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Autore: Aleberyl 90    15/06/2006    14 recensioni
Stesso lavoro, stessi sentimenti, stesso condominio...due appartamenti diversi! Peccato che un piccolo incidente li costringerà alla...convivenza! Riuscirà Hermione ad abbattere ogni porta che la separa dall'ammettere il suo affetto verso Ronnie? Mi raccomando...commentate!!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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L’aria raschiante l’asfalto

*RAIN & DOORS*

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CAPITOLO 1

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Il soffio minaccioso dell’aria raschiante l’asfalto. Lo stridere disperato delle foglie. Le gocce esplodono con un borioso lamento toccando riluttanti la terra bagnata. Una fugace scintilla e ogni singolo cenno, ogni singola traccia, ogni piccola entità rivela le spigolose forme; un boato e tutto cessa, precipitando inesorabilmente in un baratro di grigia oscurità.

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Io amo la pioggia.

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Il motivo? Bella domanda. Forse nemmeno io lo so, è una cosa che mi porto dietro fin da quando ero poco più che una bambina.

Quante volte mi sono incantata davanti alla finestra chiusa del salotto, ammirando ad occhi spalancati tutte quelle esplosioni di luci accecanti, quelle piccole scintille d’acqua che delineavano lentamente la superficie trasparente, fondendosi con le proprie gemelle e formando intricati e complicati disegni…

Per non parlare di tutte le volte in cui mi sono immaginata di essere lì, sotto quello scroscio incessante, in attesa che il ragazzo dei miei sogni sopraggiungesse di soppiatto alle mie spalle, mi coprisse la testa con il suo ombrello e, entrambi bagnati come pulcini, ci guardassimo negli occhi da innamorati e…

…Bacetto!

Insomma, proprio come nelle favole che tanto amavo leggere!

Anche se spesso non lo mostro agli altri, anche io sono un’inguaribile romantica!

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Anche se, sorvolando ogni ragionamento, risulta più che ovvio che osservare il mio fenomeno preferito attraverso un vetro logoro e appannato, costellato da ditate unte e irrorato di condensa, non rientra di certo nell’elenco delle situazioni che potrebbero propriamente definirsi “romantiche”.

Il veicolo sobbalza bruscamente, tratto in inganno da un dosso spontaneo dell’asfalto traditore, seguito da una sonora imprecazione proveniente dall’abitacolo anteriore.

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“Ehm…Tutto bene?” Faccio capolino in avanti, esitante, e mi ritrovo davanti l’enorme faccione sorridente dell’autista, che mostra fiero un canino scheggiato e giallastro; i capelli grigi, più diradati in corrispondenza delle tempie, sono sporchi e scompigliati, come se vi fosse passata una scarica di corrente; gli occhi vispi neri come la pece sono illuminati da una luce sinistra.

Forse avrei fatto meglio a starmene zitta.

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Scusi, sa, madmuaselle! Questa strada è piena di buche!” esclama con voce roca, dall’accento indubbiamente dialettale.

Parlavamo di romanticismo?

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Nel frattempo, l’indicatore della tariffa è andato in tilt: non so se sia stato programmato dall’uomo stesso per trarre in inganno qualche cliente propriamente definito “allocco”, fattosta che la quota che io dovrei sborsare è misteriosamente passata dalla modica cifra di quattro sterline e venti pence a un totale di ventisette sterline e quarantacinque pence.

In questi casi, se proprio non sono autorizzata ad usare la magia davanti a un babbano, tanto vale provare con i soliti, classici rimedi…

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“Sistemi quel contatore, credo che abbia qualche problema…”

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Cosa intende dire, signorina?” risponde fingendosi spaesato e confuso.

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“Non sborserò una sterlina in più di quelle che vi erano segnate due secondi fa, se è questo che vuole sapere…”

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“Guardi, bella signorina, le posso assicurare che questo apparecchio ha sempre funzionato benissimo in tutti questi anni di servizio e non…”

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“Ehm…Forse non hai capito, bello…Non attacca...

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Non so se sia stato l’effetto del sentirsi dire “bello” dopo tanto tempo, ma a quanto pare ha preferito non continuare con la discussione; dopo un sonoro sbuffo, con un poderoso pugno alla macchina ha riportato la cifra alle sue sembianze originali.

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Dopo qualche altro sbalzello decisamente poco piacevole, che mi ha costretto a ripararmi ininterrottamente la nuca con entrambe le braccia per evitare diverse –e dolorose – testate sul tettuccio, finalmente il taxi rallenta la sua andatura oscillante fino a fermarsi del tutto davanti a una piccola palazzina.

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“Quartiere Poplar, Lindfield Street, numero 11. Capolinea!” mi avverte il conducente con una potente strombazzata di clacson, aumentando la velocità dei tergicristalli sul parabrezza e schizzando in ogni direzione goccioline d’acqua piovana.

Gli allungo un paio di banconote con un debole mugugno di ringraziamento, spalanco la portiera con un calcio ben assestato ed apro il mio ombrellino di stoffa ricamato a margheritine gialle e papaveri rosa.

Giuro, questa è l’ultima volta che lascio il mio a casa.

Con una forza sovrumana e un equilibrio ormai ben allenato riesco a caricarmi su un braccio solo i grandi pacchi di scartoffie che, puntualmente, il caporeparto mi ha affibbiato da revisionare. Richiudo la portiera violentemente e l’auto riparte a tutta birra con una sgommata ben assestata.

E poco c’è mancato che mi infradiciasse la gonna con l’ondata d’acqua che ha sollevato!

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Ok, adesso andiamo con calma…

Un piede avanti, poi l’altro…Ah! Accidenti!!

Ma perché mi ostino ancora in questo modo?! …Anche se i temporali sono una vera delizia per gli occhi, mai mettersi un paio di scarpe col tacco quando scoppiano…La probabilità di beccare una di queste sconfinate pozze di fanghiglia è parecchio elevata…

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Volgo uno sguardo sconsolato alla palazzina; sospirando pesantemente, frugo nella tasca del cappotto e ne estraggo una chiave arrugginita, infilandola nella toppa.

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Perfetto…non gira…

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E ora che faccio?! Non posso certo starmene qui impalata sotto questo ridicolo pezzo di stoffa nell’attesa che arrivi qualcuno più esperto di me! Anche perché il braccio impegnato a sorreggere i fascicoli comincia a farmi piuttosto male, e un angolo di un foglio sporgente sta già cominciando ad arricciarsi per l’umidità.

Il direttore(che vada al diavolo, lui e la sua segretaria con le gambe pelose)mi tirerà giù una delle sue famose ramanzine!

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Uff…E va bene…A mali estremi…

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Facendo attenzione che nessuno mi stia osservando, estraggo la mia fedele bacchetta dalla manica e, puntandola sulla serratura, mormoro un flebile: “Alohomora!”

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Rimettendo comodamente a posto chiave e bacchetta, il portone di quercia si spalanca e mi invita ad entrare nell’atrio.

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Sbuffando pesantemente, comincio a percorrere le scale, facendo bene attenzione a non incappare nel solito gradino sfondato. Non dimenticherò mai quello che successe quando Ron vi poggiò il piede sopra…Meglio non pensarci!

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A proposito, oggi a lavoro non si è visto…

Meglio così.

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Concentriamoci sulle scale…Per esempio…

Non passa giorno che non maledica colui che ha progettato questa stupida palazzina senza uno straccio di ascensore! Ci voleva tanto, dico io?! Una scatola sorretta da due corde di acciaio che con un pulsante la tirano su, con un altro la tirano giù! E così tutti noi poveri alloggiatori non saremmo costretti a percorrere, ogni volta, tutte queste rampe così ripide, peggio ancora se devi trascinarti dietro buste della spesa, passeggini o…

Sbuffo.

…Stupide risme di carta.

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Lo ammetto, a volte sento molto la nostalgia delle comodità del mondo magico, ora che non posso usufruirne liberamente come vorrei, se non in casi particolari. Per certi versi, non avrei mai voluto accettare la proposta di lavorare come Auror in incognito…In borghese, insomma.

Ma poi penso a quanto la vita da babbana mi sia mancata, in questi anni, e allora vengo pervasa da un’ondata di adrenalina e riesco ad apprezzare il mio nuovo impiego.

Peccato che il mio superiore non creda affatto nelle mie capacità…

Che carogna. E pensare che sono sempre stata la studentessa migliore di Hogwarts!

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Quarto piano…La mia tanto ambita e faticata destinazione. Mi verrebbe voglia di baciare il pavimento ogni volta che poggio il piede sull’ultimo gradino della rampa!

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Sospirando, rinsaldo la presa sui fogli a carico e mi avvio verso la porta del mio appartamento, il secondo a sinistra.

Chissà se Ginny è tornata…Devo dirgliene quattro a proposito dell’ombrello che mi ha prestato…

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Mentre infilo la chiave nella toppa, volgo un rapido sguardo alla mia destra, verso l’appartamento esattamente in fondo al corridoio, sulla porta del quale troneggia, sbiadito a causa della vernice dorata scrostata, il numero tre.

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Che numero stupido.

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La serratura scatta e subito Ginny, mia coinquilina nonché migliore amica, mi raggiunge e mi getta un grembiule tra le braccia. Poco manca che perda l’equilibrio e lasci cadere tutto a terra!

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“Ehilà! Oggi è il tuo turno di lavare i piatti, lo sapevi?” esclama allegra mettendo su un finto broncio.

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“Puff…Ciao anche a te” rispondo seccata sbattendo i fascicoli sul tavolinetto della cucina e restituendole il grembiule tirandoglielo sulla testa.

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“Sai che il rosa confetto sta bene con i tuoi capelli?”

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“Spiritosa” ribatte acida. “Altre scartoffie?” aggiunge indicando la montagna di fogli da me appena abbandonata.

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“Non farmici pensare…altro lavoro in più da sbrigare” rispondo stancamente controllando la posta arrivata. “Piuttosto…è venuto qualcuno mentre non c’ero?”

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“Sì, Ron” dice lei con un sorrisino furbo e complice.

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Il muscolo della palpebra comincia a pulsarmi freneticamente. “Ah…e che voleva?”

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“Uhm…” mormora Ginny contando sulle dita delle mani. “Prima è venuto a chiedere il sale, e poco dopo la farina…”

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“Mai una volta che non si dimentichi di comprare qualcosa, quando va a fare la spesa!” sbotto irritata procedendo a grandi falcate verso la mia camera e facendo cenno a Ginny di seguirmi.

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“Secondo me lo fa di sua spontanea iniziativa…” ridacchia lei gettandosi a peso morto sul mio letto e dondolando le gambe con delicatezza. “…Oppure è talmente sciocco da non aver ancora capito come funziona un carrello!”

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“Sicuramente si starà preparando una bella pizza” dico spalancando le ante dell’armadio a muro e cominciando a rovistare fra i miei vestiti più eleganti.

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“Esci?”

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“Sì, Eric mi ha chiesto di concedergli una cena al ristorante…Hai presente?” Estraggo una gonna lunga a pieghe e la esamino da ogni angolazione. Se volessi vestirmi da ancella romana sarei perfetta, ma non stasera.

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“Eric?! Ma chi, quel biondino del reparto accanto? Il signorino sono-troppo-figo-anche-per-uscire-con-Jessica-Rabbit?!” esclama Ginny scandalizzata, sgranando gli occhi e fissandomi scioccata, come se avessi appena detto uno sproloquio colossale.

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“Proprio lui” confermo con semplicità.

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“Ma se non l’hai mai sopportato!!

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“Bè…Quando me l’ha chiesto mi è sembrato così gentile e alla mano…” Le mie dita sfiorano distrattamente un corpetto bianco di lino riccamente ornato da pizzi.

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“Sì, certo…Andiamo, Hermione, smettila di sfuggire alla realtà delle cose! La verità è che hai paura!” Ginny ha gli occhi quasi fiammeggianti, mentre mi squadra da capo a piedi con nervosismo crescente.

Mi volto e sorreggo il suo sguardo glaciale, cercando di mostrarmi il più spontanea possibile.

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“…Se questo è un modo per costringermi a lavare i piatti…”

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Dal suo grugnito di disapprovazione deduco che non sia affatto il momento di scherzare sull’argomento. Con un piccolo colpo di tosse, mi schiarisco la voce e provo a farla ragionare.

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Dai, Gin, è solo per una sera! Non è mica detto che debba per forza nascere una storia tra noi! Rilassati!”

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Proprio non capisco perché cerchi di tornare sull’argomento ogni volta. Insomma, possibile che non possa godere di queste piccole libertà?!

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“Oh, fai come ti pare, rinuncio a capirti” sbuffa lei incrociando le braccia e lasciando ricadere pesantemente la testa sul cuscino. “Comunque non mi stancherò mai di ripeterti di quanto tu sia sciocca quando fai così la capricciosa!”

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“Non sei contenta? Avrai la casa libera tutta per te! Perché non chiami Harry?”

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Abbiamo già un programma, andiamo ad assistere ad una partita di Quidditch…”

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“Bene, meno piatti da lavare!”

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“Bah…Hermione?”

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“Hm?”

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Codarda…”

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“Grazie, anche io ti voglio bene!” Dandole un ultimo buffetto sulla guancia, spalanco la porta ed esco sul pianerottolo.

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Quando finalmente sono convinta di non sentirmi più il suo fiato sul collo, poggio la schiena al muro e sospiro annoiata.

Uff…Ogni volta la stessa storia…Ma perché non si rassegna?!...

Possibile che non sia libera di decidere cosa sia meglio per la mia vita?! Tutti possono sbagliare, una volta nella vita, e lei lo sta facendo alla grande…

Almeno credo…

Ma che dico…

Ormai è inutile che vi rigiri sopra…Sono io che voglio rassegnarmi, in tutti i modi possibili…

E quello di accettare gli inviti di persone che conosco a malapena e che per di più sono assolutamente meschine e insopportabili è l’unico che conosca.

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Ma ormai il danno è fatto, non posso certo disdire l’appuntamento a distanza di mezz’ora.

Per cui facciamoci coraggio e andiamo ad incontrare Mister Simpatia.

Prima che possa poggiare anche solo un piede sul primo gradino della scalinata che mi condurrà all’ingresso, uno scricchiolio sommesso giunge alle mie orecchie e mi spinge a voltarmi…

La porta d’ingresso dell’appartamento numero tre è spalancata…

E tutti gli sforzi mentali fatti fino ad ora diventano broda per i maiali.

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La sagoma scura di un ragazzo dal fisico alto, slanciato e robusto, spicca chiaramente a contrasto con la luce quasi invadente che proviene dall’interno del suo piccolo soggiorno. La folta capigliatura rossa emette diversi bagliori arancioni, quasi accecanti a causa del riverbero provocato dai raggi luminosi che impertinenti raggiungono quei ciuffi.

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Dove vai?” Il tono di voce di Ron è a metà fra il curioso e il seccato.

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Il calore comincia a confluire alla mie gote, ma non ho assolutamente intenzione di renderglielo noto…! Non adesso, almeno…

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“Esco…”

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Un fruscio, un’occhiata distolta, un paio di guance rosse, ed ecco che mi trovo già in fondo alle scale, senza avere la benchè minima idea di come abbia fatto a raggiungerlo con tale rapidità.

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CONTINUA…

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Macciao!!!^^ Allora, che ve ne pare del primo capitolo? Questo è il mio primo esperimento per quanto riguarda le long-fic sulla mia BEST SHIP Ronnino/Herm (Ronnie adorato!^^), e spero di non fare uno dei miei soliti pastrocchi!! Per cui, sarei felice se mi lasciaste le vostre opinioni, sia positive che negative! …Vi preeeeeeeeeeeeego!!!!^^

Grazie mille, e a presto!!

Baciottolissimi dolciosi!!^^

  
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