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Autore: DarkAeris    11/10/2011    2 recensioni
Partecipato al contest Multifandom Prompt di Alister.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lord Asriel, Marisa Coulter
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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NdA: Questa storia è nata dal prompt "Vecchie fotografie", che mi ha ispirata a scrivere una specie di raccolta di attimi che rappresentano l'incontro e il successivo rapporto tra Asriel e la signora Coulter, i miei due personaggi preferiti dei romanzi.
Alla fine inserirò i commenti di Alister, che ho molto apprezzato. Buona lettura :)




Foto raffigurante il matrimonio dei coniugi Pierce, anno 1962.

Marisa sedeva su una poltrona antica, dal gusto squisitamente barocco, posizionata nel salotto della sua elegante abitazione. La madre aveva insistito per farle acconciare i capelli dai più abili parrucchieri della zona e, per quanto queste accortezze, normalmente, le facessero piacere, quel giorno non riusciva a trarre giovamento dalla sua seduta di bellezza.
Ora dei boccoli definiti, dall'oscuro color dell'ebano, le incorniciavano il volto e scendevano lungo la schiena, coprendole parte del vestito bronzeo, che aveva deciso di indossare per l'occasione.
Presto sarebbe arrivata la carrozza che avrebbe condotto lei e i suoi genitori ad un ballo di beneficenza indetto dal Magisterium, al quale la sua famiglia, di più che aristocratiche origini, non poteva proprio mancare.
Marisa adorava i balli, le piaceva danzare e mettere in evidenza la sua bellezza davanti agli altri.
Trovava la maggior parte dei suoi cavalieri di una stupidità a dir poco imbarazzante, ma il suo ruolo di figlia altolocata le permetteva di ballare con essi e poi di abbandonarli, per puro capriccio.
La madre le rimproverava sempre per la sua eccessiva intelligenza: avrebbe dovuto semplicemente maritarsi e pensare ad arredare casa, ma Marisa sapeva, in fondo al cuore, che quello non sarebbe stato il suo destino.
Eppure i suoi genitori erano riusciti a tarparle, finalmente, le ali.
Promessa in matrimonio.
La signora Pierce gliel'aveva annunciato durante un pranzo qualsiasi, come se fosse la notizia più banale del mondo.
La ragazza aveva urlato, pianto, ragionato e di nuovo urlato. Ma niente era servito a fare cambiare idea alla sua famiglia, che ormai aveva annunciato il fidanzamento.
Non sapeva niente del suo futuro marito, tranne il nome: Edward Coulter.
Signora Coulter le suonava così assolutamente sbagliato. Quella sera alla festa l'avrebbe incontrato e già se lo immaginava vecchio e assurdamente sciocco, un uomo che l'avrebbe usata come incubatrice di bambini e l'avrebbe abbandonata al suo destino di moglie e madre. Sbuffò, trattenendo lacrime che in realtà non le appartenevano.
Odiava piangere davvero; di solito usava quel metodo solo per impietosire i suoi, ma non era un tipo da piantarello. Era troppo ragionevole per questi sfoghi assolutamente inutili.
Si toccò, con la mano guantata, un boccolo, aprendo con l'altra un vecchio album che aveva trovato in uno scantinato, poco tempo prima. Appoggiata allo schienale della poltrona, guardare le foto della sua famiglia le metteva addosso una tristezza intollerabile.
Sua madre e suo padre le sorridevano da vecchie immagini in bianco e nero, immobili in una felicità che a lei non sarebbe mai appartenuta. Una in particolare attirò la sua attenzione: la signora Pierce che baciava il marito, con un atto di pura passione.
Se ne accorse subito. Non era semplice amore devoto di una compagna, ma pura passione di amante. Avrebbe voluto leggere anche nei propri occhi tale ardore.
Ad un tratto la voce del maggiordomo annunciò che la carrozza era arrivata e Marisa si alzò, passando una mano sul vestito lungo di seta, per sistemarlo.
Il padre aprì la porta, facendo passare lei e la moglie per prime, e poi scesero le scale fino all'esterno.
La serata era cominciata.




Foto raffigurante Edward Coulter, anno 1986.

La sala da ballo era incredibile.
Decine di lampadari brillanti pendevano dal soffitto e lunghe tavolate traboccavano del cibo più gustoso del mondo.
Marisa apprezzava il potere che il Magisterium aveva guadagnato durante gli anni, li trovava degnamente scaltri nel salvaguardasi sempre i posti migliori nel mondo e questo la affascinava notevolmente.
Mentre si guardava attorno, con aria di sufficienza, notò che i genitori la stavano conducendo verso un tavolo già occupato e sospirò. Senz'altro l'avrebbero fatta sedere accanto al suo futuro marito. La sua previsione era giusta.
Edward si alzò in piedi, vedendoli arrivare, e si presentò subito a Marisa, baciandole la mano.
Lei lo guardò attentamente, leggermente sollevata dal suo aspetto. Era un uomo mediamente alto, dalla corporatura esile e dai capelli biondi.
Insignificante, forse, ma comunque accettabile.
Gli sorrise gentilmente e si accomodò al suo fianco.
Durante la cena, che venne consumata in lungo tempo, permettendo agli ospiti di parlare, tra una portata lussuosa e l'altra, la ragazza riuscì a conoscere un po' meglio Edward.
Proprio come l'aspetto, il carattere dell'uomo era privo di alcuno interesse.
Sembrava proprio un tipico marito di altri tempi, desideroso di occuparsi della proprio consorte e assolutamente convinto che la sua futura moglie sarebbe stata di sua completa proprietà.
Che orrore.
Faticava a nascondere quanto la sua personalità le desse il voltastomaco e si limitava a sorridere a qualsiasi parola egli proferisse.
Il suo daimon, inoltre, aveva la forma di un semplice criceto e questo le diceva molto del carattere dell'uomo. Il suo, che ancora non aveva preso una forma definitiva, stava ai piedi del tavolo, sotto forma di una volpe bronzea, come il colore del vestito della padrona e si guardava attorno, annoiato.
Poi, per fortuna, si aprirono le danze.
Edward, come Marisa aveva immaginato, non era un tipo da ballare, ma non si offese quando la sua interlocutrice volle farlo e la lasciò alzare, con un cenno del capo, per poi mettersi in posa per una foto che il fotografo della serata insistette a fargli.
Marisa pensò che persino l'idea di essere immortalata con lui la disgustava...
La ragazza si diresse sulla pista da ballo e si lasciò corteggiare da vari cavalieri, che le chiesero di danzare.
Volteggiò per la sala, completamente dedita al ballo, cercando di svuotare la sua mente da qualsiasi pensiero triste, che tanto sarebbe rimasto intatto perché lo potesse riprendere poi da dove l'aveva lasciato.
Quando si decise a fermarsi, per sorseggiare dell'acqua, notò un uomo che la guardava attentamente.
Era molto alto e aveva delle spalle così forti e imponenti, che Marisa capì subito che non poteva trattarsi del solito galantuomo. I capelli neri contrastavano fortemente con gli occhi azzurro cielo e il vigore era quello di un uomo d'azione. Il suo daimon sedeva accanto a lui, sotto forma di una maestoso e bellissimo leopardo delle nevi.
Lo sguardo che le lanciava la lasciava senza fiato. Non aveva mai incontrato un individuo come quello e sperava tantissimo che lui la invitasse a ballare.
Ma il moro si limitò a continuare a guardarla, fino a quando scambiò delle parole, evidentemente seccato, con un membro del Magisterium, e si allontanò verso l'uscita.
Marisa rimase scossa per un po' di tempo e si andò nuovamente a sedere al suo posto, sospirando e sentendosi, per la prima volta, davvero sull'orlo di una crisi di pianto.




Foto raffigurante la signora Coulter e Lord Asriel, anno 1988

Il matrimonio era trascorso senza complicazioni.
Come Marisa aveva intuito, il marito era proprio il tipico uomo che si vantava in giro della bellezza della proprio donna, ma che in casa non faceva niente per dimostrarglielo.
Non che questo la infastidisse, anzi.
Non sopportava stargli vicino e riusciva a mascherare la sua repulsione nei suoi confronti con molta difficoltà.
Proprio a causa della sua intolleranza da una parte, e dell'indifferenza del marito dall'altra, i due non “riuscivano” ad avere bambini.
Così la vita procedeva, offrendo alla donna un avvenire sempre più brillante all'interno del Magisterium.
Vari contatti erano riusciti ad introdurla nell'associazione ed ora lei ne era un valido membro, benché di solito la Chiesa non amasse utilizzare donne. Ma lei era piuttosto scaltra e sapeva chi farsi amico e chi evitare accuratamente.
Partecipava a balli, a convegni, a riunioni politiche e se la cavava sempre egregiamente, con un sorriso falso e un utilizzo smisurato del suo fascino.
Fu in un convegno riguardante le spedizioni al Nord che lo rivide, dopo tanto tempo.
L'uomo fumava un sigaro, guardando fuori dalla finestra, come se tutta la situazione lo annoiasse tremendamente.
Lo riconobbe subito, anche se dal loro primo sguardo erano passati tre anni.
Un amico della donna, molto in alto nei traffici del Magisterium, glielo indicò come Lord Asriel, un avventuriero che durante le sue numerose missioni al Nord aveva accumulato potere e ricchezze.
Il tono con il quale, però, l'uomo descrisse Lord Asriel fece intendere a Marisa che lo reputasse comunque uno scapestrato.
E questo attrasse ancora di più la donna.
Dopo interminabili convenevoli con tutti i conoscenti della sala, finalmente Marisa riuscì ad avvicinare l'uomo misterioso, che la trafisse con i suoi occhi azzurri dallo sguardo feroce, lasciandola del tutto ammutolita.
Si fissarono per un breve periodo, fino a quando lui non le rivolse la parola, chiedendole chi fosse e perché stesse partecipando a quel convegno.
Parlarono per ore, completamente rapiti l'uno dall'altra, dimentichi di ogni altro individuo nel raggio di miglia.
Quello fu l'inizio di una relazione di intensa passione che si consumò nei mesi successivi.
L'uomo si dimostrò del tutto indifferente alla stato di donna sposata di Marisa e la sedusse come se fosse stato un suo pieno diritto.
La donna, da parte sua, trovò praticamente impossibile resistergli già dalla prima volta che lui la baciò.
I loro incontri erano clandestini, saltuari e incredibilmente passionali.
I loro corpi si bramavano a vicenda, non lasciando spazio a parole vuote, che invece avevano costituito tutta la vita della donna prima di conoscerlo.
Ne era totalmente soggiogata.
Ma una sera, tornando da un loro incontro, stanca e piena di pensieri, trovò Edward ad aspettarla, livido in volto.
Non lo aveva mai visto arrabbiato. In realtà, non l'aveva mai visto con una qualsiasi espressione sul volto e ciò la scosse terribilmente.
“Sono stato ridicolizzato”, disse tremando, “mi hanno appena spedito questa foto!”
E le lanciò addosso un'immagine in bianco e nero di un bacio tra lei ed Asriel risalente a qualche settimana prima.
La donna sbiancò, non sapendo cosa dire e come comportarsi per la prima volta in vita sua.
“Dimmi un motivo per il quale non dovrei ucciderti seduta stante”, urlò lui, in preda a spasmi feroci.
“I-io...”, e prese fiato, “sono incinta.”




Foto raffigurante Lyra Belacqua, anno 1999

Marisa tornò a casa, sorridendo al suo daimon, che si pettinava il pelo dorato con soddisfazione.
“Penso che con questo bambino non dovremmo avere problemi...”
Si levò i guantini di velluto e si adagiò sul divano, pensierosa.
Il progetto degli “Ingoiatori” stava procedendo bene e il suo ruolo all'interno del Magisterium era ormai del tutto affermato.
Ma il suo passato era tornato a farsi sentire e lei non aveva più le forze per ignorarlo.
Lyra, a quanto pare, era stata adocchiata dal Magisterium, come bambina particolarmente sveglia e stavano già pensando di includerla nel piano dell'intercisione.
La donna si voltò verso il tavolino poco distante dalla sedia, dove troneggiava un portagioie.
Lo aprì delicatamente e afferrò l'unica foto che vi era contenuta. La sua bambina sorrideva, poco convinta, e risplendeva di una bellezza tutta particolare.
Non avrebbe mai permesso che le facessero del male, non dopo quanto aveva dovuto fare Asriel per salvarla, e non dopo quanto dolore le era costato lasciarla al Jordan College, per assicurarle un futuro senza intromissione dalla Chiesa.
Ripensò all'uomo che aveva amato che uccideva il marito che non aveva mai voluto.
Questo gli era costato tutta la loro felicità ed ora erano membri di due fazioni opposte.
Si alzò in piedi e raggiunse la scrivania, per precipitarsi a scrivere una lettere al rettore del College.
“Salve, rettore, il momento è giunto. Torno a prendermi Lyra...”

Ecco le note di Alister:

Correttezza formale: 9/10
Generalmente, la storia mantiene una buona correttezza grammaticale.
C'è qualche svista a livello di punteggiatura – parlo solo di qualche virgola mancante – e un paio di errori di distrazione.
Nella prima flashfic usi l'espressione “tapparle le ali” al posto di “tarparle le ali”. Poco più avanti, scrivi: “La signora Coulter le suonava così assolutamente sbagliato”. Sarebbe stato più corretto così: “Signora Coulter” le suonava così assolutamente sbagliato.
Nella seconda flashfic c'è invece un refuso, poiché è presente la seguente ripetizione: “...e dai biondi capelli biondi.”
Ci sono poi, qua e là, un paio di periodi che non funzionano molto bene, ma credo che questo riguardi più che altro la parte stilistica.
Per il resto, la storia è impeccabile.

Stile: 8.5/10
Lo stile è sobrio, elegante, adatto ai personaggi trattati. Purtroppo l'andamento della storia non è uniforme in tutte le flashfic: a periodi decisamente molto fluidi – e che fanno anche sfoggio di un buon lessico – se ne alternano altri meno riusciti, che appesantiscono un po' la lettura. Ad esempio questo: “La madre le rimproverava sempre di essere troppo intelligente per una donna e che avrebbe dovuto semplicemente maritarsi e pensare ad arredare casa”.
Come puoi notare, l'aver coordinato ad una subordinata implicita un'esplicita non è certo una delle scelte più riuscite; spezzando il periodo, magari con un punto e virgola, il risultato sarebbe stato molto più scorrevole.
In alcuni punti della storia, poi, la narrazione mi è sembrata troppo affrettata, soprattutto dato che hai presentato il tuo lavoro come una raccolta di flashfic; l'aver trattato molto brevemente alcuni momenti, invece, mi ha fatto più pensare ad una long fic divisa in brevi capitoli, poiché di solito i componimenti brevi come drabble e flashfic sono caratterizzati da una maggior incisività e hanno un andamento meno narrativo di quello che hai usato tu.
Questo è solo un piccolo appunto alla tipologia della storia, perché l'impostazione che le hai dato mi è complessivamente piaciuta;soltanto, avrei preferito che talune scene venissero sviluppate un po' di più, soprattutto quelle tra Marisa ed Asriel – ma la mia è solo un'opinione.

Originalità: 9/10
La scelta del fandom ti fa sicuramente guadagnare punti in questa voce: “Queste Oscure Materie” è una delle saghe fantasy più belle che abbia mai letto, eppure è così poco sfruttata nell'ambito delle fan fiction... è un vero peccato.
Oltre ad esserti scelta un bello sfigafandom, hai anche deciso di trattare una coppia che, pur essendo molti intrigante, all'interno dei libri rimane avvolta nel mistero.
Di Marisa e Asriel si sa poco, in fin dei conti, e se il loro amore risulta palese fino alla fine, altrettanto chiari non sono invece gli avvenimenti che hanno portato alla nascita di Lyra, che conosciamo soltanto grazie ai resoconti dei gyziani.
Mi ha fatto davvero molto piacere leggere qualcosa su questo pairing così affascinante: la tua scelta mi ha piacevolmente stupita, perché non mi sarei mai aspettata che, tra tutti i personaggi dei libri, trattassi proprio questi due.
Nonostante l'originalità della tematica trattata, a fine lettura mi è rimasta la vaga sensazione che avresti potuto anche fare di più.
Avevi quasi carta bianca per quanto riguarda Marisa e Asriel da giovani, eppure la trama che hai intessuto resta molto su binari “canonici”, in uno svolgimento se non piatto, quantomeno prevedibile.
Insomma, forse alla trama manca un pizzico di inventiva in più, ma di sicuro la coppia trattata è molto originale.

Caratterizzazione dei personaggi: 8.5/10 Direi che possa valere lo stesso discorso fatto nel paragrafo precedente. Anche qui, forse, avresti potuto aggiungere qualche caratteristica in più ai tuoi personaggi, e invece ti sei mantenuta molto agli standard. Marisa è probabilmente quella che risulta più convincente, anche perché riveste il ruolo di protagonista. Asriel, al contrario, mi è sembrato un po' distante, forse perché – come già detto alla voce stile – personalmente mi sarei dilungata maggiormente a parlare di lui e avrei descritto più nei dettagli il suo avvicinamento alla signora Coulter.
Chi mi ha convinto di meno, stranamente, è Edward. Nel libro viene a malapena nominato, perciò qui avrebbe potuto quasi essere un OC, eppure la caratterizzazione che gli hai dato mi è sembrata un po' contraddittoria: in alcuni punti lo descrivi come un uomo scialbo, rammollito, privo di spina dorsale, che, per esempio, lascia ballare la sua fidanzata con altri uomini perché la danza non lo interessa, ma in altri passaggi riveste il ruolo di marito geloso, possessivo e collerico. Mi trovo più d'accordo con questa seconda tendenza, considerata anche la descrizione che ne dà Pullman: Asriel è stato costretto ad uccidere Edward perché lui attentava alla vita della piccola Lyra e della nutrice che la teneva in cura, perciò la sua indole dev'essere stata alquanto sanguigna. Inoltre, il signor Coulter era un politico, quindi mi è naturale immaginarlo ben più astuto e ambizioso di quanto tu non l'abbia ritratto. In definitiva, la sua caratterizzazione mi è sembrata un po' affrettata e plasmata sulle esigenze della trama.

Utilizzo del prompt: 5/5
La scelta di inserire delle foto all'inizio di ogni flashfiction mi è molto piaciuta, soprattutto perché il tema delle fotografie è ricorrente per tutta la raccolta: il prompt non è stato inserito solo in via grafica, ma riveste un ruolo centrale all'interno di ogni capitolo. Tra l'altro hai dimostrato anche un'ottima versatilità, dando a funzione sempre diversa al prompt man mano che la storia avanza: si passa dalla foto dei coniugi Pierce che Marisa fissa con la triste consapevolezza di non poter mai emulare la loro passione, a quella che viene scattata alla giovane, suo malgrado, al fianco del promesso sposo; dalla prova dell'amore extraconiugale della signora Coulter all'immagine della piccola Lyra che la donna custodisce gelosamente nel portagioie. Complimenti davvero!

Gradimento personale: 4/5
Della storia ho apprezzato moltissimo l'interpretazione del prompt, l'originalità del tema affrontato e la narrazione elegante e in linea con il carattere dei personaggi. Come già detto, mi ha fatto molto piacere leggere qualcosa su questo fandom che adoro. Sono davvero felice che tu abbia deciso di scriverci e spero lo farai ancora, perché credo ci sia ancora moltissimo da dire, soprattutto su questa coppia!
Totale: 44/50

Gli errori grammaticali e sintattici sono stati corretti, quanto agli altri appunti devo dire che sono d'accordo con quanto da lei scritto, tranne per il personaggio di Edward, che volevo proprio rendere in questo modo. Io lo vedo come un uomo che desidera vendetta solo perché mosso dall'onore e non perché davvero gli interessi qualcosa. Non uccide la moglie subito, mentre è incinta, perché la cosa creerebbe scalpore, andrebbe contro la sua reputazione, mentre desidera uccidere la bambina, perché potrebbe, nella sua mente, farla passare inosservata come cosa. Poi sappiamo come va a finire, ma è per farvi capire l'idea di uomo inutile che ho di lui u.u :D
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