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Autore: kriou90    14/10/2011    2 recensioni
Gioco di sguardi tra Grissom e Sara...anche questa è una ff molto vecchia :)(se la trovate scritta da csi90 tranquilli sono sempre io)
baciiii!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gilbert 'Gil' Grissom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’atmosfera di quella stanza lo rendeva nervoso…i suoi occhi, abituati alla velocità della vita che gli scorre davanti, erano nonostante tutto calmi e tranquilli; la normalità di quel momento lo stava letteralmente massacrando!

Sara gli era seduta davanti ormai da qualche minuto, ma lui non era ancora riuscito ad interrompere quel momento, come faceva di solito…stavolta non aveva frasi insensate da fare o domande stupide da chiederle per togliersi da quell’imbarazzo…non voleva togliersi da quell’imbarazzo!

Perché fuggire? Perché nascondersi? Queste domande da un paio di giorni gli torturavano la sua mente, così precisa e razionale; in un certo senso odiava sentirsi così…non era ‘normale’.
Ma da un lato una fiammella di felicità lo rendeva contento di quella sensazione che lo portava “sopra la follia”!

Il suo vecchio e consumato cuore gli stava per la prima vita parlando…o meglio, lui lo aveva sentito più volte durante gli ultimi 7 anni, ma…non era mai riuscito a dargli retta…faceva troppo male ammettere di avere bisogno di lei, di volerla con sé nelle notti di inverno, per riscaldarla, abbracciarla…già, ma tutto questo aveva un prezzo; ammettere!

Era un uomo egoista, lo sapeva, e il suo orgoglio lo aveva indotto a scegliere troppe volte il dolore sicuro ad un amore incerto; ma alla fine non aveva avuto il coraggio di buttarsi nel baratro della solitudine così si era rialzato e aveva visto il mondo con occhi diversi…come stava facendo in quel momento.
Sara lo guardava, quasi incredula del suo comportamento; lo era anche lui. Ma più la guardava, più capiva che senza di lei non poteva stare, che non era concepibile altri momenti di sofferenza, per entrambi e che lui non sarebbe vissuto sé quella donna affascinante che gli sedeva davanti non fosse diventata sua…si sentiva un cretino, ma non riusciva a pensare ad altro…solo lei.
I suoi occhi verdi lo fecero tornare con i piedi per terra; non resisteva alla voglia di fissarli intensamente per provare ad indovinare cosa la ragazza pensasse…un gioco infantile, pensava, ma a cui non riusciva a dire di no.

Un sorriso uscì dalle sue labbra; era qualcosa venuto dal suo inconscio, dalla sua impulsività e dalla sua matura irrazionalità, di chi nonostante faccia della ragione la sua ragione di vita, cede alla tentazione insensata e folle di buttarsi in una storia più grande di lui.

Perché sapeva che comportandosi in quel modo, Sara avrebbe compreso…lei non era come lui…lei avrebbe capito.
Non c’erano bisogno di parole…ora bisognava aspettare; non più anni, ma solamente il momento giusto. Voleva che la loro relazione iniziasse in un certo modo…doveva essere diverso dagli altri…loro lo erano.
   
 
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