Questa one-shot
è una traduzione che pubblico con il consenso dell’autrice, ovvero Attila.
Il titolo originale della storia è My kingdom for a horse, che potete
trovare in originale qui,
sul sito Checkmated!.
Note dell’autrice: grazie a belovedranger per avermi dimostrato che i paragrafi
non sono qualcosa di cui avere paura. Grazie anche a TheGiantSquid per avermi
aiutato a trovare qualche idea per rendere la storia migliore.
Note della traduttrice:
ho trovato questa storia per caso, mentre girovagavo su Checkmated! senza meta.
L’ho trovata scritta bene, scorrevole e carina. Perciò eccola qui; spero di
averla resa bene.
*
Il mio regno
per un cavallo
”We don’t have to be stars exploding in the night
Or electric eels under the covers.
We don’t have to be
Anything quite so unreal
Let’s just be lovers”
-The Magnetic Fields, A Chicken with its Head Cut Off
Una volta, Ron ha provato a portarmi dei
diamanti, ma, ad essere totalmente sincera, non ho mai preteso che lo facesse.
Davvero. Tutti sembrano credere che ricevere un diamante, o qualche altro
luccicante pezzo di roccia, sia un gesto molto romantico, che garantisce
l’amore di una donna. Per favore. Avete
mai visto quelle pubblicità dei diamanti? No, immagino che se non siete nati da
babbani, o se non siete ossessionati dalla televisione come Ron, probabilmente
non le avete viste. In pratica, queste pubblicità mostrano esattamente come un
uomo può conquistare il cuore di qualsiasi donna con un diamante, un gelido
cubetto di carbone compresso; come un diamante assicurerà il suo amore eterno e
la sua gratitudine.
E’ un’offesa bella e buona, se volete saperlo. Pensare che una donna non ti
amerà allo stesso modo senza regali romantici o costosi. Oh, è un peccato che
non possiate sentire il mio sbuffo di indignazione. L’amore proviene da cose
molto più importanti.
Lo capii il giorno in cui Ron comprò il mio amore con un sandwich.
E’ cominciato tutto con i modelli. No, non quelli che se ne vanno in giro in
vestiti ridicoli. Quelli che si costruiscono. Quelli con cui, coff, mi
capita di essere fissata. Oh, non fate quelle facce scioccate. E’ troppo
difficile credere che Hermione Granger costruisca barchette giocattolo e manici
di scopa e persone? Pensate davvero che tutto quello che faccio per
divertimento sia leggere? Ho anche altri interessi, sapete; sono
tridimensionale. Voglio dire, onestamente. Dopotutto, è tutta colpa di Ron. Sta
cominciando a diventare parecchio simile a suo padre, solo che invece di essere
completamente ossessionato da tappi e cacciaviti babbani, ha sviluppato una
passione per le riparazioni di qualsiasi genere. Credo debba essere iniziata
quando si è reso conto di avere una forte attitudine per la riparazione e la
manutenzione dei manici di scopa.
Ripara tutto ciò che gli piace nella sua ora catena di negozi. Non
voleva fare il suo lavoro a casa, quindi quando ha scoperto la costruzione dei
modellini, questo ha catturato la sua attenzione. In un attimo.
Un giorno, stavamo tornando a casa nostra da quella dei miei genitori (una
giornata splendida, perché Materializzarsi?) e ci fermammo in un negozio
babbano di hobbistica. Lui vide un modellino di aeroplano in vetrina, trovò
divertente che gli aeroplani siano ciò che i babbani usano per volare, e decise
di costruirne uno. Credo ci abbia lavorato sopra per circa tre ore prima di
decidere che non era molto divertente farlo senza magia. Lo lasciò sulla tavola
della sala da pranzo per due settimane prima che io ne avessi abbastanza e
decidessi di finire quell’aggeggio da sola. Un’ora ad incollare i piccoli pezzi
al proprio posto, ed ero completamente presa. Ne comprai parecchi altri alla
mia visita successiva presso il negozio di hobbistica. Dopo un po’ di ricerche
mi resi conto che anche i bambini maghi hanno i modellini, solo che i loro sono
un po’ più complessi, non sono aeroplani o barche, e si muovono persino quando
vengono completati.
Così adesso faccio entrambe le cose mentre Ron se ne sta seduto a guardare la
nostra affascinante televisione ed a trafficare con qualche oggetto nuovo. In
realtà, questa non è stata la mia prima immersione nei modellini. Quando avevo
sei anni, i miei genitori mi comprarono un modellino chiamato La Donna Visibile
di cui potevi costruire i vari sistemi interni, come il suo scheletro ed il suo
apparato digestivo, oppure dipingere le vene e… sto andando fuori argomento.
Comunque.
Così Ron mi colse impegnata in questi stupidi e fantastici modellini, ed io tendevo
ad essere un po’ troppo, ehm, concentrata su di loro.
Una sera mi capitò di essere concentrata su una disposizione di truppe su una
nave da battaglia particolarmente difficile quando il mio stomaco cominciò a
brontolare. Senza mai distogliere lo sguardo dal mio lavoro, diedi un colpetto
a Ron col piede. Lui era seduto dall’altra parte del divano, trafficando con un
qualche nuovo gadget che aveva trovato, cercando di decidere quale fosse
l’incantesimo migliore da inserirvi.
”Ho fame”, annunciai.
”Buon per te”, replicò Ron.
Dopo qualche momento, provai di nuovo.
”Ho davvero fame.”
Un veloce sguardo verso di lui, e Ron riprese:
”Abbiamo cenato nemmeno un’ora fa. Ed hai ancora fame.”
”Sì.”
”Bene, allora.”
Passarono ancora alcuni minuti.
”Un sandwich sarebbe davvero l’ideale.”
Non avevo proprio bisogno di guardarlo per sapere che stava sorridendo.
”C’è qualcosa che stai cercando di dirmi?”
”Me ne faresti uno?”
Cercai di fare il mio miglior sorriso vincente, ma mi dispiace dire che
l’effetto era in un certo senso rovinato dal fatto che tutta la mia attenzione
era catturata dagli omini in miniatura di fronte a me. Sapete, al giorno d’oggi
dovrebbero davvero inserire le donne nelle loro truppe, onestamente.
”Sono sicuro che ti piacerebbe”, fu tutto ciò che si limitò a dire.
”Sì, è un dato di fatto che mi piacerebbe”, replicai.
”Sai, Hermione, la cucina è, oh, vedi, lontana due metri. Potresti facilmente
alzarti e fartene uno da sola”, disse Ron, chiaramente divertendosi un mondo.
”Ma così dovrei smettere di… stai ridendo di me?”
”No”, replicò, un po’ troppo velocemente.
”Sai, è colpa tua. Se non avessi portato a casa quello stupido aggeggio nel
primo posto…”
”Allora saresti stata in grado di usare le tue belle gambe per entrare in
cucina e nutrirti da sola?”
Semplicemente ammutolii.
Dopo un’altra pausa ancora, durante la quale organizzai due battaglioni,
attaccai due grandi pistole ed un comandante in miniatura, decisi di provare
una tattica diversa.
”Se mi fai un sandwich, ti amerò per sempre”, provai.
”Pensavo che tu mi amassi già per sempre.”
”No, certo che no. Ti amo solo del genere di amore Qui e Adesso. Se vuoi
l’amore del genere Per Sempre, servono i sandwich.”
Cosa? Stavo diventando disperata, dopotutto.
”Oh, capisco”, replicò mio marito col tipo di tono di voce che indicava
chiaramente che stava cercando di contenere una risata.
Aspettai. E aspettai. E poi aspettai ancora di più, prima di rassegnarmi a fare
una puntatina in cucina una volta che tutti i piccoli omini fossero
perfettamente incollati.
Stavo quasi per finire ed ero giusto sul punto di alzarmi, quando un piatto si
materializzò sotto il mio naso. Oh, e non un piatto qualsiasi. Un piatto con
sopra un sandwich. Un meraviglioso sandwich. Fatto dal mio fantastico Ron. Per
me. C’erano tutte le mie cose preferite sopra; un mucchio di tacchino, bacon
croccante, grosse fette di pomodoro, e la più splendida striscia di senape, che
già di per se era un risultato, dato che Ron odia la senape e si rifiuta di
avvicinarvisi se non assolutamente costretto.
Alzai lo sguardo verso di lui, sorridendo come una matta. Lui scrollò soltanto
le spalle e mi fece l’occhiolino e disse:
”Vorrei il genere Per Sempre.”
E mentre gli saltavo addosso facendo cadere entrambi a terra, capii. Questo è
l’amore vincente, un gesto molto più significativo di una roccia. Chi ha
bisogno di un diamante? Sono temporanei, scontati, privi di immaginazione. Ma i
sandwich, i sandwich sono reali; sono permanenti, senza dimenticare che sono
deliziosi. Sono qualcosa di cui ho bisogno e qualcosa che voglio. Solo
l’amore e le stelle cadenti ed i fuochi d’artificio ti portano così lontano, e
sono piuttosto stupidi, in questo. Ma i sandwich, recapitati da esasperati e
meravigliosi mariti che si prendono un po’ gioco di te ma ancora ti portano
esattamente ciò di cui hai bisogno, questo è ciò che voglio.
Il mio cuore per un sandwich.
Sì, suona quasi bene.