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Autore: samek    09/10/2011    4 recensioni
Misha sta ancora metabolizzando il fatto che lascerà il cast.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Altri, Jensen Ackles
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Fandom: Supernatural RPS

Fandom: Supernatural RPS.

Pairing: Jensen Ackles/Misha Collins.

Rating: Pg.

Genere: Angst, Introspettivo, Romantico.

Warning: Pre-Slash (ma esiste consti due? Passano il tempo a sbaciucchiarsi, santo Dio!), Spoiler season 7!

Words: 970 (fiumidiparole).

Summary: Misha sta ancora metabolizzando il fatto che lascerà il cast.

Note: Il titolo è un verso di “Goodbye my Lover di James Blunt.

 

DISCLAIMER: Non mi appartengono e non ci guadagno nulla ù_ù

 

I saw the end before we'd begun

 

Misha sospira e si chiude la porta della camera alle spalle, ascoltando per un attimo soltanto il silenzio. Vicky e West sono fuori a divertirsi, in città, e la stanza sembra terribilmente vuota. Ma va bene così, per adesso va bene così, perché dopo un’intera giornata di convention lui è distrutto – ehi, adora i fan, sul serio, ma a volte sono più sfiancanti di ventiquattrore sul set – vuole solo farsi una doccia e buttarsi sul letto a vedere un po’ di TV in santa pace, o magari recuperare il sonno che il suo adorato bambino gli ha fatto perdere.

Slaccia un paio di bottoni della camicia e lancia la giacca su un divanetto, e sta appunto per raggiungere il bagno ed attuare il suo geniale piano, quando qualcuno bussa alla porta. Che sua moglie sia rientrata prima? Si prepara ad accoglierla con il sorriso innamorato di sempre, ma quelli che si trova davanti sono gli occhi verdissimi di Jensen.

«Ehi» sussurra sorpreso, perché erano allo stesso panel appena poco fa e pensava che pure lui avesse in mente qualche idea simile alla sua.

«Ehi…» risponde il collega, facendo una passo avanti quando lui si sposta per farlo entrare. «Tutto okay?»

«Certo» assicura, richiudendo la porta.

E invece no, non va bene per un cazzo, perché per ogni minuto in cui si diverte con il resto del cast, pensa che non lavorerà più con loro e chissà per quanto tempo. E, Dio, Dio!, lui di solito non è così, davvero, ma non avrebbe mai immaginato di affezionarsi a tutti e così tanto.

«A-ah, ovvio» risponde Jensen e poi lo prende per un gomito e se lo tira contro, e Misha lo abbraccia grato, perché non ha idea di come abbia capito – sono attori e Misha ha sorriso tutto il giorno senza interruzioni e sa di aver interpretato bene la sua parte con tutti, compreso lui – ma Jensen è fatto così. Non parla tanto di sé, ma ti osserva e ti legge dentro, ed è abbastanza ironico come questa, nella realtà, sia una sua qualità e non di Misha, che interpreta Castiel.

Jensen lo stringe, gentile, solido e caldo, e Misha sospira, lasciando che le sue difese crollino allegramente. Qualche volta, ancora non riesce a credere di poter abbracciare Jensen così.

Non che l’amico non sia una persona affettuosa, per carità, perché quando vuole saltella qua e là a distribuire baci come fossero caramelle, ma solo con pochi e solo ai suoi tempi. Jensen non è come lui, o Sebastian, o Jared; è più introverso, e più timido anche.

Misha ricorda ancora le mille volte che, ai primi tempi, quando avevano appena cominciato a lavorare insieme, tentava di entrare nelle sue grazie, provocandolo dentro e fuori dal set, e davanti ai fan, ed il modo eclatante ed esilarante in cui Jensen gli sfuggiva, tutto rosso e rigido, facendo crepare dal ridere il pubblico, mentre Jared abbracciava entrambi – e Misha ha il sacro terrore dei suoi abbracci soffocanti da gigante delle nevi.

E le reazioni di Jensen erano divertenti, davvero, ma ogni rifiuto – perché questo erano – faceva un po’ male, a modo suo. Quindi lui aveva semplicemente lasciato perdere per qualche tempo, continuando a giocare con lui senza andare per forza a parare su qualcosa di fisico come faceva con gli altri, rispettando i suoi tempi, almeno fino a quando lo stesso Jensen non se n’era accorto ed aveva iniziato ad avvicinarsi di sua iniziativa.

«Mi mancherà lavorare con tutti voi. Con te» ammise, poggiando un bacio sul suo collo.

«Oh, dai, non è come se non ci dovessimo vedere mai più. Abitiamo nella stessa città, no? E poi ci sono le convention. Figurati se i fan rinunciano a te!» gli ricordò lui, strusciando una guancia sui suoi capelli. E Misha potrebbe un po’ innamorarsi di lui, quando fa così.

Sorride mesto, scostandosi un po’, perché – che cavolo – sono attori, sanno benissimo quanto sono impegnati e che per gran parte dell’anno la loro casa sono i set e gli alberghi.

«Ehi, Misha…» mormora Jensen, scrutando i suoi occhi «… non avevo capito che ci stessi così male».

E lui ridacchia, un po’ isterico e molto mortificato, perché… «Mi sto comportando come una ragazzina. Chissà quanto mi prenderebbe per il culo Dean, eh?»

«Sono certo che troverebbe un nomignolo femminile tutto per te, perfino con il tuo nome ambiguo sarebbe capace di creare una variante adatta» convenne Jensen, prima di stringere la sua camicia e tirarselo di nuovo vicino «Ma ora non c’è Dean, qui» gli ricordò, abbracciandogli la vita. «Non avevo capito che anche tu ci stessi così male».

Misha gli cinge il collo, schiacciando il petto contro il suo, e non è giusto, Jensen non deve usare quel tono, perché è troppo bello e lui – dannazione – è già innamorato. E non solo perché Jensen Ackles è uno degli uomini più affascinanti del pianeta Terra, ma perché è una persona semplicemente meravigliosa, e con questo non vuol dire che lui ami di meno sua moglie e suo figlio e tutti quelli che fanno parte della sua vita, ma ama Jensen, lo ama davvero, e non è giusto.

Non è giusto perché ora Jensen gli sta strusciando di nuovo il viso tra i capelli, bisbigliando qualcosa d’incomprensibile, ma che suona tanto come un mantra di «Misha Misha Misha Misha…»

«Mi mancherà quell’idiota di Castiel» confessa lui contro il suo orecchio «E mi mancheranno le sue scene con Dean».

«Anche a me» ammette Jensen, sospirando contro il suo collo, e Misha non ha idea di quanto restino così, vorrebbe solo che fosse un po’ di più, possibilmente per tutta la notte, magari anche fino al mattino.

«Puoi sempre diventare uno dei miei Minions» propone poi, perché altrimenti non risponderà più di sé. E la risata di Jensen, rumorosa e calda, tra i suoi capelli è tutto ciò di cui ha bisogno.

 

FINE.

 

 

   
 
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