Sirius Black si trovava lì, tra milioni e milioni di palle di vetro di tutti i colori che rischiaravano il buio di quella stanza lugubre.
Camminava tra scaffali, scrivanie piene di scartoffie e libri consumati, piene di oggetti strani che brillavano e altri di tutti i colori, alcuni dall'aspetto banale, altri dall'aspetto strano e altri anche fin troppo ordinario.
Quella era la stanza dove vi erano sepolti tutti i ricordi, i pezzi di vita, la storia di ogni Auror che era mai esistito della Prima Guerra Magica, ed, eccezionalmente, quella dei Potter.
Ma ora lui non cercava quella dei Potter.
Cercava qualcosa da fare, in realtà.
Il mondo intorno a lui lo aveva stancato e stressato, dunque era venuto lì per "staccare la spina", per darsi un pizzico di libertà in più.
Certo, soffocare tra la polvere di quella stanza, farsi sommergere dal passato fino alla gola, non sembrava proprio la cosa migliore.
Ma a lui non gli importava più.
Così toccò una palla di vetro e venne risucchiato da immagini che si susseguivano velocemente tanto da fargli venire il mal di testa.
Una bambina dalle treccine che correva in un parco pieno di foglie ingiallite, una ragazza dalla coda spettinata che parlava con un'uomo incappucciato, e poi BUM.
Staccò il dito da quegli sprazzi di vita tetra che gli davano il mal di testa e si allontanò innervosito.
Non quella.
Poi si avvicinò ad un'altra palla di vetro color rame e la toccò.
Un cappuccio nero correva in un lungo corridoio, una donna a cui veniva strappata l'anima, un bambino che piangeva, un collanina che cadeva a terra senza produrre rumore, e BUM.
Cadde a terra.
La palla di vetro lo aveva respinto.
E per fortuna, si disse.
Si allontanò anche da quella con disgusto.
Aveva appena dato una sbirciata nella vita di una mangiamorte.
Allora girò a destra osservando un paio di scaffali dalle palle di vetro colorate.
Ce ne erano di bianche, rosse, nere, viola, marroni, grigie....
Si allontanò disgustato anche da quelle.
Ora non era neanche più sicuro di volerlo fare.
Ma comunque girò per ore ed ore ed ore, annoiato e stanco senza aver ancora cenato.
Sbuffò sonoramente e camminò fino al fondo della stanza.
Faceva freddo, lì.
Le palle di vetro erano tutte terribilmente nere, quasi contenessero fumo colorato.
Anime nere, scure, peccatrici....mangiamorte.
Ecco cos'erano.
Migliaia di piccole e grandi palle di vetro contenenti la vita di migliaia di mangiamorte, piccoli e grandi che siano.
Così tante persone avevano tradito il bene? Così tante persone si erano fatte ingannare, manipolare dal Signore Oscuro?
Così tante?, si chiese sgomento.
Camminò osservandole una ad una attentamente senza capirne il motivo.
Ma forse non c'era,un motivo.