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Autore: Nicoletta1993    13/10/2011    2 recensioni
Eichi Uchiha, figlio di Sasuke Uchiha e Sakura Haruno, ha una particolare idea del villaggio in cui si trova tant'è che decide...
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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So di esser stata assente per un bel po' e mi scuso con voi lettori di EFP, ma la scuola mi sta impegnando tantissimo (anno di maturità =.=). Ho trovato un po' di tempo da dedicare alla scrittura di una nuova fan fiction e spero che vi piaccia! Buona lettura!


Ho avuto da sempre un rapporto conflittuale con i miei genitori, ma non perchè mi comportassi male ma poichè ero incline a seguire le orme del mio caro, defunto, zio Itachi. Innanzitutto mi presento, mi chiamo Eichi Uchiha, ho 18 anni e sono figlio di Sasuke Uchiha, ninja noto per aver tradito il villaggio a causa di una vendetta nei confronti del fratello, successivamente pentito e ritornato al villaggio, e dalla più famosa ninja medico di tutta Konoha, Sakura Haruno. Dalla mia nascita mi erano state inculcate idee alquanto bizzarre come: diventa un abile ninja, difendi il tuo villaggio, ecc ecc.
Non credevo fermamente in tutto ciò a causa della vicenda di mio zio: era venuto a conoscenza, per vie traverse, la sua storia e di quanto il villaggio fosse stato ingiusto nei suoi confronti, perciò non condividevo il fatto di proteggere un qualcosa in cui non credevo. L'idea di un villaggio unito e spensierato non esisteva affatto, era solo un'utopia poichè da sempre esisteva una lotta al dominio del clan più potente. A rimarcare la mia frustrazione, venutasi a creare dopo le recenti scoperte, c'era mio padre: voleva fermamente che io diventassi un grande ninja difensore del mio Paese. Potevo ben capire che il passato lo aveva scosso così tanto da fingere in questo modo, ma non potevo continuare così. Volevo molto bene a mio padre e spesso, tra me e me, lo prendevo in giro per questa sua ipocrisia: sapevo molto bene quanto lui odiasse il villaggio, ma per amore di mia madre, ci era rimasto.
Avevo preso in considerazione da un po' di tempo di andarmene da Konoha, ma ripensavo continuamente al dolore che avrei procurato a mio padre e, in particolare, a mia madre. Lei era la prima persona che avrei portato via da tutto questo mondo: anche se non lo mostrava era colei che soffriva di più di quanto era accaduto in passato. Era sempre stata additata come una traditrice, che aveva abbandonato anch'essa il villaggio per seguire il suo eterno amore. Quando era ritornata, assieme a mio padre, il Quinto Hokage l'aveva accolta a braccia aperte, come se non fosse successo nulla, ma questo gesto non fu mai visto come un qualcosa di positivo. Si aggiungeva il fatto che Sasuke Uchiha e Sakura Haruno fossero ritornati con un piccolo regalo: me. Non avevo legato particolarmente con i miei coetanei, eccezion fatta per Hiro Uzumaki, il mio migliore amico; crescemmo insieme e, nonostante alcune volte litigassimo per stabilire chi dei nostri padri fosse il più forte, ci volemmo un gran bene. Tutto cambiò quando Hiro trovò una fidanzata, Ikuko Nara, figlia di Ino Yamanaka e Shikamaru Nara; da quel momento non ci vedemmo più spesso come accadeva prima e piano piano la nostra amicizia si stava affievolendo, ma non per la sua storia d'amore ma per il mio atteggiamento ostile verso il villaggio.
Con tutte queste idee in testa presi finalmente una posizione: quella notte stessa me ne sarei andato dal villaggio, senza farmi scoprire dai miei genitori. Quella  sera, l'atmosfera a tavola era insolitamente tranquilla.
- Papà ho esaminato attentamente il rotolo che mi avevi chiesto di leggere e avevi ragione tu: nella tecnica sbagliavo proprio nel punto in cui dicevi tu.- dissi io
- Sono contento che hai fatto ciò che ti ho chiesto e spero che con questo imparerai a utilizzare al meglio la tua tecnica. - mi rispose lui.
- Dovete sempre parlare di abilità ninja? Non possiamo fare un discorso normale come fanno tutte le famiglie a questo mondo?- chiese mia madre, con una vena di ironia. Sapevo bene a cosa si riferiva, ma sapeva bene anche lei che la nostra non era una famiglia normale come tutte le altre. Mio padre la guardò divertito poichè era a conoscenza che questo era un campo in cui mia madre non eccelleva.
- Cos'è sei invidiosa che io e Eichi discutiamo di tecniche ninja?- sentenziò mio padre, sogghignandò dal ridere.
Mia madre si limitò a rispondergli con uno sguardo penetrante che solo lei poteva avere e mio papà taque immediatamente: quando ci si metteva faceva veramente paura. Mi limitai a guardare la scena, facendomi assalire da una nota di tristezza ripensando che quella notte sarei fuggito da loro, che li avrei abbandonati.
Aiutai mia madre a sbarazzare la tavola, a lavare i piatti, ad asciugarli e a riporli al proprio posto in quanto avevo scoperto che aspettava un bambino. Anche se loro non me l'avevano detto io l'avevo capito perfettamente: decisi così di intavolare il discorso.
- Mamma guarda che me lo puoi dire, non c'è bisogno che me lo tenete nascosto. - dissi io
- A cosa ti riferisci, tesoro?- chiese lei.
- L'ho capito perfettamente che sei incinta. Me lo potevate anche dire. -
La mia affermazione la colse di sorpresa e dopo avermi guardato con uno sguardo dolce, arrossì violentemente. Si accarezzò con dolcezza la pancia e successivamente mi abbracciò. Dannazione a questa sua innata dolcezza; avrebbe reso ancora più difficile il distacco. Ricambiai il suo abbraccio, augurai la buonanotte ai miei genitori e me ne salii in camera mia. Cominciai a preparare i bagagli, mettendoci lo stretto necessario: soldi, vestiti, armi, medicinali. Indugiai se mettere all'interno del mio zaino la foto della mia famiglia; la presi e la riposi dentro al bagaglio. Mi guardai attorno, pronto ad abbandonare la mia vita di sempre. Mi misi lo zaino in spalle e mi avvicinai alla finestra. Feci in tempo ad appoggiare il piede destro al davanzale che mi sentii appoggiare una mano sulla spalla. Mi voltai e vidi mio padre e mia madre.
- Dove pensi di andare Eichi?- mi chiese lui, con una nota di tristezza.
- Me ne voglio andare da questo villaggio ipocrita, mi sono stufato di tutta questa falsità. Lo sappiamo tutti quanti di quanto non siamo ben visti all'interno di Konoha per tutto quello che è successo in passato e sappiamo benissimo che questo non è il posto adatto alla nostra famiglia. Perciò io me ne vado e se voi vorrete continuare a vivere in questa menzogna fate pure, io non ci sto. Questo è solo un mondo di ipocriti che non pensano ad altro che al proprio interesse e al raggiungimento del potere - spiegai io.
Mio padre si voltò a guardare mia madre e lei annuì.
- Tu non vai da nessuna parte... senza di noi. - disse lui.
E così, la famiglia Uchiha se ne andò per sempre da Konoha per intraprendere una vita migliore senza più giudizi e falsità.



Cosa ne pensate? Per quanto mi riguarda, l'ho decretata come la mia fan fiction preferita che ho scritto fino ad oggi. E voi che ne pensate?
Recensite in tanti!
Alla prossima,

Nicoletta1993

  
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