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Autore: michael58    12/10/2011    1 recensioni
Dopo un anno dal loro incontro Elena si trova tra due fuochi: combattuta dall'amore angelico per Stefan e quello proibito e inaspettato per Damon. Questa one shot ha partecipato al contest indetto dal sito FanFiction Italia, for the real lovers.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Damon Salvatore/Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IMPASSE 


Tutto va , tutto ritorna;

l'eternità gira la ruota dell'essere...

Tortuoso è il sentiero dell'eternità.”

-F.Nietzsche-

 

 Era quasi passato un anno da quella sera. Sera in cui l'aveva osservata silenziosamente come un nero rapace farebbe , appollaiato su di un ramo di dita scheletriche che cercano un appiglio verso il cielo. Per ore era stato su quel ramo accarezzato da una brezza invisibile ma piacevole al tatto , per spiarla.

Eppure non era lei. Non era Kathrine . Era Elena. Elena Gilbert.

Occhi cremisi come un tramonto avevano scrutato attentamente quel volto etereo ; era entrato nella sua mente scoprendo solo amore , malinconia , mancanza e senso di colpa. Poi come bruma silenziosa e invisibile si era avvinghiato intorno a lei accarezzandole ogni curva sinuosa del corpo per sentirne la morbidezza e il dolce profumo.

Non era lei.

Se Kathrine era una rosa selvatica piena di spine , Elena era candida come una distesa di neve , come luna piena in una notte stellata. Innocua , priva di spine , tremendamente desiderabile nella sua verginità .

Per questo si era reso visibile? Probabilmente.

E da quella maledetta notte le loro vite si erano intrecciate in un groviglio acuminato di rovi e lui , dannato in terra ma signore agli Inferi , si sentiva inerme verso tale richiamo. Maledetta tentazione , inaspettato desiderio. Delle volte era tale la voglia di lei da crescergli come fuoco nelle vene , molto simile alla sete di sangue ma più intensa e insopportabile.

Debolezza , assolutamente una passione mortale ; frenesia , giustificabile solo per il cibo. E quei mortali erano sempre stati solamente il suo sostentamento, il modo per aumentare il proprio Potere e tali dovevano rimanere.

Ma non Elena .

Lei non era solo una semplice gola da squartare o una mente da irretire, era un sogno talmente ricorrente da divenire ossessione.

Da divenire … amore ?

Irresponsabile ragazzina umana , non si scherza con il fuoco .. e Damon poteva diventare incendio , uno spietato predatore . Con un delicato e silenzioso movimento delle labbra l'avrebbe addirittura resa sua schiava . Eppure … eppure non l'aveva fatto .

Da quella sera al Grill la fortezza di ghiaccio che lo aveva nascosto per 150 anni al mondo si crepò. Piccoli e fragili migliaia di spacchi che avrebbero ceduto se solo quegli occhi azzuri come lapislazzuli si fossero riposati su di lui per convincerlo a cedere.

E in quell'anno, di cose ne erano accadute abbastanza da scrivere un'altro diario! La lotta tra lui e Stefan , la speranza di poter liberare Kathrine, la trasformazione di Elena e la sua redenzione. Poi , il demone Shiniki e il loro viaggio nella Dimensione Oscura per liberare Stefan dalla prigionia nel terribile luogo detto Shi no Shi. Infine il suo cambiamento …

Damon era diventato mortale . Un comune e innocuo mortale che ora sentiva il suo cuore battere di rabbia per tale svista. Un errore che non avrebbe mai dovuto compiere. Un verso di Byron gli tornò in mente. Lo aveva conosciuto molti ma molti anni orsono quando era ancora un giovane dilettante ,mentre Byron un Maestro immortale.

 

 

 C'era stato un tempo in cui aveva amato . Un amore vero , mortale. C'era stato un tempo in cui era stato tradito e gettato nel buoio eterno da quell'amore. Ora era rinato ... L'amore di una donna sarebbe tornato a lui? L'amore di Elena?

Non credeva che quella maledetta rosa nera, chiusa in un involucro di fiocchi e lustrini, fosse tanto pericolosa da … da distruggere la sua immortalità in meno di ' mezzo respiro'. Se respiro si può definire quello di un vampiro!

Ciò che lui non era più.

“Ti AMMAZZO! L'hai presa tu .. la mia umanità! L'aveva data a me .. e tu l'hai presa!” *

Queste erano le parole che Stefan gli aveva urlato per tutto il tempo. Se avesse saputo non avrebbe rischiato tanto. Con un vampiro in meno , o meglio il vampiro più potente sulla faccia della terra, e dei comuni adolescenti i nemici li avrebbero assaliti in meno di un giorno.

Distrutti per sempre.

I suoi occhi, che ora erano limpidi come il cielo in una giornata d'estate, incrociarono quelli di Elena. Lustrini di seta blu scioccati da ciò che era appena accaduto. Poi Sage l'aveva aiutato a respirare , veramente. Non era umano da così tanto tempo che aveva scordato come mettere in funzione ogni singolo organo vitale del proprio corpo.

**

Si era rifugiato nel piccolo giardino ai piedi del lago che fiancheggiava la villa di Lady Ulma. Voleva stare solo , come per ben 150 anni era stato. Solo ed egoista. Eppure Elena Gilbert era riuscita a cambiarlo . Era entrata silenziosamente nella sua anima martoriata e aveva liberato quel bambino dalle invisibili catene a cui Damon lo costringeva. E ora .. era libero di vivere. Ma ne sarebbe stato capace ?

Aveva abitato più negli abissi che alla luce del mondo , luce che ora poteva veder scivolare sul proprio corpo senza indossare quell'anello . Un fiocco di neve si posò sul naso e percepì il freddo. Alzò gli occhi al cielo e potè ammirare una fantasia di nuvole giocare tra loro a rincorrersi. Gli occhi ancora gli dolevano ,ma i colori erano più nitidi e qualsiasi oggetto pronto ad acquistare la propria dimensione. Essere vampiro aveva i suoi privilegi ma il senso della vista era avvolto da un un velo trasparente che rendeva tutto grigio e ovattato.

“Ti senti bene , Damon ?”

Elena , preoccupata per la sua assenza, lo aveva cercato in tutta la villa per poi scorgerlo in giardino dalla finestra della sua camera da letto. Cauta si era avvicinata a lui ma lui non l'aveva sentita. Invece , il vecchio Damon si sarebbe materializzato alle sue spalle spaventandola a morte e con quel sorriso sgembo, che lei aveva imparato ad adorare ,l'avrebbe provocata.

Il cuore di lui perse un battito nell'udire la voce di Elena. Così limpida e tenera. Prima , avrebbe solo percepito la gola bruciare per il bisogno di averla.

Si voltò “ Non ti ho sentita arrivare!” Un misto di tristezza e stupore balenò nei suoi occhi , più chiari di quanto lei ricordasse.

“Credo che sia .. normale.” continuò Elena.

Si avvicinò , cauto. Gli angoli delle labbra si piegarono in un lieve sorriso.

“Credo di stare bene , Elena” lo mormorò , continuando a guardarla come una falena aggrappata ad una fonte di luce. Lei abbassò lo sguardo per il profondo imbarazzo. Un brivido le corse lungo la schiena, precipitando al cuore tagliente come una lama sottile.

“Stefan , se n'è andato. E' tornato nella Dimensione Oscura per cercare lo Kitsune che gli aveva donato l'umanità. La vuole a tutti i costi ,Damon. E io rimango qui , inerme , impossibilitata ad aiutarlo ..E se non dovesse farcela? Se lo uccidessero..?”

Gli occhi di Elena si velarono di lacrime.

“E' un vampiro forte. Un ragazzo furbo e .. ti ama Elena. Sta certa che tornerà da te! “

Con il palmo della mano le asciugò le gote ormai rosse dal freddo e umide di pianto “.. Credimi , se avessi saputo non avrei mai aperto quel mazzo di fiori. Se avessi saputo, me ne sarei andato per sempre lasciando a mio fratello il privilegio di amarti e renderti felice. “

Elena chiuse gli occhi per un istante. Ora poteva percepire nitidamente il calore delle sue mani , come Damon il calore di quel volto d'angelo. L'accarezzò lentamente , ancora e poi ancora. E lei affondò il volto nell'incavo del suo palmo come un cucciolo smarrito.

“Sei calda ..“ il sussurro di Damon volò leggero tra le loro labbra ormai troppo vicine. Eppure la sua voce non era cambiata: desiderosa , ammaliatrice , sinuosa come un serpente pronto ad attaccare una preda ignara del pericolo.

“Damon .. “ voleva fermarlo ma non lo fece.

La baciò sulla guancia “ .. e morbida ..”

Poi un ricordo. Di Elena.

Damon ,che l'attirava tra i veli della lettiga per accarezzarla e baciarla senza che Meredith e Bonny lo scoprissero ; Damon ,che ne beveva il sangue per salvarla dall'avvelenamento. Una sensazione mai provata prima, che la faceva sentire viva e la riempiva di gioia ; lei ,che lo amava e che volontariamente gli aveva donato il proprio sangue per sfamarlo ; lui ,che l'aveva salvata tante di quelle volte senza ammetterlo . Un Damon che nella sua immortalità non aveva mai perso la sua umanità , ma aveva cercato di terrorizzare gli altri solo per difendersi dal pericolo di amare.

Un fremito di piacere percorse le proprie ali invisibili. Ali della redenzione.

Precipitarono l'uno negli occhi dell'altro.

“ Sei neve e sangue , mia principessa”

Pelle, candida e bianca come la neve . Labbra , pulsanti e rosse come il sangue. Troppe volte si era rivolto a lei chiamandola 'Principessa' o ' Regina delle tenebre' , ma stavolta aveva un retrogusto diverso. Un sapore innocuo e disperato.

Un corvo gracchiò in lontananza e un vento gelido si alzò improvviso. I cappelli d'ebano di Damon si sparpagliarono intorno al volto, risplendendo di riflessi ramati. Gli occhi baluginarono di una nuova consapevolezza. Elena vide l'anima di lui librarsi nel suo petto dietro un cuore palpitante di mille emozioni umane.

Con le labbra continuò a sfiorargli la guancia , poi scese allo zigomo fino a baciargli il collo.

Un sospiro , quello di Elena.

“Non ti avrei mai permesso di abbandonarmi..”

Ancora piccoli e umidi baci su tutto il collo. Lei reclinò la testa per il puro piacere che provò.

Le parole di Byron balenarono nuovamente nella memoria di Damon come un fulmine in cielo..

 

 

“Perchè ? Perchè ,amore mio ?...”

Un tempo avrebbe semplicemente violato la sua mente per scoprirlo, ma ora ..ora doveva chiederlo. Voleva saperlo . Pretendeva che quella piccola parola , ora indispensabile per lui, uscisse da quelle labbra che tra poco avrebbe consumato di bisogno.

Degli affanni leggeri si fusero tra loro quando Damon l'attirò a sé. Elena era tutte le emozioni del mondo , tutte le sensazioni che in 150 anni aveva dimenticato. Il sangue fluì velocemente al cuore , pompando un ritmo convulso al suo interno. La testa cominciò a girare , la gola a seccarsi e le labbra a pulsare. La strinse ancora di più. Affondò una mano nei suoi capelli dorati come ambra preziosa e profumati come miele, accarezzandoli. Respirò a fondo per imprimere tale profumo nella propria anima e non scordarlo mai più. Elena vacillò per l'intensità di quell'amore che ora sapeva esistere dentro di se, ma lui la sorresse.

Non poteva , eppure lo fece ..

“Perchè ti amo .. ti amo .. ti amo Damon ..”

L'ultimo flebile ti amo soffocò tra le loro labbra, tremanti e vogliose .

Questo si provava quando si amava veramente? L'aveva dimenticato ma gli bastò un attimo su di lei per ricordarlo. Per la prima volta un'altro genere di fame invase il corpo di Damon. La corteggiò danzando in lei , ora pudicamente , poi smanioso.


 < Così non andremo più vagando nella notte fonda ,anche se il cuore vuole ancora amore e la luna splende luminosa>

 

Un'altro sospiro , altri affanni.

Una luce che si propagò per tutto il giardino avvolgendoli come in una coperta di seta. Elena aveva aperto le ali e ora stavano fluttuando morbidamente su una distesa di coltre bianca , sfumata qua e là di rose rosse.

A malapena riuscì a staccarsi da quelle labbra ...

“Avevi promesso di non rifarlo più..” Una nuvola di vapore accompagnò quelle sottili parole.

“ Lo so. Ma ora sei umano e non puoi fare niente per impedirmelo...” mormorò lei.

Gli sorrise furbamente e cominciarono a volteggiare in alto , poi ancora più in alto. Damon chiuse gli occhi .

“Non dirmi che ora soffri di vertigini , Damon Salvatore ?!”

“Puoi star certa che mi vendicherò . Rimango pur sempre il più potente Signore del male mai esistito..” Aprì gli occhi ,che balerarono di colori caledoscopici.

Prima che Elena potesse replicare precipitò nuovamente sulle sue labbra, fresche e tenere come un frutto maturo.

“Sono abile in cose che ancora tu ignori e .. conosco i tuoi punti deboli , mia principessa.”

Le sfiorò il seno continuando a baciarla e il cielo scoppiò in un bagliore accecante.


 

Ti vidi piangere: la grande lacrima lucente
coprì quell'occhio azzurro
E poi mi parve come una viola
stillante rugiada.

Ti vidi sorridere: la vampa di zaffiro
accanto a te cessò di brillare;
Non poteva eguagliare i raggi che affollavano
vividi quel tuo sguardo.

Come le nubi dal sole lontano
ricevono un colore intenso e caldo
che a stento l'ombra della sera vicina
può cacciare dal cielo,

I tuoi sorrisi infondono nell'animo
più triste gioia pura;
Il loro sole lascia dietro un fuoco
che risplende sul cuore.
-Lord Byron-
 
Ciao ragazze , scusate il continuo modificare ma ...non mi visulizza delle frasi alla fine  della pubblicazione! Non sò come correggerle e mi dispiace perchè così non si capite bene il senso della frase successiva. Eppure nell'anteprima va tutto bene!   :-(




 
A LL'
  
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