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Autore: janisrose    09/10/2011    3 recensioni
nei periodi dell'anno più speciali... anche i più piccoli pensieri sono importanti per alcune persone!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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1) NOTTE SANTA: UN CAMPANELLO CHE SUONA GIOIA

Da quanto ormai abitava in quella città così sfarzosa e famosa in tutto il mondo?! Da quanto lo desiderava?! Da tanto... troppo forse ma alla fine ci era riuscita, il suo sogno di andare ad abitare a New York si era realizzato, andare in una scuola specializzata per il disegno delle cartine, ed ora quelle immense luci sfarzose e brillanti le illuminavano gli occhi ogni volta che voltava un angolo o guardava uno di quei grandi alberi che quasi toccavano il cielo. In quel periodo dell'anno poi tutto secondo lei era più magico, più travolgente, una volta un suo amico le aveva anche detto che in quel periodo dell'anno tutti i desideri si esaudivano inconsapevolmente, i desideri dei bambini, i sogni degli adulti. Tutto era più fantastico! La neve che ogni volta le si posava sul viso le faceva sempre venire un lungo brivido che partiva dalla fine della schiena e risaliva fino all'inizio del collo ma sentendo quella serie di sensazioni ed emozioni la faceva comunque provare un sacco di gioia inconsapevole che la faceva sorridere ad ogni passo.
Tutto intorno a lei esplodeva di felicità ed entusiasmo, i negozi ormai cominciavano a chiudere dato l'ora tarda che era arrivata e tutti si affrettavano a ritornare alle loro case piene di parenti ed amici a festeggiare la notte che stava per arrivare. Le venne un moto di tristezza pensando che lei arrivata ad esaudire uno dei suoi sogni aveva lasciato la sua casa, i suoi amici, il suo amore in Giappone, quel luogo che solo poco tempo fa aveva sempre chiamato casa, dove per un assurdo motivo o semplice fortuna le era stato proposto di andare ad abitare in una delle città più illustri e facilmente meritate zone del mondo, si... era felice ma non quella felicità che completa una persona, era solo falsa felicità! Ed ora quando stava ormai arrivando l'ora che scoccava il Natale lei era sola, in quell'enorme città dove tutto è possibile, dove tutti riescono a trovare gioia e serenità in qualunque momento lei camminava senza quella voglia di festeggiare, senza sorridere in quei momenti magici. Ed era solo colpa sua!
Lui le aveva detto chiaramente che se lei se ne andava con lui aveva chiuso, e per lunghe notti aveva pianto non sentendo più il suo calore che la travolgeva ogni volta che la abbracciava, ogni volta che la baciava e la guardava negli occhi donandogli tutto il suo amore, ora lei se ne era andata per sempre lasciandosi quel vuoto che sapeva sarebbe durato per sempre dentro di lei, perché sapeva che nessun altro a parte lui sapeva farle provare nelle notti fredde mentre lo sognava continuamente. Si ricordava perfettamente quando si erano incontrati la prima volta e lei lo aveva guardato negli occhi provando qualcosa che le arrivava dal profondo, sentendo i brividi mentre le aveva toccato la prima volta la pelle per sapere se si era fatta male, e il loro primo bacio la sera stessa del giorno in cui si erano conosciuti, in quegli istanti aveva saputo che lui era l'uomo della sua vita, che non ci sarebbe stato nessun altro nel suo cuore che potesse prendere il posto, nient'altro che lui e il suo amore. Eppure aveva vinto la ragione e la voglia di cambiare aveva preso il sopravvento lasciandola andare via! Solo ora in quella notte speciale aveva capito che purtroppo il suo sogno più grande, quello che la rendeva più felice di qualunque altra cosa, più di disegnare la cartina del mondo tutta da sola, era svanito e non poteva più tornare indietro per ripristinare quello che aveva distrutto.
Non accorgendosene si ritrovò davanti a quel lungo viale, il solo che sotto la neve riusciva a far emozionare ogni persona, anche la più brutale e spietata che esistesse su quella terra, camminò a piano sentendo il profumo della neve arrivarle in faccia, affondando gli stivali nella neve più fredda e calpestata, ma non c'era nessuno in quel momento, neanche i soliti senza tetto che durante la giornata chiedevano l'elemosina ai piedi di ogni viale, no... anche per loro c'era posto da qualche parte quel giorno! Si sentì un poco sollevata, quella solitudine che continuamente la chiamava era pressoché molto familiare, riusciva a farla almeno un po' rilassare da tutti quei pensieri che ultimamente le invadeva la testa, quella solitudine se l'era cercata lei, e ora era lei che ci viveva! Non poteva accusare nulla e nessuno, solo se stessa, per la sua codardia e mancata coscienza nei confronti di se stessa! Gli alberi che poco a poco continuava a superare le sembravano sempre più piccoli in confronto a quello più grande di tutti alla fine di quella attraversata, voleva godersi quel momento perché non aveva niente da fare a casa, non aveva niente da festeggiare nella sua solitudine, quindi camminava lentamente, cosicché anche il tempo le sembrasse non continuare mai.
Un leggero vento le fece alzare di poco il lungo cappotto scuro che portava e la sciarpa di lana che l'avvolgeva si lasciò trasportare danzando nei fiocchi che cadevano e si posavano delicatamente. Spostò lo sguardo sugli angeli decorati che suonavano trombe di carta nel giardino innevato, un suono senza musica ne melodia, lui ci credeva negli angeli... a volte le diceva che la sua mica d'infanzia quando era morta da piccola per un brutto incidente era diventata un angelo e lo proteggeva sempre augurandogli con soffi di neve che i suoi sogni si sarebbero avverati, e lei ascoltava incantata dalla sua voce e dal suo cuore che leggermente mentre ci si posava sopra una mano batteva più velocemente, non glielo aveva mai detto ma anche lei credeva negli angeli, sapeva infatti che sua madre la guardava continuamente da lassù in chissà quale posto o paradiso, ma sapeva che ogni volta che si sentiva triste o felice lei c'era. Quanto in quel momento avrebbe voluto dirglielo!
Avanzò ancora sentendo questa volta qualcosa di diverso nell'aria, una melodia che leggera si faceva strada nella neve e nel buio, la riconobbe subito riconoscendo le note di "Oh Holy Night" e la voce che le cantava, quella voce piena di tristezza ma anche di ansiosa felicità, era la sua canzone preferita di Natale. Quando arrivò ai piedi dell'albero più grande i suoi occhi andarono subito a cercare la stella più alta in quell'ammasso di luci e brillanti, quella che illuminava di più tutto l'albero.
Te lo giuro! Qualche volta andremo insieme a Natale a New York e vedremo l'albero più bello. Ci andremo insieme Nami!
Una lacrima le scese dagli occhi seguita subito dalle sue compagne, lacrime di amarezza e tristezza per quella promessa che lei con il suo egoismo aveva infranto, ora lui era lontano da lei e chissà forse aveva trovato qualcun altro da amare, da vivere per sempre insieme, da festeggiare quei momenti, qualcuno che sapeva renderlo felice! Singhiozzi e parole lanciate al vento uscirono quella sera, non l'avrebbe sentita mai nessuno, nessuno avrebbe compreso quel dolore che portava dentro ormai assopito da tanto tempo.
"Zoro!" disse mentre si metteva le mani in faccia cercando di mandare via quelle lacrime che continuavano a sgorgare dagli occhi, ma sapeva che lui non sarebbe mai arrivato, sapeva che non lo avrebbe mai più rivisto. Si strinse maggiormente le braccia cercando un calore maggiore sentendo la temperatura sempre di più abbassarsi, dette un ultimo sguardo all'albero di fronte a lei e in quel mentre le sembrò di sentire un suono familiare, quasi simile ad un campanello, durò solo un istante e dopo svanì come in un sogno, scosse decisa la testa capendo che nessuno poteva suonare un campanello li' in quel momento e quando c'era lei.
Decise di ritornare in quel luogo che ormai chiamava casa sola e silenziosa, mentre si incamminava lentamente e con ancora i residui di lacrime sul viso una figura strana e familiare si intravide alla fine del viale che anch'essa camminava nella sua stessa direzione, la riconobbe quando a pochi metri lui continuava a camminare senza dire niente e con la sua solita espressione incolore sul volto. Non sapeva perché ma non riuscì a dire niente, sembrava quasi irreale chi aveva davanti, sembrava che stesse sognando di nuovo lui, sembrava che fosse tutta una falsa realtà di cui lei era la vittima e doveva ancora soffrire! Voleva scappare, ma voleva anche vedere se lui era vero e non era soltanto una allucinazione dovuta al pianto di poco prima, quando furono a pochi centimetri l'uno dall'altra lui la guardava dall'alto in basso e lei inerme e quasi preoccupata che lui potesse andarsene da un momento all'altro si avvicinò a lui infine.
"sei tu.." disse flebilmente toccandogli realmente quel viso che ormai aveva dimenticato e marcando bene i suoi lineamenti da uomo che adorava da quando l'aveva conosciuto. Vide che fece un lieve sorriso
"io mantengo sempre le promesse! dovresti conoscermi ormai!" quella sua arroganza, quella sua sfrontatezza che aveva imparato ad amare col tempo, anche quella le era mancata, si alzò dalle punte e abbracciandolo forte cominciò ad urlare
"Zoro! scusa! scusami per come ti ho trattato! scusa se sono scappata da te! io ti amo! ti amo con tutta me stessa!" il ragazzo stette in silenzio sentendo quelle parole che rotte dai singhiozzi e dalle lacrime continuavano ad uscire ininterrottamente.
"non riesco a vivere senza di te! non me ne frega niente dell'università ne di questa dannata città! voglio ritornare a vivere con te in Giappone! non voglio più lasciarti!" disse stringendolo sempre più forte forse per non perderlo più, forse perché lui era la sua sola forza in quegli istanti! Sentì una forte presa prenderle le spalle e farla spostare da lui facendole guardare  negli occhi il ragazzo
"Nami!" disse corrucciando la fronte e Nami non si sentì più le gambe, sentiva la testa girarle per quelle parole, sentiva che sarebbe caduta da un momento all'altro. In un impeto la strinse a se' in modo quasi spasmodico, una mano ad accarezzargli i capelli e una a cingerle la schiena fredda anche se col cappotto a coprirla
"scusa!" disse flebilmente nascondendo il viso contro il suo collo, Nami sbarrò gli occhi sentendo  quella frase quasi come se fosse una supplica
"quando ti ho lasciato dicendoti quelle cose, non avevo pensato ai tuoi sogni e ai tuoi desideri! ho pensato solo a me e basta! sono stato solo un egoista!" si sentì di nuovo le lacrime invaderle la faccia, posò il suo capo sul cappotto di lui lasciandosi andare in un pianto liberatorio e Zoro la strinse ancora di più a se promettendo a se stesso di non lasciarla più andare via da lui.
Si scostò di poco da quel calore che aveva ricominciato a provare nel toccarla ancora una volta e vedendola con gli occhi lucidi di lacrime e guance arrossate dal pianto non fece a meno di arrossire un poco anche lui, si era innamorato di lei dal primo momento in cui l'aveva vista così fragile e altrettanto forte al tempo stesso, quella ragazza l'aveva stupito sin dal primo momento, e dopo sole poche ore si erano persino baciati attirati l'un l'altro dalle stesse emozioni e sentimenti piacevoli. Quella lontananza gli era costata cara, era stato male per un sacco di tempo e adesso ritrovandola di nuovo così vicina e a pochi passi da lui non resistette più. Le scostò una ciocca di capelli che le era finita sul viso e respirando a fatica si avvicinò dolcemente a lei baciandola ardentemente. Sentiva di nuovo il suo sapore, sentiva di nuovo Nami vibrare quando lui la stringeva di nuovo a se', ora aveva capito, si scostò di poco da lei un'altra volta solo per dirle
"ti amo" a pochi centimetri da suo volto, Nami gli rispose immediatamente ancora un po' frastornata da tutte quelle sorprese ed emozioni in una volta
"ti amo!" e si baciarono un'altra volta sotto la neve che continuava il suo ciclo, sotto quell'albero pieno di desideri inespressi e di uno che quella sera si avverò per entrambi, in quella notte santa per tutti.  
Nami sentì di nuovo quel campanello quella sera che con la musica di sottofondo le sembrò quasi che lo stessero suonando Bellmer e Kuina insieme, le loro due mani ancora intrecciate tra loro e la gioia nei loro visi era palpabile anche dall'esterno, adesso anche Nami era felice in quel giorno pieno di magia.

  
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