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Autore: C_Lamperouge    08/10/2011    4 recensioni
[SOSPESA]
“Vieni qua stupido”-gli dico,aprendo la cerniera della felpa e poggiandogliela sulle spalle. Mentre la sistemo,porta una delle sue mani sulla mia,e mi sussurra all’orecchio un ‘grazie’. Sento il suo fiato sul collo; è caldo,nonostante la sua mano sia un pezzo di ghiaccio. No,forse il ghiaccio sarebbe più caldo.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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L’ultima parola della canzone,l’ultima nota che ancora echeggia nel palco. Le luci si spengono, il sipario cala. Finalmente. Amo fare i concerti,ma alcuni sono davvero stancanti. Come questo. Credo si stia anche per mettere a piovere,bene.

“Liam,veloce,sta per piovere!”-mi urla Zayn,che è andato avanti. Sono rimasto solo con Niall nel camerino a cambiarmi. Metto la mia amata maglietta grigia,con sopra una felpa pesante e un jeans più comodo,e sono pronto.
“Andiamo Niall,siamo gli ultimi”-lo incito.
“Si,si,sono pronto”-mi risponde,dandomi una pacca sulla spalla e andando davanti a me. Le porte nere pesanti si aprono,ed eccole di nuovo. Due file di fan,stracolme,urlanti,imploranti per un autografo o una foto con loro. Vorrei accontentarle,ma non posso. Non perché sia stanco,anche per quello, sono loro che ci rendono quello che siamo,e mi sembra giusto ricambiare un po’. Ma a causa degli ordini “dall’alto”,ci è stato proibito fare qualunque cosa. Inoltre,vari bodyguard alti 2 metri e che pesano quanto noi 5 messi insieme ci fanno da scudo in quel mare di persone,che si apre come il Mar Rosso davanti a Mosè. In questo caso,io e Niall siamo Mosè mi sa,ma non credo che sarei molto affascinante con la barba bianca. Sta già piovendo,bene. Corriamo più velocemente che possiamo alla limousine,dove gli altri si sono già sistemati. L’ennesimo bodyguard ci aspetta con la portiera aperta,e un istante dopo che ho messo dentro anche l’altro piede,la chiude violentemente,e la limousine parte. Prendiamo posto nei sedili neri di pelle,di fronte a loro tre. Zayn si sta massaggiando la testa,aveva l’emicrania già da dopo il signing,non oso immaginare come stia adesso dopo 2 ore di luci,urla e canzoni. Louis è poggiato alla spalla di Harry,forse dorme. Beato lui che sa addormentarsi ovunque. Harry invece ha gli occhi chiusi,ma poco prima l’ho visto che ci sbirciava con una fessura verde,quindi è sveglio. Niall è accanto a me. Di recente si siede sempre accanto a me. Due nostre braccia sono a contatto. È freddo,e sento che trema. Ha addosso solo un maglioncino di cotone,e siamo quasi ad Ottobre. E qua a Londra,Ottobre è come inverno inoltrato in qualunque altro paese. Che testone,sempre a voler fare come vuole.
“Hai freddo?”-chiedo,sorridendo. So che risponderà no,ma mi piace metterlo alla prova.
“No,sto bene così”-ecco,appunto.
“Vieni qua stupido”-gli dico,aprendo la cerniera della felpa e poggiandogliela sulle spalle. Mentre la sistemo,porta una delle sue mani sulla mia,e mi sussurra all’orecchio un ‘grazie’. Sento il suo fiato sul collo; è caldo,nonostante la sua mano sia un pezzo di ghiaccio. No,forse il ghiaccio sarebbe più caldo. Arrossisco,non so il perché. In realtà lo so,ma non voglio renderlo un’affermazione,non voglio che diventi reale. Non in quel momento,o tutto si distruggerebbe,il sogno andrebbe in fumo. Non posso,nonostante vorrei con tutto me stesso.
Sono passati circa 5 minuti,e senza rendermene conto mi sto toccando le braccia scoperte; sento freddo.
“Adesso chi è che ha freddo?”-mi chiede,stuzzicandomi. Si leva la felpa,e sto per contestare,ma poi la mette come fosse una coperta sui nostri corpi. Mi sorride,e si accuccia accanto a me. Poggia la sua testa sulla mia spalla,come Louis ha fatto con Harry. Avvampo,di nuovo. Sento il suo respiro sul mio petto,è regolare,è calmo. A differenza del mio,che si è fermato da qualche secondo come il mio cuore.
“Hey,non mi copiare Horan”-gli dice Louis tenendo gli occhi chiusi. Allora è sveglio,che bastardo.
“Louis,non urlare,ti prego!”-quasi lo supplica Zayn.
“Io non ho urlato”-si difende. È vero,non l’ha fatto. Zayn deve avere davvero un brutto mal di testa,lo capisco,qualche sera fa l’ho avuto anche io. Voglio bene alle nostre fan,ma certe volte quando iniziano a urlare senza controllo vorrei avere un telecomando per metterle in silenzioso. Oppure un mitra. Si,forse meglio un mitra.
Niall non ha risposto a Louis,ha solo sorriso in modo beffardo. Non l’ho visto in faccia,ma dal contatto tra i nostri corpi l’ho sentito. Si accuccia meglio nella mia spalla. Si rifugia sempre là quando ha paura,non so perché.
“Stai comodo?”-chiedo,fingendomi a disagio.
“Si,abbastanza. Sei comodo,sai?”-mi dice,ridendo. Ride sempre. E io amo quel sorriso. Il che,è un gran bel problema. Sorrido anche io,e chiudo gli occhi. Per un secondo,solo per riposarli dopo tutte le luci che hanno dovuto vedere. E crollo,sprofondo nelle braccia di Orfeo,e ci sto pure comodo aggiungo. Nemmeno me ne accorgo,ma mentre ho ancora un ultimo bagliore di lucidità noto che sposto la mia testa su quella di Niall,e la uso come cuscino. Respiro profondamente: odorano di frutta. Adoro quest’odore,mi è sempre piaciuto. Adoro i suoi capelli,anche se io li avrei preferiti castani,il loro colore naturale; avrebbero fatto risaltare di più i suoi occhi. Già,i suoi occhi…di un blu così bello,mai visto prima. E poi il suo sorriso. Lui odia sorridere in foto,dice che ha i denti storti. Una volta ci ha confessato che a scuola lo sfottevano sempre per i suoi denti,ma lui non poteva farci niente. La sua famiglia non poteva permettersi un apparecchio o altro. Ricordo che quella volta,mi sentii strano,quasi triste. Si,ero decisamente triste. Lo deridevano per qualcosa a cui lui non poteva porre rimedio,era qualcosa di orribile. A mio parere,non sono così storti. Vanno più che bene,anzi,lo rendono quasi migliore. Addosso ad altri forse avrebbero sfigurato,ma su di lui risultano perfetti,fatti apposta per lui. Il suo sorriso,come dicevo, credo sia la cosa che preferisco. È sempre sincero,viene dal profondo. Davanti le telecamere cerca di ridere sempre,ma sanno tutti che è Louis lo spiritoso,mentre Niall è il timidone. Mi godo quel poco sonno che riesco a fare,dimenticandomi completamente su chi sto dormendo.
“Liam,hey,sveglia”-la sua voce. È dolce,calma e lontana. Apro gli occhi appena,non voglio svegliarmi del tutto. Poi mi rendo conto che sono ancora dentro la limousine,e che quindi svegliarsi è inevitabile.
“Hey”-gli sorrido,per poi rendermi conto di una seconda cosa. È a pochi centimetri dal mio viso,deve avermi sussurrato nell’orecchio per non svegliarmi troppo bruscamente. Avvampo,per la seconda volta in quell’auto,e mi allontano più che posso con la scusa di stiracchiarmi. Noto quindi la terza cosa,vale a dire che siamo solo noi due dentro il mezzo.
“Dove sono gli altri?”-chiedo con la bocca ancora impastata di sonno.
“Sono già dentro….da quasi mezz’ora”-aggiunge alla fine,sorridendo.
“E perché non mi hai svegliato prima?!”-la frase mi esce con un tono arrabbiato,non volevo.
“Dormivi così bene,ed è due notti che non dormi …. Non volevo …. Scusa …”-mi dice guardandosi le mani,intimorito e impaurito,sussurrando ogni parola così piano che non sembra nemmeno stia parlando.
“Non fa niente”-mi affretto ad aggiungere,cercando di sistemare le cose,con un tono calmo. E a quanto pare ci riesco,visto che mi sorride. Apro la portiera: piove ancora. E molto più forte rispetto a quando siamo partiti.
“Sta diluviando”-lo dico più a me stesso,ma le parole vengono sussurrate dalla mia bocca senza che me ne renda conto.
“Possiamo usare la tua felpa come riparo”-propone,col tono di qualcuno che ha avuto una brillante idea-“sempre se non ti dispiace…”-e che ora ha trovato l’intoppo.
Gli accarezzo la testa e gli sorrido,poi scendo dalla macchina e mi metto la felpa in testa,tenendola con le braccia aperte per poter dare più riparo possibile ad entrambi. Sono più alto di lui,è più logico che sia io a farlo no? Scende anche lui,e si mette più vicino che può a me. Con un braccio mi cinge la vita,mentre con la mano dell’altro prende un lembo della felpa del suo lato,come a volermi aiutare a reggerla. Avvampo di nuovo,stavolta in modo meno evidente,e siamo a 3 in una sera. Iniziamo a camminare abbastanza velocemente,l’entrata di casa nostra è a quasi 200 metri da dove ci ha lasciato l’autista. Senza accorgercene,iniziamo a correre. E sempre senza accorgercene,ci troviamo con la faccia rivolta alle nuvole grigie. Siamo caduti. O meglio,Niall è caduto e si è trascinato dietro anche me. Scoppia a ridere,senza motivo,come fa ogni volta che cade,tenendo la faccia verso l’alto. Alzo il busto,pronto a riempirlo con tutti gli insulti che mi sono venuti in mente in quei pochi secondi,ma le parole mi muoiono in bocca. Inizio a ridere anche io con lui,non so nemmeno il motivo. Siam zuppi,bagnati fino alle ossa,e ridiamo. Tutto questo,alle due di notte circa. Nemmeno la scusa del “siamo adolescenti” potrebbe giustificare qualcosa del genere.
“Prova a prendermi,Payne!”-mi urla in tono di sfida,mentre si è già alzato e sta correndo verso l’ingresso,la mia felpa,ormai anch’essa bagnatissima, nella mano sinistra.
“Vieni qui Horan!”-gli urlo di rimando,alzandomi più velocemente che posso e rincorrendolo. Arriviamo nell’entrata nello stesso momento,col fiatone. Ci fissiamo,e ridiamo di nuovo. Forse nell’acqua che abbiamo bevuto al concerto c’era qualcosa dentro,non è normale ridere così tanto. No,è lui a farmi ridere,non una droga. Se lui ride,io mi sento bene,ecco la verità. Lo guardo,e mi rendo conto che è davvero zuppo,e penso che forse anche io sono così bagnato,se non peggio. I capelli sono appiccicati alla fronte,e i vestiti sono tutt’uno col resto della pelle. Le gocce d’acqua percorrono i suoi lineamenti,creando i contorni degli occhi,del naso,delle gote sempre leggermente arrossate,delle labbra sottili,per poi arrivare al mento,e cadere,oppure percorrere il collo e aggiungersi alle altre centinaia che già hanno bagnato la sua maglietta. È qualcosa di meraviglioso in questo stato,non so perché. Per la prima volta da quando lo conosco,sento di non potermi trattenere. Il mio autocontrollo sta lentamente cedendo al desiderio,il che non va decisamente bene.
“Volete stare così tutta la notte?”-Louis,grazie al cielo. Ha aperto la porta,e ora sta comodamente appoggiato a uno degli stupiti con la spalla,mentre noi due siamo qui fuori bagnati fradici a congelare.
“Vuoi unirti a noi?”-chiede Niall,entrando e passando accanto a lui.
“Entri anche tu o nuoti per tutta la notte qua fuori?”-mi chiede,con un’espressione beffarda. Gli do un leggero colpo sulla spalla,e lui tocca la mia schiena,accompagnando il resto del mio corpo dentro la casa,chiudendo la porta.
“Siete davvero fradici eh!”-dice,scuotendo la mano come se adesso fosse sporca di qualcosa.
“No,davvero?”-gli dico,cercando di sfoggiare l’espressione più idiota che la mia faccia mi permette di creare. Mi da un leggero spintone passando,e sorridiamo entrambi. Ci piace stuzzicarci a vicenda. Niall nel frattempo si è fiondato in cucina,come un missile,ha acceso la luce e ha già messo una pentola con l’acqua sul fuoco. Si è legato la mia felpa in vita per non sporcare niente e per avere le mani libere.
“Che staresti facendo,James?”-chiede Louis in toni soavi.
“Preparo la cena,William.”-risponde a tono,sa farlo davvero bene quando vuole.
“E prepari della pasta alle due di notte?”-chiedo,avvicinandomi.
“Ho fame”-si giustifica
“Preparati un panino allora”-replica Louis.
“Ho tanta fame,va bene?”-contesta a sua volta,fingendosi innervosito.
“Louis stiamo parlando di Niall Horan, lo sai in fondo”-Harry. Sta scendendo dalle scale,assonnato,mentre si gratta la testa.
“Torna a dormire,Edward!”-gli rimprovera Louis,con tono da mamma premurosa.
“Non chiamarci con i secondi nomi,sai quanto lo odiamo”-dice Niall,mentre aggiunge un altro po’ di pasta alla bilancia.
“Ma ce la fate almeno per una notte a dormire invece di passarla in piedi?”-ecco Zayn,che spunta dal salone. Deve essere crollato sul divano,è ancora vestito. Appena lo vedo mi tocco istintivamente la maglietta,e mi ricordo che sono fradicio. Devo cambiarmi,prima che mi venga un raffreddore.
“Salgo a cambiarmi”-dico,andando verso le scale.
“Aspetta,vengo con te”-dice aggiungendo un altro po’ di pasta e correndo verso di me.
“Bene,quindi ci penso io alla pasta!”-dice Louis fiero,prendendo in mano il cucchiaio di legno come fosse uno scettro.
“Non pensarci nemmeno Louis,l’ultima volta stavi per dare fuoco alla cucina,e dovevi solo scaldarti una fetta di pizza!”
“Zitto Hazza,almeno io so come funziona un forno!”
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Poi non sento più le loro voci,sono in camera mia. Con Niall. Condividiamo la camera,da qualche settimana ormai. Da quando ci siamo trasferiti qua almeno; non solo devo mantenere il mio autocontrollo la mattina,ma anche per tutta la notte; Louis dice che ha fatto un’estrazione per stabilire i compagni di stanza,ma so benissimo che ci ha divisi come meglio credeva. Che bastardo,davvero. Vado spedito verso la mia cassettiera,e tiro fuori una delle mie vecchie magliette scolorite e slavate e un pantalone da tuta. Senza badare troppo a chi ho alle spalle,mi spoglio del tutto e il mio corpo viene investito dal freddo,e l’acqua amplifica questa sensazione. Mi copro subito,e poi vado in bagno,in cerca di un asciugamano. Lo metto sui capelli,e inizio a strofinare. Sono davvero fradici,cavolo. Torno in camera,e Niall è ancora vestito.
“Perché non ti cambi?”-chiedo,continuando ad asciugarmi la testa.
“Non trovo il pigiama”-risponde spazientito,mentre chiude con violenza il cassetto e si siede sul letto mettendosi le mani ai capelli.
“Puoi…prendere uno dei miei se vuoi,anche se ti staranno un po’ grandi”-butto lì la cosa,senza pensarci troppo.
“…Davvero?”-mi chiede,sembra quasi felice
“Si,davvero.”
“Però voglio quello verde!”-certe volte sembra un bambino piccolo,e questo mi fa impazzire ancora di più. Sorrido,e vado a prendergli il pigiama. Scelgo il pantalone di tuta verde scuro,e prendo la maglietta verde con su scritto ‘Ireland’ in bianco davanti. Adoro questa maglietta,ce l’ho da un sacco di anni,e ancora mi entra. So che Niall me l’ha sempre invidiata,anche se è molto essenziale e non ha niente di particolare.
“Tieni”-dico,porgendogli le due cose.
“Grazie”-mi dice sorridendomi;è felice,al settimo cielo,si vede. Si alza,e si spoglia velocemente. Rimango immobile,non so che fare,e cerco di non badarci troppo continuando ad asciugarmi i capelli e pregando che i miei occhi non finiscano sui suoi boxer. Con quella poca luce che regna nella stanza,sembra ancora più bello. Ha un qualche cosa di misterioso e affascinante,un gioco di ombre e luce nel suo corpo che lo rendono più...attraente. Ci ha detto che si vergogna del suo corpo,non gli piace,lo vorrebbe più muscoloso,quando in realtà ha un fisico normalissimo per la sua età. Mostra la pelle chiara alla poca luce della stanza,e si veste velocemente col mio pigiama. Mi scappa un sorriso involontario. Le maniche sono troppo lunghe,gli arrivano quasi oltre la fine delle dita.
“Che c’è?”-mi chiede curioso. Cazzo,deve avermi visto.
“Niente”-dico,cercando di deviare il discorso.
“No,dai,cosa? Dillo Payne,non tenertelo dentro!”-mi dice. Dillo …. cosa dovrei dirti? Ho così tante cose per la testa che vorrei dirti in questo momento,tutte riconducibili a un gesto. Non posso,o rovinerò tutto.
“Ti sta bene il mio pigiama”-gli dico accennando un sorriso,sperando di averla fatta franca. Sorride contento;poi starnutisce. È ancora bagnato per la pioggia. Gli butto l’asciugamano in testa,e inizio a strofinare piano,per non fargli male. È più basso di me,quindi mi viene naturale farlo,non so perché. L’ho sempre visto come un fratello minore,non ho idea del motivo,in fondo abbiamo solo poche settimane di differenza. La sua altezza sicuramente ha contribuito molto a darmi quest’idea. Sta immobile con le braccia lungo le gambe,tenendo gli occhi chiusi. Ha un’espressione serena; meglio,vuol dire che non gli sto facendo male.
“Puoi tenerlo”-gli dico,a bassa voce,come se fosse un segreto che nessuno deve sapere.
“Cosa?”-mi chiede,non ha capito evidentemente.
“Il pigiama. Puoi tenerlo,ne ho tanti”
“…Davvero?”-mi chiede,sorridendo
“Davvero”-gli dico,asciugandogli la nuca. Poi sento qualcosa. Delle braccia che mi cingono la vita. Una testa sulla mia spalla. Mi ha abbracciato,di colpo. Per pochi secondi,non so cosa fare,ma so che avvampo di nuovo. E siamo a quattro. Grazie alla poca luce,lui non può vedermi,per fortuna. Mi sblocco finalmente,e lo abbraccio anche io.
“Grazie”-sussurra,mentre affonda la sua faccia nella mia spalla.
“Prego”-dico,la voce spezzata,non so perché. Ho voglia di piangere. Per la felicità credo. Non ho mai pianto per la felicità in vita mia,o almeno non ne ho ricordo. Ma felice per cosa? Perché mi abbraccia? No,sarebbe idiota,ci abbracciamo sempre tra noi cinque e non mi era mai successo. Forse sono felice perché sta indossando qualcosa di mio,che non sia una felpa per andare a fare la spesa,ma qualcosa di più intimo come un pigiama,e che ora è suo,e lui è contento di questo. Si,deve essere questo. O se non lo è,devo farmi controllare perché non avrebbe alcun senso piangere adesso.
I miei pensieri vengono interrotti da un rumore che proviene da sotto,un rumore metallico.

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Note dell'autore
Bene,che dire. Primo capitolo. Non succede niente di che,levando qualche momento molto "aaawww" tra i due.  A voi commenti e recenzioni. Recensite,se volete e se vi va,e soprattutto come volete. Che sia positiva o negativa o neutra non mi interessa,l'importante è che siano costruttive e non messe solo per dare qualche insulto e simili. Ovviamente se è positiva può farmi solo piacere :). Grazie ancora per aver letto fino a questo punto; domani credo che posterò il secondo capitolo,se me lo ricorderò D:

C.


  
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