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Autore: Flami Destrangis    12/10/2011    14 recensioni
“Ehi.”
E’ una parola. Sono tre lettere. Non ha senso emozionarsi. Tre suoni, uno di seguito all’altro, messi insieme per formare un’esclamazione. Già, è una parola. Una sola, piccola, insignificante parola.
Quanto ci si mette a leggere mentalmente una parola? Meno di un secondo forse? Bene, questa piccola storia è formata da sole 588 parole. Avete due minuti da dedicare a Ran e Shinichi?
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ehi.”

E’ una parola. Sono tre lettere. Non ha senso emozionarsi.                                                                                                                                                            

Tre suoni, uno di seguito all’altro, messi insieme per formare un’esclamazione. Già, è una parola. Una sola, piccola, insignificante parola. Una di quelle che non trovi sul dizionario, nonostante le sue tremila pagine. Una parola inutile, come quei che si mormorano distrattamente senza aver nemmeno ascoltato la domanda. Una di quelle parole che non hanno un significato, perché non vogliono dire nulla.

Non ha senso emozionarsi per una parola del genere.                                                                                                                                                                                                      

Eppure lei lo aveva fatto. Le ginocchia che cedono, il vuoto allo stomaco, il cervello in black out, la lingua secca, la mano che stringe il cellulare. Non vuol dire forse emozionarsi?

Una parola, una sola. E per di più, senza significato. Una parola sulla quale non vale nemmeno la pena di fermarsi a riflettere. Una parola stupida. Ma lei l’aveva fatta sua. Aveva sentito un nodo in gola. E non era la parola in sé a comunicarle qualcosa. Era la voce di chi l’aveva pronunciata.

 

Come quella volta, quando da bambina il vento le aveva fatto volare via il cappellino. Si era voltata per cercare di prenderlo, ma qualcuno lo aveva già afferrato.

“Ehi.” le aveva detto il bambino dagli occhi azzurri, “Ti conviene calzarlo meglio, con questo vento.”

Shinichi era con lei.

 

Come quella volta, durante la lezione di ginnastica, quando era caduta e si era storta una caviglia. Il bambino dagli occhi azzurri le aveva porto la mano.

“Ehi.” le aveva detto, “Ti fa male?”

Shinichi era con lei.

 

Come quella volta, durante il compito di matematica, quando aveva sentito un colpetto sulla schiena.

“Ehi.” le aveva bisbigliato il ragazzino dagli occhi azzurri, “Hai capito il secondo problema?”

Shinichi era con lei.

 

Come quella volta, alla fine della seconda media, quando erano andati tutti insieme a mangiare al Fast Food.

“Ehi.”le aveva detto il suo amico dagli occhi azzurri, “Ti è finita la salsa sul naso!”

Shinichi era con lei.

 

Come quella volta, in un calda serata d’estate, quando aspettava ansiosa davanti all’entrata del cinema.

“Ehi.” l’aveva salutata il suo migliore amico dagli occhi azzurri, “Sei in anticipo!”

Shinichi era con lei.

 

Come quella volta, al Luna Park, quando lui era corso via.

“Ehi!” le aveva urlato il ragazzo dagli occhi azzurri di cui era innamorata, “Aspettami qui!”

Shinichi era con lei.

 

Dov’era, ora, Shinichi? Era in una parola, era in quell’ “Ehi” con cui le si rivolgeva sempre. Era in quell’ “Ehi” che aveva sputato fuori il cellulare, quando lei aveva premuto il tasto verde. Quell’ “Ehi” che sapeva indicibilmente di lui.

Era la distanza tra loro, era la parola magica che li rendeva incredibilmente vicini. Era sapere che nulla era cambiato, che nonostante gli anni loro avrebbero continuato a volersi bene. Avevano la consapevolezza che il loro legame trascendeva il tempo e la distanza. La loro anima era una sola.

Ehi. Tre lettere capaci di farle correre un brivido lungo la schiena.

“Ehi, Ran.”

Sei lettere. Sei sole lettere. Tutta la sua felicità. Non desiderava altro al mondo che sentire quei suoni combinati insieme.

Ehi. E’ una piccola parola senza significato. Ma quando si ha qualcuno a cui legarla, allora sì che vale la pena emozionarsi.

E’ la voglia di risentirla che ti fa andare avanti, Ran. Che asciuga sul nascere le tue lacrime quando premi il tasto rosso del cellulare, chiedendoti quando lui ti chiamerà di nuovo.

Ed è una strana sensazione quella che provi quando vedi Conan uscire dalla sua stanza e dirti: “Ehi, Ran. Qualcosa non va?”

 

Ehilà, cari lettori =) ecco qui 588 parole un po particolari per descrivere il legame tra Shinichi e Ran.. non avevo mai pubblicato nulla su di loro, ed un giorno mi è venuta in mente questa storia un po.. beh, come dire, unica del suo genere=) Ho provato a descrivere il loro legame giocando su una sola parola, che tutti noi utilizziamo spesso senza darle alcun significato..

Se avete qualche altro minuto da dedicare a Ran e Shin, vi piacerebbe lasciare un commentino per dirmi cosa ne pensate?

In ogni caso, grazie di cuore per aver letto=) la vostra visita mi renderà molto molto felice!!

Ci si risente presto su EFP! _Flami_

 

  
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