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Autore: Gisella_Sara    12/10/2011    0 recensioni
Una coppia di 30enni alle prese con un Natale diverso, da passare da soli.
Piesse. Siamo in due a scrivere, quindi la storia si svolgerà seguendo due opinioni diverse. Recensite, mi raccomando. :D
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina del 22 la sveglia suono alle 10:00, ma io avevo l’impressione che fossero le 6:00. Sì, so che era improbabile, anche perché vivevo da sola da quando lui era andato via. Precisamente cinque mesi prima. Ogni 22 del mese mi ritornava in mente, quel giorno più che mai. Sarà che tra tre giorni avrei festeggiato il Natale da single, quando invece avrei preferito stare sotto l’albero di Natale a cantare canzoni con Lui ‘Jingle bells, Jingle bells’, cantava lui l’anno prima…quell’anno invece avrei fatto un bel monologo, o magari avrei scritto a Babbo Natale come quando ero piccola, ma magari gli avrei chiesto un po’ d’amore. Ero nel letto a rimuginarci supina, quando ero ancora indietro con i regali di Natale. Mi alzai dal letto e mi accorsi che indossavo ancora l’abito della sera prima. Avevo deciso di divertirmi un po’ con le mie amiche. In discoteca c’erano molti ragazzini, ma tra loro mi sentivo un’adolescente. E stavo bene. Presi un jeans, una camicetta a quadri e un paio di stivali dalla pianta bassa. Non era il massimo dell’eleganza, ma infondo dovevo solo andare al centro commerciale a pochi kilometri dalla mia abitazione. Nel giro di un quarto d’ora ero pronta. Feci un pensierino ad ogni parente e alla mia migliore amica, che in questi cinque mesi mi è stata molto vicina. Tornai a casa verso mezzogiorno. Stavo seguendo una dieta. Anche se non ero particolarmente grassa, tenevo a curare il mio aspetto. Dopo avrei mangiato una bruschetta e una sogliola. Suonò il campanello. Ero convinta che fossero dei parenti in ferie, che avevano pensato di passare una serata con me…invece..
-Chi è?-
Non rispose nessuno, forse era qualche stupido ragazzino che aveva voglia di scherzare. Era Natale, mica Halloween. Provai di nuovo a chiedere: -Chi è?-
Questa volta sibilò qualcosa, una frase sconnessa che lasciò intendere:
-Io.-
Non c’erano alternative, era Lui. Jacob. Lui che mi aveva abbandonata per cinque mesi. Non si era fatto sentire nemmeno per un misera “Ciao, come va?” No,no. Cosa avrei risposto poi? “Bene tu?” “Bene”. Che senso ha mentirsi a vicenda? Perché proprio ora? Chissà se si era ricordato del nostro “anniversario” o se era stato solo un caso.. Ma perché mi ostino a parlare al plurale? Io ho la mia vita e lui la sua, punto. Non voglio farmi illusioni. Forse voleva solo rinfacciarmi qualcosa, oppure voleva solo chiacchierare. Ero sempre stata troppo impulsiva. Senza rispondere aprii la èprta e dissi: -Che c’è?-
Era l’unica cosa che mi era venuta in mente. Ero stanca dei miei interrogativi, volevo solo sapere cosa voleva sapere, ora, da me, senza troppi giri di parole.
-Passavo di qui e mi sei venuta in mente.-
Oh bene, bene. Io l’avevo pensato per cinque mesi, lui massimo gli ultimi cinque minuti della sua esistenza. Non riuscivo a respingerlo, no. -Entra.-
-Che bella casa.-
-Oh, sì. Mi sono sistemata bene.-
Cosa volevo dimostrare con questa risposta? Che stavo bene senza di lui? Che orgogliosa di merda. Ci fu un silenzio religioso, nessuno sapeva da che parte iniziare. Ma io ero stufa e decisi di prendere l’iniziativa, di colmare quel vuoto.
-Perché sei qui?-
-Emmh…sentivo la tua mancanza.-
-PERCHE’ ORA?-
-Ho cercato in tutti i modi di starli lontano, ma non ce la faccio più.-
Allora non ero la sola a star male senza lu. Eravamo sempre stati in due, avevo sempre parlato al plurale, ed avevo fatto bene. Se entrambi soffrivamo, significava forse che il nostro amore non era mai finito?
-Manchi anche tu, e tanto…però sono frenata. Posso fidarmi?-
-Certo che puoi.-
-Perché cinque mesi fa mi hai abbandonato? Perché mi hai sostituita con quella puttuna? DIMMI PERCHE’! Sai che sarei ritornata in ogni momento, in qualsiasi momento. E ora che te la sei scopata, che ti sei divertito con lei, torni? E che sono io?! La ruota di scorta?!-

Sì, ero stata dura, ma non volevo rinfacciargli tutto, volevo vomitare tutto quello che mi ero tenuta dentro per troppo tempo.
-Sam, hai tremendamente ragione. Scusami, ho fatto l’errore più grande di tutta la mia vita, non avrei dovuto mai lasciarti. Ti prego, perdonami. Non ho mai pensato che ti saresti sentita usata.-
-Sapevo che saresti tornato, lo sapevo che i nostri sentimenti si sarebbero trasformati da cenere e nulla in carde ed ossa. Ti amo, Jacob. Voglio dirlo a te, a quella puttanella, al mio cervello e a tutto il mondo! -
-Anche io ti amo, cazzo, Sam! Allora urliamolo a tutti. TI AMO SAM, TI AMO!-

  
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