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Autore: M kolme    10/10/2011    5 recensioni
Ronnie James Dio Portsmouth, 10 luglio 1942 – Houston, 16 maggio 2010
Era tornata dopo tanto tempo nell’ultimo posto in cui avrebbe voluto cercarlo, dove non avrebbe mai sperato di leggere il suo nome...
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era tornata dopo tanto tempo nell’ultimo posto in cui avrebbe voluto cercarlo, dove non avrebbe mai sperato di leggere il suo nome.
Aveva attraversato le campagne desolate così splendenti nella loro quiete senza provare nulla, il suo cuore era brutalmente vuoto e freddo ora e nessuno avrebbe mai cambiato le cose.
Quando se ne rese davvero conto venne pervasa da uno straziante senso di malinconia, ma non quella malinconia che aveva imparato ad apprezzare negli anni, ma una sensazione di inutilità e impotenza verso ciò che l’aveva privata dell’ amore più grande, e contro cui non si sarebbe mai potuta vendicare.
Non era sola in quel luogo, ma tutte le persone attorno a lei erano ombre indistinte nella sua tristezza, sarebbero potute sparire, se questo fosse servito per far tornare Ronnie a sorridere, ad accarezzarla con le sue mani, mani che ogni notte avevano  stretto selvaggiamente un brillante microfono e danzavano accompagnate dai lunghi riccioli neri, che le scompigliavano dolcemente  i capelli, come faceva suo padre da bambina, quando era davvero felice perché convinta ed illusa che sarebbe sempre andato tutto bene.
Mentre ora si ritrovava a camminare di nuovo tra quelle tombe così tristemente note e realizzare che anche lui era lì con loro. Camminò a lungo, ma ogni direzione conduceva verso lo sconforto. Cercava invano di convincersi che quello fosse un incubo, uno di troppo, e che al suo risveglio avrebbe trovato il meraviglioso sguardo terso di Ronnie illuminato dalla flebile luce dell’alba nascente, ma sapeva che non sarebbe stato così.
Stava camminando nel buio livido del cimitero, luogo in cui l’aveva visto per l’ultima volta e la vita per lei era diventata un incubo.
Asciugò le lacrime con la manica del cappotto, irrigidì i pugni e gridò dentro di sé.
Il sogno l’aveva già vissuto con lui, e con lui era anche svanito, lasciando spazio all’angoscia più oscura e profonda dell’anima. Da quando se ne era andato gli incubi non erano così spaventosi come aveva sempre pensato, perché la realtà lo era di più. Il letto così immenso e vuoto senza l’esile corpo del cantante lo era di più, il libro sul comodino che non sarebbe mai stato letto fino in fondo lo era di più, ma soprattutto il profumo di Ronnie sul cuscino era così straziante per il suo piccolo cuore da farla addormentare ogni notte tra le lacrime e con l’opprimente desiderio di rivederlo, ovunque lui fosse.
Ogni volta l’arcobaleno le ricordava i suoi occhi, occhi capaci di rapirti e portarti in un luogo magico, lontano dalla realtà così sfuggente ed effimera.

Quello era amore. Amore nella sua eterna perfezione.

 Ti dico addio, il più lungo degli addii. Non verrò né in chiesa né al cimitero. Verrò a trovarti il giorno dopo, e noi saremo soli..

 


 



Ne avevo bisogno. Avevo bisogno di scrivere di nuovo qualcosa su Ronnie. Dopo aver visto il suo ultimo concerto non ho retto, ho dovuto farlo. L’amore è la più grande fonte di ispirazione per l’uomo, qualcosa che solo chi è o è stato mai innamorato sa bene. Può essere amore per una persona speciale o un cantante, ma nel mio caso, si tratta di affetto per un cantante davvero speciale …
 
  
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