Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Eikochan    13/10/2011    2 recensioni
Il Giglio e le sue amiche. Incontrastate dominatrici della scuola: belle, atletiche, carine e ricche. Tutto quello che si può volere dalla vita? O no?
Peccato che la loro vita perfetta si sgretoli pian piano tra le loro mani. La storia di come riusciranno a far fronte ad amori impossibili, tradimenti, gravidanze indesiderate, la reputazione, l'alcol e le cattive amicizie.
Crescere non è mica una cosa da tutti i giorni, vivere nemmeno! Un'altra fanfiction AU scolastica. Me questa (spero) tratterà temi originali, e diversi dalle altre. Dategli una chance!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ino Yamanaka, Karin, Shikamaru Nara, Temari
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

SI AVVICINANO TEMPI DURI

 

 Si raccolse i capelli, si girò verso lo specchio e si scruto attentamente. Tolse l’elastico e i capelli scivolarono dolcemente sopra le spalle, come una cascata di
acqua rosso sangue. Ancora scontenta si guardò allo specchio, quello era il giorno dell’apocalisse e doveva essere tremendamente perfetta quando la morte sociale l’avrebbe investita in pieno con la forza di un uragano.
Per la prima volta da tempi assai remoti era lei a essere in ritardo e Temari a chiamarla.
“Arrivo!”
Alla fine aveva optato per i capelli sciolti, un paio di semplici ballerine nere, leggins grigi e un maglione nero. Il trucco era perfetto.
“Oh, eccoti! Stavo per chiamare i soccorsi!” la accolse Temari.
“Per una volta che sono io in ritardo invece che te!”
“Kankuro è già in macchina, ci sta aspettando di sotto.”
Man a mano che vedeva il profilo dell’edifico scolastico farsi più vicino la forza pian piano l’abbandonava. Perché era finita in questa situazione?

 

Scesero dalla macchina e Temari le diede la mano in segno di sostegno, la rossa le sorrise come ringraziamento, aveva la bocca asciutta e non riusciva a spiccicare parola. Poi tutti e due si avviarono verso il portone d’entrata. Come c’era da aspettarsi tutti si girarono a guardarla: era decisamente la camminata dell’infamia. Si costrinse a non piangere, al suo fianco Temari le strinse la mano per darle coraggio.
Fino al giorno prima appena entrata a scuola veniva accolta dai saluti di quasi tutta la scuola, la guardavano con ammirazione e timore, la lasciavano passare nel corridoio affollato, ora invece nessuno la salutava più, tutti la guardavano ma non più con timore, bensì leggeva nei loro volti la curiosità, la condanna e a volte anche la soddisfazione per la sua caduta. Aveva perso tutto. Assorta in quei pensieri quasi si spaventò quando il volte sorridente di Seigetsu le si parò davanti.
“Heilà Rossa.!” la salutò amichevolmente mentre il pubblico intorno non si perdeva un solo secondo della scena.
“Ciao Seigetsu!” gli sorrise lei, mentre lui si avvicinava per abbracciarla.
E poi tutti e tre, seguiti dai bisbigli delle altre persone, si avviarono nelle rispettive classi. Temari si diresse verso l’ala ovest della scuola, Karin e Seigetsu che erano in classe assieme, si avviarono invece verso l’ala nord.

 
La lezione di matematica quel giorno era ancora più noiosa del solito e per passare il tempo Karin esaminò il resto dei suoi compagni di classe. Nell’angolino più nascosto c’era quella pettegola di Sakura che guardava adorante il suo tenebroso compagno di classe, chiamato anche Sasuke,  che invece al contrario non degnava di uno sguardo la ragazza. Poco più in là vide Ino baciare Shikamaru e poi sorridergli maliziosamente; quello che la sorprese di più però fu notare l’espressione di Kiba alla vista del bacio, che era seduto precisamente dietro Ino, gli si leggeva lo sconforto in ogni muscolo del viso.
Si girò e sussurrò a Seigetsu, che era il suo compagno di banco, di guardare Kiba.
L’altro si girò e guardò il suo amico.
“Eh si! Mi sa che è ancora cotto della Yamanaka.”
“Povero. Mi dispiace per lui: sembra il ritratto dell’infelicità.”
Ci fu un attimo di silenzio in cui entrambi si persero nei loro ragionamenti , poi Karin riprese.
“Perché deve essere tutto cosi complicato? Cioè sarebbe stato perfetto se Kiba e Ino stessero insieme, cosi Temari potrebbe avere qualche possibilità con Shikamaru? Non va mai come dovrebbe…”
“A Temari piace Shikamaru?!” disse l’altro sconvolto.
“Oh merda. Mi è sfuggito dalla bocca… ti prego non dire niente a Tem!”
“Tranquilla. Non lo dico a nessuno..”
“Grazie Seigetsu. So che di te mi posso sempre fidare.” e diede un bacio sulla guancia al ragazzo come segno d’affetto.

-.-.-.-.-.-..-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 Temari stava camminando distrattamente verso l’aula di Karin quando nella folla vide una chioma famigliare. Shikamaru si stava chinando, naturalmente sbuffando, per raccogliere un libro che gli era caduto; senza pensarci Temari si avvicinò e prima che quest’ultimo raccogliesse il testo lo pesto con il tacco dodici costringendo il moro ad alzare lo sguardo.
“Oh, ciao Temari.”
“Senti ci sono un po’ di cose che ti devo dire.” disse l’altra minacciosa. Shikamaru si alzò di malavoglia, pentendosi di non essere rimasto a casa a dormire, visto la piega che stava prendendo la giornata.
“Ah.. dimmi”
“Cosa ci trovi in Ino? Perché stai con lei? E non vedi che ti sta solo usando per farmi incazzare dopo la rissa?”e senza lasciargli il tempo per rispondere continuò infervorata “Dio, Shikamaru pensavo che tu fossi una persona intelligente.. forse l’unico uomo in tutta questa scuola ad avere un minimo di intuito e di cervello! Mi vergogno anche solo ad aver pensato che tu non fossi un totale idiota! E considera questa l’ultima parola che ti rivolgerò nella vita… uno dei più grandi abbagli della mia vita!” e arrabbiata se ne andò in un lampo, non senza sfogare la sua rabbia spintonando una primina che si era azzardata a guardarla troppo a lungo.
Il moro era rimasto immobile a osservare  la ragazza che pian piano veniva inghiottita dalla folla di studenti. Stava cercando di auto-convincersi che in fondo non era rimasto molto colpito dalle parola della Sabaku; nonostante il suo impegno però passò le altre cinque ore di scuola a rimuginare su quello che gli aveva detto.

 -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..-.-.-.

 “Grazie mille per il passaggio Seigetsu.” lo ringraziò Karin.
“Figurati, Kankuro e Temari si sono dovuti fermare di più e non era il caso di farti andare da sola, tanto io sono sulla strada.”
“Senti, ti va un tè? Cosi mi fai compagnia, non mi piace rimanere a casa da sola.”
“Se non è un problema accetto volentieri.”
“Su allora, andiamo!”

 L’acqua aveva appena iniziato a bollire e Karin la stava versando nelle tazze quando con la furia di un tifone irruppe nella stanza Gaara che, arrabbiato, visto si scagliò contro di lei.
“Come ti viene in mente di parlare con Matsuri!? Non farle il lavaggio del cervello.. lei deve continuare a venirmi dietro”
“Io non le ho fatto nessun lavaggio di cervello, l’ho semplicemente  fatta ragionare su ciò che già pensava.” disse la rossa tranquillamente, mentre metteva le bustine di te verde nelle tazze.
“Sei capace di farti gli affari tuoi, zoccola?”
“Datti una calmata Gaara.. perché sei cosi agitato? Puoi trovarne quante ne vuoi fuori di ragazze come Matsuri! O forse vuoi lei?” ma la sua risposta fù coperta da Seigetsu che esclamava: “Come l’hai chiamata,scusa?!”
“Puttana! Come vuoi chiamare una che si è fatta mettere incinta da un uomo che non si è fatto più vedere e con cui non è mai stata assieme? Io la chiamo puttana!” rispose il rosso strafottente, ignorando Karin.
“Ritira subito quello che hai detto se vuoi trovarti ancora tutti gli arti attaccati al resto del corpo.” gli rispose l’altro, alzandosi dalla sedia e avvicinandosi al più piccolo dei fratelli Sabaku, lo superava di dieci centimetri buoni, ma Gaara era molto più muscolo di Seigetsu.
“Non mi fai paura.”
“Nemmeno te, Gaara.”
Di sicuro sarebbe scoppiata una rissa epica se in quel momento Seigetsu non si fosse accorto che Karin stava silenziosamente piangendo sulla sua tazza di tè verde: le lacrime le scivolavano dagli occhi scuri e rossi scorrevano veloci sulle guancie per poi cadere nella bevanda che teneva tra le mani. Improvvisamente si girò verso il rosso e gli disse semplicemente:
“La risolviamo un altro giorno” poi si diresse verso l’amica che era scossa da tremori, mentre Gaara usciva dalla cucina sbattendo la porta. Il ragazzo prese il tè dalle mani della ragazza e lo posò sul tavolo, prima di girarsi e abbracciare Karin.
“Gaara ha ragione.” disse tra i singhiozzi la rossa.
“Non è vero, tu sei una persona specialissima che per amore è stata costretta a portare un peso più grande di sé. Non devi in nessun modo vergognarti, anzi sei una persona coraggiosa a voler portare a termine quello che, per sbaglio, è successo.”
“Grazie.” lo ringraziò la ragazza, senza però smettere di piangere.
“Penso che tu abbia bisogni di riposo. Dov’è la tua stanza?” e guidato da Karin entrò nella camera della ragazza. Questa si sdraiò sul letto e lui fece per andarsene quando venne bloccato.
“Mi fai compagnia per piacere? Non riesco a tranquillizzarmi se non ci sei.”
“Ok, va bene.” e si accoccolò vicino a lei, che poso la sua testa rosso fuoco sul suo petto. Poi chiuse gli occhi, cercando di calmarsi; intanto Seigetsu le accarezzava la testa con dolcezza. Due minuti dopo la rossa sia addormentò e il ragazzo si perse a guardarla dormire , poi la stanchezza prese il sopravvento e si addormento accanto a lei.

 

Hola gente :D
Si lo avrete capito da soli che questa storia viene aggiornata tipo una volta ogni sei mesi ma che non viene lasciata stare. Spero che il capitolo vi sia piaciuto.. fatemi sapere in un commento se si o se no. E se vi va venite a leggere l’altra storia che sto portando avanti:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=681698&i=1 E’ una storia originale :D
Un beso, Eiko chan!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Eikochan