Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: FrancyF    15/10/2011    4 recensioni
Perchè Harry James Potter, l'Eroe del Mondo Magico ha passato la notte insonne sul vecchio divano di casa sua? La risposta è più semplice di quanto voi pensiate.... basta leggere.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Ginny Weasley, Harry Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Rieccomi con una nuova one-shot, derivata da uno sclero notturno. Andiamo ora siate sinceri lettori, chi di voi non l'ha fatto almeno una volta? Io tante volte...
Buona lettura e grazie a tutti per le vostre future recensioni.
Vi auguro anche la buonanotte per stanotte.
Francy F


So cosa voi vi state chiedendo. Perché io, Harry Potter, l’Eroe del Mondo Magico, il Ragazzo Sopravvissuto, il Capo Auror… ho la schiena dolorante? Per non parlare dell’alito-mattutino-amazza-draghi e dei capelli arruffatissimi (non che quest’ultima cosa sia una novità per me, ma rende le dimensioni dell’evento più tragiche no?).
Se state pensando ad una fuga da qualche Mangiamorte siete fuori strada. E sbagliate pure se la prima cosa che vi viene in mente è che mia moglie mi abbia relegato a forza su quel vecchio divano-macigno. Posso affermare con orgoglio che, dal punto di vista di Ginny e, grazie alle continue constatazioni di Hermione, sono un marito abbastanza perfetto.  Non che mi stia vantando per carità. Ron me lo ricorda puntualmente ogni giorno sul lavoro. In diciotto anni di matrimonio io e Ginny abbiamo avuto qualche disaccordo, soprattutto sui nomi dei nostri figli… Ma niente di così grave da ricevere un orco volante e essere costretto a passare una notte insonne sul divano. Ma ora voi tutti vi starete chiedendo perché diavolo mi sono appena svegliato da una nottataccia sul divano?
La risposa è semplice: è tutta colpa dei mie degni eredi di figlioli. Si perché, da giorni la mia piccola Lils parlava solo di una cosa: il rientro da Hogwarts. James e Al hanno finito rispettivamente il secondo e il primo anno e, ovviamente, la loro sorellina non vedeva l’ora di rivedergli.
                                                                                  *
 
Purtroppo per me non sono riuscito a essere presente per l’ora X. Io, Ron e Dennis Canon dovevamo risolvere un brutto caso riguardante delle scommesse sul Quidditch illegali attuate da un certo Mundungus di mia conoscenza. Il ladruncolo aveva appena finito la sua permanenza ad Azkaban e, è stato così scemo da commette un’altra azione illegale il giorno successivo alla sua scarcerazione. Per colpa di quel viscido infame non ho potuto riabbracciare i miei figli al binario. Ron è ancora più incupito di me, dato che, voleva controllare che la su piccola Rosie non fraternizzasse con i Malfoy.  Quando siamo riusciti a riacciuffare Mundungus si era già fatta notte. Io e il mio migliore amico abbiamo votato per l’ergastolo (almeno non avremmo più avuto rimpatriate famigliari rovinate da quel piccolo lestofante pelato), ma secondo voi Kingsley era d’accordo? No! Così il mio vecchio nemico l’ha fatto franca e si è beccato solo un altro anno di reclusione. Tanto vale accontentarsi!
Stanco e immusolito ho varcato la soglia della mia adorata casa di Godric’s Hollow a mezzanotte passata.  Si vedeva che i ragazzi erano tornati. La casa che, fino a quella mattina era immacolata ora aveva l’aspetto di una campo da guerra. Sembrava che un esercito di Mangiamorte fosse entrato dalla porta e avesse fatto razzie di ogni genere: c'erano macchie di fango sul pavimento, il divano già letteralmente sfondato dai salti di gioia (che probabilmente sono opera di Lily). Le valigie sono ancora accatastate malamente all’ingresso e le scarpe dei ragazzi sono sulle scale. Sbuffo, ma sorrido (dopotutto non disapprovo il disordine dei miei figli: sono stato giovane anch’io). Sono stravolto e il mio unico desiderio e andare a letto per dormire. In questi nove mesi ho sofferto la lontananza dei miei ometti, ma ci sono stati anche dei lati positivi: le serate con Ginny. Adoravo tornare a casa, con la piccola Lily che dormiva (perché lei dorme quasi subito non è come James! Quando era più piccolino dovevo portalo di peso a letto e usare l’impedimenta per farlo stare fermo!) e passare un po’ di tempo con la mia dolce metà.
Forse, bene o male, ci riuscirò anche stanotte: il viaggio a Hogwarts avrà distrutto Jamie e Al, Lils sarà crollata per le troppe emozioni e Ginny sarà, come al solito, rimasta sveglia aspettando con ansia il mio ritorno. Salgo le scale in punta di piedi e apro la porta della mia stanza speranzoso… Merlino no! Questo no!
 
                                                                                    *
 
Il mio sguardo ammutolisce e per poco non mi cascano gli occhiali dal naso. Lo sapevo che questo giorno sarebbe arrivato! Sono stato rimpiazzato! E dire che sono pure l’Eroe del Mondo Magico.
Nel mio letto c’è si, la mia dolce metà, ma è profondamente addormentata e non è da sola… la restante parte di letto è occupata dai miei tre cari eredi. In un primo momento il mio buon vecchio istinto omicida nei confronti di Voldemort, mi dice di buttarli per terra e rivendicare il mio giusto posto che ho così faticosamente conquistato. Ma poi mi blocco e li osservo meglio.
Ginny è sempre bellissima, come ai tempi in cui ci siamo fidanzati, i lunghi capelli rossi sparsi sul cuscino, il volto sereno appoggiato al cuscino, e il corpo sinuoso semi scoperto dalle lenzuola. Le braccia sono strette attorno ad Albus.
Eccolo lì il mio Al. E’ rimasto quasi lo stesso dal giorno della sua partenza. E’ girato su un fianco e il viso è rivolto verso la madre. Una mano stringe la camicia di notte di Ginny, come se avesse paura di perderla.  I capelli neri sono ancora straordinariamente in ordine. A indosso il suo pigiama a righe verde-argento ed è profondamente addormentato.
Accanto ad Albus c’è Lily. La mia principessa. Lily dorme a pancia all’aria, ma si gira ancora e non sta mai ferma. L’espressione che ha in volto è corrucciata, esattamente come la mia, come se avesse già mille pensieri per la testa. Probabilmente, domani, coinvolgerà i fratelli in uno dei suoi giochi sfrenati.
James ha un braccio vicino alla sorellina, come se volesse proteggerla. E’ a petto nudo, il mio Jamie: probabilmente approfitta della mia momentanea assenza per fare l’uomo di casa. E io mi sorprendo di quanto sia cresciuto. I lineamenti infantili del suo volto stanno diventando più adulti, ormai è quasi un adolescente e io devo rassegnarmi all’idea che il mio ometto sta crescendo. Che non è più il bambino che sfrecciava sulla sua scopa giocattolo e rompeva le collezioni da thè.  Fra un annetto dovrò sopportare sfoghi di rabbia e domande imbarazzanti… rabbrividisco al pensiero, ma forse sono ancora troppo paranoico.   
Sono straordinari tutti e tre assieme. Essere padre è la soddisfazione più grande per tutti i miei sforzi. Mi ricordo che il giorno in cui è nato James, Arthur ha esclamato ridendo: -Basta Harry. Sei padre e io sono il nonno di tuo figlio. Devi per forza chiamarmi Arthur e darmi del tu-.
Rifletto per un momento e resisto alla tentazione di stendermi con la mia famiglia. Dopotutto non ci starei neanche e Ginny vuole godersi i bambini. Mia moglie avrà abbandonato per una notte il suo finto temperamento da madre severa per dare sfogo al suo istinto materno. Come biasimarla? E’ da nove mesi che non vede i suoi ometti. E’ sempre stata una madre magnifica per i nostri figli.
Così mi avvio verso il salotto e mi stendo sul divano. Kreacher è sceso e mi ha offerto il suo armadio in cucina, a io ho educatamente rifiutato. Cullato ancora dall’immagine dei miei pargoli stretti a Ginny, mi addormento col sorriso sulle labbra.
                                                            
                                                                         *  
 
E’ mattina e rieccoci arrivati all’inizio: vi ho spiegato che cosa mi è successo.
Non mi ricordo neanche il motivo per cui ero così arrabbiato. Sono salito a svegliare la mia famiglia e non avrei potuto rivedere un benvenuto più entusiasmante di quello: Ginny mi ha baciato e si è scusata per lo strappo alla regola, Lils mi è saltata con le braccia al collo. Al mi ha abbracciato e fra un po’ si metteva a piangere e perfino James si è lasciato abbracciare.
Ripensandoci potrei farci l’abitudine a dormire su quel vecchio divano…
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: FrancyF