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Autore: LazySoul    10/10/2011    6 recensioni
Dal testo:
Una cosa era sicura: io non ero il nemico.
Non in quel momento, non quel giorno, non in quella vita.
Per lei non volevo essere il nemico.
Quindi quando mia zia mi sorrise, quasi volesse invitarmi a uccidere la Mezzosangue per primo, io non guardai lei, ma la mia coetanea.
Era arrabbiata, dio quanto era sexy!
Gli occhi lanciavano scintille di astio puro dirette verso di me, erano stanchi, ma ugualmente fieri e orgogliosi come solo quelli dei Grifondoro potevano essere. Il volto era sporco e i vestiti strappati e macchiati di sangue un po’ ovunque.
Sembrava un angelo pronto a vendicare tutte le ingiustizie del mondo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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I am not the enemy (Dramione)-Lazysoul

I am not the enemy

 

 

I am not the enemy

I will try one last time

Are you listening to me?

I will fight, the last fight

I am not the enemy

 

Bullet for my Valentine, The last fight

 

 

Non poteva vedermi, era troppo occupata a combattere per rendersi conto che mi stavo avvicinando. La cosa strana di tutto quello che stava succedendo era che non volevo farle del male, per la prima volta nella mia vita volevo combattere per qualcosa di sensato e non per le idee razziste e classiste di mio padre.

Non che non mi fosse piaciuto prenderla in giro per sei interi anni, eppure questo era prima. Prima di rendermi di esser diventato il nemico, prima di accorgermi che rivolevo la mia vita di sempre e l’unico modo per ottenerla era che la guerra finisse.

Solo in quel momento, sudato e con il volto sfigurato dalle fatiche della battaglia che avevo appena combattuto cominciai a pensare seriamente alla mia vita, a ciò che volevo, a ciò che non avrei più avuto e a ciò di cui avevo estremamente bisogno.

Può sembrare strano, anzi era proprio una pazzia, ma io non volevo che lei morisse.

Non sapevo neanch’io cosa mi fosse venuto in mente, cosa mi avesse fatto cambiare idea.

Forse era stato il volto privo di vita di quella cugina che non avevo mai conosciuto, forse alla fine le parole che Silente ripeteva in continuazione prima di morire erano servite a qualcosa e mi stavano cambiando, forse semplicemente mi stavo rendendo che avevo bisogno di litigare con lei almeno una volta alla settimana per stare davvero bene.

Non sto parlando di amore, anzi è proprio l’incontrario perché io odio Hermione Granger, eppure avevo bisogno di vederla combattiva e pronta ad insultarmi...

Merlino! Stavo impazzendo, pensando cose prive di significato!

Cancellai quei stupidi ragionamenti troppo confusi e mi fermai a pochi passi da lei.

Una cosa era sicura: io non ero il nemico.

Non in quel momento, non quel giorno, non in quella vita.

Per lei non volevo essere il nemico.

Quindi quando mia zia mi sorrise, quasi volesse invitarmi a uccidere la Mezzosangue per primo, io non guardai lei, ma la mia coetanea.

Era arrabbiata, dio quanto era sexy!

Gli occhi lanciavano scintille di astio puro dirette verso di me, erano stanchi, ma ugualmente fieri e orgogliosi come solo quelli dei Grifondoro potevano essere. Il volto era sporco e i vestiti strappati e macchiati di sangue un po’ ovunque.

Sembrava un angelo pronto a vendicare tutte le ingiustizie del mondo.

Non avevo mai pensato alla Granger in questo modo, l’avevo sempre considerata bruttina e troppo secchiona, eppure il mondo stava finendo e io volevo concedermi la pazzia di proteggerla, di difenderla da quella pazza di mia zia e magari di dirle che non ero il nemico, o almeno non il suo.

Fidati di me, pensai, mentre le puntavo contro la bacchetta e pronunciavo un incantesimo che sprigionò una luce verde muschio e che la fece cadere a terra.

Mia zia credette che l’avessi uccisa e se ne andò saltellando felice, era una scena buffa e allo stesso tempo terrificante da vedere.

Appena scomparve dietro ad un gruppo di duellanti, forse diretta dal suo amato Voldemort, io mi avvicinai alla Mazzosangue e la presi in braccio, stando attento e non farle male.

Camminai fino a trovarmi nella foresta proibita, dove riuscii per miracolo a smaterializzarmi.

Ero comparso vicino alla porta della casetta in Francia sulla Costa Azzurra dove di solito passavo le estati. Entrai all’interno della villetta e la adagiai sul letto matrimoniale dei miei che si trovava al piano terra. Feci il contro incantesimo e aspettai che si svegliasse.

Ti prego Granger, svegliati!

Continuavo a pensare mentre le accarezzavo distrattamente i capelli scuri e mossi.

Quando i suoi occhi color cioccolato incontrarono i miei mi sentii invadere il petto da un dolore stranamente piacevole.

«Sono in paradiso?» , chiese con la voce impastata, come se fosse appena svegliata da un lungo sonno: «Eppure hai un volto famigliare...»

Ci fu una breve pausa dove gli unici rumori nella stanza furono i nostri respiri e i nostri cuori che pulsavano sangue poi sbarrò gli occhi: «Malfoy? Cosa...? Aspetta, ma tu mi hai ucciso... o no? Tu mi hai fatto qualcosa. Perché...?»

Scossi la testa, leggermente infastidito da tutto quel parlare: «Mi dispiace deluderti Granger, ma non ti ho uccisa, anche se un tempo avrei dato qualsiasi cosa pur di averne l’occasione»

«E allora perché non l’hai fatto?»

«Perché non voglio essere il nemico, non volevo lasciarti morire perché sapevo che sarebbe stato sbagliato, hai capito? Mi hai sentito? Non sono io il nemico, non il tuo almeno»

«Ma... tu... t-tu mi odi»

«No, non ti ho mai odiato. Trovavo solo divertente la tua espressione combattiva mentre ti dicevo qualche cattiveria. Tutto qui», confessai ridacchiando, mentre mi alzavo in piedi.

Scioccante il fatto che fossi stato inginocchiato accanto a lei per tutto quel tempo.

Scioccante che non l’avessi ancora insultata.

Scioccante soprattutto il fatto che l’avessi salvata.

«Ma...»

«Di ancora una parola Granger e ti stacco la lingua», minacciai sentendomi me stesso.

Finalmente mi riconoscevo!

La fissai, mentre si metteva a sedere e mi scrutava a sua volta incuriosita.

Poi la sentii sospirare: «Grazie Malfoy»

Quelle parole mi fecero sussultare, l’orgogliosa e fiera Grifondoro mi aveva davvero ringraziato’ mi ero immaginato tutto?

No, era vero, ogni singola parola in quei pochi istanti era stata vera, reale.

«Prego»

Uscii dalla stanza, dalla casa e mi fermai a fissare il mare poco lontano.

Sarei dovuto tornare a combattere ma non volevo, non era la mia guerra, io non volevo morire, non volevo rischiare la mia vita per uno stupido pazzo Mezzosangue con manie di protagonismo e grandezza.

Io volevo essere felice.

«Malfoy?»

Era la Granger.

E ora cosa voleva da me?

«Si?», chiesi gentilmente.

«Dato che è la prima volta in sette anni che riesco a parlare con te senza venire insultata volevo chiederti cosa hai intenzione di farne di me»

Io le lanciai uno sguardo confuso: «Io non voglio niente da te, te ne puoi anche andare, tornare a quella stupida guerra, ma non ti aspettare che ti segua e che mi comporti da eroe per il resto della vita; non accadrà mai»

«Malfoy?»

«Si?»

Stavo perdendo la pazienza.

Vattene e lasciami in pace, pensai, ma non ebbi il coraggio di dirlo ad alta voce.

Sentii una mano appoggiarsi sulla mia spalla e sentii dei brividi in tutto il corpo, eppure non faceva freddo.

«Prima di morire io...»

Si bloccò e io mi voltai per guardarla negli occhi un’ultima volta prima che scomparisse per sempre.

Aveva le guance arrossate, era in imbarazzo.

«Granger? Cosa...?»

La sua bocca si appoggiò sulla mia, facendomi sentire quanto era dolce il suo profumo e permettendomi di assaggiare la morbidezza delle sue labbra.

«Grazie per avermi salvato»

«Perché l’hai fatto?», domandai sconvolto facendola sorridere timidamente.

«Non ci crederai Malfoy, ma era da una vita che volevo farlo»

«Perché?»

La sua bocca si scontrò di nuovo con la mia, questa volta però approfondendo il contatto e assaggiandomi in un modo talmente dolce e accattivante che la strinsi più vicina a me e le accarezzai la schiena.

«Perché è dalla prima che ho una cotta non corrisposta per te e perché questi potrebbero essere gli ultimi minuti della mia vita e voglio essere felice quando morirò»

«Hai una cotta per me?!», chiesi sconvolto.

Lei sorrise: «Sai, non credevo che sarei mai riuscita a poterlo dire Malfoy, ma baci da Dio»

Si avventò di nuovo su di me e questa volta non pensai nemmeno per un istante se dovessi allontanarla o no perché sapevo già la risposta.

Merlino! Lei aveva una cotta per me!

Impossibile.

Mi prese per mano e mi trascinò fino a quando non ci trovammo davanti al letto matrimoniale dei miei.

Dire che ero confuso era dir poco, non volevo credere a quello che stava succedendo, a quello che voleva perché era ovvio che non volesse solo un bacio della buona notte, lei non voleva proprio dormire per tutta la notte!

«Che stai facendo Granger?», le chiesi mentre la vedevo togliersi la maglietta.

Lei mi lanciò uno sguardo spaventato, eppure sicuro e fiero: «Prova ad indovinare, ti concedo due possibilità»

Il modo il cui lo disse, in cui si sporse verso di me per baciarmi e poi per sfilarmi la camicia mi fece girare la testa.

«Credo che tu sia sottovalutando il mio autocontrollo», mormorai rauco, mentre la sentivo sfilarmi i pantaloni.

«Io non lo voglio proprio il tuo autocontrollo», sussurrò baciandomi il collo.

«Perché lo stai facendo?», chiesi, non riuscendo ad impedire alle mie mani di stringerla e alle mie braccia di circondarla in un abbraccio protettivo.

«Te l’ho già detto, voglio morire felice. E l’unico modo è essere tua e non provare a chiedermi se sono o no sicura perché lo sono se no non mi troverei qui in questo momento»

Il discorso era sensato, inoltre io non riuscivo già più a pensare lucidamente.

Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dalla magnifica sensazione di averla tra le braccia, di sentirle sussurrare il mio nome contro le mie labbra, di sentirla impazzire dal piacere e di vederla arrossire ad ogni carezza più audace di quelle che l’avevano preceduta.

Fu la pazzia di un momento, eppure sapevo che non aveva paura di me.

Perché io non volevo farle del male.

Io non era il suo nemico.

E lei non era il mio.

 

 

 

 

The end

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Ciao a tutti!:)

Spero che questa Dramione (la seconda!!) non abbia deluso nessuno. Ho scritto questa one-shot perché la precedente mi lasciava l'amaro in bocca. Ho deciso di non mettere un vero e proprio finale perché voglio che v'immaginiate voi come finisce la storia. Se volete sapere il mio finale ideale vi dico soltanto che sono una romanticona e che io concluderei tutte le storie con un vissero felici e contenti, sfortunatamente però non è sempre così e sono costretta a scrivere anche cose tristi e malinconiche...

Beh, non voglio annoiarvi troppo quindi dico solo più due cose brevi brevi e vi lascio:

1. A tutti coloro che hanno voglia e tempo chiedo pochi secondi della vostre vita per recensire questa one-shot ^^

2. Inoltre ringrazio tutte le persone che hanno letto la storia!!!=)

Thanks!

Lazysoul
  
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