“Cosa?”
Kurt sorrise.
“Quello che ci serve è
una fabbrica di cioccolato e pura fantasia.”
Fin.
Spero vi sia piaciuta!!! Fatemi sapere che ne pensate!!! :)
Grè