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Autore: congi    15/10/2011    0 recensioni
una ragazza. Una nemica . Un medeglione . tre desideri .
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3 wishes

“ Ciao ! Peyton … Abbracciami … ho bisogno d’ affetto “ una vocina dannatamente dolce e squillante giunse alle mie orecchie . Mi girai di scatto e osservai la persona più indigesta di tutto
il campus : Sonny Jones .
La figura sistemata di fronte a me assumeva le sembianze di una ragazzina  mingherlina  dall’ esile corporatura  con annessa  capigliatura dorata a  coronare il tutto .
“ Sonny… che piacevole sorpresa ! Non ti trovavi a letto malata con impossibilità di movimento? “
chiesi io con un profondo disprezzo .
“ Peyton, Peyton , Peyton  mi meraviglio di te ! Lo dovresti sapere meglio di chiunque altro che io
possiedo la pellaccia dura ! “ mi rispose divertita la giovinastra in tono sprezzante .
Come odiavo quel suo caratteraccio così grezzo , rude  capace di far invidia al più rozzo degli scaricatori di porto ! Era la classica donna nata con i pantaloni molto simile ad un uomo dal viso angelico ; fin da bambina si dimenava come una furia nei campi da wrestling sconfiggendo senza pudore tutti gli individui che le si paravano davanti .
“ E’ stato un vero onore aver avuto la possibilità di poter dialogare con te ora però il dovere mi chiama !”  replicai io in tono drammatico accingendomi ad entrare in classe .
“ Felice 2011!  “ pronunciò Annie Stevens  porgendomi un graziosissimo pacchettino rosso tutto decorato .
“ Non dovevi !” farfugliai sbalordita . Negli ultimi tempi ero stata parecchio assente a causa del mio impegno di volontaria alla casa di riposo della cittadina , avevo quindi trascurato irreparabilmente  il nostro rapporto.
“  E perché mai ? sei la mia migliore amica , ciò è sempre stato una tradizione ricordi ? Fin dai lontani tempi delle scuole elementari ! “ aggiunse amorevolmente ; poi riprendendo fiato continuò “   Maria Teresa di Calcutta , non farmi indugiare ulteriormente , apri il regalo !”.
Velocemente strappai la carta vellutata che proteggeva l’ oggetto e lo esaminai con occhio critico : era un ciondolo in rame parecchio antico in cui era incastonata una pietra bluastra spigolosa. La catenella  in argento  parecchio annerita donava al monile un aspetto sinistro.
“ L’ ho visto esposto in un negozio d’ antiquariato in Maine Street e ho subito pensato a te ! Si dice appartenesse ad una principessa insoddisfatta ed irrequieta la quale tenendolo addosso riuscì ad avverare il suo sogno più ricorrente : fuggire dal suo falso mondo per dedicarsi all’ educazione dei bambini orfani.”
Mi ritrovai seduta  nella mia camera da letto rigirando tra le dita quel misteriosissimo gioiello pensando a quale potesse essere il desiderio adeguato capace di liberarmi da quel senso di oppressione che  invadeva sistematicamente i miei polmoni.
Nell’ ultimo semestre la mia preparazione scolastica era salita vertiginosamente ,  al contrario la mia fama popolare era notevolmente precipitata : avevo un grosso , anzi un “Sonny “problema .
In ogni instate in cui i nostri occhi marrone  cioccolato s’ incrociavano sentivo un ‘ ira improvvisa scorrermi lungo le vene diffondendo quel male in ogni cellula esistente nel mio organismo ; come si puo’ immaginare questa furia omicida raggiungeva in pochissimi secondi la bocca da cui uscivano insulti non particolarmente gradevoli sputati brutalmente come del tabacco .
Tali scontri , quindi,  avevano danneggiato profondamente la mia immagine all’interno dell’ istituto rendendomi una delle tante studiose schizofreniche di turno.
La soluzione alle mie difficoltà era ormai chiara come il sole : mi alzai fulminea dalla seggiola in legno finemente rifinita , strinsi con entusiasmo il manufatto , chiusi gli occhi e pronunciai  queste semplicissime parole “ VOGLIO CHE LA JONES SI TRASFORMI IN UN MINUSCOLO  CHIUAUA“.
 Quando li riaprii apparentemente  la situazione non sembrava essere cambiata di una virgola :
stessa abitazione , medesima camera , aspetto immutato .
Un suono ripetitivo , irritante mi riportò nel mondo reale : il mio cellulare.
“  Ti senti bene , darling ? “ un timbro rauco appartenente alla mia amica Annie, visibilmente preoccupato  si trovava dall’ altra parte del ricevitore.
“ Si … perché mai non dovrei stare bene? “ risposi io frastornata “ Sai cosa sta tramando Sonny in questo momento?
“ Chi scusa ? “
“ Oh, non importa “ farfugliai meravigliata . Il piano aveva funzionato alla perfezione  pensai  divertita .
Mi  recai a scuola con un innaturale sorriso stampato sulle labbra  destinato ahimè a scomparire  presto  : durante l’ ora di economia domestica una sottospecie di roditore dagli occhi fuori dalle orbite fece capolino nell’ aula avvinghiandosi energicamente alla mia caviglia impedendomi il movimento.
L’ unico particolare che lo contraddistingueva da un qualsiasi esemplare canino era un semplice collare dorato un ‘ incisione : “ SJ “.
Fortunatamente mi liberai dalla presa mortale e, per mezzo di uno sforzo immane , scaraventai il mammifero dall’ altra parte dell’ edificio .
Al termine delle lezioni mi fiondai in casa , ripresi il monile d’ origini principesche , lo sfregai senza sosta poi urlai “ VOGLIO CHE QUEL CAGNACCIO SPARISCA DALLA FACCIA DELLA TERRA !”.
Dopo l’ accaduto nessuno si ricordava chi fosse Sonny Jones ,  la maschiaccia dell’ “ Hopelar High School “  , nessuno si rammentava i nostri furenti litigi , la serie infinita di “ scazzottate” che entrambe ci scagliavamo o addirittura le pesanti offese che tra un corso e l’ altro eravamo solite lanciarci.
La scuola era diventata monotona non accadevano mai eventi di rilevante importanza all’ infuori
di incidenti causali che non destavano la minima importanza tra gli alunni.
Senza rendermene conto iniziai  ad osservare i mille volti delle scolaresche spensierate al fine di ritrovare quello di lei : la mia nemica giurata , il mio acerrimo nemico !
Ad un tratto la verità mi si era posta con tanta forza che non potevo rifiutarla : sapevo  esattamente qual era il mio obiettivo ed ero determinata nel conseguirlo ; rovistai tra le mille cianfrusaglie che adornavano la mia stanza alla ricerca  del prezioso   bijou : lo trovai nascosto nel cestino dei panni da lavare ; lo estrassi , lo pulii accuratamente e sfregandolo nervosamente , pronunciai il mio ultimo desiderio  “ VOGLIO  POTER  INCONTRARE ANCORA UNA VOLTA LA MIA LITIGANTE SONNY “ . Il ciondolo a poco a poco diventò opaco perdendo così la sua vivace lucentezza .
Uscii per strada come “ un’ anima in pena” senza una meta,  cercando di placare l’ ansia che attanagliava  il mio stomaco .
Non mi resi conto del tempo che trascorreva, i miei passi persero velocità un senso di stanchezza invase il mio corpo ad un tratto   all’ angolo di Sain John m’ imbattei in una sagoma familiare ; solo qualche attimo dopo i miei occhi focalizzarono la persona che si trovava dinnanzi a me : presa da una gioia incontenibile l’ abbracciai con quanto vigore avevo in corpo  . Rimasi ferma, immobile a godere quella sensazione così inebriante che si prova quando si ritrova un bene indispensabile per la propria esistenza. 
   
 
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