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Autore: LaMicheCoria    08/10/2011    7 recensioni
Anastasija trasalì nel seguire con lo sguardo le gocce di memoria rincorrersi sulla cornice d’oro, e sul vetro ambrato: frammenti d’ombra liquida la riflessero bambina, quando Ivan la prendeva per la vita sottile e la sollevava, contento delle sue risate infantili e delle manine che gli afferravano la sciarpa.
Non farmi cadere, Ivan! Pigolava la piccola se stessa, Non aver paura malen’kaya, le rispondeva lui, fidati di me.
[Ekaterinburg, 18 Luglio1918] [100 Parole] [Russia, Anastasija Romanov] [No Pair]
Genere: Drammatico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Russia/Ivan Braginski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Drabble Hetaliane: 100 Parole valgono più di 101'
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Titolo: Mirrors in Amber Reflect my Delight
Autore:  Nemeryal
Fandom: Axis Power Hetalia
Rating: Verde

Genere: Slice of Life, Drammatico,  
Avvertimenti: Drabble, Missing Moment.
Personaggi: Ivan Braginski/Russia, Anastasija Romanov

Pairing: Nessuno
Trama: Anastasija trasalì nel seguire con lo sguardo le gocce di memoria rincorrersi sulla cornice d’oro e sul vetro ambrato: frammenti d’ombra liquida la riflessero bambina, quando Ivan la prendeva per la vita sottile e la sollevava, contento delle sue risate infantili e delle manine che gli afferravano la sciarpa.
Non farmi cadere, Ivan! Pigolava la piccola se stessa, Non aver paura malen’kaya, le rispondeva lui, fidati di me.
Dedica: a Silentsky
Musica: Once Upon a December (Russian)
Note: A fine pagina. Il titolo viene dalla traduzione inglese della versione russa di Once Upon a December.
http://it.wikipedia.org/wiki/La_fine_dei_Romanov
Wordcounter: 100 (note e versi della canzone esclusi)

 

 

 

Mirrors in Amber Reflect my Delight

 

 

La luce fredda della notte morse lo specchio.
Anastasija trasalì nel seguire con lo sguardo le gocce di memoria rincorrersi sulla cornice d’oro, e sul vetro ambrato: frammenti d’ombra liquida la riflessero bambina, quando Ivan la prendeva per la vita sottile e la sollevava, contento delle sue risate infantili e delle manine che gli afferravano la sciarpa.

Non farmi cadere, Ivan! Pigolava la piccola se stessa, Non aver paura malen’kaya, le rispondeva lui, fidati di me.
-E’ solo una foto, vero Ivan?- mormorò tremante Anastasija, stringendosi nella veste.
-Non aver paura, malen’kaya- rispose Russia, prendendole la mano -Fidati di me-

 

 

 

{ Someone sang at dawnbreak,
Leaving her cherished home.
You will be, in December
Again with me, darling }

 

 

[Ekaterinburg, 18 Luglio1918]

 

 

 

 

 

Mi chiedo cosa possa aver provato il personaggio di Russia la notte del 18 Luglio del 1918. In effetti, ho lasciato volutamente vago il suo gesto finale, limitandosi ad un “rispose” senza aggiungere null’altro, niente più che il gesto di prendere la mano di Anastasija. Qualcosa di soffuso, proprio come i ricordi che la Granduchessa vede nello specchio, prima di essere condotta alla “foto”. E sì, ho voluto inserire il titolo in "ossimoro" rispetto alla storia. Ah, e non ho idea del perchè mi abbia messo in grassetto l'ultima parte. Non ne ho idea..
Non so perché ho voluto inserire proprio quei versi della canzone Once Upon a December (o meglio, della sua traduzione dalla versione russa). Per dare un tocco di speranza, forse.
Okay, sono cotta oltre i limiti imposti dalla Convenzione di Ginevra.
‘Notte a tutti, miei cari :3

 

 

   
 
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