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Autore: goldsil93    09/10/2011    2 recensioni
La vide sorridere, un sorriso sincero, di quelli che solo Lily Evans poteva fare. E James seppe che ormai il suo cuore non apparteneva più a James Potter, apparteneva a quella dea ferma in riva al lago.
One shot su un James maturato e una Lily più aperta.
Una notte in riva al lago. La magia della luna a tener loro compagnia.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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moonlight shadow
MOONLIGHT SHADOW

Erano passati anni ormai, sei per l'esattezza; sei anni, due mesi e sette giorni dalla prima volta che l'aveva vista. James aveva avuto altre ragazze, ma ancora non riusciva a dimenticare quegli occhi, quel sorriso, quei capelli, quel portamento. Tutto gli piaceva di lei, perchè lei rifletteva ciò che lui aveva sempre cercato, lei era il riflesso della parola amore; anzi no, lei non era il riflesso, lei ne era il significato più profondo che James avesse mai conosciuto, la dimostrazione più meravigliosa che James avesse mai visto. Eppure per lui, lei riservava solo sguardi di disprezzo e quasi odio, anche se James trovava impossibile che un essere tanto bello potesse provare un sentimento simile.

Frequentavano entrambi l'ultimo anno di scuola, e lui ancora non era riuscito nella sua impresa di uscire con lei, nonostante la prima volta che lui si offrì di uscire con lei fossero al terzo anno. No, Lily Evans non avrebbe ceduto, non sarebbe uscita con quell'arrogante di James Potter, per quanto tutte le ragazze gli andassero dietro, lei era superiore, lei non poteva cadere in una trappola simile, poco importava che lui fosse uno dei migliori giocatori di Quidditch della scuola, che grazie a lui Gryffindor aveva portato a casa la Coppa di Quidditch ogni anno, che fosse bravo in Trasfigurazione e Difesa Contro le Arti Oscure, che fosse così dannatamente attraente. Lily Evans aveva ben altro a cui pensare, non certo uno spavaldo mago con gli occhiali e i capelli ribelli. Quell'anno però, qualcosa era cambiato, forse scatenato dal fatto che entrambi erano stati scelti come Capiscuola, o forse no. Se Lily continuava a disprezzare il giovane che l'aveva infastidita per ben sei anni di scuola, sembrava odiarlo un po' meno; se James Potter continuava con le sue insopportabili richieste, sembrava più... arrendevole.

In Sala Comune Gryffindor si faceva festa: la squadra di Quidditch aveva vinto un'altra partita, James era attorniato di ragazze, ma ancora cercava i suoi occhi smeraldini, ormai non riusciva neanche a divertirsi con altre ragazze, lo faceva soltanto per ingelosire Lily, che non dava l'impressione di sentirsi offesa.
"Hey Sir, hai visto la Evans per caso?" James non riusciva a vederla "Sai se è già tornata in dormitorio?"
"Cosa vuoi che ne sappia James, io non seguo la Evans come fossi una spia. Sono un po' impegnato ora Jamie, non ti pare?" Sirius Black, il suo migliore amico lo stava bbandonando per una ragazza.
"Se vuoi io so dov'è Lily, è la mia migliore amica!" la ragazza con cui Sirius lo stava abbandonando, si era fatta tutt'un tratto più interessante.
"E allora dimmi!"
"Ciao comunque, il mio nome è Mary McDonald, piacere di conoscerti James" Disse la ragazza abbozzando una linguaccia."Ora che sai chi sono e non mi guardi più con quello sguardo da cerbiatto tradito e abbandonato dalla madre, Lily sembrava malinconica oggi, era un po' sulle sue. Di sicuro non è tornata in dormitorio, magari è uscita" concluse con un sorriso compiaciuto.
"Oh Mary, grazie grazie grazie! Sirius, dovresti sposartela. E' la migliore con cui tu sia andato finora." Azzardò James, per poi sparire tra la folla.
Sirius era rimasto immobile, come un bambino i cui genitori avevano appena deciso di imbarazzare per bene. Mary intanto era scoppiata a ridere.

Lily non aveva voglia di rimanere alla festa, la solitudine le piaceva ogni tanto. Era un momento per restare sola con se stessa e ragionare sulla sua vita. Così andò a prendere un maglione e uscì dalla sala comune. Camminò sovrappensiero per un po', e quando si riscosse, era davanti al portone d'ingresso, che stranamente era aperto, e decise di andare a fare una passeggiata per il parco. Era una splendida serata, nonostante fosse novembre, non c'era una nuvola in cielo e, anche se faceva freddo, l'atmosfera era stupenda.

James fece appena in tempo a vedere una chioma rossa che scavalcava il buco del ritratto e spariva dietro di esso. Decise di seguirla all'istante, faceva troppo freddo fuori perchè uscisse, e, soprattutto, una Caposcuola come lei non avrebbe mai infranto le regole. Ma Lily era una persona piena di sorprese, e infatti, proprio quando sembrava si fosse fermata vedendo il portone socchiuso, lo aprì di più e uscì al freddo. James era stupito, ma non si lasciò sfuggire l'occasione. Così aspettò che Lily si fosse incamminata verso il parco poi uscì anche lui. Faceva davvero freddo quella sera. Se ci fossero state le nuvole, almeno avrebbero bloccato un po' quel freddo attangliante, che penetrava fin nelle ossa. Però bisognava ammetterlo, il cielo era mozzafiato.
"L'atmosfera perfetta" pensò James.

Lily stava camminando senza una vera meta in mente, ciò che la spingeva era la voglia di passeggiare, e quel profumo che aveva la natura quando si stava preparando ad addormentarsi per l'inverno. Lily si sentiva bene, a suo agio per una volta. Non avrebbe dovuto fingere di essere felice, non avrebbe dovuto fingere che niente di tutto quello che succedeva fuori da Hogwarts la toccasse; non avrebbe dovuto fingere e basta. "Perchè è quando sei da sola che viene fuori la più vera e nascosta parte di te" pensò, un brivido che le correva giù per la schiena. Quando fu arrivata, si sorprese nel vedere che il suo subconscio e i suoi piedi l'avevano portata nel posto in cui, non molti mesi prima, aveva risposto all'ennesimo tentativo di Potter, che avrebbe preferito uscire con la Piovra Gigante. Si trovò a sorridere da sola, quello doveva essere stato un brutto colpo basso per Potter. E poi chiuse gli occhi e pensò a tutti gli altri momenti che lei aveva condiviso con quell'albero in riva al lago, con quelle acque nere e quasi spaventose, ma allo stesso tempo docili, con l'unico vero amico maschio che aveva avuto, se davvero poteva ancora chiamare amico Severus Piton, colui che l'aveva chiamata mezzosangue, colui che aveva fin troppa simpatia per i cosiddetti Mangiamorte e la loro magia oscura. E una lacrima scese dai suoi occhi alle sue guance, al suo maglioncino. Non si premurò di fermarla e asciugarla; ecco un altro vantaggio della solitudine: potersi sfogare senza metterci freni, per paura di essere giudicati. Un'altra goccia scese dai suoi occhi, ma questa volta non raggiunse il maglione, una mano delicatamente l'aveva fermata. Aprì gli occhi.

"Ma cosa fa? Dove sta andando? Verso il lago? Cosa vuole fare?" queste domande frullavano di continuo nella testa di James, che cominciava a preoccuparsi. Poi Lily si fermò, e anche lui smise di camminare. La vide sorridere, un sorriso sincero, di quelli che solo Lily Evans poteva fare. E James seppe, che ormai il suo cuore non apparteneva più a James Potter, apparteneva a quella dea, ferma in riva al lago. "Se non sbaglio è stato lì che l'anno scorso mi disse che avrebbe preferito uscire con la Piovra Gigante. Chissa se se lo ricorda." James continuò a guardarla rapito. Poi la sua dea chiuse gli occhi e si sedette sull'erba bagnata dalla rugiada. Sembrava stesse dormendo da quanto era bella. Una lacrima scese dagli occhi chiusi, e poi un'altra. James non si era neanche accorto di essersi avvicinato tanto da poterla toccare. Così allungò la mano e asciugò la lacrima prima che finisse sul maglione.

"Non è una gran serata per delle passeggiate in riva al lago; non fa un po' freddo?" James cercò di mantenere un tono più delicato che poteva.
"Già - replicò Lily, per nulla in vena di litigare con lui - non dovresti essere in sala comune, a sbaciucchiarti una di quelle ragazzine urlanti?" Lily cercò di non suonare come se fosse una cosa che le pesava.
James sorrise poi rispose "C'è una sola ragazza che vorrei sbaciucchiare in questo momento, e di certo non è nel castello. Lily, che succede?"
"Ma, niente. Sono solo un po' giù, avevo bisogno di stare sola. Tutto qui " rispose Lily, cercando di eludere la domanda. James la guardò negli occhi, poi disse "So che sembra che io sia un idiota insensibile, ma non lo sono. Ora, se non vuoi dirmi non importa, se vuoi me ne vado anche ma almeno... Aspetta eh" così dicendo James tirò fuori la bacchetta e muovendola fece apparire uno dei suoi maglioni per Lily "Ecco, così starai più calda"
Lily non si aspettava un gesto così premuroso da parte di James, tanto che rimase sconvolta, ma quando lui fece per andarsene lei gli prese un braccio e sussurrò "No aspetta, non andare".
"Hai bisogno di qualcos'altro? Perchè vedo che quanto a chiaccherare non abbiamo fatto grossi passi avanti" disse James sorridendo. Lily Evans gli aveva chiesto di restare, quella sarebbe stata la serata migliore dell'anno.
"Non è che non voglia parlarne, è che... Beh... Mi sento stupida" provò a dire Lily.
James sembrava quasi indignato quando rispose "Lily, sei la strega più brillante del nostro anno, forse di tutta Hogwarts! Non puoi ritenerti stupida! E comunque, perchè?"
"Beh perchè... ecco, in realtà stavo pensando a Sev...erus, a quando eravamo amici, e a quanto mi manchi ora che le nostre vie si sono divise. Tutto qui" disse Lily tutto d'un fiato. Non sapeva perchè l'avesse detto proprio a lui.
"Beh, è normale pensare alle persone a cui eravamo legati, i ricordi non sono cose da stupidi. E' da stupidi lasciare che i ricordi prendano il sopravvento su di noi, ma alla fine tu sei una ragazza forte, Lily Evans, e stai lottando perchè ciò non accada. Anche solo raccontandolo a me, hai sconfitto i tuoi ricordi, più o meno." James sorrise ancora poi si sedette vicino a lei.

Chiaccherarono per molto tempo, dei loro ricordi e dei loro timori, ma anche di ciò che li aspettava e più volte scherzarono del più e del meno.
La luna aveva fatto capolino da dietro agli alberi, ora illuminava il lago di riflessi argentati, e la sua luce illuminava il volto del ragazzo, seduto vicino a Lily.
"Caspita se è carino. E quegli occhi poi, chi avrebbe mai detto che degli occhi marroni potessero essere così espressivi? Sono occhi da cerbiatto. E chi si aspettava che dietro l'apparente arroganza si celasse un animo così gentile... Forse l'ho giudicato troppo in fretta" Lily si era incantata a fissare James, che a sua volta stava fissando Lily: "E' meravigliosa. Che occhi stupendi, due smeraldi non potrebbero essere più belli. E quei capelli ramati, mossi dalla brezza e illuminati dalla luna. E' come un fiore della notte, e si sta aprendo solo per me" Non sapevano quanto fossero stati a guardarsi, fatto sta che quando si riscossero la luna aveva cambiato posizione, ed era più prossima al tramonto. Dietro il castello si vedevano le prime luci dell'alba.

"Dobbiamo tornare al castello"  disse James sottovoce, quasi per non rovinare l'atmosfera creatasi. Prese la mano di Lily e la aiutò ad alzarsi. La mano di Lily era fredda, ma anche morbida. James si soffermò sulla sensazione della mano di lei nella sua. Era qualcosa che non avrebbe mai creduto sarebbe successo. Il suo sogno aveva ancora qualche speranza di avverarsi. Camminarono piano, assaporando il loro momento di intimità, entrambi stupiti l'uno dell'altro; stavano bene insieme.

Lily aveva freddo, ma la vicinanza di James la riscaldava, o meglio le riscaldava il cuore. E poi, sul suo maglione c'era il suo profumo, quel misto di erba bagnata dopo la pioggia, vaniglia e agrumi. Lily si sorprese più volte a respirare più a fondo, per rendere suo quel profumo e non dimenticarlo. Non era mai stata con James così tanto o così vicino da poter sentire il suo profumo. A Lily quel profumo piaceva, era fresco e allo stesso tempo caldo e avvolgente. E rifletteva bene l'animo di quel ragazzo, che solo quella sera aveva veramente cominciato a conoscere. A Lily quel ragazzo piaceva, le piaceva il vero James Potter.




Writer's corner: beh, grazie di averla letta. In questa one shot c'è un po' il momento in cui Lily si accorge del vero James, e James capisce di essere solamente, completamente di Lily. E' un po' smielata, molto probabilmente un po' troppo. Ma mi sentivo in vena di storie da cariare i denti. L'ispirazione mi è venuta ascoltando Moonlight Shadow (da qui il titolo) di Mike Oldfield, anche se la canzone parla di tutta un'altra cosa. Sono sempre aperta a commenti e recensioni. Come si dice, s'impara dai propri errori, ma solo se li si vede. Grazie! :)

    Un ringraziamento è d'obbligo per Sophie Hatter, per avermi fatto riprendere il file e correggere alcuni errori. Avevi ragione, mancavano un sacco di maiuscole e virgole.





  
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