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Autore: rock star 96    13/10/2011    4 recensioni
tra Dante e Zhalia, le cose vanno sempre meglio, e una sera vengono anche invitati ad una serata di gala, ma ad un certo punto Zhalia si sente male e decide di uscire, ma.. quattro zampe, una coda, una pelliccia,qualcosa non va....
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arrivarono sulla cima della montagna, era una casa enorme, che copriva gran parte della poca roccia che c’era prima del precipizio, e dall’altro lato, era circondata da una bellissima foresta di pini i quali avevano i rami coperti di neve, che luccicando al chiaro della luna davano un effetto molto romantico.
Scesi dall’elicottero, stranamente non faceva eccessivamente freddo, si diressero verso l’enorme portone di vetro
-dimmi un po’ Dante- gli chiese Zhalia –ma tu conosci l’organizzatore della festa?-
-no,ma so che è un grande cercatore- e in fatti Dante aveva ragione, era un grande cercatore, ma peccato che non era della fondazione Huntik.
Entrarono all’interno della lussureggiante villa, dove ad accoglierli ci fu un enorme salotto illuminato da un lampadario di cristallo, che illuminava un incredibile massa di cercatori che sembravano provenire da tutto il mondo, e che ballavano a ritmo della dolce musica suonata dall’orchestra che sedeva vicino al lunghissimo tavolo del buffet.
Appena varcata la soglia, vennero subito accolti
-lei deve essere Dante Vale?- gli chiese un signore venendo verso di loro
-sì sono io-
-e chi è questa splendida donna, vostra moglie?- a quelle parole i due arrossirono
- no no no, io sono Zhalia Moon-
-ah, la signorina Moon, è un piacere conoscervi di persona- le disse prendendole la mano e baciandole il dorso
-io sono il signor Jacko, ma diamoci pure del tu- detto quello, l’uomo se ne andò, mettendosi seduto ad uno dei tavoli accanto a un altro uomo
-signore, perché facciamo tutto questo? La sala è piena di agenti dell’organizzazione, perché non li attacchiamo e basta?- gli chiese
-abbi pazienza mio caro, la vendetta è un piatto che va gustato lentamente, e poi è molto più divertente se a prepararlo, sia il tuo nemico stesso-.
Dopo un po’ di tempo, Dante prese coraggio e si decise, andò verso Zhalia, che era seduta ad un tavolo a bere un po’ d’acqua, le porse la mano
-ti va di ballare?- le chiese, e lei le diede la mano, lasciandosi tirare per alzarsi, si incamminarono verso il centro del salotto, si misero uno dinnanzi all’altro, e stringendosi cominciarono a muoversi, erano così vicini che uno poteva sentire il cuore tamburellare all’impazzata nel petto dell’altro
-sei bellissima- le disse Dante
-ti ringrazio, anche tu sei stupendo- per un solo istante, tutto quello che li circondava sparì, la musica era diventata muta, c’erano solo loro due, nient’altro, Dante le poggiò una mano lungo la schiena, che questo le provocò un brivido, e con l’altra le prese il mento alzandoglielo e costringendola a guardare i suoi occhi verdi l’avvicinò di più a se, di più sempre di più, le loro labbra per un pelo non si sfiorarono, ma furono interrotti dall’arrivo del cameriere
-gradite del vino signori?- gli chiese
-no grazie-
-ah ma dovete berlo!!!- disse Jacko arrivando da dietro -questo è dell’ottimo Porto del 56, annata ottima- gli disse prendendo i tre bicchieri che si trovavano sul vassoio, ne diede uno a Dante, e l’altro mentre lo porgeva a Zhalia, lo fece cadere per terra
-oh signora sono spiacente-
-non si preoccupi, tanto io non bevo-
-oh ma deve, prego prenda il mio- le diede il bicchiere, e lei per cortesia lo accettò, e sia lei che Dante lo bevvero tutto d’un fiato.
Più tardi, dopo la cena Dante fu chiamato da un gruppetto di persone, ma prima di andare, prese per un braccio Zhalia e le sussurrò all’orecchio
-ti aspetto alle panchine di fuori tra una mezzora- a Zhalia non sembrava vero.
Per l’eccitazione andò subito alle panchine che si trovavano sul retro della casa, erano coperte di neve, e si affacciavano sulla foresta, così buia, eppure così bella.
Si sedette, non sentiva niente, non sentiva freddo, sentiva solo il suo cuore battere all’impazzata, poi cominciò a sentire anche un'altra sensazione, più sgradevole, uno strano dolore alla pancia, che diventava sempre più forte, finche non divenne così forte da costringerla a piegarsi sulle ginocchia e a raggomitolarsi a terra, aveva uno strano sapore in bocca, un sapore forte, e tutta via caldo, quando la aprì per tossire, vide la neve, e vide che era macchiata di sangue, il suo sangue, il sangue che le usciva dalla bocca, che aumentava, e con esso anche il dolore lancinante.
Ebbe un momento di black-out, ma quando tutto finì, si rimise in piedi barcollando, e si ritrovò davanti Dante, ma in lui, qualcosa non andava, sul suo volto, lesse un espressione gelida pallida, e i suoi occhi erano pieni di lacrime, era come se fosse addolorato e arrabbiato, e fece quello che non avrebbe mai immaginato avrebbe potuto farle, la attaccò. 
  
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