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Autore: Neyla    16/06/2006    7 recensioni
“La lontananza non è importante…se quando combatti…lo senti sempre al tuo fianco…” Sono passati quattro anni da quando le Witch si sono allontanate,eppure,il destino vuole che si riuniscano,nuovamente…grazie ad un sogno…
Genere: Generale, Romantico, Commedia, Parodia, Malinconico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Fanfic Witch)

I sette sigilli

 

“La lontananza non è importante…se quando combatti…lo senti sempre al tuo fianco…” Sono passati quattro anni da quando le Witch si sono allontanate,eppure,il destino vuole che si riuniscano,nuovamente…grazie ad un sogno…

 

 

…Ho bisogno di te…

 

 

Agosto stava per finire.Cornelia,se ne stava seduta con gli occhi semichiusi sulla pietra ancora calda del muretto del parco,con lo sguardo rivolto verso la grande città avanti a lei,e dondolava le gambe nude e abbronzate,con ai piedi scarpette di tela a righe.Le mani poggiate sul bordo,da una parte e dall’altra del corpo,si abbandonava alla voluttuosa sensazione di sentire la carne vivere sotto il leggero vestito di cotone bianco.Sospirò di piacere e si stirò con un pigro dondolio,in tutto simile ad un gatto quando si risveglia dal sole.

Lo sguardo ceruleo dell’ex strega si posò per un istante sul prato circostante,dipinto di fiori d’ogni colore e profumo,a vederlo pareva un acquerello impressionistico sul quale i rossi e gli arancio si fondevano in perfetta sintonia.Si chinò ad accarezzare i petali d’un giglio che, solitario tra gli altri spiccava un bianco quasi innaturale.

Quanto era simile a lei quel fiore.Era solo,tra una moltitudine di uniformità.Ricordò ancora i momenti dell’infanzia,parevano così lontani da quella che ora era la sua vita d’adulta.Quei quattro anni erano scivolati come gocce di rugiada,veloci come un respiro.Continuò a sfiorare con la mano i petali del giglio,si stese sull’erba,mentre i fili verdi le lambivano piacevolmente il viso diafano.Chiuse gli occhi,rivedeva Irma,Taranee,Will e Haylin quella squadra che aveva dovuto lasciare,a causa d’eventi e di situazioni che nel corso della vita ti costringono a lasciare indietro la fanciullezza.La morte prematura della madre,ad esempio.Le aveva lasciato un vuoto così incolmabile dentro,che il suo carattere schivo e lascivo non aveva retto.Si era sentita abbandonata e tradita,per mesi s’era rifiutata di uscire di casa,di mangiare,di avere contatti con qualsiasi persona al di fuori del padre e della sorella.Dopo anni,ora,aveva però ricominciato a vivere,lasciando le esperienze del passato alle sue spalle.Era lei che mandava avanti la casa ora,che faceva da madre a Lilian che dopo tanto tempo ancora si rifiutava di parlare.Il padre lavorava notte e giorno e la sua presenza a casa ormai era pressochè inesistente.Aveva un’altra compagna ora,Neremis.Non che fosse antipatica ma,Cornelia in cuor suo non aveva mai accettato la scelta del padre di rifarsi una vita accanto ad un’altra donna.Dopo tutto questo ora era ben diversa nel carattere,aveva imparato ad essere tollerante e matura nei confronti della sorella,aveva approvato con difficoltà quel boccone amaro che di giorno in giorno si faceva strada nella sua vita.La verità era che le mancava la sua vita spensierata,l’uscire con le amiche al centro commerciale,guardare un bel ragazzo e magari uscirci insieme.Non aveva più avuto una relazione,da quanto? Saranno stati due anni.L’ultima sua fiamma era stata Peter che in realtà non aveva ben colmato,nemmeno in un anno di fidanzamento la pena e il rammarico per chi c’era stato dinanzi a lui.

Sorrise malinconicamente.Dopo quattro anni,ancora non era riuscita a dimenticarlo…a dimenticare Caleb.Seppure si fosse ormai arresa all’idea che lui l’avesse ormai dimenticata che stesse vivendo a Meridian con Elyon e, magari con lei era felice.Non riusciva a abbandonare il desiderio di poterlo rivedere,un giorno.

Scosse la testa,non era il momento adatto per riportare alla mente simili ricordi.Si alzò in piedi pulendosi il vestito bianco e controllando ch’esso non si fosse sporcato d’erba,seppur fosse cresciuta non significava che fosse morto anche il suo senso estetico.

Prese a camminare lungo la collinetta che riportava in città perdendo lo sguardo nel cielo terso,tra le file d’alberi che costeggiavano la strada come militi sull’attenti.Il sole picchiava sul viale sassoso,rilucendo tra i sassolini bianchi e sperdendosi nell’aere.

“Cornelia?” la bionda si fermò di scatto,riconoscendo nella voce femminile che aveva pronunciato il suo nome una punta di familiarità.Sussultò,voltandosi svelta ad osservare l’emittente.

Davanti a lei,se ne stava sorpresa una ragazza.A guardarla più o meno avrebbe dovuto avere la sua età.Anche se il suo viso aveva una certa familiarità,non sapeva riconoscerne l’identità d’impatto.Solo il dettaglio di quei capelli scarlatti lucenti d’oro le ricordavano una persona,ma no,non poteva di certo essere…

“Cornelia,sono io Will” mormorò quasi commossa nella voce.Al sentir pronunciare quel nome,qualcosa di sopito sembrò risvegliarsi in lei,tentò di nascondere le lacrime che rischiavano di spuntarle dalle ciglia.Le corse incontro,abbracciandola come mai avrebbe osato fare da bambina.

“Will,non mi sembra vero…sei davvero tu?” la rossa la strinse forte a sé,in un tenero abbraccio,prima di distaccarsi a guardarla finalmente in viso. “Come sei cambiata Cornelia,i tuoi capelli…” notò con sorpresa “li hai…tagliati?”.

La bionda sorrise con malizia,volteggiando su sé stessa per mostrare il taglio alla maschietta che ora sfoggiavano i suoi capelli. “Ti piacciono?” stormì soddisfatta.Will assentì entusiasta,le davano un nuovo aspetto,quasi più vivo.Cornelia si avvicinò,sfiorando invece i lunghi capelli rossi dell’amica “E tu invece li hai lasciati crescere nevvero? Ti danno un’aria…matura” ironizzò gesticolando una brutta imitazione d’una professoressa.

“Stai forse dicendo che mi fanno sembrare vecchia?” la riprese lei.Entrambe si osservarono per qualche istante per poi finire a ridere a crepapelle.

“Come sono felice di vedere che stai bene…ma vieni,ti offro un gelato,così mi racconti cosa mi sono persa in questi ultimi quattro anni” sorrise la rossa.

“Con molto piacere”.

 

“Quindi Hay-Lin ed Eric si sono fidanzati ufficialmente eh?” ridacchiò la bionda finendo di bere il frappè alla fragola sotto di lei. “Eh si,visto? E tu invece cosa mi racconti? Hai trovato l’anima gemella?” proferì Will rimescolando il cucchiaio dentro l’ex coppetta di gelato.

Cornelia si rabbuìo per qualche istante,per poi sfoggiare uno di quelli che chiamava ‘sorrisi forzati’ e scosse la testa.La rossa l’osservò incuriosita,di solito Cornelia era un tipo molto deciso in fatto di  ragazzi,che poi erano uni degli argomenti che preferiva da ragazzina.

“Non vorrei affrontare quest’ argomento per ora…” si limitò,alzandosi dalla seggiola.Will la seguì con lo sguardo sino al bancone,perché si comportava a quel modo?

In quel momento il cellulare della rossa squillò ripetutamente. “Pronto? Irma! Non indovinerai mai con chi sono in questo momento…ma…come fai a…” in quel momento Will tirò un sospiro riattaccando la chiamata.

[Quanto è bambina] si strinse nelle spalle,notando che Cornelia ed Irma s’erano già trovate fuori del bar. “Ehi…ma c’era bisogno di sprecare una chiamata per dirmi che eri qui fuori?” .

Irma e Cornelia sorrisero.Era così bello tornare a ridere con loro,Cornelia si sentì come vittima d’un bellissimo sogno.Irma era sempre la stessa,aveva cambiato leggermente le fattezze del corpo,ma non era poi cambiata di molto.

“Cornelia,come sei cambiata…devo dire che sei molto più bella ora di quando ti ho vista l’ultima volta” la bionda arrossì leggermente e,questo suscitò il grande stupore delle altre due ex guardiane.

Non era sua abitudine arrossire ad un complimento,lei che di solito,viveva di modestia. Irma osservò Cornelia,girandole attorno come un condor affamato attorno alla preda. “Chi sei tu e cos’hai fatto a Cornelia?” scherzò giocosamente.

Will,riprese l’amica.Conosceva bene la storia di Cornelia e di quanto fosse stato difficile per lei affrontare la morte della madre,quindi propose di sorvolare l’argomento,anche se,una Cornelia timida,propri non se l’aspettava.

“Ehi…perché non andiamo a trovare le altre due scansafatiche? Cornelia,sai che ora Taranee lavora al ristorante della nonna di Haylin?”

“Davvero? Mi piacerebbe moltissimo venire con voi ma,purtroppo non posso,sono in ritardo.Che ne dite di vederci domani pomeriggio al negozio di Haylin?” sorrise raggiante.

Will e Irma si guardarono ed annuirono “Va bene,non darci buca però” malignò l’ex strega dell’acqua. Cornelia arrise “Non lo farei mai,non vedo l’ora di passare del tempo con voi…proprio come i vecchi tempi…”.

Le salutò dirigendosi verso casa sollevata.Era meraviglioso essersi ritrovate dopo così tanto tempo.

 

La falce della notte aveva dilaniato il disco del sole,coprendo col mantello scuro il cielo.Cornelia s’era assicurata che tutto fosse in ordine,passò dinanzi la camera di Lilian,le ricordava lei alla sua età.

“Ehi…guarda che lo so che non stai dormendo,quando hai finito di mandare messaggini col cellulare mettiti a dormire,ti ricordo che domani mattina hai le gare di atletica” il tono della sua voce era dolce,le pareva quasi di sentire sua madre,quando da piccola le intimava d’andare a letto con quella sua calma e dolcezza infinite.

Lilian si coprì sin sopra la testa con il lenzuolo,anche se la luce dello schermo del cellulare l’aveva tradita di nuovo.Cornelia fece finta di nulla e accostò la porta della sorella.

Si diresse nel terrazzo,che dava sulla città illuminata e appoggiò i gomiti sulla ringhiera.La città di sera,pareva una fiaccolata di torce notturna.Si sedette sulla sdraio vicina e si abbandonò al carezzevole tocco del vento sulla pelle.

Chiuse gli occhi,assopendosi per qualche istante.

 

La bionda era in un sogno,un grande sfondo bianco sovrastava una distesa erbosa dove il vento soffiava impetuoso.Attorno a lei solo il verde ed il bianco che si fondevano assieme,null’altro.D’improvviso,i suoi abiti cambiarono…era una witch.

Vide dalla terra,fuoriuscire il braccio d’una radice che le mostrava un seme.S’avvicinò per prenderlo.

“Cornelia…” quella voce…

“Cornelia…” un’altra volta…

“Caleb!” si voltò,ma dietro di lei non c’era nessuno.Possibile che quel pensiero la disturbasse anche nei sogni? Una mano le sfiorò i capelli,un tocco leggero,come il vento.

“Cornelia…” chi era quel giovane avvolto da un manto nero? Perché la stava chiamando per nome.

“Chi sei…” mormorò con un filo di voce. “Mi hai già dimenticato?” sussurrò il giovane scoprendo dietro la cappa buia un volto conosciuto.

“Caleb…allora…eri tu…” Cornelia sentì qualcosa avvamparle il petto,il vedere che stava bene,che non era cambiato da quel che ricordava…era un sogno…non era la realtà…doveva svegliarsi…

“Aspetta…non andare,devo dirti una cosa prima…” le sussurrò quasi con paura. Cornelia si voltò di nuovo verso di lui,perché non riusciva a guardare quei meravigliosi occhi di smeraldo senza sentire il fuoco avvamparle le guance?

“Devi tornare a Meridian…trova il modo di tornare Cornelia…qui c’è una cosa che ti riguarda…riguarda te…soltanto…” la bionda lo osservò,non era stupita alle sue parole.

“Come posso tornare…i portali sono stati chiusi…” continuò ad osservare il terreno sottostante,finchè una lacrima le bagnò il bel volto.

“Non so se ci sono portali…ma so che puoi tornare…Cornelia…hanno bisogno di te…ho…bisogno di te…” la bionda alzò lo sguardo d’impulso.

“Come puoi dirmi queste parole? Come puoi dirmi d’aver bisogno di me se mi hai abbandonata quando io ne avevo di te…non puoi chiedermi questo Caleb…”

Il giovane rimase ad osservarla,con la profondità del suo sguardo di sempre. “Non ti ho abbandonata…qui…la mia gente aveva bisogno di me,come potevo lasciarli…lo sai…che non avrei potuto starti accanto…”.Le lacrime sul volto di lei si fecero più copiose “Non è di questo che ti rimprovero,lo so che Meridian aveva bisogno di te…ma perché hai scelto Helyon…” mormorò.Sbarrò gli occhi,cosa stava dicendo? Cosa le stava prendendo?

Caleb rimase interdetto. “Non capisco di cosa tu stia parlando…Helyon è la mia regina e io sono il suo consigliere,Cornelia…hai davvero pensato che qualcuno avrebbe potuto veramente sostituirti nel mio cuore?” disse tali parole senza cambiare quel suo sguardo calcolatore e pensoso.

Cornelia lo guardò portando una mano verso le labbra.Avrebbe voluto rimproverarlo,dirgli tutto quello che pensava di lui per averla fatta attendere così tanto,ma sentiva come un nodo che non le permetteva di proferire parola.

Caleb avanzò d’un passo verso di lei,carezzandole il viso con il dorso della mano,scendendo poi verso il palmo dolcemente.Chiuse gli occhi,come se sentisse realmente la pelle di lei a contatto con la mano.Cornelia portò la sua,affusolata sopra quella di lui.

“Non posso rimanere di più…né dirti altro…” concluse lui ritraendo bruscamente la mano. “Prima di lasciarti…voglio che tu tenga questo…ti aiuterà a trovare il passaggio per Meridian…” detto questo tolse il pendente che sino a quel momento aveva attorniato il collo del giovane ribelle,lo porse tra le mani di Cornelia e si voltò procedendo nella direzione opposta  a quella di lei.La bionda lo osservò allontanarsi da lei,ancora una volta,come l’aveva già visto in passato.

“Probabilmente quando mi vedrai…non sarà una visita di cortesia…” mormorò  lui tra s,osservandola con la coda dell’occhio e  stringendo un pugno lungo il fianco destro.

[Sappi che farò di tutto per proteggerti…anche…se saremo lontani].

 

“Caleb…Caleb…Ca…” Cornelia si svegliò all’improvviso,il sudore le scendeva lungo il collo mescolandosi alle calde lacrime che ora le bagnavano impetuose le guance.Era stato un sogno,tutto un semplice sogno.Eppure…il pendente…lo stava stringendo realmente tra le sue mani,lo osservò,ponendolo attorno al collo e stringendolo forte tra le mani.

Alzò lo sguardo verso il cielo,ancora notturno. “Domani avvertirò Will e le altre…le Witch tornano in scena”.

  
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