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Autore: TheGhostOfYou    09/10/2011    5 recensioni
Non farsi coinvolgere.
Era la prima regola che veniva spiegata agli avvocati, ai medici e ai poliziotti. Non lasciarsi coinvolgere nei casi da analizzare, rimanere freddi e focalizzati sull’obiettivo di guarire il paziente, vincere il processo, trovare l’assassino.
Non farsi coinvolgere.
Era la prima regola che Ginny ed Hermione avevano infranto in quelle settimane.
Hermione in quel momento capì. Era proprio il coinvolgimento ad essere la chiave di tutto. Era li che stava la soluzione.
Bastava solo una prova.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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0 - Amare un criminale.



Se l’era sognato di nuovo?
 
Hermione si sentiva perfettamente sveglia, ma non voleva aprire gli occhi; era sicura che quell’illusione sarebbe svanita al più presto, senza lasciare traccia, se non il sapore delle sue labbra, talmente forte e vero da non poter essere frutto di un sogno.
Cercò di girarsi, per allontanarsi dalla luce che arrivava fioca dalla finestra di fronte a lei.  In quel momento capì che non poteva essere a casa sua.
 
In camera sua non c’era una  finestra di fronte al letto.
 
Fu in quel momento che aprì gli occhi. Il giovane che le stava accanto dormiva ancora beatamente, senza che nessun tipo di inquietudine potesse turbarlo; sembrava ancora più bello, con i capelli appoggiati casualmente sul cuscino e le mascelle rilassate. Il lenzuolo copriva solo una parte del suo petto. Quello che Hermione vedeva, era pelle bianchissima appena illuminata dal sole; non aveva muscoli prominenti, ma solo leggermente accennati, eppure era attraente lo stesso.
Mentre dormiva, sembrava che nessun problema lo scalfisse; eppure, doveva essere preoccupato, in qualche modo.
Su di lui pendevano accuse molto pesanti, accuse che lei stessa aveva fatto. Eppure, non sembrava pericoloso, accoccolato sul letto in quel modo.
Il ragazzo si girò, dandole la schiena. C’erano un paio di graffi, sicuramente il risultato di quella notte passata insieme, in quel modo. Tremava ancora al pensiero di quelle mani su di lei, come nessuno mai aveva fatto.
 
Le aveva detto solo poche parole, che avevano colpito nel segno.
 
- Proverò a guarirti.- la sua voce era spigolosa e roca.
 
Guarirmi.
Si, doveva guarirla, in qualche modo. Dalla sua ossessione per il lavoro, dalla sua ossessione per la perfezione in ogni cosa. Dal suo essere così ligia al dovere.
Quelle parole sembravano così vere anche in quel momento, che per un attimo, un solo piccolo attimo, lei si aggrappò al suono della voce che le aveva mormorate.
Non poteva essere colpevole, non doveva esserlo; il suo mondo sarebbe stato sbriciolato in un attimo, altrimenti. Perché lei, sempre così ligia al dovere, se lui fosse stato colpevole, sapeva benissimo che cosa avrebbe scelto.
 
Il suo lavoro era più importante per lei – anche più di notti come quella – e non avrebbe potuto far altro che sbatterlo in prigione.
 
No, quella notte non avrebbe fatto nessuna differenza, per lei. Non poteva permetterlo, anche se Ginevra continuava a dire che lui fosse innocente – e lei voleva crederci – nel momento in cui qualsiasi prova l’avesse incastrato, lei lo avrebbe spedito in prigione.
Era il suo dovere.
Sesso o no.
 
Il ragazzo si voltò verso di lei; i suoi occhi grigi la scrutavano nel profondo, e abbozzò un sorriso dolce, uno di quei sorrisi che lei non le aveva mai visto prima.
Allungò una mano verso i suoi capelli cespugliosi e ribelli, toccandoli più volte. Le aveva detto mille volte di lasciarli sciolti, invece che raccoglierli in quella crocchia elegante e severa.
Le aveva detto mille volte di vivere, nonostante il suo lavoro.
E lei aveva vissuto, per una notte sola. Anzi, per più notti, per quanto riguardava entrambi.
- Buongiorno.- sussurrò lui, baciandola leggermente. – Ormai potrei abituarmi a vederti qui al mio fianco.-
A quel punto sorrise anche lei, lasciandosi andare di nuovo. Quel ragazzo riusciva a farle fare cose così semplici, facendola sentire infinitamente felice.
Fece per aprire la bocca, ma un rumore forte la spaventò. Delle voci provenivano dal salotto. Draco si alzò, infilandosi i pantaloni del pigiama elegante, e in quel momento una banda di poliziotti armati entrarono nella stanza.
Hermione gridò, coprendosi con il lenzuolo di seta, mentre due uomini in divisa prendevano Draco e lo ammanettavano, portandolo fuori dalla stanza.
- Che diavolo succede?-
- E’ colpevole, Hermione.-  Harry Potter, il suo migliore amico, insieme a Ron, si avvicinò a lei con aria grave. – Abbiamo trovato una prova schiacciante, questa volta.-
Lei guardò il ragazzo venire trascinato fuori dalla stanza, senza dire una parola. Era sconvolta; quando era iniziata tutta quella storia, era davvero convinta che lui non fosse colpevole.
 
Ci aveva voluto credere, per non ammettere di essere attratta da un criminale.
 
- Mi dispiace, Hermione.- Harry gli mise una mano sulla spalla, poi uscì dalla stanza.
 
Proverò a guarirti.
 
Era stata solo una bugia; lui non l’aveva guarita, l’aveva solo fatta peggiorare, facendole credere cose che non esistevano.
Eppure, anche in quel momento, lei si aggrappava alla sua voce, ai suoi occhi. Perché, in fondo, l’aveva guarita.
Dall’intorpidimento della sua vita.
 
Si alzò, vestendosi più in fretta che poteva, diretta al commissariato. Voleva vederci chiaro, ancora. Aveva bisogno di sapere che Draco non era colpevole, che avevano sbagliato ancora.
Perché nulla faceva più male della consapevolezza di amare un criminale.
 
****
 
Ed eccomi qui, sono tornata a rompervi con le mie storie. Questa volta si tratta di un AU, dove la magia non c’è, e dove Hermione è un’agente della scientifica inglese e Draco… Beh, Draco lo vedrete. Chiaramente questo non è l’inizio della storia, ma un piccolo assaggio di quello che accadrà più avanti. Il primo capitolo sarà l’inizio della storia.
Proverò a guarirti, I will try to fix you. Il titolo della storia fa già capolino quì.
Che dire, spero vi piaccia e spero che la seguiate come avete fatto con le mie precedenti.
Vi ricordo la mia pagina Facebook qui.
Un bacio.
Ghost.
 
   
 
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